Una calda accoglienza
di
storiecuck
genere
tradimenti
Per concludere le mie esperienze cuck, arriviamo finalmente alla mia relazione attuale.
Vi presento Giada: 28 anni, ne dimostra molti meno (la prendono spesso per ventenne), probabilmente per il suo fisico minuto. Capelli a caschetto biondi e qualche lentiggine accompagnano il suo pezzo forte: un culo tondo e sodo, che ama mostrare con vestiti attillati e in foto sui social.
La relazione, come le precedenti, nasce dopo qualche scopata sporadica, senza nessuna pretesa di serietà. Ma col tempo a Giada mi ci affeziono: la presento alla famiglia, andiamo a convivere insieme, man mano che passa il tempo il tutto si fa sempre più serio. Le mie tendenze cuck non sono ovviamente placate, semplicemente quiescenti in attesa che si ricreino le condizioni per rivivere la mia perversione più grande. E a mia sorpresa, in questo caso, si presentano spontaneamente.
Giada è sempre stata una ragazza libertina, disinibita e in generale aperta mentalmente (anche e soprattutto in ambito sessuale). Sono sempre comunque stato scettico nel confessarle le mie fantasie, ma sapevo che tra tutte le mie partner lei sarebbe stata la più comprensiva. A prescindere da queste considerazioni la mia eventuale confessione arriverà più avanti, come saprete ormai molto bene, la mia fantasia consiste nel subire le corna con lei e lui (il bull) inconsapevoli del mio essere cuckold. E arriviamo quindi al dunque.
Era una sera d’estate, ci trovavamo nelle prossimità di un paesino di provincia sperduto tra i monti dopo aver cenato fuori. Ovviamente, si mette a grandinare. La visibilità è poca e la strada stretta, siamo ovviamente entrambi molto preoccupati, ma nella sfiga sopraggiunge un colpo di fortuna. Dopo aver seguito la strada per qualche centinaia di metri arriviamo nel paesino precedentemente menzionato, nel quale ho la fortuna di avere una vecchia conoscenza. Accosto e provo a chiamare questo mio vecchio amico. Come detto, siamo fortunati.
Diego, un ragazzo con cui giocavo a calcio tanti anni prima, ci dice che abita proprio lì vicino a dove ci siamo fermati. Percorriamo centro metri a piedi, rimaniamo completamente fradici nel tragitto, ma arriviamo a casa di Diego.
Diego è un ragazzo molto alto, ben definito, capelli lunghi e castani, un fare sempre allegro, scherzoso e irriverente. Negli anni è rimasto lo stesso giocherellone di tanto tempo prima, e con piacere decide di ospitarci per la notte. Come detto, siamo bagnati dalla testa ai piedi e Diego decide quindi di offrirci dei vestiti caldi. Non faccio nemmeno in tempo a ringaziarlo che Giada, probabilmente ancor più disinibita del solito dall’alcol, si denuda, rimanendo in slip.
“Giada ma che cazzo fai?” Dico alterato, seppur eccitato, notando il forte imbarazzo di Diego
“Che problema c’è? È così gentile da ospitarci, perché non dovrei mostrare tutto sto ben di Dio”
“Scusala Diego, è sbronza” dico spingendola in bagno. Dopo esserci cambiati con vestiti asciutti (io con una tuta e una t-shirt di Diego, lei con una vestaglia, appartenente alla madre di Diego) torniamo a sederci a tavola con Diego, proseguendo la serata chiacchierando, parlando del più e del meno e ricordando i vecchi tempi. Nel mentre però l’alcol continua a scorrere, in particolare per Diego e Giada. Noto addirittura che col tempo lui la esamina sempre di più, cercando di entrare nelle trasparenze della vestaglia col suo sguardo. Proprio quando noto che se la sta letteralmente mangiando con lo sguardo, decido di andare a letto.
“Bene signori, si è fatta una certa, io andrei a coricarmi”
Con mia delusione entrambi si dicono d’accordo, e Giada mi raggiunge a letto. Mi rassegno all’idea di non poter vivere, di nuovo, la mia fantasia cuckold, e mi metto a dormire.
Verso le 3 però mi sveglio, ho una sete pazzesca. Noto con mio stupore, ed eccitazione, l’assenza di Giada. Non è in bagno, nemmeno in cucina dove mi reco per bere, e la mia eccitazione comincia a crescere. A un certo punto subentra però anche una certa preoccupazione: dove cazzo è andata, brilla come era? Mi metto quindi a vagare per la casa a cercarla, finché non sento delle voci provenienti dalla camera di Diego. La porta è socchiusa e mi permette di sbirciare.
Ciò che vedo è esattamente ciò che ogni cornuto sogna di vedere: la propria fidanzata che sta limonando con un altro, nuda.
Diego sembra non essere nemmeno in sé, si sta divorando la zoccola, baciandola in ogni punto immaginabile. Pare attratto in particolare dalle sue tette, piccole ma sode, su cui si sofferma a lungo. Giada geme, non dice nulla, vuole solo godere del maiale che se la sta leccando da testa a piedi.
