Avevo una padrona 16

di
genere
dominazione

appena mangiato mi trascinai a fatica sul letto , mi addormentai come un sasso.
Mi svegliò, come decine di volte da allora in poi il fastidio datomi dal pene che avendo i tipici problemi idraulici maschili tentava di arginarli aiutandosi con una semi erezione, dovetti recarmi velocemente in bagno, sotto gli occhi curiosi delle ragazze, che stavano ammazzando il lungo pomeriggio giocando a carte e ciancolando
mi seguirono, ciò mi impedì di usare il lavello, mi dovetti sedere sul water per urinare
Feci merenda, mi ributtai sul letto e mi riaddormentai fino ad ora di cena
mi sentivo tramortito , ma la sera uscimmo a prendere un gelato
la mattina dopo , dopo un controllo approfondito ai piercing decidemmo di andare in spiaggia
andammo a fare la spesa assieme e poi rientrammo in casa
sembrava che le ferite fossero completamente risarcite e quindi Marilena cominciò a farmi un pompino , intanto che io e Loredana ci baciavamo sulla bocca, sul collo, sul seno .
Caddi supino
Marilena sdraiata tra le mie gambe continuò a succhionarmi il pene , intanto che Loredana mi porgeva altre parti del suo corpo da baciare, poi si accoccolò con la sua topa a pochi millimetri dalla mia bocca, cominciai a lapparla, le catenine mi sfioravano le guance, solleticandomi, io allungavo la mia lingua per toccare il suo clitoride
Loredana di colpo si abbassò ancora di più sui talloni e mi baciò la faccia con la topa, si strofinò una, due , tre, quattro volte, usando il mio naso, la mia bocca, il mio mento per masturbarsi e venne
mi schiacciò sotto di sé e di nuovo venne con dei fiotti
Loredana preparò il pranzo, apparecchiò e servì in tavola, intanto che Marilena mi controllava i fori, poi mi rimise il lucchetto e mi buttai sul letto
alle quattro scendemmo in spiaggia
da quel giorno, la sera dopo cena prima di uscire la Marilena mi toglieva finalmente il lucchetto, io baciavo la topa di Loredana, fino a farla venire, Marilena mi scopava, poi mi rimettevano il lucchetto e uscivamo
mi ero rassegnato a fare la pipì seduto
dopo qualche giorno tornammo in città, appena rientrati la Marilena invitò di nuovo i miei e i suoi genitori, stavolta a pranzo in un ristorante e lì annunciammo che a gennaio, mi sarei messo in società con loro e che ci saremmo sposati prima dell’estate
da subito iniziarono i lavori per trasformare le stalle in un monolocale, per Loredana, ma dove le ragazze avrebbero vissuto da gennaio, fino a quando noi avremmo finito di restaurare la “nostra casa”
mi sentivo sempre più in trappola
durante la settimana lavorativa, quasi tutte le sere uscivo da lavorare e andavo subito al laboratorio
appena arrivato, Loredana mi faceva entrare, poi si rimetteva al lavoro, fingendo di ignorarmi
Marilena mi trascinava subito in ufficio, dopo avermi chiesto se le avevo portato la merenda, mi faceva sedere sul divano, mi toglieva i pantaloni, le mutande e mi faceva un pompino, con ingoio, prima mi leccava a lungo il pene e lo scroto, bello saporoso, diceva lei.
io avevo l’ordine di non fare la doccia, se non a casa sua, dopo il suo assenso e aveva anche ripristinato l’abitudine di farmi un segno sul pene con un pennarello, per controllare che non lo lavassi!
Se c’era tempo e ne aveva voglia, mi faceva sdraiare sul pavimento e facevamo un 69.
In tutti i casi, tempo o non tempo, sempre aggiungeva un succhione sulla tavolozza di lividi che era la mia pancia! poi lavoravamo fino ad ora di cena, e dopo cena, finalmente potevo fare la doccia!
Dopo cena scendevamo di nuovo in laboratorio dove mi cavalcava godendo il doppio, diceva lei, grazie all’anello che avevo sul pene e poi, dopo che la avevo ripulita dalle sue e mie secrezioni, mi rimetteva il lucchetto, e poi mi mandava a casa.
Il venerdì sera dormivo nella mia cameretta, con le mani legate, anche se avevo il lucchetto
il sabato e la domenica, vivevamo già, come avremmo fatto poi da coniugati
sabato mattina sesso sfrenato e poi al lavoro, fino alla sera, c’erano un sacco di ordini ed un sacco di spese da fare in vista del matrimonio e per restaurare la “nostra” casa ed il monolocale per Loredana
Loredana ci serviva, come una perfetta domestica, a pranzo ed a cena.
il sabato sera dopo che aveva sparecchiato, sistemato i piatti, appena finiva di spazzare, incoraggiato dalla sorella la afferravo rudemente e la sdraiavo su un plaid, in mezzo alla sala, le toglievo la tuta, le mutandine, sua sorella le toglieva il lucchetto ed il perno, che inchiavardava gli anelli e la facevo godere con la bocca, sotto gli occhi vigili della sorella, che ogni tanto, quando era in buona, mi toglieva il lucchetto e le concedeva di imboccarsi il mio pene e di suggere il mio seme ma mai in un 69, sempre una prima ed uno dopo!
Poi ci rimetteva in castità entrambi e la chiudeva a chiave nella mia cameretta e giocava con me togliendomi il lucchetto solo dopo che la avevo lungamente pregata, e chiesto con il dovuto garbo, diceva lei, spingendomi a baciarle i piedi e i polpacci e l’interno cosce, intanto che la pregavo di farmi godere di lei
Quando mi toglieva il lucchetto, dopo aver fatto un 69, da cui solo lei traeva piacere, infatti, intanto che la leccavo mi massacrava le cosce con le labbra e i denti mi cavalcava selvaggiamente ululando il suo piacere, con me sdraiato sul solito plaid, sul pavimento di sala, nel momento dell’orgasmo mi mordeva e succhiava dolorosamente il petto o il collo, poi mi dava il suo ed il mio piacere da suggere, mi faceva morire!
poi dopo aver guardato un po’ di TV o un film nel videoregistratore andavamo a letto
io mi coricavo nel letto di Loredana, nudo, poi mi bloccava le mani con il solito foulard, andava in bagno, poi, quando tornava in camera, pretendeva che io le omaggiassi la vagina per un sacco di tempo, finche non veniva, intanto che lei invece mi torturava di nuovo il pene, portandomi al limite, ma senza farmi venire, poi mi rimetteva il lucchetto e mi lasciava così, per punizione, mi diceva, di averla tradita e di essermi dimostrato un maiale, con quella troia della cugina, e chissà con chi altra, insinuava, lasciandomi tutta la notte infojiato
settembre era finito, ottobre anche, novembre era agli sgoccioli, nell’aria c’era aria di natale e capodanno e poi … un nuovo inizio
successe di novembre, una giornata agli sgoccioli di novembre, con pioggia e vento, il principale mi mandò con il furgoncino della ditta, a prendere dei pezzi di ricambio, dall’altra parte della città
scritto il
2021-12-03
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