Quando si lasciano andare (2°episodio)
di
maxborns4u
genere
trio
- "Ok, non ci sono problemi per me."
Così mi aveva risposto. Enzo aveva conosciuto questa ragazza che gli aveva chiesto di chiamarle un taxi. Si era subito proposto di accompagnarla lui. Doveva però stare attento che la sua donna non se ne accorgesse e così aveva chiesto se gli prestavo la mia macchina.
- "prestare no, l'ho appena ritirata dal concessionario, ma accompagnare si! Non si sa mai come gira la serata."
Io, Enzo e altri ragazzi eravamo lo staff del venerdì sera presso questa discoteca.
Io ero alle prenotazioni, sulla porta, mentre Enzo era il direttore/responsabile. La sua ragazza insieme ad altri 4 o 5 amici si occupavano delle pubbliche relazioni.
Rossella, fare sbarazzino, 165 cm di altezza, bionda ricciola, occhi verdi, una terza scarsa (ma soda da non usare il reggiseno) coperte da una maglietta aderente, ed un culetto tondo e sporgente sotto una gonnellina stile tutù di raso. Calze francesine sopra al ginocchio, tacco alto.
Una bella bambolina!
L'avevo notata all'entrata. Aveva la prenotazione al tavolo con una coppia che probabilmente si era già dileguata.
- "ho la macchina qui davanti."
Partiamo. Enzo a fianco a me girato costantemente verso Rossella che, dietro, con le braccia appoggiate ai due sedili anteriori e gambe leggermente divaricate a causa del tunnel centrale della trazione posteriore del SUV, ride con noi e mi indica la strada.
Lascio la luce interna accesa per vederci meglio in faccia.
- "grazie ragazzi, mi hanno lasciata sola e dopo aver bevuto 3 o 4 cocktail mi stavo annoiando. O mi ubriacavo o me ne andavo. Ora, invece, ho addirittura due accompagnatori!"
- "figurati, questo è un servizio che riserviamo solo alle nostre clienti più carine e 'stilose'....."
Guidando le parlavo guardandola in faccia dallo specchietto retrovisore. Poi, abbassandolo in direzione 'tra le sue cosce'...
"...e tu 'stilosa' la sei anche nell'intimo! " escamai.
La sua gonnellina a tutù, a causa della posizione della sua seduta, rimaneva alzata e mostrava una mutandina bianca e trasparente sul monte di venere, dalla quale si evidenziava chiaramente un piccolo ciuffo nero.
- "noto che non sei proprio bionda!" rincarando la dose!
Senza scomporsi più di tanto, lei solleva completamente il raso.
- "ti piace? L'ho comprato oggi. Mi sono lasciata un mese fa con il mio ragazzo e ho voluto cambiare taglio...ovunque, e colore....di capelli."
Enzo, senza dire una parola, scavalcò il sedile e, una volta al suo fianco, cominciò a baciarla. Prima sul collo, e poi salendo sulla bocca.
Rossella contraccambiava e sospirando si lasciava accarezzare ovunque. Col suo sguardo però continuava, attraverso lo specchietto, a cercare il mio.
Cercai velocemente un posto dove fermarmi. Mi ci volle un po'. Minuti durante i quali i loro preliminari andarono avanti. Mani ovunque e tette e culo all'aria ed io mi ritrovavo con il cazzo duro a guardare dallo specchietto.
Lo tirai fuori dai pantaloni. Lei mi vide. Sorridendo si sfilò velocemente il perizoma, lo lanciò verso di me e salendo sulle gambe di Enzo disse : "se ti piace tanto prendilo, è tuo!"
Mi fermai quasi immediatamente dietro un capannone.
Rossella, con l'uccello di Enzo già dentro, si muoveva su e giù cavalcandolo lentamente.
Da dietro le alzai il gonnellino. Aveva un mandolino al posto del culo! Lo accarezzai soffermandomi con un dito sul forellino, cosa che gradì molto.
