Ho visto un maschietto EP 0

di
genere
prime esperienze

Sono sempre io, per chi non avesse letto i miei racconti (EP. 1,2,3….), Manuela, ormai 23 anni (Sigh!), sono mora, capelli alle spalle, un po’ bassina 1,68, porto la 3° di reggiseno, sto con Federico 18, con il quale vado alla grande e tutto quello che ho riferito, in questo e altri racconti ribadisco essere tutto assolutamente vero, senza neppure cambiare i nomi, per quanto riguarda le persone con i quali ho ancora relazione, ne sono consapevoli e concedenti (anzi li hanno sicuramente letti). Faccio un passo indietro, per raccontarvi la mia prima esperienza con i maschietti, risalente al tempo delle scuole medie. Più precisamente, frequentavo la terza media avevo quindi 14 anni. Con le amiche, si parlava, qualcuna aveva fratelli maschi, quindi l’opportunità di vedere il sesso dei maschi più o meno l’aveva avuta, una mia amica in particolare aveva visto suo fratello masturbarsi e ci aveva descritto, nei particolari, la sequenza, compreso gli schizzi finali, che restarono per qualche tempo, la mia curiosità maggiore. Un giorno, a casa mia, con un compagno di scuola, veniva spesso a fare i compiti, i miei genitori sapevano, e anche se lavoravano entrambi, erano tranquilli. Sfogliando l’enciclopedia per una ricerca, internet, non era ancora alla portata di tutti, trovammo dei disegni del corpo umano. Ci soffermammo a guardarli e commentare, poi Paolo, mi propose di spogliarci, per constatare quanto visto. Io ero si ansiosa di vedere un maschietto, ma nello stesso tempo mi vergognavo come una ladra, al pensiero di spogliarmi. Cedetti in fine alle sue insistenze, a condizione che fosse lui a spogliarsi per primo. Paolo, senza problemi, iniziò a spogliarsi, io seduta a terra, sul tappeto, lo osservavo, e iniziavo ad avere una strana sensazione, piacevole, ma che non avevo mai provato. Quando arrivò alle mutande, le fece calare tranquillamente, lasciandomi per la prima volta la vista del sesso maschile. Gli chiesi di avvicinarsi, cosa che fece. Gli chiesi se potevo toccarlo, mi rispose che prima avrei dovuto spogliarmi anch’io. Molto intimorita, iniziai a spogliarmi, mi vergognavo ai massimi, però provavo una sensazione d’eccitazione, che mi stimolava a proseguire. Quando rimasi in biancheria, mi girai per togliermi il reggiseno, portavo allora, la prima, ma le mie tettine, erano già belle sode e per la prima volta le sentivo dure, con i capezzoli turgidi. Paolo, mi chiese di girarmi, io timidamente, lo feci, tenendomi i seni coperti dalle braccia. Lui mi abbassò lentamente le braccia io con lo sguardo basso, notavo il suo cazzetto era notevolmente cambiato, evidente segno di erezione. Misi le mani lungo i fianchi, lui, allungò una mano sul mio seno, stringendolo un po’, fui pervasa da un fremito, “Ora mi puoi toccare”, mi disse. Io timidamente allungavo una mano verso il suo cazzetto e con due dita cercavo delicatamente di scappellarlo. Lui si mise a ridere, mi prese la mano e dopo aver divaricato leggermente le gambe, la mise ad avvolgere i suoi testicoli. Eravamo tanto vicini che sentivamo distintamente il nostro respiro decisamente emozionato. Mi dava una strana sensazione avere nella mano i testicoli di Paolo, non sapevo cosa fare. Intanto lui mi prese le mutandine per i fianchi fino a sfilarle, lasciandole cadere ai miei pedi. “Sono nuda con un maschio”, pensai, lo ricordo come fosse ora. Ero rimata immobile con la mano, sui suoi testicoli. Lui allungò una mano verso la mia fighetta, fu tremendo, mi stavo bagnando, mi piaceva e mi vergognavo tremendamente, nello