Non mi era mai accaduto 2.

di
genere
etero

Alle otto del mattino ero pronto per andare a lavorare ma il telefonino squillò: era il proprietario della villa dove stavo lavorando che mi chiedeva di non andare oggi da lui perchè non era ancora pronto il muretto dove avrei dovuto installare dei lampioni, così mi misi a pensare dove potevo andare ad eseguire altri lavori richiesti da altri clienti miei. Proprio quando stavo chiamando la signora ...... per eseguire il lavoro programmato, risquilla il mio cell. Era Monica, la balenottera che mi avvisava di trovarsi a casa sua senza i genitori che erano dalla nonna materna incidentata cadendo sulle scale, quindi sarebbero tornati il giorno dopo. Senza esitare, presi le chiavi della moto e, sceso in garage balzai in sella e, indossato il casco in testa, schizzo via tra il poco scorrevole traffico di Roma e, dopo meno di mezz'ora suono il campanello di Monica che subito mi apre la porta e lì rimango per un attimo spaesato perchè ero imbarazzato nel abbracciarla ai fianchi e, per fortuna che ho le braccia lunghe... . Entriamo in casa e, chiusa la porta, mi prende con le sue manone la mia testa e e m'infila la lingua in bocca. Io le afferro le sode natiche ma dopo passo con una mano ad infilarla tra le coscione e sento subito l'umido slippino...slippino simile ad una vela di barca... e lei scende a toccarmi la patta, tentando di slacciare la cinta e poi va a palpare il cazzo già ben turgido. Allenta la stretta ai fianchi e scende a fare uscire fuori il cazzo per prenderselo in bocca ed io smanio tenendole la testa ferma e, fino a quando non le scarico in bocca un fiume di sborra, non le allento la stretta. In seguito lei mi propone di andare nel lettone dei suoi e lì mi godo lo spettacolo di vedere liberarsi i seni dal reggiseno, per me, simile a canestri contenenti meloni grandi. Segue un abbassare in terra le mutandine che sono inzuppatissime di umori e il pelo del pube è argentato. Io sono già nudo sdraiato sul letto e quando lei si sdraia accanto a me, il lettone trema così tanto che confondo subito il suo accomodarsi ad un inizio di lieve terremoto. Percorro le coscione con la mano che sembra un tronco di alberello ed io mi eccito nel sentire palpandogliela la sua pelle liscissima e subito mi stimola a metterle il cazzone tra le coscione ed inizio a strusciarlo tra l'una e l'altra ed insisto fino a quasi venirmene ma lei che ben giovane ha pochissima esperienza sessuale, mi chiede di infilarglielo in figa e la sua figona è già colante viscidissima e così la penetro scopandola sempre più velocemente e, quando sento di stare per venirmene godendo pazzamente, le afferro, per eccitarla ancora di più, un seno e lei geme quasi piangendo dal dolorino che le stavo creando. Finalmente le schizzo dentro tantissima sborra ed il preservativo stava quasi per strapparsi dalla pressione interna ma subito estraggo fuori il cazzo dalla figona e lei si mette in posizione per prendermi il cazzo elo mette in bocca sfilando, non sò come, il "guanto", beccandosi in gola tutta la mia sborra.. Presi dalla foga rimetto un nuovo profilattico al cazzo e, dopo una lunga leccata alla figa cuicciandole poi il clitoride, le infilo nuovamente dentro il batacchione e pompo scopandola pazzamente. Monica emette dei gridolini ed intanto mi dice che il mio cazzone le mette paura per quanto è grande ma comunque la fa godere tantissimo ed io, per saggiare le sue intenzioni, la provoco dicendole che dopo potremmo anche pensare a sfondare il culo ma lei, considerando quanto sente il grosso cazzo in figa che può benissimo "adattarsi" in quel canale, mi confessa che ha una grandissima paura di sentire atroci dolori ma subito la tranquillizzo, parlandole che tra creme, gel ed altri espedienti, lei, con molta delicatezza da parte mia e tanto uso di gel sul cazzo e dentro il culone, potrà ricevere anche il mio intero giocattolone senza soffrirne se non per pochissimi secondi di adattamento alle pareti del budellino suo. Così la sento quasi convinta ma vuole essere scopata tanto da farla stancare e ricevere il cazzo in culo senza reagire più. Le sorrisi e poi diedi colpi decisi fino a sborrale dentro e, passati alcuni minuti a parlare tranquillamente, mi misi del gel sul dito Indice e glielo spinsi nell'ano e lei non ebbe scatti, sussulti ma anzi, si fece penetrare ed io glielo lasciai dento un bel pò roteandolo lentamente ed il dolore non lo sentì affatto, così, senza farmene accorgere la feci girare a pancia sotto e, rimesso l'indice nell'ano, ci aggiunsi anche il medio e poi andai a piazzare il cazzo sulle sue natiche, strofinandolo sullo spacco che ne separa una dall'altra, intanto le parlavo e lodavo le sue forme assai grandi ed assai eccitanti per chi, come me, apprezza le strafigone rotondissime, carnosissime e lei smaniava nel cercare di voltarsi perchè mi diceva di volermi baciare in bocca ma le dissi di rimandare alla fine del "gioco del culetto". Quindi spalmai di gel l'ano e lo infilai in parte dentro il buchino, infine avvolsi di gel il cazzo e mi piazzai davanti al buco appoggiandomi col glande ed iniziai a spingere con lentezza, dolcezza, delicatezza e, miracolo del sesso, riuscii ad infilarglielo tutto dentro e da lei non sentii lamenti o gemiti. Rimasi immobile lì dentro di lei ma dopo che le feci notare che stavo già tutto dentro di lei, Monica tentò di girarsi a vedermi in viso e la facilitai spostandomi di fianco e le sorrisi a lungo. Le dissi poi che avrei iniziato ad incularla con decisione e sentii subito che stringeva i muscoli del buchino ma le diedi dei pizzicotti alle natiche e lei strillò ridendo e subito si rilassò così potei cominciare il "su e giù" e solo allora lei si lamentò con gridolini di dolore ma anche di piacere contemporaneamente. La "cavalcata del culetto" durò assai e ad un certo punto Monica mi chiese di fermarmi ma non l'ascoltai...se mi fossi fermato il gioco sarebbe stato rovinato assieme al mio lavoro, ... gli diedi giù fino a quasi farla gridare ma poi mi disse "grazie!"...non le avevo fatto sentire tanto dolore! Dopo che feci uscire fuori il cazzo lei lo prese in mano e, accompagnatomi al bagno, me lo lavò a fondo e poi se lo mise in bocca sbocchinandomelo a lungo e dopo però fui io a farla sedere sul bidet e le insaponai il culone lavandole bene l'ano e, tornai sul lettone, la feci mettere a pecorina e andai a leccarle il culo dandole pure dei morsichetti alle chiappone che aguantavo stringendole con le mani, dopo, senza chiedere il consenso, la penetrai in culo un poco forsennatamente e lei però, invece di protestare si mise ad incitarmi ed allora iniziai una cavalcata sfrenata. Esausti e sfiniti entrambi, rimanemmo abbracciati ed io mi beavo a palparla dapperutto e l'abbracciare le sue coscione.
scritto il
2021-08-13
4 . 2 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Non mi era mai accaduto !

racconto sucessivo

Non mi era mai accaduto 3.
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.