In campagna dai nonni 4.

di
genere
etero

Dopo che al paese il nonno caricò con me il camioncino, si fermò all'osteria e bevemmo un ottimo vino amabile bianco fresco di cantina situata sottoterra. Ce ne scolammo un litro in due, poi riprendemmo la strada di casa e, dopo scaricato il mangime, vidi Maria ed allora le feci un cenno con la testa, come se volessi indicarle di seguirmi e me ne andai dritto al fienile. Lì mi sdraiai sul fieno e...vuoi il caldo di Giugno...vuoi il vinello bevuto in osteria, crollai in un sonno profondo. Solo poco dopo cominciai a sentire come un leggero solletichino proprio al mio bel cazzone...ripresi lentamente conoscenza e vidi un'immagine offuscata che col tempo prese forma e potei vedere bene che si trattava di Maria. Lei mi aveva slacciato i calzoni estraendone fuori il cazzo che al solo suo sfiorarlo lievemente, era però già duro, dritto, da fare paura. Maria si chinò per baciarmi in bocca e poi subito scese a prendersi in bocca il cazzo e se lo spompinò fino a farmi sborrare tutto nella sua boccuccia dalle labbra sensualissime. dopo che si spogliò completamente, spogliò pure a me ed iniziò a leccarmi i capezzoli rendendo dritti anche loro. La feci rigirare stendendola a pancia sopra e le spalancai le vellutate cosce senza un pelo perciò liscio come la seta e mi misi a leccarle la fica ciucciandola alle labbra grandi poi strinsi con le labbra il clitoride che gà si stava drizzando come un cazzettino e lì lei mi ricordò che era intatta come appena nata. Mi spostai al collo che baciai per salire dietro alle orecchie e lei smaniava anche perchè, mentre la baciavo dapertutto, le avevo puntato il cazzo, come si fà con un fucile, davanti alla fighina che già dava schizzetti di umori. Dopo che le strinsi delicatamente i seni ciucciando anche loro, le infilai un dito in figa ed andai a toccarle il punto G...dalla parte alta della vagina a circa pochi centimetri dall'apertura: Mariuccia smaniò ancora di più e sentii uscire fiumi di umori ancora perciò più abbondanti rispetto all'inizio dei nostri giochi. Mi fermai quindi e ritornai a leccarle le figa quasi rimanendo col naso invaso dai suoi umori e le preparai la fighetta a ricevere il suo primo cazzo, così lo introdussi dentro fino a penetrarla col solo glande e mi fermai per farla abituare a quell'intruso che le stava invadendo la figa ma la sosta durò poco tempo e poi continuai ad avanzare lentamente e lei mi disse subito che si sentiva allargare dentro ed il duro cazzone quasi le faceva male ed allora le spiegai che l'iniziale dolore della rottura dell'imene, subito dopo si sarebbe tramutata in grida ma di solo piacere, ed allora glielo infilai ancora poco di più sempre fermandomi per farle sentire come la sua fighetta si stava adattando al voluminoso cazzo. Le diedi infine il colpo fatale, finale...dolorosissimo per lei ma gustosissimo per me che finalmente la avevo posseduta in tutti i modi sverginandola e considerandola poi la mia prima vergine della mia vita... ah già,... mi rimaneva anche di dedicarmi poi al suo bellissimo sodo, soffice culo! E perchè non avevo ancora nominato il culo di Gabriella? Anche quella è una verginità da abbattere! Maria gridò a lungo ma le tappai la bocca con una slinguata da farla quasi svenire e continuai sempre più forte e con tanto vigore ed energie.....se non avevo energie a diciottanni...e che maschietto ero? Quando sentii che stavo per venirmene, dovetti fare uscire il batacchio dalla soave fighina e col cazzo vidi uscire anche uno strano fiume di bianco e rosso insieme: erano sborra e sangue insieme e lo feci notare anche a Maria che sul momento stava piangendo di gioia per avere conosciuto il cazzo ma poi pianse ancora per avere perduto la sua "virtù". Dopo che ci fermammo un poco continuando però a baciarci ed abbracciarci, infine la feci mettere a cosce spalancate e la scopai nuovamente e lei che ancora sentiva indolenzimento per la rottura dell'imene, si lamentò piagnucolando nel sentirmi tutto dentro di lei ed allora iniziai a scoparla con foga e passione che la fecero subito sentire