L'evoluzione di un rapporto 2
di
Roten Kopf
genere
etero
Dopo quell'episodio, più passava il tempo, più F. entrva nelle mie fantasie e nei miei desideri. Per fortuna riuscci e mettermi con una delle mie altre compagne e le mie fantasie vennero "sfogate" con lei. Finito il liceo ognuno prese la su astrada io e C. ci lasciammo e persi i contatti con quasi tutta la mia classe. Mai sopportati i ragazzi che erano la maggir parte. Le ragazze erano poche e tutte amiche tra di loro, quindi quando mi lasciai con C. fù quasi scontato che perdessi i contatti anche con loro.
Diversi mese dopo per puro caso, in un pub del centro rividi F. che lavorava li come cameriera. Era diventata una bella ragazza non c'era niente da dire, una Amanda Sandrelli di Non ci resta che piangere.
Ci scambiammo i numeri di cellulare con l'intenzione di rivedersi in una situzione meno complicata.
E così fu. Uno giorno le inviai un messaggio per sapere a che ora le finissero lel lezioni per pranzare insieme. Successe diverse volte anche con inviti da parte sua. La sua compagnie era piacevole e inizia a pensare seriamente di volerci andare a letto memore anche di quanto le potesse piacere il cazzo.
Una sera uscimmo per bere qlcosa vicino casa sua, io ero andato da lei in motorino e uscito dal pub non ero in grado di guidare. davanti al suo portone mi disse "perché non sali, ti riprendi un po' e poi..." "poi torno a casa dici?" "magari no" "magari no".
Infilo le chiavi nella serratura del portone, salimmo le scale che portavano all'ascensore e mentre lo aspettavamo arrivasse che al piano terra ci baciammo.
Continuammo a baciarci anche nell'ascensore ovviamente. L'alcool mi aiutò ad essere molto più fisico. Le infilai una mano sotto la gonna e le tatstai per bene il sedere. Non mi fermai nenache quando arrivammo davanti alla porta di casa. Appena entrati non so come ne perché dissi "lo sai? mi sono sempre chiesto se il mico cazzo ti entrebbe in bocca...è così piccola".
Ci furono alcuni secondi di silenzio, poi le si girò con calma e con aria interrogativa. Chiuse a chiava la porta si tolse la giacca, mi aiuto a sfilarmi la mia, mi prese per mano e mi porto al bagno. Mi disse "via le scarpe ed i calzini" s'ingionocchiò dvanti a me, mi slaccio la cinta ed i jeans e mi li sfilò. La mia erezione era quasi completa, mi tolse i boxer, aspettavo solo il momento in cui avrebbe aperto la bocca. L'apri ma per dire "siediti" indicando il bidet. Mi accomodai e mi disse "prima lavati bene". Iniziai a lavarmi bene tutto, palle, scroto, asta, cappella, e nn mi accorsi che lei ssi era tolta le calze e da sotto le mutandine aveva iniziato a toccarsi. I movimenti di igene intima iniziarono presto a diventare una sega. F. smise di toccarsi venne verso di me finii lei di segarmi facendomi venire nel suo bidet. Mi lavò per bene e mi disse "aspettami in camera mia".
Senza mutande ma con il maglione addosso lasciai il bagno.
Ero venuto da poco ma il cazzo era ancora gonfio ed io era ancora iper eccitato. Cosi appena arrivato in camera di F. pensai che si avesse trovato già bello duro ne sarebbe stata contente. Inizia a menarmelo un po' sdairo sul letto.
Non passò nenache un minuto che F si presentò in camera in reggiseno e culotte. chiuse la porta dietro di se, abbassò le luci e si sdaiò su di me. Mi baciò con passione, non feci resistenza.
Si allontanò dalla mia bocca, inizio a leccarmi il collo, poii lobi delle orecchie, scese giù verso i capezzoli, mordicchiandomi quello sinistro. Poi il ventro fino a trovare la punta del mio uccello barzotto. Iniziò a muovere la pelle piano piano scoprendo gran parte del glande che poi prese in bocca ed inizioò a leccare e succhiare. Sentivo la mia cappella ingrindarsi ad ogni colpo di lingua. Dopo aver ritrovto un erezione accetabile F. iniziò a dedicarsi alla palle. Le soppsava con la lingua le avvolgevea di saliva e poi le ciucciava.Una mano sempre sul glande per segarmi e lubrificare il tutto con i miei umori.
Io la gurdavo giocare col mio uccello era impagabile. Lei era di un eleganza e di una grazie sconvolgente. Alzo la testa e mi disse sorridendo "vediamo se mi entra in bocca, allora". Si sostemo mettendo il suo sedere verso la mia testa, in modo da poter avere maggior comodità. Avvicinò la bocca aperta fece per accoglierlo ma effettivamente era troppo largo per le sua bocca entrava solo la cappella. Dissi "e adesso?", "adesso vedi!"
Scoprì tutta la cappella, se le mise in bocca ed iniziò ad usare la lingua in mille modi.
Elganza pura.
La presi per i fianchi,l'avvicinai a me, la sfilai la coulotte e inizia a toccarla e leccarla.
"finalmente, pensavo fossi godere solo te"
Detta questa frase continuò a lavorare di lingua ma aggiunse il segarmi.
Che maestria.
Arrivavo con le mani alla sua testa, quindi a volte la scostavo per riprendere un po di fiato, volevo venire con lei...
L'ultima di questa volte capii che era quella buona, il ritmo dei suoi gemiti era alto le dissi "fammi venire cazzo!!" riprese ila cappella in bocca ed ricominciò a segarmi e leccarmi con più velocità...la sua fica era ormai bollente e fradicia quasi al culmine le dissi "fammi schizzare fuori, voglio schizzare fuoriiiiii". Tolse la bocca all'ultimo istante senza mai smettere di segarmi lasciò libero il mio cazzo di schizzare ovunque arrivasse la potenza del mio orgasmo.
