Avevo una padrona 5
di
skin5706
genere
dominazione
per la strada Marilena mi raccontò che sua cugina, con la sua aria da santarellina era una svergognata, che sua madre era da quando aveva 12 anni che la trovava nei sottoscala del loro palazzo a pomiciare e a strusciarsi con i ragazzi e che l’anno passato aveva trascinato Marilena sulla motonave in escursione notturna, salvo poi sparire per più di mezzora sottocoperta con il cantante della nave, giovane promessa mai realizzata della canzone melodica italiana, lasciandola sola con i risolini del resto dell’equipaggio per farle compagnia e che sua zia più di una volta aveva usato con lei il battipanni, ma con risultati nulli!
mi esortò a fare attenzione a non rovinare tutto fra noi, dando spago a lei e a qualunque altra donna
la rassicurai
preparata la casa e mangiato qualcosa, alle sedici scendemmo in spiaggia
appena usciti di casa mi caricò della borsa da spiaggia e mi afferrò sottobraccio era tesa, con mille occhi, come una guardia del corpo del papa, pronta a saltare al collo a qualunque femmina mi avesse guardato ma ero tranquillo, a scanso di equivoci cercavo comunque di stare alla larga da Daniela, appena accennai a guardare più in alto dei miei piedi mi piantò le unghie nel braccio e sibilò , indicando con lo sguardo una bella donna in bikini che ancheggiava verso la spiaggia davanti a noi :- brutto maiale! raccatta gli occhi , ti sono caduti nel costume rosso di quella culona davanti a noi!!!:- facendo girare sua zia, la Daniela e la signora in questione!
io avvampai, ma per evitare una scenata in pubblico misi gli occhi ben incollati in terra e non alzai più lo sguardo
arrivato all’ombrellone mi misi sull’asciugamano all’ombra e mi addormentai, o comunque stetti il più possibile ad occhi chiusi!
la sera facemmo la passeggiata serale di rito, io, con la Marilena che mi teneva avvinghiato sottobraccio che, appena accennavo a guardare più in alto dei miei piedi, inquadrando qualche bel particolare femminile, mi faceva sentire le unghie sul braccio e mi sibilava nelle orecchie frasi del tipo
:- raccatta gli occhi, ti son caduti nel sedere di quella troia:-
oppure
:- chiudi la bocca, ti cade un filo di bava, sudicio che non sei altro! :-
per fortuna lo diceva abbastanza sottovoce da non essere sentita da altri che da me, ma io mi sentivo a disagio, ma anche in colpa nei sui riguardi, perché adesso che mi vietava di guardare le donne mi accorgevo che lo sguardo sempre sulle donne mi cadeva! e lei sempre se ne accorgeva e scrollando il capo sconsolata mi stringeva il braccio tra le dita, in un pizzicotto ungulato alquanto doloroso!
appena consumato il gelato di rito tornammo al nostro appartamento e andammo a letto, la zia ed il suo uomo in una camera, la Marilena e sua cugina in un'altra .
io dormivo su di un divano letto in sala da pranzo
dopo essere andata in bagno la Marilena venne in sala a darmi il bacio della buonanotte, rimasi piacevolmente imbarazzato quando mi mise una mano dentro il pigiama e mi trasse fuori il pene, che al tocco conosciuto era già parzialmente eretto, rimasi invece letteralmente a bocca aperta quando mi accorsi che, con un pennarello che fino al momento non avevo notato, velocemente mi scarabocchiò il glande, poi mi baciò sul collo e mi disse guardandomi seria negli occhi
:- domattina voglio che ci sia ancora il segno, maiale!!! :-
girò sui tacchi ed andò a letto prima che io avessi ancora afferrato cosa volesse dire
la mattina dopo ero in bagno che mi facevo la barba, sgattaiolò dentro, senza dire una parola mi afferrò il pene, lo estrasse dalle mutande, diede un’occhiata al glande, soddisfatta dal ruvido controllo, me lo tirò fino a farmi male e sussurrò
:- se provi a fare il maiale io te lo strappo!! hai capito? :-
senza aspettare risposta mi afferrò per i capelli dietro la nuca, mi diede un leccone sulla faccia e uscì lasciandomi basito, ma comunque già con il pene a mezzasta!
per andare in spiaggia alla mattina solita trafila, io stavo ben attento a non guardare nulla che fosse a più di un metro davanti a noi, memore dell’avvenimento del pomeriggio precedente!
