La 1° Volta del mio ragazzo Ep. 1 Part 1°

di
genere
prime esperienze

Prologo: A causa di evidente caso di omonimia i miei scritti sono tutti evidenziati da numero di episodio, in quanto indicano la reale continuità degli eventi.
Mi chiamo Manuela, ho 22 anni, mora, capelli alle spalle, porto una 3° di reggiseno e sono alta 1.68. Premesso che questa è la nostra storia vera, e la riferisco con il consenso del mio ragazzo. Vi voglio raccontare, la prima volta del mio attuale ragazzo. Si chiama Federico, l’ho conosciuto, lo scorso anno a Marzo, alla festa di compleanno di mia sorella minore, la quale compiva 18 anni. Federico allora aveva 17 anni, avrebbe compiuto i 18 a Luglio. Fin da subito lo notai e mi parve molto carino, chiesi a mia sorella di presentarci, era molto timido e riservato, e questo mi piaceva ancora di più, in un ragazzo. In genere i ragazzi ci provano, a volte in modo volgare e aggressivo, mi piaceva questa sua timidezza, tanto che dopo aver piacevolmente socializzato, per tutta la sera, gli chiesi io di poterlo rivedere, al che lui mi parve compiaciuto quindi mi diede il suo numero per poterlo chiamare, cosa che feci nei giorni successivi, malgrado le perplessità di mia sorella, con la quale siamo molto legate e condividiamo tutto. Cominciammo ad uscire, andai io a prenderlo a casa, in quanto non aveva ancora la patente, la prima uscita andammo in un fast food, quindi al cinema. Durante lo spettacolo, gli presi la mano per incoraggiarlo, ma non accadde nulla, ci salutammo con un bacino sulla guancia. Idem, la seconda uscita, dove mi fermai in un luogo un po’ appartato, passammo un ora a conversare del più e del meno. Insomma, avevo capito di piacergli ma non c’era verso di fagli fare la prima mossa. La terza uscita fu con la compagnia di mia sorella, non capitava spesso avevamo amicizie differenti, ma lo chiesi io, proprio per vedere Federico, e chiesi esplicitamente a mia sorella, di farsi accompagnare dal suo ragazzo, per avere l’occasione di rimanere con Federico. Come programmato lo riaccompagnai io a questo punto, sotto casa, gli chiedo esplicamene, se avesse la ragazza (sapevo già tutto da mia sorella), ovviamente, mi rispose di no, quindi gli chiesi se gli piacevo, anche se era sera vidi dalle luci della strada, che diventò paonazzo, e mi rispose, con voce tremolante di si. A questo punto, presi l’iniziativa e lo baciai dolcemente sulle labbra, gli presi la mano, tremava, poverino, senza scostarmi di molto ripresi ancora a baciarlo. Quando mi allontanai, rimase con gli occhi chiusi, praticamente trattenendo il fiato. Io, che gli tenevo ancora la mano, la strinsi un po’, dicendo: “Ora puoi respirare!” con un po’ d’ironia. Lui con un bel sorriso fece un timido wow, riprendendo vistosamente fiato. Gli dissi: “Ci voleva tanto?”, con il suo dolcissimo sorriso mi disse che siccome ero più grande e la sorella di Simona, non osava tanto. Io gli dissi che ora sapeva i miei sentimenti, che, mi piaceva e gli chiesi se volesse mettersi con me, gli dissi anche che lo chiedevo io perché lui non me lo avrebbe mai chiesto. Scambiammo una risata che distese molto gli animi, lui rispose che ricambiava i miei sentimenti, anche se restava visibilmente nervoso, quindi dissi: “Allora non baci la tua ragazza, che ti ha portato a casa?”. Si allungò verso di me e sfiorandomi le labbra mi diede un dolcissimo bacio, che apprezzai molto e dissi: “Ok, dolcissimo, adesso, dammi il bacio del mio ragazzo”, gli misi la mano dietro la nuca, lo avvicinai alle mie labbra, e irruppi con la lingua nella sua bocca, con un bacio da film. Lo vidi un ancora un po’ agitato, mi faceva una tenerezza pazzesca e lo dissi apertamente: “Non cambiare mai, sei dolcissimo, è la cosa che più mi piace di te”, mi rispose, mano sul cuore: “Prometto, ti saluto allora, ci sentiamo domani, facendo il segno del telefono. Lo fermai che aveva già aperto lo sportello: “Dove mi chiami, se non hai il mio numero? Fermo li stupidotto che te lo scrivo!”, gli dissi ridendo. Presi la penna nel porta oggetti e gli scrissi il numero sul dorso della mano: “Saresti capace di perderlo”, rispose “adesso non posso più lavarmi la mano!”, lo tirai per il braccio dandogli un ultimo bacio dolcissimo e leggero, poi dissi: “fila a casa che è tardi”(erano quasi le due). Tornata a casa, mia sorella, mi aspettava in camera mia, impaziente di conoscere tutte le news. “Ci siamo messi insieme!”, esclamai entusiasta, lei ridendo replicò: “Ti pareva, ma sei scema?!”. Con calma riferivo tutti i particolari. Alla fine mi chiede, cosa avessi intenzione di fare, ovviamente io volevo seriamente stare insieme a Federico, mi ero, sono innamorata. I giorni successivi siamo usciti spesso, a cena, cinema, ecc. Prima di riportarlo a casa, ci s’imboscava un po’ in auto, ma senza andare oltre un certo limite, il grande evento, volevo riservarlo, come regalo per i suoi 18 anni, il 4 Luglio (sembrerà strano, ma quel giorno nascono davvero delle persone, non è solo un film!).... (continua)
scritto il
2012-05-09
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