Finiti gli spasmi riprese tutto in bocca continuando a farmi godere per altri interminabili lunghissimi secondi.
Diversi mese dopo per puro caso, in un pub del centro rividi F. che lavorava li come cameriera. Era diventata una bella ragazza non c'era niente da dire, una Amanda Sandrelli di Non ci resta che piangere.
Ci scambiammo i numeri di cellulare con l'intenzione di rivedersi in una situzione meno complicata.
E così fu. Uno giorno le inviai un messaggio per sapere a che ora le finissero lel lezioni per pranzare insieme. Successe diverse volte anche con inviti da parte sua. La sua compagnie era piacevole e inizia a pensare seriamente di volerci andare a letto memore anche di quanto le potesse piacere il cazzo.
Una sera uscimmo per bere qlcosa vicino casa sua, io ero andato da lei in motorino e uscito dal pub non ero in grado di guidare. davanti al suo portone mi disse "perché non sali, ti riprendi un po' e poi..." "poi torno a casa dici?" "magari no" "magari no".
Infilo le chiavi nella serratura del portone, salimmo le scale che portavano all'ascensore e mentre lo aspettavamo arrivasse che al piano terra ci baciammo.
Continuammo a baciarci anche nell'ascensore ovviamente. L'alcool mi aiutò ad essere molto più fisico. Le infilai una mano sotto la gonna e le tatstai per bene il sedere. Non mi fermai nenache quando arrivammo davanti alla porta di casa. Appena entrati non so come ne perché dissi "lo sai? mi sono sempre chiesto se il mico cazzo ti entrebbe in bocca...è così piccola".
Ci furono alcuni secondi di silenzio, poi le si girò con calma e con aria interrogativa. Chiuse a chiava la porta si tolse la giacca, mi aiuto a sfilarmi la mia, mi prese per mano e mi porto al bagno. Mi disse "via le scarpe ed i calzini" s'ingionocchiò dvanti a me, mi slaccio la cinta ed i jeans e mi li sfilò. La mia erezione era quasi completa, mi tolse i boxer, aspettavo solo il momento in cui avrebbe aperto la bocca. L'apri ma per dire "siediti" indicando il bidet. Mi accomodai e mi disse "prima lavati bene". Iniziai a lavarmi bene tutto, palle, scroto, asta, cappella, e nn mi accorsi che lei ssi era tolta le calze e da sotto le mutandine aveva iniziato a toccarsi. I movimenti di igene intima iniziarono presto a diventare una sega. F. smise di toccarsi venne verso di me finii lei di segarmi facendomi venire nel suo bidet. Mi lavò per bene e mi disse "aspettami in camera mia".
Senza mutande ma con il maglione addosso lasciai il bagno.
Ero venuto da poco ma il cazzo era ancora gonfio ed io era ancora iper eccitato. Cosi appena arrivato in camera di F. pensai che si avesse trovato già bello duro ne sarebbe stata contente. Inizia a menarmelo un po' sdairo sul letto.
Non passò nenache un minuto che F si presentò in camera in reggiseno e culotte. chiuse la porta dietro di se, abbassò le luci e si sdaiò su di me. Mi baciò con passione, non feci resistenza.
Si allontanò dalla mia bocca, inizio a leccarmi il collo, poii lobi delle orecchie, scese giù verso i capezzoli, mordicchiandomi quello sinistro. Poi il ventro fino a trovare la punta del mio uccello barzotto. Iniziò a muovere la pelle piano piano scoprendo gran parte del glande che poi prese in bocca ed inizioò a leccare e succhiare. Sentivo la mia cappella ingrindarsi ad ogni colpo di lingua. Dopo aver ritrovto un erezione accetabile F. iniziò a dedicarsi alla palle. Le soppsava con la lingua le avvolgevea di saliva e poi le ciucciava.Una mano sempre sul glande per segarmi e lubrificare il tutto con i miei umori.
Io la gurdavo giocare col mio uccello era impagabile. Lei era di un eleganza e di una grazie sconvolgente. Alzo la testa e mi disse sorridendo "vediamo se mi entra in bocca, allora". Si sostemo mettendo il suo sedere verso la mia testa, in modo da poter avere maggior comodità. Avvicinò la bocca aperta fece per accoglierlo ma effettivamente era troppo largo per le sua bocca entrava solo la cappella. Dissi "e adesso?", "adesso vedi!"
Scoprì tutta la cappella, se le mise in bocca ed iniziò ad usare la lingua in mille modi.
Elganza pura.
La presi per i fianchi,l'avvicinai a me, la sfilai la coulotte e inizia a toccarla e leccarla.
"finalmente, pensavo fossi godere solo te"
Detta questa frase continuò a lavorare di lingua ma aggiunse il segarmi.
Che maestria.
Arrivavo con le mani alla sua testa, quindi a volte la scostavo per riprendere un po di fiato, volevo venire con lei...
L'ultima di questa volte capii che era quella buona, il ritmo dei suoi gemiti era alto le dissi "fammi venire cazzo!!" riprese ila cappella in bocca ed ricominciò a segarmi e leccarmi con più velocità...la sua fica era ormai bollente e fradicia quasi al culmine le dissi "fammi schizzare fuori, voglio schizzare fuoriiiiii". Tolse la bocca all'ultimo istante senza mai smettere di segarmi lasciò libero il mio cazzo di schizzare ovunque arrivasse la potenza del mio orgasmo.
Finiti gli spasmi riprese tutto in bocca continuando a farmi godere per altri interminabili lunghissimi secondi.
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