riuscivamo a sfuggire all’ipocritamente ferreo controllo della zia solo la mattina alle undici, ora in cui noi due andavamo con la Daniela a fare la spesa mentre gli altri si attardavano sulla spiaggia.
quella settimana l’onere di fare la spesa cadde tutto sulle spalle della Daniela mentre noi correvamo a casa a fare l’amore, sdraiati direttamente sul pavimento della sala con lei sopra, prima in un 69 e poi con lei che, infilatomi il preservativo, mi cavalcava, per non stropicciare le lenzuola dei letti rifatti alla mattina, poi lo facevamo una seconda volta in piedi nell’ascensore nell’ora più sonnolenta del pomeriggio dopo essere usciti con la scusa di comprare le sigarette
quella sera e tutte le sere successive all’ora della buonanotte, mi scarabocchiava il glande, io cercavo di rassicurarla dicendo che non ce ne era bisogno, ma lei, rassicurava me, dicendo che l’inchiostro del pennarello comunque non era tossico, quindi perché non volevo accontentarla? .
tutte le mattine controllava che il segno non si fosse cancellato!
quando eravamo a passeggio, sempre mi teneva sottobraccio e stava attenta che non alzassi lo sguardo sulle altre donne, d’altra parte io ero impaurito che mi facesse un’altra scenata in pubblico, quindi mi autocensuravo il più possibile riuscendoci abbastanza bene, perché fui ripreso poche altre volte sufficienti comunque a lasciare il segno delle sue unghie infilate sui miei bicipiti per molti giorni a venire!
il sabato pomeriggio tornammo a casa solo noi due, gli altri rimasero al mare tutta la settimana successiva
per strada ricevetti una ramanzina con i fiocchi, in cui mi elencò con dovizia di particolari tutte le volte che la avevo tradita, almeno con lo sguardo, comunque mi andò ancora abbastanza bene, perché ammise che avevo resistito alle numerose avances fatte dalla Daniela nei miei confronti
sinceramente io non mi ero accorto fosse mai successo ma, contenta lei …
arrivammo in città nel pomeriggio,
andammo direttamente a casa sua, i suoi erano tutti nella loro casa in campagna.
Dopo aver controllato che in laboratorio fosse tutto a posto entrammo in casa e
mi portò in camera sua,
cominciò a baciarmi le labbra e il collo, cercai di togliermi la maglietta, mi fermò con un gesto perentorio e sussurrandomi
:- aspetta … aspetta.. :-
cominciò a spogliarmi lei:
fu una cosa lentissima e dolcissima, al limite dell’aspro !
è proprio vero che noi e le donne siamo due razze separate costrette a convivere!
quando mi sfilò la maglietta cominciò a baciarmi sul petto sulla pancia, sul collo, di nuovo sul petto e …
poi mi slacciò i pantaloni e finalmente mi fece sedere sul letto per sfilarmeli, assieme alle mutande!
appena fui nudo si tolse con un sol gesto il prendisole giallo, era giallo, ricordo ancora il disegno della stoffa! rimanendo in mutandine, con le tette nude e capezzoli induriti, poi di nuovo cominciò a baciarmi, dal viso alla pancia, poi dalle gambe alle cosce e poi di nuovo sul viso!
poi finalmente cominciò a carezzarmi il sesso con la lingua, io ero in estasi, era dolcissima ma, appena provai a toccarle i capelli per accelerare , mi fermò le mani con le sue, e mi diede un morso al glande, non forte, ma un morso, facendomi desistere all’istante!
si tolse le mutandine e continuando la fellatio si mise a cavalcioni sopra di me allungandosi fino a quando io riuscii ad arrivare con la mia lingua al suo sesso, che cominciai subito a lappare! quasi all’istante ebbe un orgasmo che durò un tempo lunghissimo, anche se io ero al culmine dell’eccitazione era stata molto attenta a non stimolare troppo il mio glande quindi io ancora non avevo goduto poi
poi si girò e con un solo movimento fluido si impalò sul mio pene e cominciò un dolcissimo su e giù portandomi molte volte sull’orlo dell’orgasmo,
quando arrivò fu un orgasmo esaustivo, direi, tanto che dall’orgasmo scivolai nel sonno, quando mi svegliai era ancora giorno e lei era addormentata, ancora impalata su di me, con un filo di bava che le colava dalla bocca e lo sperma che ci colava tra le gambe!