Poi saltai sul sedile posteriore anch'io. Rossella mi afferrò immediatamente il membro menandolo e si buttò a succhiarlo.
Enzo si spostò dietro lei, gli puntò nuovamente il cazzo sulla fessura e, afferrandole entrambe i glutei, riprese a scoparla.
Ad ogni affondo sentivo lo sciaccquettio degli umori della passera mischiarsi al rumore del risucchio della sua bocca sul mio membro. Enzo aumentò il ritmo. Rossella, ansimando e sospirando sempre più intensamente, si staccò dal mio uccello e, accasciamdosi su di me, godette copiosamente.
Non le detti neanche il tempo di respirare che la trascinai sopra di me e infilai il mio cazzo, tutto di un colpo, nella sua figa grondante. Lei, con una gamba sul sedile ed una sul pavimento della macchina, mi dava modo di spingere e sbatterle la mia zona pelvica contro il suo sesso, tirando strizzando i suoi capezzoli turgidi. Enzo fece il giro della macchina e, aperto lo sportello dietro la mia testa, l'afferrò per i riccioli e prese a scoparla in bocca costringendola a piegarsi in avanti. Io, allungate le mani sul suo culo e, raccolti un po' di umori dalla sua patata, ripresi a stuzzicarle il forellino posteriore. Il suo buchino si rilassava e si offriva voglioso.
La voltai facendo appoggiare la sua schiena sul sedile, sfilai l'uccello dalla sua figa e, puntandolo rapidamente sul buco, feci entrare la cappella. Rossella sgranò gli occhi sorpresa, ma non troppo. Rilassò i muscoli e si fece penetrate fino in fondo. Riafferrò l'uccello di Enzo leccandolo e succhiandolo con maestria.
Sfilavo e spingevo il mio membro dalla cappella alle palle e ad ogni colpo i suoi mugolii si facevano sempre più intensi pompando e menando il cazzo che aveva tra le labbra con grande passione.
Enzo di colpo lo spinse decisamente e rantolando inizio a schizzare in gola tutto il suo sperma. Lei continuò a menarlo mentre cercava di ingoiare ogni goccia, ma non riuscendoci buona parte le colò sul viso. Quando lo sfilò dalla bocca diede un'ultima intensa succhiata ed una leccatina alla punta della cappella.
- "Mi piace! È molto buono!"
Eccitato sempre più, l'uccello mi faceva male da quanto era diventato duro. Afferrai le sue gambe sotto le ginocchia alzandole, spingendole ed allargandole più che potevo.
Sbattevo forte i miei fianchi sulle sue chiappe piantandole il cazzo sempre più a fondo. Lei allargava natiche e buco con entrambe le mani, ansimava e mugolava profondamente finché un primo schizzo sgorgò dalla sua figa. Poi un secondo e un terzo che inzupparono sia lei che me. Squirtava abbondantemente.
- "sfondami il culo! Dai, dimmi che ti piace incularmi! Dai, più forte! Vengo, vengo!"
Con un ultima serie di spinte le riversai dentro tutto il mio seme, tra le sue urla e i miei gemiti di piacere.
- "hai un gran bel culo! È fantastico incularti! Eccomi, eccomi, Godo! Ti riempio il culo!"
Restammo tutti e tre fermi per qualche minuto. Enzo fumava e passava la sigaretta a Rossella.
- "è la prima volta che mi capita di comportarmi così. Non so se è colpa dell'alcool, ma mi sento strana. Non so se compiacermi vergognarmi tanto."
- " perché vergognarti? Siamo tutti adulti e coscenti del piacere che ci siamo dati! Al limite è MERITO dei cocktail se ti sei scrollata di dosso le inibizioni ed hai pensato solo a godere! Sei stata grande!"
Dopo poco l'accompagnammo a casa e rientrammo al locale.
