Il vicino
di
Virtualslv
genere
dominazione
Questa è la storia di I, il primo schiavo che ho incontrato dal Padrone. Il motivo per cui I è stato il primo è perchè I è il vicino di casa del Padrone. Abitano sullo stesso pianerottolo.
I è, o meglio era, un bravo maritino, sposato da poco si era trasferito nel condominio dove abitava anche il suo attuale Padrone.
Non appena arrivati la moglie di I ha subito fatto amicizia con il vicinato, vicino di pianerottolo compreso ovviamente. Il signore è subito stato simpatico alla moglie e è nata una amicizia.
Con la moglie di I il vicino appariva sempre un po' goffo e imbranato e spesso chiedeva aiuto per le più svariate attività. Il lavoro di I lo rendeva perfetto per risolvere tutti quei piccoli problemi tecnologici quotidiani e le sue visite da quello che sarebbe diventato il suo Padrone diventavano sempre più frequenti, fino a diventare quotidiane.
Mai avrebbe sospettato dell'attività preferita del vicino tant'è che nemmeno le numerose visite che riceveva dalle tipologie di persone più disparate, dalle studentesse ad adulti vestiti impeccabilmente come se fossero appena usciti dall'ufficio, gli avevano mai fatto collegare le cose, nemmeno la cronologia del computer, sempre pieno di siti porno molto spinti, la libreria, ben fornita di libri a tema o le urla che spesso si sentivano provenire dall'altra parte della parete, accompagnate da rumori sordi gli avevano fatto balenare il sospetto. Eppure aveva anche incrociato un paio di persone, visibilmente "sconvolte" che uscivano dall'appartamento ricomponendosi i vestiti stropicciati.
Quell'appartamento che conosceva solo in parte, solo la zona living dove c'erano computer e tv. E anche in questo caso le cinghie presenti su sedie, tavolo e poltrona unite a carrucole e ganci che pendevano dal soffitto e alle strane macchie ovunque lo avevano insospettito.
Una volta che però la moglie era andata in vacanza con le amiche per il we il vicino l'aveva chiamato per un problema tecnico. Lui era andato e entrando aveva trovato una giovane ragazza appena uscita da scuola inginocchiata con la testa sul divano, le braccia legate dietro la schiena, la gonna sollevata, le mutandine abbassate, le chiappe visibilmente striate di rosso e qualcosa che le usciva dall'ano.
La sua reazione fu di pietrificarsi totalmente. La ragazza non badò nemmeno alla sua presenza come se fosse abituata ad essere vista in quelle condizioni mentre il vicino lamentava problemi alla videocamera puntata tra le chiappe della ragazza come se stesse vivendo la situazione più normale del mondo. I balbettando si dirige verso la videocamera e prova a farla ripartire. Lo schermino inquadra il culo e la figa della giovane in primissimo piano. Fa fatica a trattenere l'erezione e subito trova il "problema" ovvero la dimenticanza del tappo da parte del vicino.
Mille scuse imbarazzate da parte del vicino, I si congeda ma il vicino lo invita per una birra dopocena a casa sua. Accetta. Il resto del sabato lo passa facendosi domande e ascoltando le urla della ragazza provenienti dall'altra parte del muro.
Alla sera un pasto frugale ma la fame non arrivava proprio, aveva una strana sensazione di eccitazione e farfalle nello stomaco. Alle 9.00 suona alla porta del vicino per quella "birretta".
Il vicino va ad aprire, e lo invita a entrare. Dopo i primi convenevoli il vicino affronta subito il discorso. "Mi volevo scusare per oggi, ho fatto una figuraccia, il tappo è la prima cosa che avrei dovuto controllare, ma sai, già mi ero dimenticato di far partire il video dall'inizio, poi, nella foga dell'azione… non ci ho proprio fatto caso." I nicchiava, come se quello fosse il problema o la cosa strana. "Carina vero L?" Non si aspettava una domanda del genere. "L?"