:- cavolo niente preservativo! :-
le dissi preoccupatissimo svegliandola e lei tra il sonno mi bisbigliò
:- tranquillo è una settimana che prendo la pillola e da oggi in poi possiamo farlo quando vogliamo senza precauzioni! :-
Pillola?!?!
quella fu la prima volta che lo facemmo in un vero letto e lei aveva fatto in modo che fosse speciale per più di un motivo!
mi esortò a fare attenzione a non rovinare tutto fra noi, dando spago a lei e a qualunque altra donna
la rassicurai
preparata la casa e mangiato qualcosa, alle sedici scendemmo in spiaggia
appena usciti di casa mi caricò della borsa da spiaggia e mi afferrò sottobraccio era tesa, con mille occhi, come una guardia del corpo del papa, pronta a saltare al collo a qualunque femmina mi avesse guardato ma ero tranquillo, a scanso di equivoci cercavo comunque di stare alla larga da Daniela, appena accennai a guardare più in alto dei miei piedi mi piantò le unghie nel braccio e sibilò , indicando con lo sguardo una bella donna in bikini che ancheggiava verso la spiaggia davanti a noi :- brutto maiale! raccatta gli occhi , ti sono caduti nel costume rosso di quella culona davanti a noi!!!:- facendo girare sua zia, la Daniela e la signora in questione!
io avvampai, ma per evitare una scenata in pubblico misi gli occhi ben incollati in terra e non alzai più lo sguardo
arrivato all’ombrellone mi misi sull’asciugamano all’ombra e mi addormentai, o comunque stetti il più possibile ad occhi chiusi!
la sera facemmo la passeggiata serale di rito, io, con la Marilena che mi teneva avvinghiato sottobraccio che, appena accennavo a guardare più in alto dei miei piedi, inquadrando qualche bel particolare femminile, mi faceva sentire le unghie sul braccio e mi sibilava nelle orecchie frasi del tipo
:- raccatta gli occhi, ti son caduti nel sedere di quella troia:-
oppure
:- chiudi la bocca, ti cade un filo di bava, sudicio che non sei altro! :-
per fortuna lo diceva abbastanza sottovoce da non essere sentita da altri che da me, ma io mi sentivo a disagio, ma anche in colpa nei sui riguardi, perché adesso che mi vietava di guardare le donne mi accorgevo che lo sguardo sempre sulle donne mi cadeva! e lei sempre se ne accorgeva e scrollando il capo sconsolata mi stringeva il braccio tra le dita, in un pizzicotto ungulato alquanto doloroso!
appena consumato il gelato di rito tornammo al nostro appartamento e andammo a letto, la zia ed il suo uomo in una camera, la Marilena e sua cugina in un'altra .
io dormivo su di un divano letto in sala da pranzo
dopo essere andata in bagno la Marilena venne in sala a darmi il bacio della buonanotte, rimasi piacevolmente imbarazzato quando mi mise una mano dentro il pigiama e mi trasse fuori il pene, che al tocco conosciuto era già parzialmente eretto, rimasi invece letteralmente a bocca aperta quando mi accorsi che, con un pennarello che fino al momento non avevo notato, velocemente mi scarabocchiò il glande, poi mi baciò sul collo e mi disse guardandomi seria negli occhi
:- domattina voglio che ci sia ancora il segno, maiale!!! :-
girò sui tacchi ed andò a letto prima che io avessi ancora afferrato cosa volesse dire
la mattina dopo ero in bagno che mi facevo la barba, sgattaiolò dentro, senza dire una parola mi afferrò il pene, lo estrasse dalle mutande, diede un’occhiata al glande, soddisfatta dal ruvido controllo, me lo tirò fino a farmi male e sussurrò
:- se provi a fare il maiale io te lo strappo!! hai capito? :-
senza aspettare risposta mi afferrò per i capelli dietro la nuca, mi diede un leccone sulla faccia e uscì lasciandomi basito, ma comunque già con il pene a mezzasta!
per andare in spiaggia alla mattina solita trafila, io stavo ben attento a non guardare nulla che fosse a più di un metro davanti a noi, memore dell’avvenimento del pomeriggio precedente!
riuscivamo a sfuggire all’ipocritamente ferreo controllo della zia solo la mattina alle undici, ora in cui noi due andavamo con la Daniela a fare la spesa mentre gli altri si attardavano sulla spiaggia.
