Non mi era mai accaduto 3.

di
genere
etero

Dopoessere rimasti sul lettone a coccolarci, cominciammo a sentire la fame ed allora Monica si alzò ed andò dritta in cucina a preparare un pranzetto che mi affermava avrei ben gradito. Mi misi pantaloni e maglietta ed andai a sedermi in cucina ad osservare la mia bambolona, cicciottona. Già, devo notare che fino ad ora ho raccontato quanto abbiamo combinato ma avevo messo da parte il descrivere Monica: Capelli nerissimi, occhioni celesti, bocca carnosissima, nasino graziosissimo, orecchi anche loro carnosini infatti spesso mi stimolava il desiderio di leccarglieli, di ciucciarli ai lobi ed il collo non certo cigneo... i seni tosti e, secondo me, potevano accomodarsi ognuno in uno scolapasta, i fianchi, "la vita", non riuscivo ad abbracciarli giungendo ad avere contatto tra una mano e l'altra ma le coscione mi affascinavano tanto da passarci del tempo ad accarezzarle, baciarle, ci strofinavo il cazzone che subito saettava erigendosi come una molla a scatto. Il vederla girare in cucina, piegarsi a prendere tegami ed il suo culone fletteva facendomi pensare a penetrarlo col cazzo ed intanto mordicchiare il collo che quasi non c'era perchè corto e...naturalmente grassoccio...in fondo in lei tutto era grassoccio! Monica si mise a sedere in attesa che bollisse la pasta ed allora la avvicinai e la spinsi a mettersi in piedi appoggiandosi poi al tavolino ed io subito le sollevai il camicione ed abbassandole gli sli...pponi potei scoparla focosamente. Monica stava spasimando, gemendo, godendo al punto che mi propose di seguito di metterglielo in culo ma le dissi che l'operazione andava eseguita alle prime volte con l'aiuto del gel ed altre alternative al colpo secco e ruvido. Intanto la pasta si scuoceva diventando collosa, immangiabile ed il nostro pranzo si tramutò in un panino per uno con prosciutto fatto da suo padre e fu poi annaffiato dal vino sempre di produzione paterna ed io veramente ci godei molto. Dopo che ci prendemmo il rituale caffè, lei m'offrì una meravigliosa grappa resa ancora più gustosa perchè moderatamente freddata in frigo e chiaramente anche quella era opera del papà.Dopo che ce ne tornammo a letto, mi misi a leccarla dapertutto e "fare il giro completo di Monica" era molto impegnativo e lungo nel tempo che scorreva, poi la feci mettere alla classica "pecorina" e le leccai il culo che poi resi ancora di più lubrificato con la crema che Monica usava per le mani e dopo che unsi bene il glande, la inculai ma quella sua seguente volta alla prima, fu assai più scorrevole e perciò piacevole nonostante la tensione che le mie dimensioni le davano. Schizzai tutto dentro ma poi, sentendomi rapito dai suoi occhioni, la rigirai e, indossato il preservativo, la scopai senza sosta, senza respiro ed infine me ne venni godendo per il piacere provato ma molto di più per avere sempre osservato i suoi occhioni che mi dicevano tante cose. Dopo che ci eravamo messi tenendoci stretti l'uno addosso all'altro, sentimmo squillare il telefono di casa: erano i genitori di Monica, avvisando lei ch sarebbero tornati a casa e perciò preparasse la cena per tutti. Chiaro che, conclusa la telefonata, non ci rimase che rimettere a posto il lettone e, dopo una doccia insieme dove Monica mi fece un bocchino da sogno, ci rivestimmo e, con un lungo bacio in bocca, concludemmo il nostro giorno insieme ed io presi la strada di Roma, mestamente e tristemente, tanto che giunto quasi dentro la città, mi fermai e chiamai al telefonino Monica, diccendole che ero innamorato pazzo di lei e col tempo sarei stato onorato se mi avesse presentato i suoi genitori: Ero stufo di essere solo e con Monica ero convinto di starci veramente bene, così gioiosa, tondotta che al solo osservarla mi ispirava felicità col suo sorrisone!
scritto il
2021-08-14
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