Lo stallone romano

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Lo stallone romano
La mia seconda esperienza cuckold avviene nella mia successiva relazione (per conoscere la prima consiglio di leggere il mio primo racconto), con una ragazza di nome Michelle.
Michelle è al secondo anno di università (come me, allora) ed è proprio all’università che l’ho conosciuta. È italiana, ma con origine africane (i genitori provengono dal Kenya). Una bellissima ragazza d’ebano, alta circa 1,73, occhi marroni e capelli lunghi e lisci. Ha un fisico minuto, con un bel culetto piccolo ma comunque sodo. La parte più dirompente del corpo è tuttavia il suo seno: una quarta prosperosa completamente sproporzionata al resto del suo corpicino. Ultimo particolare, ma non per importanza, la ragazza è particolarmente porca. Ha costantemente voglia di scopare e la relazione si basa principalmente sul sesso.
Per questo motivo, la relazione di per sé non può nemmeno dirsi particolarmente seria, trattandosi prevalentemente di una scopamicizia un po’ più glorificata. Conseguentemente, nonostante fossi ormai a conoscenza delle mie tendenze cuck, non ho minimamente l’impulso di realizzarle. Quanto meno, fino all’estate.
Michelle in estate mi propone di andare in vacanza. Per le sarebbe una possibilità eccitantissima per scopare praticamente tutti i giorni, ma dati i miei trascorsi, la richiesta sveglia in me voglie decisamente diverse. Per chi non avesse letto il primo racconto, la mia prima esperienza cuck era avvenuta proprio in vacanza, un anno prima, ed è esattamente ciò che voglio ripetere. Data la porcaggine di Michelle, mi sarebbe bastato (in modo similare alla prima esperienza), astenermi dal sesso i primi giorni. Senza ombra di dubbio la troia mi avrebbe messo le corna, prima o poi. Ed esattamente questo accade.
Devo dire che, per mio dispiacere, è più poi che prima, dato che dura ben 5 giorni di astinenza. Io mi invento tutte le scuse possibili immaginabili, ma la sua voglia è tale che al quarto giorno comincia finalmente a fantasticare su quello che era il mio obbiettivo dalla partenza. A ogni ragazzo muscoloso che passava mi diceva:
“E se adesso mi scopassi questo?”
“Immagina come mi farebbe sobbalzare questo manzo”
“Adesso vado lì, lo porto in bagno e me lo sbocchino”
“Mmm, lui sì che mi saprebbe sfondare a modo, non come il mio fidanzato debosciato”
Io la assecondo, rido e tento addirittura di provocarla.
“Tanto lo so benissimo che non ne avresti il coraggio, sei solo una chiacchierona”
Come speravo, Michelle lo prende come un affronto, e il giorno dopo lo avrei scoperto.
Conosciamo infatti un ragazzo romano, circa 10 anni più vecchio di noi, di nome Fabrizio. Fabrizio è un omone di 1,90 e 110 kg, muscoloso e possente. A notarsi ancora di più sono però i tatuaggi, riconducibili per altro a iconografia di estrema destra (sia io che Michelle siamo tendenzialmente più moderati), con lui che avrei scoperto, anni dopo, essere frequentante della curva della Lazio.
Michelle, dal momento in cui lo vede, si mette a fare la civetta, lanciandomi di tanto in tanto occhiate compiaciute, come a evidenziare come stesse flirtando. Fabrizio è vistosamente interessato, e con fare pure abbastanza arrogante prova a rimorchiare la mia ragazza d’avanti ai miei occhi. Se la sta mangiando con gli occhi, ma io ingoio l’orgoglio e lo lascio fare. Andiamo a pranzare insieme e ci salutiamo per ritrovarci alla sera. In camera, Michelle parla di ciò che era appena accaduto:
“Allora, mi scopi o devo affidarmi al fascio per farmi godere?”
“Come se ne fossi capace, secondo te ci casco? Stai facendo la troia per provocarmi, e adesso ne paghi le conseguenze. Non ti scopo io, e di sicuro non ti scoperà lui, visto che non ti spingeresti mai a tanto”
Michelle è infuriata. Il mio piano sta andando esattamente come mi aspettavo, e ora non mi resta che aspettare.
