Venerdì sera, sui petali...

di
genere
etero

Venerdì sera: le mie coinquiline escono per andare a ballare. Casa vuota tutta per me. Cenetta per due. Io non lasco mai nulla al caso e curo ogni dettaglio. Imbandisco una tavola con candele lunghe, colore scarlatto, su candelieri di vetro trasparente. La tovaglia è fondo nero e rose rosse. La cospargo di petali rossi e foglie di edera. Tutto perfetto. Indosso un vestito rosso stretto in vita, che cade morbido sui fianchi e finisce a svasare. Lego i capelli sotto la nuca con uno chignon spettinato e lascio cadere qualche ciocca sul viso. Aspetto che suoni. Sale e, mentre lo fa, presagisco che mi aspetta una serata magnifica. Porta una bottiglia di vino ed un mazzo di rose, anch’esse rosse e a stelo lungo. 5, numero perfetto per riempire un vaso sistemato al momento a centro tavola. Sulla porta mi dà un bacio da lasciarmi senza fiato. Consumiamo la cena. Nei nostri sguardi una complicità diversa dal solito. Sorrisi, ammiccamenti, sguardi languidi. Ops. Mi sento sfiorare sotto il tavolo. Faccio l’indifferente. Lo eccita come un forsennato. Non reagisco. Si imbestialisce. Tira indietro la mia sedia, mi prende in braccio e mi porta in camera mia.
Con sua grande sorpresa trova petali ovunque, candele accese per terra e un odore nell’aria che ci inebria. Mi mette a terra, apre il vestito bottone dopo bottone. Mi sfiora con le labbra, non mi bacia, mi tortura. In mutandine e reggiseno, mi lascia così. Inizia a girarmi attorno, come un lupo, con gli occhi infuocati e la bava alla bocca. Sento il suo calore, ne sento l’odore. Si avvicina, mi abbraccia da dietro. Facciamo qualche passo in avanti attaccati l’uno all’altra. Mi porta alla mia scrivania. Mi reclina su di essa e mi prende da dietro. Dolcemente, lentamente per tutto il tempo. Solo verso la fine inizia a colpire con forza. Lo sento venire da dietro. Gli blocco il gemito con un bacio rovente. Silenzio.
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2021-09-07
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