Autogrill

di
genere
dominazione

Sono le 23 e sto andando a conoscere il mio Padrone.
Ormai sono quasi due anni che lo servo virtualmente e mi ha convinto a fare un incontro conoscitivo.
Ci vediamo in un Autogrill a metà strada, a quest'ora non ci dovrebbe essere nessuno. Beviamo un caffè e poi una rapida ispezione nei bagni. Se i bagni sono affollati (chi ci dovrebbe essere alle 23 su questa autostrada dimenticata da Dio?) ci mettiamo vicini ai pissoir, io lo tiro fuori e lui lo guarda e lo tocca, finalmente. Se sono vuoti ci mettiamo nei gabbiotti per una ispezione con calma.
Sono molto agitato anche se è tutto concordato. In più non l'ho mai visto. Parcheggio la macchina e aspetto. Dopo poco mi bussano al finestrino. E' lui. Il cuore mi batte a mille.
Scendo dalla macchina e non so perchè già mi sento suo. Mi sento a disagio perchè vorrei baciargli i piedi ma non so se posso. Lui è molto cordiale e mi fa cenno di entrare nell'esercizio.
Ordina 2 caffè e ci sistemiamo su uno di quei tavolini in piedi. Parliamo per poco del più e del meno bevendo il caffè. L'autogrill è deserto. "Dai che ti voglio vedere a pantaloni calati" mi dice indicandomi con la testa il bagno.
Gli inservienti annoiati non fanno nemmeno caso a noi che ci dirigiamo insieme verso il bagno. Io sono un pezzo di legno, totalmente in tensione. Lui ne è divertito e, non so se per aumentare o smorzare il mio stato mi palpa il culo a lungo.
Anche il bagno è deserto e scegliamo il gabbiotto più lontano.
Fortunatamente sono abbastanza spaziosi da consentirci di stare dentro in due e anche di muoverci. Mi fa subito cenno di abbassare i pantaloni. Eseguo.
Ride vedendo la macchia di precum sui miei boxer. Me li abbassa lui facendo uscire il cazzo già semirigido e bagnato. "Oooh finalmente" dice prendendomelo in mano e scappellandolo. La cappella è lucida di umori, ci passa un dito e me lo porge da succhiare. Non me lo faccio dire due volte e, mentre con una mano mi soppesa e strizza le palle con l'altra mi scopa la bocca.
Mi fa girare ora, e mettere le mani appoggiate alla parete, mi fa allargare le gambe e si posiziona dietro di me, come se mi volesse inculare. Appoggia il suo pacco al mio culo nudo. Sento che ce l'ha duro tramite la stoffa dei pantaloni. Passa le mani davanti e inizia a segarmi con la destra mentre con la sinistra mi massaggia le palle. E' meraviglioso, gemo di piacere, ma non posso resistere tanto. Provo a chiedere il permesso per venire ma non faccio in tempo a farfugliare che poche parole che schizzo sulla parete del bagno. Che umiliazione, il mio piacere che cola, li, a testimonianza anche per chi verrà dopo che una troia è stata munta e inoltre la prima volta davanti al Padrone sono durato meno di un minuto.
Lui ride, si stacca un po, e mi osserva. Culo al vento, col cazzo che si sta ammosciando che cola ancora sperma. Ora deve ispezionarmi l'ano. Apre le chiappe, lo guarda, ci passa il dito, è resistente, sento che ci sputa sopra. Che imbarazzo. Prova con un dito, cede poco allora si bagna con gli umori ancora presenti sul mio glande e lubrifica il dito. Ora entra meglio ma è molto stretto. "ci lavoreremo" dice.
Toglie il dito dal mio culo e mi fa rivestire.
"Prima di uscire c'è l'ultima cosa di cui abbiamo parlato, ma devi essere tu a sentirtela. Allora?"
Gli avevo detto che mi sarebbe piaciuto prendere confidenza con il suo cazzo. Vedere come mi sarei comportato in sua presenza. Avevamo concordato che la cosa si sarebbe fatta alla fine e solo se me la fossi sentita. "Si si, vorrei provare".
Mi fa mettere in ginocchio e vuole che sia io a tirarlo fuori. E' la prima volta che tiro fuori un cazzo non mio dai pantaloni. Eseguo e mi trovo il suo cazzo in tiro davanti agli occhi.
Mi invita a toccarlo e a segarlo un po'. Me lo fa annusare. E' divertito da quanto sono imbarazzato, imbranato e allo stesso tempo eccitato.
Me lo appoggia sotto al naso, dice che così sentirò il suo profumo per un po', poi mi guarda e mi dice "se vuoi puoi", istintivamente tiro fuori la lingua e lo lecco prima di mettermelo in bocca e tenerlo così per qualche secondo. E' lui poi a estrarlo e rivestirsi. "Bene, ora andiamo".
Usciamo dal bagno, gli inservienti non si sono accorti di noi, mi accompagna alla macchina e mi saluta.
Arrivato a casa trovo un messaggio sul telefono. E' l'indirizzo di un motel con una data e un ora per la settimana prossima seguita dalla scritta "te la senti?"
E io? Me la sento?

leggi altri miei racconti su https://virtualslv.blogspot.com/
scritto il
2022-01-25
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