Più che amici 4

di
genere
bisex

Arrivammo a Bologna in serata e, entrati nell’appartamento che avevamo affittato con gli altri amici, li trovammo tutti già mezzi ubriachi. Ci cambiammo anche noi indossando le magliette che avevamo realizzato apposta per l’addio al celibato e uscimmo per andare all’osteria dove avevamo prenotato la cena. 

Mangiammo benissimo e bevemmo litri e litri di vino per poi trasferirci festanti in un locale dove continuammo a bere e tirammo le 4 del mattino. Rientrando a casa Stefano (il futuro sposo), Federico e Andrea erano tre zombie in condizioni impresentabili, così io, Marco e Alberto, che eravamo ancora piuttosto lucidi, li trascinammo a casa. 

La casa aveva tre stanze doppie, in una buttammo Stefano e Federico, in un'altra stavano Andrea e Alberto e nell’ultima, ovviamente io e Marco. Alberto ci augurò buonanotte e si gettò anche lui a letto, mentre io comunicai che mi sentivo sporco da far schifo e avrei fatto una doccia prima di andare a dormire. 

La camera mia e di Marco aveva un bagno privato e io, finita la doccia, uscii dal bagno completamente nudo. Marco era solo in mutande che trafficava con la valigia. Si voltò verso di me e vedendomi nudo disse ridendo: “Così no però!”. 

Le sue mutande iniziarono a rigonfiarsi. Mi avvicinai a lui, lo baciai e lo spinsi sul letto facendolo sedere sul bordo. Mi inginocchiai davanti a lui e gli abbassai le mutande liberando la sua erezione. In un attimo fu completamente duro e i suoi 22 cm si stagliarono dinanzi a me. Lo afferrai con la mano destra e iniziai a leccarlo. 

“Sei pazzo? Siamo in casa con gli altri” bisbigliò Marco. 

“Allora non gridare troppo di piacere” gli replicai. 

Continuai a leccarlo alternando movimenti veloci ad altri più lenti in cui percorrevo tutta l’asta con la punta della lingua. Mi stava piacendo più di quanto potevo immaginare e iniziai a segarmi con la mano sinistra mentre continuavo il lavoretto su Marco. 

Quando l’asta fu tutta bella coperta di saliva decisi di iniziare a prenderlo in bocca. Aprii leggermente le labbra e mi infilai la punta della cappella in bocca. Aveva un sapore leggermente salato che non mi dispiaceva affatto. 

Mi spinsi più in giù e succhiai con sempre più foga, Marco, preso dall’eccitazione, seguì il movimento con i fianchi e quasi mi soffocò. 

Mi staccai per un momento tossendo: “Calma stallone, è la mia prima volta e hai un mattarello qui sotto, non sono allenato come Lucia”. 

“Scusami” rispose “alla Lucy non piace tanto fare pompini ed era da un po’ che qualcuno non me lo faceva”. 

Gli sorrisi e me lo infilai di nuovo in bocca. Presi sempre più ritmo e man mano infilai sempre più centimetri in bocca. Cominciai a respirare con regolarità dal naso per evitare di soffocare, mentre sentivo il cazzo di Marco colpire il fondo della mia bocca.  

Marco mugugnava di piacere, con la testa riversa all’indietro e appoggiato sui gomiti. Volevo farlo impazzire e mi stavo gustando il suo bestione in bocca, cominciai a massaggiarlo con la lingua e lo sentii pulsare sempre più. Ero eccitatissimo anche io e con la mano sinistra continuavo a masturbarmi. 

Marco gemeva sempre più e di nuovo iniziò ad assecondare il movimento con i fianchi. Ormai però avevo affinato la tecnica e non rimasi più soffocato. Aumentai sempre più sia il ritmo con cui glielo succhiavo che quello con cui mi masturbavo. 

Sentivo che Marco era vicino al limite e aumentai ancora l’intensità. 

“Ci sono quasi” mugugnò. 

Mi spinsi più in fondo che potevo e Marco si lasciò andare gemendo di piacere. Un getto caldo di sborra mi colpì il fondo della bocca, poi un altro e un altro ancora. Riuscii a ingoiare tutto, mi sfilai il cazzo di Marco dalla bocca e mi misi in piedi davanti a lui che giaceva nudo di schiena sul letto continuando a masturbarmi. 

Dopo pochi istanti arrivai anche io al limite e sparai il mio sperma su Marco colpendolo in faccia e sul petto. 

Mi stesi sopra di lui e, mentre con una mano spalmavo il mi sperma sul suo petto gonfio e i suoi addominali scolpiti, lo baciai con passione. 

“Wow” disse “Sei stato fantastico” 

Lo baciai nuovamente e scivolammo insieme verso la testa del letto.  

Ci addormentammo abbracciati e completamente nudi, Marco supino con una mano sulla mia schiena e io prono con una mano sul suo petto, non curanti dei nostri amici che avrebbero potuto trovarci in quella posizione equivoca semplicemente aprendo una porta. 

di
scritto il
2021-10-29
3 . 7 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.