Non l'ho mai più rivista, ma il ricordo di Rossella è sempre piacevolmente vivo nei miei pensieri.
maxborns4u@gmail.com
Così mi aveva risposto. Enzo aveva conosciuto questa ragazza che gli aveva chiesto di chiamarle un taxi. Si era subito proposto di accompagnarla lui. Doveva però stare attento che la sua donna non se ne accorgesse e così aveva chiesto se gli prestavo la mia macchina.
- "prestare no, l'ho appena ritirata dal concessionario, ma accompagnare si! Non si sa mai come gira la serata."
Io, Enzo e altri ragazzi eravamo lo staff del venerdì sera presso questa discoteca.
Io ero alle prenotazioni, sulla porta, mentre Enzo era il direttore/responsabile. La sua ragazza insieme ad altri 4 o 5 amici si occupavano delle pubbliche relazioni.
Rossella, fare sbarazzino, 165 cm di altezza, bionda ricciola, occhi verdi, una terza scarsa (ma soda da non usare il reggiseno) coperte da una maglietta aderente, ed un culetto tondo e sporgente sotto una gonnellina stile tutù di raso. Calze francesine sopra al ginocchio, tacco alto.
Una bella bambolina!
L'avevo notata all'entrata. Aveva la prenotazione al tavolo con una coppia che probabilmente si era già dileguata.
- "ho la macchina qui davanti."
Partiamo. Enzo a fianco a me girato costantemente verso Rossella che, dietro, con le braccia appoggiate ai due sedili anteriori e gambe leggermente divaricate a causa del tunnel centrale della trazione posteriore del SUV, ride con noi e mi indica la strada.
Lascio la luce interna accesa per vederci meglio in faccia.
- "grazie ragazzi, mi hanno lasciata sola e dopo aver bevuto 3 o 4 cocktail mi stavo annoiando. O mi ubriacavo o me ne andavo. Ora, invece, ho addirittura due accompagnatori!"
- "figurati, questo è un servizio che riserviamo solo alle nostre clienti più carine e 'stilose'....."
Guidando le parlavo guardandola in faccia dallo specchietto retrovisore. Poi, abbassandolo in direzione 'tra le sue cosce'...
"...e tu 'stilosa' la sei anche nell'intimo! " escamai.
La sua gonnellina a tutù, a causa della posizione della sua seduta, rimaneva alzata e mostrava una mutandina bianca e trasparente sul monte di venere, dalla quale si evidenziava chiaramente un piccolo ciuffo nero.
- "noto che non sei proprio bionda!" rincarando la dose!
Senza scomporsi più di tanto, lei solleva completamente il raso.
- "ti piace? L'ho comprato oggi. Mi sono lasciata un mese fa con il mio ragazzo e ho voluto cambiare taglio...ovunque, e colore....di capelli."
Enzo, senza dire una parola, scavalcò il sedile e, una volta al suo fianco, cominciò a baciarla. Prima sul collo, e poi salendo sulla bocca.
Rossella contraccambiava e sospirando si lasciava accarezzare ovunque. Col suo sguardo però continuava, attraverso lo specchietto, a cercare il mio.
Cercai velocemente un posto dove fermarmi. Mi ci volle un po'. Minuti durante i quali i loro preliminari andarono avanti. Mani ovunque e tette e culo all'aria ed io mi ritrovavo con il cazzo duro a guardare dallo specchietto.
Lo tirai fuori dai pantaloni. Lei mi vide. Sorridendo si sfilò velocemente il perizoma, lo lanciò verso di me e salendo sulle gambe di Enzo disse : "se ti piace tanto prendilo, è tuo!"
Mi fermai quasi immediatamente dietro un capannone.
Rossella, con l'uccello di Enzo già dentro, si muoveva su e giù cavalcandolo lentamente.
Da dietro le alzai il gonnellino. Aveva un mandolino al posto del culo! Lo accarezzai soffermandomi con un dito sul forellino, cosa che gradì molto.