felice, godendo pazzamente come stavo provando io. Data la possibilità, erano le cinque del pomeriggio, di essere scoperti da chicchessia, decidemmo di rivestirci e separarci in strade diverse per tornare in casa ma poco distante notai che mio nonno aveva fermato Maria e, presala per mano, le parlò all'orecchio e vidi che lei quasi si stava ribellando ma uno sguardo del nonno, la ammutolì eda ndarono in una stalla ed io li seguii con passo felpato, silenziosamente: vidi il nonno che lasciava cadere giù i pantaloni e costringeva Maria ad inginocchiarsi per poi prendere in bocca il moscio e malandato cazzo, accompagnando il movimento con la mano appoggiata alla nuca della bambolina che mentre sbocchinava piagnucolava perchè costretta ad eseguire tale azione. Li lasciai soli all'opera e me ne andai a sedermi all'ombra e lì, poco dopo, vidi giungere verso me Lauretta, la contadinotta, formosissima ed un poco anche tondotta. Lei venne a sedersi accanto a me e, parla di quello e poi dell'altro, poco dopo eravamo a pomiciare intensamente e, dopo che le avevo chiesto se usava la pillola e mi confermò il tutto, la presi per mano ed andammo al ...fienile, dove ci spogliammo e, senza preamboli, ci mettemmo a scopare a ritmo scatenato e, dopo poco più di un'ora, mi dichiarai vinto da lei ma è giusto che mi vanto di averla scopata per tre volte senza sosta e... non vogliamo considerare che il diciottenne prima di Lauretta si era scopato per due volte Maria? Ora quindi, fatemi riposare, concedetemi una pausa, grazie! Chiesi poi a lei se aveva il culetto ancora intatto ma lei mi rispose che la figa la dava raramente per evitare il pericolo di rimanere incinta ma il culetto invece era disponibile per tutti e quindi ci avrei potuto sborrare anche un mare di sborra intero. Mi misi quindi inginocchiato davanti al buchino e la inculai subito moderatamente ma poi le diedi colpi decisi e mi disse lei stessa, dolorosi il giusto, date le mie misure del batacchio. Ci rivestimmo in fretta e ce ne andammo via da lì. Ero in cucina a bere acqua fresca, quando arrivò il nonno che si congratulò con me per avere sverginato Maria e mi confessò poi che da tempo, sempre in cambio di soldoni, giocava con Maria facendosi fare bocchini oppure le metteva il cazzo in mezzo ai seni e poi le schizzava in faccia e la ragazzina si dava molto da fare perchè attratta dai soldi facili. Dopo che mi raccontò le sue avventure...lui si scopava tranquillamente Lauretta e quando lei aveva il ciclo mensile, lui andava da una vicina confinante con la nostra proprietà che aveva cinquantanni ed era una formosissima morona che aveva sempre fame e voglia di cazzo e se la scopava fino ad esaurimento scorte alle palle. Solo il fatto di avere scoperto Maria che scopava con me, lo aveva autorizzato a farsi spompinare, spiegandole poi che se lei non lo sbocchinava, avrebbe riferito alla nonna che si faceva scopare invece di essere virtuosa. Chiaro che Maria dovette sottostare alle sue voglie mantenendo il silenzio. Poi il nonno se ne andò ed io riuscii fuori di casa ed incontrai di nuovo Maria che mi avvicinò e ci sedemmo sotto l'ombrosa quercia e mi disse subito che aveva deciso di offrirmi il suo culetto e dovevo perciò procurarmi olii o creme che mi avrebbero permesso ed aiutato a penetrarla senza tanto dolore. Ci accordammo che nella giornata di domani avremmo vissuto la nuova esperienza. Io pensai di sentire il nonno se aveva una qualche pomata, crema ed allora andai a cercarlo e gli dissi del culo di Maria che dovevo rompere domani ma con l'ausilio di creme od altro. Lui, senza indugiare andò in casa e poi tornò da me alla quercia sedendosi accanto a me e dandomi in mano un tubetto che vidi si trattava di vasellina...ottima per fare passare qualunque cosa nei punti stretti senza attrito! Lo ringraziai e, dopo la cena andai a cercare Lauretta perchè volevo sperimentare con lei la vasellina ed infatti dopo in breve tempo potei constatare che quell'unguento valeva moltissimo in certe operazioni!
scritto il
2021-08-21
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