"Si L! La mia schiava. Era una ragazzina quando è arrivata. Non le potevo nemmeno sfiorare una chiappa. Ora le posso mettere una mano in quel buchetto, ho dovuto penare ma si è piegata come un fuscello". "Schiava?" "Si schiava, pensavo che ormai l'avessi capito che sono un Padrone. Con tutti i messaggi che ho lasciato in giro…" "Ma... veramente… io…"
"Seguimi" gli dice. Si alzano entrambi e vanno verso la zona notte, zona dove I non era mai stato prima. Ci sono 4 porte, due sono aperte e I vede chiaramente una camera da letto e un bagno, le altre due sono chiuse. La prima che apre è una sorta di piccolo sgabuzzino, accende la luce e davanti a I appare la stanza dei trofei del vicino. Schedari ricchi di documentazioni e foto sugli schiavi, alle pareti foto esplicite, più in alto una serie di cazzi, fighe e culi in gesso, evidenti calchi fatti ai proprietari, che svettano sotto forma di trofei. Il vicino inizia a mostrare e raccontare storie dei singoli schiavi, di come le loro vite siano cambiate, di come si siano incontrati, delle remore iniziali che avevano e dei risultati raggiunti. Tira fuori cianfrusaglie, mutandine, un sacchetto di peli pubici ricordo di quando una schiava non più nel fiore degli anni era stata finalmente convinta a essere depilata… Poi conduce I nell'ultima stanza che si rivela una stanzetta insonorizzata e perfettamente attrezzata per il sadomaso. Alle pareti un sacco di fruste, giocattoli, dildi, plug e divaricatori ovunque…
I non capiva più niente ma la sua testa mandava evidenti segnali al suo corpo. Segnali che il vicino colse prima di I. "Ti stai eccitando vedo. Perché non ti spogli e non me lo fai vedere?"
I diventò viola, non si aspettava una serata del genere, prima ancora di iniziare a prendere in considerazione la cosa la sua mano aveva iniziato a slacciare la cintura.
Pochi secondi e era nudo. Il vicino lo invitò a tornare in sala, prese due birre e si sedettero sul divano. Il vicino si complimentò per il cazzo di I, sempre in tiro, e iniziò a provocarlo…
Accese la televisione e sullo schermo si materializzò il culo di L, nel punto esatto dove al pomeriggio I era arrivato e aveva tolto il coperchio della camera. Il vicino schiacciò play, si sentì la voce di I, la porta che sbatte e finalmente una volta soli, la frusta che si abbatte sul culo di L. Dopo un numero interminabile di sferzate si vede la mano del vicino che estrae l'oggetto dall'ano di L. E' una collana di perle, lunghissima. Si sente L gemere. Nel frattempo il vicino spiega la storia di L, giovane studentessa che fa ripetizione da lui ma che ha necessità di punire in quanto non si applica come dovrebbe. Cinghia e collana sono un regalino per un voto basso all'esame di statistica.
Il video va avanti e il vicino inizia a interessarsi a I, fa domande sulla sua vita privata, lavoro, casa, la moglie, le domande sono anche molto personali e imbarazzanti, ma I risponde sinceramente a tutte senza mai farsi problemi. L'essere nudo e le immagini di L e del suo culo martirizzato mantengono il cazzo di I sempre in tiro. Il vicino ne approfitta invitandolo a masturbarsi. I prima declina e poi, dopo le insistenze, accetta e inizia una lenta sega. Mentre si sega il vicino inizia a chiedergli se gli piacerebbe essere sottomesso, lui non sa cosa rispondere, la mano va da sola, il vicino insiste e lui continua a nicchiare. "IN GINOCCHIO!" urla il vicino. I di scatto si mette in ginocchio, sempre senza mollare il cazzo. Il vicino lo guarda, sorride e dice "direi che hai risposto bene, finisci la sega e torna qui domani che iniziamo il tuo apprendistato".
I è, o meglio era, un bravo maritino, sposato da poco si era trasferito nel condominio dove abitava anche il suo attuale Padrone.
Non appena arrivati la moglie di I ha subito fatto amicizia con il vicinato, vicino di pianerottolo compreso ovviamente. Il signore è subito stato simpatico alla moglie e è nata una amicizia.
Con la moglie di I il vicino appariva sempre un po' goffo e imbranato e spesso chiedeva aiuto per le più svariate attività. Il lavoro di I lo rendeva perfetto per risolvere tutti quei piccoli problemi tecnologici quotidiani e le sue visite da quello che sarebbe diventato il suo Padrone diventavano sempre più frequenti, fino a diventare quotidiane.
Mai avrebbe sospettato dell'attività preferita del vicino tant'è che nemmeno le numerose visite che riceveva dalle tipologie di persone più disparate, dalle studentesse ad adulti vestiti impeccabilmente come se fossero appena usciti dall'ufficio, gli avevano mai fatto collegare le cose, nemmeno la cronologia del computer, sempre pieno di siti porno molto spinti, la libreria, ben fornita di libri a tema o le urla che spesso si sentivano provenire dall'altra parte della parete, accompagnate da rumori sordi gli avevano fatto balenare il sospetto. Eppure aveva anche incrociato un paio di persone, visibilmente "sconvolte" che uscivano dall'appartamento ricomponendosi i vestiti stropicciati.