Alle 5 del pomeriggio, Michelle parte per il mare. “Vado a scoparmi Fabrizio, ciao”
Rido e faccio finta di non crederle. Aspetto che sia a distanza di sicurezza e mi metto a pedinarla. Arrivata al nostro ombrellone, ecco lì proprio Fabrizio, vicino al nostro ombrellone. Li vedo parlare per circa due minuti, non sono in grado di capire la conversazione, ma li vedo dirigersi verso i bagni. Non penseranno di scopare in bagno? A quest’ora li sentirebbero tutti. Fatto sta che non ho scelta se non seguirli. Per mia fortuna il bagno esattamente adiacente al loro era libero, ci entro di soppiatto e mi metto in piedi sul water. Sopra c’è infatti una piccola fessura, che mi permette di osservare la scena. E ciò che vedo non appena riesco a mettermi in posizione mi fa finalmente sentire quella tanto agognata sensazione di gelosia, mista a stupore e soprattutto eccitazione. La puttana si sta limonando Fabrizio, lui è seduto lei sopra a cavalcioni. Entrambi sono ancora in costume, ma nel giro di un minuto sono entrambi nude, con le maestose tette di lei in bella mostra, schiacciate contro il suo petto muscoloso. Michelle, mentre lo limona, lo sta segando a ritmo elevatissimo. Il cazzo di lui è enorme, una verga di 22/23 cm bella grossa, tanto che a un certo punto la mia zoccoletta è costretta a usare entrambe le mani per coprire tutta l’asta.
La cosa che mi fa eccitare di più, è il fatto che è lei a essere in completo controllo. Fabrizio è in completa balia della ninfomane, affamata di cazzo come non mai.
“Posso farmi impalare da questo bel cazzone?”
“Tutto tuo bella, facci quello che vuoi”
Michelle si infila il cazzo a smorza candela e comincia a cavalcarlo a un ritmo forsennato. Lui non deve fare niente, è la mia troia a gestire la scopata, a prendere quella verga gigante che la sta impalando.
“Sì sì sì sì sì Fabri che bel cazzo che haiiiiii”
La troia sta urlando, geme senza badare alla zona in cui si trova (tanto che temo di un intervento da parte del bar lì vicino per interrompere la scopata). Senza alcun ombra di dubbio si era pure creato un pubblico lì vicino.
“Il cornuto è la metà tua, trattami come una cagna, porco che non sei altro, aaaaaaaaaaaaah siiiiii vengooooooo”
Proprio mentre Michelle raggiunge il primo orgasmo, Fabrizio finalmente prende le redini della scopata. Mentre ancora lei era scossa dagli spasmi dell’orgasmo, lo stallone la prende di forza, la gira e la sbatte sul water, cominciando a pompare a missionario. Michelle, presa in contropiede dall’iniziativa di Fabrizio, mostra un misto di paura ed eccitazione mentre viene sbattuta. È completamente sopraffatta dal porco, e alla troia piace. Si mette a gemere sempre più forte, gode talmente tanto dal non riuscire più nemmeno a parlare. Non si è nemmeno resa conto che lui è senza protezioni, l’unica cosa che Michelle ha in testa è il cazzone di Fabrizio che la sta sfondando. Dopo circa 10 minuti di pompate ininterrotte viene scossa da un ultimo orgasmo, violentissimo e rumorosissimo. Nel vedere questa troietta completamente scossa dagli spasmi, anche Fabrizio esplode:
“Dai Michelle inginocchiati e sbocchinami che vengo”. Michelle obbedisce, prende il suo membro in bocca e il porco comincia a scoparle la gola. Nemmeno tre pompate e comincia a venire, con suoni spettacolari di soffocamento ad accompagnare la scena.
“Aaaaaaaaaah sì vengoooo, bellaaa ti sborro tutto in gola, ingoia da brava”
Fabrizio rilascia almeno 5 fiotti di sborra, con Michelle che da brava bocchinara quale è ingoia tutto senza aprir bocca.
“Avevo proprio bisogno di svuotarmi i coglioni” dice Fabrizio sorridendo e schiaffeggiandola leggermente. Michelle ride, lo bacia e lascia la cabina del bagno insieme a lui. Io rimango lì, aspettando che entrambi se ne fossero andati.
Una volta giunto all’ombrellone, Michelle mi vede e mi bacia, tra le risata compiaciute di Fabrizio. Io mi fingo confuso, consapevole dentro di me della clamorosa umiliazione subita.
Anche questa relazione non sarebbe durata a lungo, Michelle era troppo affamata di cazzo per poter stare con uno come me. Non che fosse mai stata seria, ma le sensazioni che queste corna mi diedero in quell’estate di tanti anni fa sono, ad oggi, irraggiungibili.
Vi prego di lasciarmi un feedback sul racconto a storiecuck@gmail.com
scritto il
2021-10-29
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