stesso tempo. Strinsi le gambe istintivamente. Paolo, mi disse di aprirle, mentre passava il dito nella mia fessura decisamente bagnata. Io ubbidivo, fra il piacere e la vergogna, una sensazione meravigliosa. Occasionalmente, mi ero toccata facendo la doccia, qualche volta, ma non avevo mai trovato il piacere descritto dalle mie amiche quindi dopo poco, sospendevo. In quel frangente Paolo, mi stava davvero provocando un nuovo piacere intenso, per la prima volta. Ero ormai bagnata come mai lo ero stata prima, e non volevo smettesse, anzi, quando si è fermato, lasciavo i suoi testicoli che tenevo con la mano destra ripresi la sua mano portandola sul mio clitoride, allora non sapevo cosa fosse, ma essere toccata lì mi dava un grande piacere, “Ti prego Paolo, non fermarti, mi piace”. Lui riprese a strofinarmi delicatamente, io tenevo lo sguardo basso su quello che stava facendo, e sul suo cazzetto che non stava fermo, e m’incuriosiva il suo rimbalzare continuo. Da li a poco, sentivo un forte calore e una sensazione dirompente fremere fra le mie gambe, stavo per avere il mio primo orgasmo, misi la mano dietro la nuca di Paolo, attirandolo a me, poggiavo la testa sulla sua spalla, osservando, quello che mi stava facendo e il suo cazzetto, che rimbalzava ripetutamente, a seguito probabilmente dell’eccitazione. Ansimavo, come mai prima di quel momento e ricordo esattamente che dissi: “Continua così, si, si, Paolo, non fermarti!”. Ad un certo punto provai tanto piacere che mi si annebbiò la vista, quasi mi spaventai dal forte impatto emotivo di quello che è stato il mio primo orgasmo. Quando mi sono ripresa, dissi a Paolo che mi era piaciuto tantissimo, e chiesi cosa dovevo fare a lui. Allora mi mise di lato, prese la mia mano sinistra e avvolse i testicoli, con la destra m’insegno ad impugnare bene il suo cazzetto, per fagli una sega. Venne praticamente subito, ma i suoi schizzetti, che io non avevo mai visto, in un primo tempo, mi lasciarono stupita, poi iniziai a ridere a crepapelle, come una scema, non riuscivo a fermarmi. Paolo, ci rimase anche male, poverino, io quando mi sono ripresa, gli chiedevo se avesse fatto pipì, poi guardando bene sul pavimento, mi accorsi he il liquido era biancastro e appiccicoso. Ci rivestimmo e mi sono preoccupata di pulire bene. Verso sera quando sono tornati i miei, andai dalla mia amica, coetanea e allora vicina di casa Carla, a raccontandogli tutto, con dovizia di particolari. Anche lei conosceva di vista Paolo, e lo considerava carino, veniva nella nostra scuola, in una sezione diversa. Mi chiese, previo mio consenso, di riferire a Paolo, se non fosse disposto a fare a lei la stessa cosa, in quanto il mio racconto, l’aveva davvero eccitata. Gli dissi che non c’erano problemi e avrei riferito. Il giorno dopo a scuola, fu un po’ imbarazzante rivederlo, ma dissi a Paolo, quanto mi fosse piaciuto e che la mia amica Carla, avrebbe voluto, provare la stessa esperienza. Il pomeriggio, ci ritrovammo a casa mia. Chiamai Carla al telefono, per raggiungerci. Una volta arrivata, io e Paolo iniziavamo a spogliarci, vedendo Carla dimessa e immobile, la incoraggiammo a fare altrettanto, dopo tutto era stata una sua idea. Carla, molto timidamente, si tolse tutto, ma era visibilmente imbarazzata e rossa in viso, non aveva mai visto nuda neanche me, figuriamoci un ragazzo. Paolo aveva già il suo cazzetto in tiro, figuriamoci, con due ragazzine disponibili. Fece sedere Carla sulla poltrona, s’inginocchiò di fronte, e le aprì le gambe, superando anche una certa resistenza di Carla. Io ero dietro Paolo che osservavo, ma poi mi sedetti sul bracciolo della poltrona, al fianco di Carla, quasi a rassicurarla. Paolo, cominciò subito a masturbare Carla, sebbene, con movenze un po’ rudimentali, al che Carla disse: “Li è dove faccio pipi”, Paolo allora cambiò posizione, “Così, va meglio?”