A un certo punto, col suo fare da puttanella, lo guarda negli occhi e si abbassa gradualmente, fino all’altezza della cintura. Toglie tutto ciò che la separa dal membro di lui in fretta e furia ed ecco svettare il cazzo di Diego, durissimo. Giada è sempre stata una grandissima bocchinara, in grado di farti venire in pochissimi secondi. La troia è in grado di far completamente scomparire completamente un cazzo di più di 20 cm, pompando come una forsennata. Diego la tiene per i capelli, accarezzandola dolcemente di tanto in tanto, ipnotizzato da un pompino così passionale. Ma come detto, la troia nel giro di cinque minuti è in grado di farti venire, è quindi lui a prendere a questo punto l’iniziativa. Si sfila, tira fuori un preservativo dal cassetto, e mette la mia fidanzata a 90 gradi. Sono rivolti proprio verso di me, ma la mi angolazione mi permette di non essere visto. Il pensiero che un mio vecchio amico, così amichevole e giocoso, potesse trasformarsi in un porco pronto a scoparmi la fidanzata d’avanti ai miei occhi, mi fa impazzire, e nel momento in cui la penetra sborro copiosamente nei miei pantaloni.
“Sì Diego fottimi ti prego, aaaaaaaah”
Diego, forse preoccupato di poter essere sentito, tappa la bocca alla troia e comincia a pompare. La sta sbattendo talmente forte da rischiare di sfondare il letto, con Giada che viene copiosamente per due volte, tremando come con me mai ha fatto. Non dura molto il buon Diego, e dopo appena 5 minuti si sfila il preservativo per svuotarsi i coglioni e venire sulla schiena di lei.
Dopo questo spettacolo meraviglioso decido di tornare a letto. Mi sveglio la mattina dopo di nuovo senza Giada al mio fianco, stavolta in cucina insieme a Diego. I due scherzano e ridono come se nulla fosse successo.
“Buongiorno” mi dice lei con un sorriso a 32 denti.
“Buongiorno, svegliata presto?”
“Sì” risponde Diego, “È passata da me e le ho dato una bella passata” conclude ridendo.
Sto al gioco, rido e continuo a subirmi per la seguente ora le umiliazioni velate nelle battute di lui. Al che ringraziamo, salutiamo e torniamo a casa. Non vedo l’ora di confessare a Giada la mia vera natura, per poter finalmente vivere le corna che la zoccoletta continuerà a mettermi.
Vi prego di lasciare il vostro feedback a storiecuck@gmail.com
Vi presento Giada: 28 anni, ne dimostra molti meno (la prendono spesso per ventenne), probabilmente per il suo fisico minuto. Capelli a caschetto biondi e qualche lentiggine accompagnano il suo pezzo forte: un culo tondo e sodo, che ama mostrare con vestiti attillati e in foto sui social.
La relazione, come le precedenti, nasce dopo qualche scopata sporadica, senza nessuna pretesa di serietà. Ma col tempo a Giada mi ci affeziono: la presento alla famiglia, andiamo a convivere insieme, man mano che passa il tempo il tutto si fa sempre più serio. Le mie tendenze cuck non sono ovviamente placate, semplicemente quiescenti in attesa che si ricreino le condizioni per rivivere la mia perversione più grande. E a mia sorpresa, in questo caso, si presentano spontaneamente.
Giada è sempre stata una ragazza libertina, disinibita e in generale aperta mentalmente (anche e soprattutto in ambito sessuale). Sono sempre comunque stato scettico nel confessarle le mie fantasie, ma sapevo che tra tutte le mie partner lei sarebbe stata la più comprensiva. A prescindere da queste considerazioni la mia eventuale confessione arriverà più avanti, come saprete ormai molto bene, la mia fantasia consiste nel subire le corna con lei e lui (il bull) inconsapevoli del mio essere cuckold. E arriviamo quindi al dunque.
Era una sera d’estate, ci trovavamo nelle prossimità di un paesino di provincia sperduto tra i monti dopo aver cenato fuori. Ovviamente, si mette a grandinare. La visibilità è poca e la strada stretta, siamo ovviamente entrambi molto preoccupati, ma nella sfiga sopraggiunge un colpo di fortuna. Dopo aver seguito la strada per qualche centinaia di metri arriviamo nel paesino precedentemente menzionato, nel quale ho la fortuna di avere una vecchia conoscenza. Accosto e provo a chiamare questo mio vecchio amico. Come detto, siamo fortunati.
Diego, un ragazzo con cui giocavo a calcio tanti anni prima, ci dice che abita proprio lì vicino a dove ci siamo fermati. Percorriamo centro metri a piedi, rimaniamo completamente fradici nel tragitto, ma arriviamo a casa di Diego.
