La mia prima volta

di
genere
gay

Un giorno mi sono accorto di provare una gran voglia di cazzo e di voler essere trattato come una donna.
Cominciai provando su di me quello che mi eccitava nelle donne e cioè indossare intimo femminile sul mio corpo e ogni volta che mi guardavo allo specchio, con un perizoma molto piccolo, ma soprattutto sculettare sui tacchi a spillo mi faceva eccitare tantissimo.
Cominciavo a sentire crescere sempre di più il desiderio di venire posseduto da un uomo, nonostante la mia forte attrazione per le donne, volevo essere io stesso una donna, essere ammirato e trattato da donna. Ogni giorno mi vestivo completamente in intimo femminile, tacchi a spillo vertiginosi, calze nere velatissime fino a metà coscia fissate ad un reggicalze, anch'esso nero, un perizoma piccolissimo ed un vestitino a rete trasparentissimo.
Così vestito sentivo sempre di più la voglia di essere ammirato e naturalmente preso da un bellissimo cazzo, immaginandomi sottomesso completamente al maschio delle mie fantasie in suo completo dominio e possesso.
Non ce la facevo più ad aspettare e cominciai a leggere annunci di quel genere. Quando ritenni di aver trovato la persona giusta, per tanti motivi, chiamai e fissammo un incontro. Più i giorni passavano e più sentivo crescere il desiderio in ogni momento. Il giorno dell'incontro quando la mia eccitazione era al massimo, mi rasai completamente intorno al cazzo alle palle ed al buchetto, mi feci una bella doccia anale per ripulirmi bene e non avere sorprese indossai l'intimo nuovo che avevo comprato per l'occasione camminando sui tacchi a spillo rossi, calze nere fissate al reggicalze, anch'esso nero, perizoma nero di seta trasparente talmente piccolo che a malapena riusciva a trattenere anche il mio pur piccolo pisellino, una vestaglietta di seta nera che faceva intravedere tutto e una bella parrucca rossa.
Quando suonò il campanelo sentii un sussulto al cuore, aprii il portone lasciando socchiusa la porta di casa, lo sentii entrare chiedendo permesso e lo attesi seduto sul divano.
Mi salutò e mi chiese se ero pronto per questa nuova esperienza... gli dissi che non sognavo altro, mi alzai andandogli incontro camminando su quei tacchi e sculettando il giusto mentre sentivo lo sguardo di Franco, questo era il suo nome, sul mio corpo, era uno sguardo pieno di desiderio e io godevo di quell'attenzione. Mi avvicinai a lui, mi girai per fargli sentire il culetto, lui mi cinse i fianchi e mi fece sentire la consistenza del suo cazzo, era già duro e mi eccitai ancora di più.
Mi inginocchiai, gli slacciai i pantaloni e cominciai a toccarglielo coperto dalle mutande, era enorme, duro come il marmo, lo massaggiai un po' e poi portai la bocca sul tessuto, mordicchiando e massaggiando le palle. Gli abbassai le mutande e mi ritrovai davanti agli occhi questo meraviglioso cazzo di una grossezza che avevo visto soltanto nei film porno, glielo strinsi tra le mani, facendole scorrere per qualche secondo poi tirai fuori la lingua e cominciai a leccargli la cappella poi leccai tutta l'asta, intorno alle palle poi di nuovo su finchè lo sentii al massimo ed allora aprii completamente la bocca e gli presi la cappella completamente dentro e cominciai e spompinarlo con movimenti lenti cercando di accoglierlo il più possibile in fondo. Era impossibile riceverlo tutto tanto era grossso, ma io ero al setttimo cielo, vestito da troia e inginocchiato davanti ad un uomo, mentre gli succhiavo l'uccello. Dopo un po' di pompate Franco, mi ordinò di succhiarlo più velocemente, mi prese la testa con le mani, spalancai il più possibile le labbra e lui ci infilò il cazzo completamente dentro, provocandomi dei conati che a fatica trattenni. Mi scopò in bocca per diversi minuti, il suo cazzo ormai scivolava fin quasi alla gola con facilità, mi sentivo completamente soggiogato e godevo tanto che anche il mio cazzetto aveva fatto capolino dalle picccole mutandine, mi sentivo la sua troietta. Dopo un bel po' tirò fuori il cazzo dalla mia bocca, mi fece alzare, mi mise sul divano nella posizione classica da inculata, inginocchiato a pecorina col culetto rivolto verso di lui: "hai un culo stupendo, adesso ci penso io a riempirtelo per bene, lo so che non vuoi altro, vero?" risposi
"Si ti prego sono la tua mignotta, sfondami il culo, fammi quello che vuoi".
Franco prese un tubetto, l'aprì, lo strinse e ne prese una buona dose col dito, sentii che mi cosparse il buchino, poi ci infilò un dito che, grazie a quel lubrificante entrò molto facilmente, sentii un gran piacere, poi le dita divennero due, poi tre, e cominciai a sentire un po' di dolore, ma ero talmente eccitata che il desiderio di prenderlo nel culo mi faceva impazzire. Dopo avermelo dilatato quanto bastava, si cosparse una buona dose di gel sul suo cazzo, completamente teso e lo puntò contro il buchetto, mi dette alcuni sculaccioni che mi fecero allargare le gambe e rilassare i muscoli dell'ano, e con un colpo deciso me lo infilò completamente dentro al culetto facendomi gridare per il dolore, mi sentivo interamente pieno. Franco cominciò a scoparmi lentamente, tenendo il cazzo sempre tutto infilato nel mio culo e solo ogni tanto lo sfilava ributtandolo dentro di colpo provocandomi un dolore misto a piacere indescrivibile. Mi diceva che ero una troia che mi avrebbe sfondata tutta che mi avrebbe lasciato un buco come una caverna e, più mi scopava, più il dolore scompariva lasciandomi un piacere che non avevo mai provato. Nonostante la grossezza e la lunghezza veramente fuori del comune dopo un po' fui io a spingere il culetto verso il suo cazzo, per farmi scopare con più forza e sentirlo il più dentro possibile.
Come godevo!
Non avevamo usato nessuna precauzione e quando ormai prossimo al godimento lo sfilò dal mio culo non ebbi nessun problema ad inginocchiai davanti a lui, con la bocca completamente spalancata su cui appoggiò la cappella rossa dal piacere. Sentii che stava per venire, era la cosa che più desideravo e non feci niente per evitare di ricere il suo sperma che arrivò come una fucilata e copioso, con numerosi spruzzi sulla lingua e sul palato, ero talmente eccitata da assaggiarla e mandarla tutta giù, ripulendo poi la sua cappella gocciolante facendo attenzione a non perderne neppure una goccia e vidi lo sguardo di Franco che godeva ed approvava la mia grande troiaggine.
"Grazie Franco" gli dissi, lui m rispose "sei stata molto brava, è stato un piacere sfondarti il culo, sei proprio un bel mignottone". Mentre se ne andava io rimasi a sedre sul divano a gustarmi ancora il sapore della sborra e finalmente mi feci una sega per l'eccitazione che avevo addosso e rimasi con quell'intimo indosso per il resto della serata.
di
scritto il
2021-12-27
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