….Carla rispose, “Si, Sii”. Non so cosa mi prese, capivo l’eccitazione di Carla, allungai una mano e le strizzai il seno sinistro, al che lei non disse nulla, stava ansimando, era evidente il suo enorme piacere. Ben presto inarcava la schiena emettendo un gemito che ci ha dato conferma del raggiungimento dell’orgasmo, da parte di Carla. Allora Paolo si fermò e disse: “Carla ti è piaciuto?”, “Si, si, Manuela aveva ragione! E’ stato bellissimo”. Paolo replica: “Ti va di provare a farmi una sega?” “Va bene, però non sono brava, fammi vedere”. “Non ti preoccupare è semplice”, quindi si mise sulla poltrona al posto di Carla, la fece sedere sull’altro bracciolo, le prese la mano destra e iniziava a farsi smanettare da Carla, mentre prese la mia portandola sui testicoli, chiedendomi di massaggiare piano. Da li a poco partirono in successione quattro schizzi dal pistolino di Paolo, che formarono un evidente arco, prima di cadere sul pavimento. Carla rimase un po’ sorpresa dalla conferma del mio racconto. Dato che si era un po’ sporcata le mani, andò in bagno a lavarsele, tranquilla, ormai non si vergogna più, e nemmeno io. Ora sarebbe toccato a me, mi sembrava giusto, il cazzetto di Paolo, si era un po’ ammosciato e al suo ritorno Carla, molto poco delicata, indicandolo: “Cosa è successo al tuo pisello?”, intervenni io: “Carla nulla di che, è normale per i maschietti, vedrai che fra poco è come prima”, mi posizionavo al posto di Paolo in poltrona, ma Paolo propose un alternativa: “Facciamo che Carla, ti masturba, come ho fatto prima con lei, e tu, seghi me, l’ho visto in un film di mio fratello”. “Cosa ne pensi?”, mi rivolsi a Carla, che non sembrava molto convinta, a dire il vero, non lo ero nemmeno io, praticamente, non mi ero mai masturbata da sola, ora dovevo farlo da Carla? Paolo insistette tanto che Carla iniziava a toccarmi, era anche brava, ma all’inizio, non mi dava nessun piacere, invece, prendendo in mano il cazzetto di Paolo iniziavo ad eccitarmi. Carla si dimostrava brava, forse essendo una femmina sapeva bene dove andare a parare, io ero impegnata con il cazzo di Paolo che avendo già avuto una performance, ci volle appena di più, ma dopo poco, mi resi conto che stava per venire, e realizzavo, che mi avrebbe schizzato addosso, come di fatto è successo, uno schizzo, mi è finito in un occhio: “Cazzo brucia!” esclamavo. Quindi la mia eccitazione svaniva all’istante. Ero tutta sporca di sperma sul petto e in faccia, “Carla, prendimi un asciugamano, per piacere”, le dissi un po’ seccata. Una volta pulita chiesi a Paolo di proseguire lui, si mise fra le mie gambe, ma chiese a Carla di segarlo nuovamente. Lei si mise dietro di Paolo appoggiando i suoi seni, alla schiena, e mentre lui si prodigava a farmi venire, Carla, ebbe l’occasione di sentirlo gonfiare fra le sue mani, per portarlo ad un nuovo orgasmo. Io questa volta quasi per istinto poggiavo le gambe sopra i braccioli ero completamente aperta a Paolo, il quale mi ha strofinato il clitoride tanto forte, che gonfio e bagnato, mi bruciava poi per tutta la sera. Cercai successivamente di organizzare altri incontri con Paolo, ma lui si mise con una ragazza e finite le medie ovviamente cambiammo scuola e ci siamo persi di vista.
scritto il
2012-06-16
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