Sguardi allo specchio - parte seconda
di
Igor Grimorio
genere
esibizionismo
I grilli avevano iniziato a cantare forte, nascosti in mezzo agli sterpi gialli e all'erba alta. Lo sguardo dell'uomo si perse per un attimo tra i filamenti radi delle poche nuvole in cielo prima di concentrarsi sul culo di Luana.
La donna si era messa in posa a quattro zampe sulla coperta, offrendo il suo bel didietro spalancato a Jonny. Lui, che si era inginocchiato teso davanti a quel bendidio, attese ancora qualche secondo per ammirare la perfezione geometrica della vulva socchiusa, prima di accompagnarne dentro il suo arnese impaziente.
“Oh, si, lo sento. Che bello, amore. Continua così".
“Ti piace sentirlo dentro, eh? Ti piace farti scopare a pecorina, vero tesoro?”
“Si, mi piace. Dammelo ancora, tutto, dentro".
Il cazzo di Jonny solcava avanti e indietro la tenerezza violata di Luana, che ansimava sempre più forte dal piacere crescente.
“Ma guarda come fottono quei due, no, dico! E con che gusto lei se lo sta prendendo!”, Kuna si sentì spinta a commentare, vogliosa, senza mai staccare lo sguardo da quella scena che la stava arrapando enormemente. Intanto, però, senza quasi accorgersene, aveva aumentato il ritmo della sega che stava facendo al suo ragazzo.
“Oh, oh, vacci piano, rallenta", disse lui, “mi sa che sei pronta per prenderlo anche tu". E non aveva torto.
La fece alzare e girare, tirandole su la minigonna e giù le mutandine. Poi le allargò bene le natiche, rivelando il bel buchetto ombroso che attendeva solo di essere riempito.
“Ficcamelo dentro, presto. Lo voglio sentire tutto nel culo!”
Franco non se lo fece ripetere due volte e accontentò subito quella sua cagnetta in calore puntando con decisione il cazzo contro quell'ano femminile. Spinse forte finché fu completamente dentro, per poi iniziare lo sfondamento delle tenere carni. “Godi, troia! Fotti come una cagna!”, le sussurrava mentre la pompava con sempre maggior vigore.
“Ah!”, a Kuna scappò un piccolo urlo, accusando la potenza che stava subendo a causa degli affondi poderosi del ragazzo e non potendo trattenersi per il dolore e il piacere che stava assaporando.
“Cos’è stato?”. Jonny ora aveva sentito chiaramente quell'urlo, ma non riusciva bene ad inquadrare da dove venisse precisamente.
“Ma cosa?”, chiese invece mezza stupita Luana, “io non ho sentito proprio niente. Ma non fermarti, dai. Continua a spingere".
Eppure…eppure, fissando meglio tra il fogliame, l'uomo riuscì a intravedere degli occhi che lo stavano guardando. Occhi di donna. Occhi di godimento. Occhi che tacitamente gli dicevano di non fermarsi, perché gli piacevano guardarlo e gli piacevano cosa stava facendo.
E Jonny decise che aveva capito e che non voleva indagare oltre, e che gli stava bene così: sarebbe stato il loro intimo segreto nella loro reciproca lussuria. Un erotismo allo specchio.
...(continua)
La donna si era messa in posa a quattro zampe sulla coperta, offrendo il suo bel didietro spalancato a Jonny. Lui, che si era inginocchiato teso davanti a quel bendidio, attese ancora qualche secondo per ammirare la perfezione geometrica della vulva socchiusa, prima di accompagnarne dentro il suo arnese impaziente.
“Oh, si, lo sento. Che bello, amore. Continua così".
“Ti piace sentirlo dentro, eh? Ti piace farti scopare a pecorina, vero tesoro?”
“Si, mi piace. Dammelo ancora, tutto, dentro".
Il cazzo di Jonny solcava avanti e indietro la tenerezza violata di Luana, che ansimava sempre più forte dal piacere crescente.
“Ma guarda come fottono quei due, no, dico! E con che gusto lei se lo sta prendendo!”, Kuna si sentì spinta a commentare, vogliosa, senza mai staccare lo sguardo da quella scena che la stava arrapando enormemente. Intanto, però, senza quasi accorgersene, aveva aumentato il ritmo della sega che stava facendo al suo ragazzo.
“Oh, oh, vacci piano, rallenta", disse lui, “mi sa che sei pronta per prenderlo anche tu". E non aveva torto.
La fece alzare e girare, tirandole su la minigonna e giù le mutandine. Poi le allargò bene le natiche, rivelando il bel buchetto ombroso che attendeva solo di essere riempito.
“Ficcamelo dentro, presto. Lo voglio sentire tutto nel culo!”
Franco non se lo fece ripetere due volte e accontentò subito quella sua cagnetta in calore puntando con decisione il cazzo contro quell'ano femminile. Spinse forte finché fu completamente dentro, per poi iniziare lo sfondamento delle tenere carni. “Godi, troia! Fotti come una cagna!”, le sussurrava mentre la pompava con sempre maggior vigore.
“Ah!”, a Kuna scappò un piccolo urlo, accusando la potenza che stava subendo a causa degli affondi poderosi del ragazzo e non potendo trattenersi per il dolore e il piacere che stava assaporando.
“Cos’è stato?”. Jonny ora aveva sentito chiaramente quell'urlo, ma non riusciva bene ad inquadrare da dove venisse precisamente.
“Ma cosa?”, chiese invece mezza stupita Luana, “io non ho sentito proprio niente. Ma non fermarti, dai. Continua a spingere".
Eppure…eppure, fissando meglio tra il fogliame, l'uomo riuscì a intravedere degli occhi che lo stavano guardando. Occhi di donna. Occhi di godimento. Occhi che tacitamente gli dicevano di non fermarsi, perché gli piacevano guardarlo e gli piacevano cosa stava facendo.
E Jonny decise che aveva capito e che non voleva indagare oltre, e che gli stava bene così: sarebbe stato il loro intimo segreto nella loro reciproca lussuria. Un erotismo allo specchio.
...(continua)
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Sguardi allo specchio - parte primaracconto sucessivo
Sguardi allo specchio - parte terza
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