Poi saltai sul sedile posteriore anch'io. Rossella mi afferrò immediatamente il membro menandolo e si buttò a succhiarlo.
Enzo si spostò dietro lei, gli puntò nuovamente il cazzo sulla fessura e, afferrandole entrambe i glutei, riprese a scoparla.
Ad ogni affondo sentivo lo sciaccquettio degli umori della passera mischiarsi al rumore del risucchio della sua bocca sul mio membro. Enzo aumentò il ritmo. Rossella, ansimando e sospirando sempre più intensamente, si staccò dal mio uccello e, accasciamdosi su di me, godette copiosamente.
Non le detti neanche il tempo di respirare che la trascinai sopra di me e infilai il mio cazzo, tutto di un colpo, nella sua figa grondante. Lei, con una gamba sul sedile ed una sul pavimento della macchina, mi dava modo di spingere e sbatterle la mia zona pelvica contro il suo sesso, tirando strizzando i suoi capezzoli turgidi. Enzo fece il giro della macchina e, aperto lo sportello dietro la mia testa, l'afferrò per i riccioli e prese a scoparla in bocca costringendola a piegarsi in avanti. Io, allungate le mani sul suo culo e, raccolti un po' di umori dalla sua patata, ripresi a stuzzicarle il forellino posteriore. Il suo buchino si rilassava e si offriva voglioso.
La voltai facendo appoggiare la sua schiena sul sedile, sfilai l'uccello dalla sua figa e, puntandolo rapidamente sul buco, feci entrare la cappella. Rossella sgranò gli occhi sorpresa, ma non troppo. Rilassò i muscoli e si fece penetrate fino in fondo. Riafferrò l'uccello di Enzo leccandolo e succhiandolo con maestria.
Sfilavo e spingevo il mio membro dalla cappella alle palle e ad ogni colpo i suoi mugolii si facevano sempre più intensi pompando e menando il cazzo che aveva tra le labbra con grande passione.
Enzo di colpo lo spinse decisamente e rantolando inizio a schizzare in gola tutto il suo sperma. Lei continuò a menarlo mentre cercava di ingoiare ogni goccia, ma non riuscendoci buona parte le colò sul viso. Quando lo sfilò dalla bocca diede un'ultima intensa succhiata ed una leccatina alla punta della cappella.
- "Mi piace! È molto buono!"
Eccitato sempre più, l'uccello mi faceva male da quanto era diventato duro. Afferrai le sue gambe sotto le ginocchia alzandole, spingendole ed allargandole più che potevo.
Sbattevo forte i miei fianchi sulle sue chiappe piantandole il cazzo sempre più a fondo. Lei allargava natiche e buco con entrambe le mani, ansimava e mugolava profondamente finché un primo schizzo sgorgò dalla sua figa. Poi un secondo e un terzo che inzupparono sia lei che me. Squirtava abbondantemente.
- "sfondami il culo! Dai, dimmi che ti piace incularmi! Dai, più forte! Vengo, vengo!"
Con un ultima serie di spinte le riversai dentro tutto il mio seme, tra le sue urla e i miei gemiti di piacere.
- "hai un gran bel culo! È fantastico incularti! Eccomi, eccomi, Godo! Ti riempio il culo!"
Restammo tutti e tre fermi per qualche minuto. Enzo fumava e passava la sigaretta a Rossella.
- "è la prima volta che mi capita di comportarmi così. Non so se è colpa dell'alcool, ma mi sento strana. Non so se compiacermi vergognarmi tanto."
- " perché vergognarti? Siamo tutti adulti e coscenti del piacere che ci siamo dati! Al limite è MERITO dei cocktail se ti sei scrollata di dosso le inibizioni ed hai pensato solo a godere! Sei stata grande!"
Dopo poco l'accompagnammo a casa e rientrammo al locale.
Non l'ho mai più rivista, ma il ricordo di Rossella è sempre piacevolmente vivo nei miei pensieri.
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