quella settimana l’onere di fare la spesa cadde tutto sulle spalle della Daniela mentre noi correvamo a casa a fare l’amore, sdraiati direttamente sul pavimento della sala con lei sopra, prima in un 69 e poi con lei che, infilatomi il preservativo, mi cavalcava, per non stropicciare le lenzuola dei letti rifatti alla mattina, poi lo facevamo una seconda volta in piedi nell’ascensore nell’ora più sonnolenta del pomeriggio dopo essere usciti con la scusa di comprare le sigarette
quella sera e tutte le sere successive all’ora della buonanotte, mi scarabocchiava il glande, io cercavo di rassicurarla dicendo che non ce ne era bisogno, ma lei, rassicurava me, dicendo che l’inchiostro del pennarello comunque non era tossico, quindi perché non volevo accontentarla? .
tutte le mattine controllava che il segno non si fosse cancellato!
quando eravamo a passeggio, sempre mi teneva sottobraccio e stava attenta che non alzassi lo sguardo sulle altre donne, d’altra parte io ero impaurito che mi facesse un’altra scenata in pubblico, quindi mi autocensuravo il più possibile riuscendoci abbastanza bene, perché fui ripreso poche altre volte sufficienti comunque a lasciare il segno delle sue unghie infilate sui miei bicipiti per molti giorni a venire!
il sabato pomeriggio tornammo a casa solo noi due, gli altri rimasero al mare tutta la settimana successiva
per strada ricevetti una ramanzina con i fiocchi, in cui mi elencò con dovizia di particolari tutte le volte che la avevo tradita, almeno con lo sguardo, comunque mi andò ancora abbastanza bene, perché ammise che avevo resistito alle numerose avances fatte dalla Daniela nei miei confronti
sinceramente io non mi ero accorto fosse mai successo ma, contenta lei …
arrivammo in città nel pomeriggio,
andammo direttamente a casa sua, i suoi erano tutti nella loro casa in campagna.
Dopo aver controllato che in laboratorio fosse tutto a posto entrammo in casa e
mi portò in camera sua,
cominciò a baciarmi le labbra e il collo, cercai di togliermi la maglietta, mi fermò con un gesto perentorio e sussurrandomi
:- aspetta … aspetta.. :-
cominciò a spogliarmi lei:
fu una cosa lentissima e dolcissima, al limite dell’aspro !
è proprio vero che noi e le donne siamo due razze separate costrette a convivere!
quando mi sfilò la maglietta cominciò a baciarmi sul petto sulla pancia, sul collo, di nuovo sul petto e …
poi mi slacciò i pantaloni e finalmente mi fece sedere sul letto per sfilarmeli, assieme alle mutande!
appena fui nudo si tolse con un sol gesto il prendisole giallo, era giallo, ricordo ancora il disegno della stoffa! rimanendo in mutandine, con le tette nude e capezzoli induriti, poi di nuovo cominciò a baciarmi, dal viso alla pancia, poi dalle gambe alle cosce e poi di nuovo sul viso!
poi finalmente cominciò a carezzarmi il sesso con la lingua, io ero in estasi, era dolcissima ma, appena provai a toccarle i capelli per accelerare , mi fermò le mani con le sue, e mi diede un morso al glande, non forte, ma un morso, facendomi desistere all’istante!
si tolse le mutandine e continuando la fellatio si mise a cavalcioni sopra di me allungandosi fino a quando io riuscii ad arrivare con la mia lingua al suo sesso, che cominciai subito a lappare! quasi all’istante ebbe un orgasmo che durò un tempo lunghissimo, anche se io ero al culmine dell’eccitazione era stata molto attenta a non stimolare troppo il mio glande quindi io ancora non avevo goduto poi
poi si girò e con un solo movimento fluido si impalò sul mio pene e cominciò un dolcissimo su e giù portandomi molte volte sull’orlo dell’orgasmo,
quando arrivò fu un orgasmo esaustivo, direi, tanto che dall’orgasmo scivolai nel sonno, quando mi svegliai era ancora giorno e lei era addormentata, ancora impalata su di me, con un filo di bava che le colava dalla bocca e lo sperma che ci colava tra le gambe!
:- cavolo niente preservativo! :-
le dissi preoccupatissimo svegliandola e lei tra il sonno mi bisbigliò
:- tranquillo è una settimana che prendo la pillola e da oggi in poi possiamo farlo quando vogliamo senza precauzioni! :-
Pillola?!?!
quella fu la prima volta che lo facemmo in un vero letto e lei aveva fatto in modo che fosse speciale per più di un motivo!
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Avevo una padrona 4racconto sucessivo
Avevo una padrona 6
Commenti dei lettori al racconto erotico