Diego è un ragazzo molto alto, ben definito, capelli lunghi e castani, un fare sempre allegro, scherzoso e irriverente. Negli anni è rimasto lo stesso giocherellone di tanto tempo prima, e con piacere decide di ospitarci per la notte. Come detto, siamo bagnati dalla testa ai piedi e Diego decide quindi di offrirci dei vestiti caldi. Non faccio nemmeno in tempo a ringaziarlo che Giada, probabilmente ancor più disinibita del solito dall’alcol, si denuda, rimanendo in slip.
“Giada ma che cazzo fai?” Dico alterato, seppur eccitato, notando il forte imbarazzo di Diego
“Che problema c’è? È così gentile da ospitarci, perché non dovrei mostrare tutto sto ben di Dio”
“Scusala Diego, è sbronza” dico spingendola in bagno. Dopo esserci cambiati con vestiti asciutti (io con una tuta e una t-shirt di Diego, lei con una vestaglia, appartenente alla madre di Diego) torniamo a sederci a tavola con Diego, proseguendo la serata chiacchierando, parlando del più e del meno e ricordando i vecchi tempi. Nel mentre però l’alcol continua a scorrere, in particolare per Diego e Giada. Noto addirittura che col tempo lui la esamina sempre di più, cercando di entrare nelle trasparenze della vestaglia col suo sguardo. Proprio quando noto che se la sta letteralmente mangiando con lo sguardo, decido di andare a letto.
“Bene signori, si è fatta una certa, io andrei a coricarmi”
Con mia delusione entrambi si dicono d’accordo, e Giada mi raggiunge a letto. Mi rassegno all’idea di non poter vivere, di nuovo, la mia fantasia cuckold, e mi metto a dormire.
Verso le 3 però mi sveglio, ho una sete pazzesca. Noto con mio stupore, ed eccitazione, l’assenza di Giada. Non è in bagno, nemmeno in cucina dove mi reco per bere, e la mia eccitazione comincia a crescere. A un certo punto subentra però anche una certa preoccupazione: dove cazzo è andata, brilla come era? Mi metto quindi a vagare per la casa a cercarla, finché non sento delle voci provenienti dalla camera di Diego. La porta è socchiusa e mi permette di sbirciare.
Ciò che vedo è esattamente ciò che ogni cornuto sogna di vedere: la propria fidanzata che sta limonando con un altro, nuda.
Diego sembra non essere nemmeno in sé, si sta divorando la zoccola, baciandola in ogni punto immaginabile. Pare attratto in particolare dalle sue tette, piccole ma sode, su cui si sofferma a lungo. Giada geme, non dice nulla, vuole solo godere del maiale che se la sta leccando da testa a piedi.
A un certo punto, col suo fare da puttanella, lo guarda negli occhi e si abbassa gradualmente, fino all’altezza della cintura. Toglie tutto ciò che la separa dal membro di lui in fretta e furia ed ecco svettare il cazzo di Diego, durissimo. Giada è sempre stata una grandissima bocchinara, in grado di farti venire in pochissimi secondi. La troia è in grado di far completamente scomparire completamente un cazzo di più di 20 cm, pompando come una forsennata. Diego la tiene per i capelli, accarezzandola dolcemente di tanto in tanto, ipnotizzato da un pompino così passionale. Ma come detto, la troia nel giro di cinque minuti è in grado di farti venire, è quindi lui a prendere a questo punto l’iniziativa. Si sfila, tira fuori un preservativo dal cassetto, e mette la mia fidanzata a 90 gradi. Sono rivolti proprio verso di me, ma la mi angolazione mi permette di non essere visto. Il pensiero che un mio vecchio amico, così amichevole e giocoso, potesse trasformarsi in un porco pronto a scoparmi la fidanzata d’avanti ai miei occhi, mi fa impazzire, e nel momento in cui la penetra sborro copiosamente nei miei pantaloni.
“Sì Diego fottimi ti prego, aaaaaaaah”
Diego, forse preoccupato di poter essere sentito, tappa la bocca alla troia e comincia a pompare. La sta sbattendo talmente forte da rischiare di sfondare il letto, con Giada che viene copiosamente per due volte, tremando come con me mai ha fatto. Non dura molto il buon Diego, e dopo appena 5 minuti si sfila il preservativo per svuotarsi i coglioni e venire sulla schiena di lei.
Dopo questo spettacolo meraviglioso decido di tornare a letto. Mi sveglio la mattina dopo di nuovo senza Giada al mio fianco, stavolta in cucina insieme a Diego. I due scherzano e ridono come se nulla fosse successo.
“Buongiorno” mi dice lei con un sorriso a 32 denti.
“Buongiorno, svegliata presto?”
“Sì” risponde Diego, “È passata da me e le ho dato una bella passata” conclude ridendo.
Sto al gioco, rido e continuo a subirmi per la seguente ora le umiliazioni velate nelle battute di lui. Al che ringraziamo, salutiamo e torniamo a casa. Non vedo l’ora di confessare a Giada la mia vera natura, per poter finalmente vivere le corna che la zoccoletta continuerà a mettermi.
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