I dipinti erotici di Eduard Caldwell:

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etero

Eduard Caldwell era un pittore erotico molto famoso poiché i suoi dipinti non sono solamente straordinariamente belli e realistici ma hanno anche il potere di rappresentare fedelmente tutte le caratteristiche fisiche e psicologiche delle persone che ritraggono. Il sapiente uso dei colori, degli spazi, della prospettiva e delle linee permetteva al pittore di rappresentare su tela la persona nella sua totalità. I suoi dipinti cosi trasmettono tutta la carica erotica della persona ritratta e chi li osserva non può fare a meno di eccitarsi. Eduard però, pur essendo stimato per il suo talento, era anche un pittore molto discusso per i suoi metodi libertini e poco ortodossi. Il modus operandi di Eduard era sempre il medesimo: per prima cosa sceglieva personalmente le proprie modelle, non necessariamente tra le modelle professioniste infatti quello che contava era la loro bellezza, provando poi a convincerle a posare senza veli per lui. Questa operazione gli risultava molto semplice, infatti era un uomo affascinante, carismatico e affabile che sapeva toccare le corde giuste per intrigare una donna. Una volta ottenuto il consenso il suo obiettivo era quello di conoscere la propria modella e per farlo la invitava a cena nella propria villa, durante la quale osservava con estrema attenzione il suo fisico e il suo abbigliamento ma anche il suo portamento e i suoi comportamenti, inoltre indagava gli accadimenti principali della sua vita, i suoi interessi e i suoi gusti erotici. In questa fase cercava di mettere a proprio agio la modella di turno mediante un’atmosfera romantica e piacevole. Le luci soffuse, una leggera musica di sottofondo, del buon cibo accompagnato da un ottimo vino e il suo eloquio interessante, divertente e mai banale gli permettevano di entrare in intimità con la modella senza metterla a disagio. Si potrebbe pensare che una cena non sia sufficiente per conoscere a fondo una persona tuttavia Eduard aveva la capacità di inquadrare subito il suo interlocutore e di comprenderne a fondo le caratteristiche fisiche e psicologiche. Dopo cena Eduard pretendeva di avere un rapporto sessuale con la modella in modo da poter sperimentare in prima persona la sua carica erotica e per poterla osservare nel momento del suo massimo godimento, di conseguenza cercava anche di realizzare le fantasie più intime e libidinose della ragazza. Portava quindi la sua modella nella stanza da letto più lussuosa della sua villa, caratterizzata dalla presenza di innumerevoli specchi disseminati su tutte le pareti, da un grosso letto al centro della stessa e da una tela con una tavolozza vicino al letto. Chiedeva alla modella di spogliarsi sensualmente e, dopo essersi denudato personalmente, con gli occhi chiusi la baciava con ardore constatando la reazione della ragazza e il modo in cui baciava, poi apriva gli occhi per guardarla negli occhi e, con la coda dell’occhio, osservarla da tutte le angolazioni attraverso gli specchi. Delicatamente la faceva adagiare sul letto prima supina e poi prona e, utilizzando la lingua e le mani, esplorava ogni centimetro del suo corpo cercando di gustarne il sapore, di percepirne la consistenza e il calore, di assaporarne l’odore e di sentire i gemiti e il respiro della ragazza. In questo modo aveva conosciuto il corpo della ragazza con tutti i suoi sensi, ora non restava altro che farla godere come mai le era capitato in precedenza per liberare tutta l’eccitazione e la sensualità che possedeva. Naturalmente anche lui doveva godere dato che riteneva il suo piacere una condizione necessaria per far godere una donna, credeva infatti che per far godere al massimo la propria modella fosse necessario che essa lo veda godere. Per raggiungere tale obiettivo si concentrava inizialmente sulla vagina e sui seni della ragazza praticandole un cunnilingus con la bocca e con la lingua che si prendevano cura del clitoride mentre con le dita di una mano la penetrava alternativamente la vagina e l’ano, al contempo l’altra mano si dedicava ai seni e in particolare ai capezzoli. Dopo aver portato la ragazza all’orgasmo ne osservava le espressioni e i movimenti dandole cosi il tempo di riprendersi prima dell’atto sessuale vero e proprio. Da quel momento in avanti desiderava che la ragazza fosse attiva e propositiva nel rapporto, quasi dominante, il suo corpo virile e il suo cazzo di invidiabili dimensioni erano a sua disposizione. Iniziava cosi un rapporto intenso e passionale all’interno del quale non vi era spazio per pudori e inibizioni. Eduard amava in particolare stendersi supino e farsi cavalcare dalla ragazza in modo da poterla osservare al meglio anche grazie all’uso degli specchi; gustava il suo volto trasfigurato dal piacere, i suoi seni che sobbalzavano incontrollati a ogni affondo, i suoi gemiti di piacere, percepiva gli abbondanti umori femminili che agevolavano la penetrazione e il suo corpo intero fremere. Come detto, per quanto possibile desiderava realizzare tutte le fantasie della ragazza per cui nella stanza aveva predisposto un armadio contenente tutto ciò che poteva essergli utile: frustini, corde, dildi, plug, palline vibranti, dilatatori, strap on, mollette per capezzoli, vestiti particolari per giochi di ruolo ecc. Eduard in particolare prediligeva i giochi di ruolo poiché tali giochi permettevano alla propria partner di esprimere con maggiore enfasi la propria personalità; ad esempio prediligeva interpretare il ruolo del padrone lasciando alla ragazza il ruolo di schiava, era un padrone buono ma sapeva anche essere sadico se la situazione lo richiedeva. Una volta terminato il rapporto aiutava personalmente la ragazza a ricomporsi quel tanto che bastava per essere pronta a posare per lui, il tutto doveva svolgersi in brevissimo tempo affinché la modella non perdesse l’eccitazione e la lussuria che albergavano nella sua mente e nel suo corpo e che il pittore voleva riprodurre quanto più fedelmente possibile. Quando la ragazza era pronta e in posa Eduard iniziava subito a disegnare sulla sua tela, in quel momento la maggior parte del lavoro era stata svolta ed Eduard doveva solo riprodurre ciò che vedeva ovvero una bellissima donna eccitata, felice, calda e vogliosa. Ormai conosceva molto bene quel corpo, avrebbe potuto fare anche a meno di guardare la modella; ricordava con precisione ogni sua forma, imperfezione ed espressione; poteva riprodurre l’erotismo sprigionato da quella ragazza perché lo aveva sperimentato poco prima, lo aveva ricercato e fatto emergere e lo aveva assaporato. Ma Eduard aveva conosciuto anche la personalità, il modo di pensare il sesso e le fantasie della ragazza e quindi poteva esplicitarli attraverso le posture, gli sguardi e l’ambientazione per personalizzare al massimo il dipinto. Non disegnava banalmente corpi nudi ma la persona nella sua globalità. Nasceva cosi una sua opera che, come le altre, trasmette agli osservatori tutta la passione e l’erotismo che si era sprigionato in quella notte di sesso immortalandoli. Anche se Eduard risulta tutt’ora essere un pittore molto discusso per via dei suoi metodi siamo sicuri che le modelle e gli appassionati di arte erotica abbiano saputo comunque apprezzare il suo lavoro.


Racconto di fantasia
scritto il
2021-11-21
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