Quell'appartamento che conosceva solo in parte, solo la zona living dove c'erano computer e tv. E anche in questo caso le cinghie presenti su sedie, tavolo e poltrona unite a carrucole e ganci che pendevano dal soffitto e alle strane macchie ovunque lo avevano insospettito.
Una volta che però la moglie era andata in vacanza con le amiche per il we il vicino l'aveva chiamato per un problema tecnico. Lui era andato e entrando aveva trovato una giovane ragazza appena uscita da scuola inginocchiata con la testa sul divano, le braccia legate dietro la schiena, la gonna sollevata, le mutandine abbassate, le chiappe visibilmente striate di rosso e qualcosa che le usciva dall'ano.
La sua reazione fu di pietrificarsi totalmente. La ragazza non badò nemmeno alla sua presenza come se fosse abituata ad essere vista in quelle condizioni mentre il vicino lamentava problemi alla videocamera puntata tra le chiappe della ragazza come se stesse vivendo la situazione più normale del mondo. I balbettando si dirige verso la videocamera e prova a farla ripartire. Lo schermino inquadra il culo e la figa della giovane in primissimo piano. Fa fatica a trattenere l'erezione e subito trova il "problema" ovvero la dimenticanza del tappo da parte del vicino.
Mille scuse imbarazzate da parte del vicino, I si congeda ma il vicino lo invita per una birra dopocena a casa sua. Accetta. Il resto del sabato lo passa facendosi domande e ascoltando le urla della ragazza provenienti dall'altra parte del muro.
Alla sera un pasto frugale ma la fame non arrivava proprio, aveva una strana sensazione di eccitazione e farfalle nello stomaco. Alle 9.00 suona alla porta del vicino per quella "birretta".
Il vicino va ad aprire, e lo invita a entrare. Dopo i primi convenevoli il vicino affronta subito il discorso. "Mi volevo scusare per oggi, ho fatto una figuraccia, il tappo è la prima cosa che avrei dovuto controllare, ma sai, già mi ero dimenticato di far partire il video dall'inizio, poi, nella foga dell'azione… non ci ho proprio fatto caso." I nicchiava, come se quello fosse il problema o la cosa strana. "Carina vero L?" Non si aspettava una domanda del genere. "L?"
"Si L! La mia schiava. Era una ragazzina quando è arrivata. Non le potevo nemmeno sfiorare una chiappa. Ora le posso mettere una mano in quel buchetto, ho dovuto penare ma si è piegata come un fuscello". "Schiava?" "Si schiava, pensavo che ormai l'avessi capito che sono un Padrone. Con tutti i messaggi che ho lasciato in giro…" "Ma... veramente… io…"
"Seguimi" gli dice. Si alzano entrambi e vanno verso la zona notte, zona dove I non era mai stato prima. Ci sono 4 porte, due sono aperte e I vede chiaramente una camera da letto e un bagno, le altre due sono chiuse. La prima che apre è una sorta di piccolo sgabuzzino, accende la luce e davanti a I appare la stanza dei trofei del vicino. Schedari ricchi di documentazioni e foto sugli schiavi, alle pareti foto esplicite, più in alto una serie di cazzi, fighe e culi in gesso, evidenti calchi fatti ai proprietari, che svettano sotto forma di trofei. Il vicino inizia a mostrare e raccontare storie dei singoli schiavi, di come le loro vite siano cambiate, di come si siano incontrati, delle remore iniziali che avevano e dei risultati raggiunti. Tira fuori cianfrusaglie, mutandine, un sacchetto di peli pubici ricordo di quando una schiava non più nel fiore degli anni era stata finalmente convinta a essere depilata… Poi conduce I nell'ultima stanza che si rivela una stanzetta insonorizzata e perfettamente attrezzata per il sadomaso. Alle pareti un sacco di fruste, giocattoli, dildi, plug e divaricatori ovunque…
I non capiva più niente ma la sua testa mandava evidenti segnali al suo corpo. Segnali che il vicino colse prima di I. "Ti stai eccitando vedo. Perché non ti spogli e non me lo fai vedere?"
I diventò viola, non si aspettava una serata del genere, prima ancora di iniziare a prendere in considerazione la cosa la sua mano aveva iniziato a slacciare la cintura.
Pochi secondi e era nudo. Il vicino lo invitò a tornare in sala, prese due birre e si sedettero sul divano. Il vicino si complimentò per il cazzo di I, sempre in tiro, e iniziò a provocarlo…
Accese la televisione e sullo schermo si materializzò il culo di L, nel punto esatto dove al pomeriggio I era arrivato e aveva tolto il coperchio della camera. Il vicino schiacciò play, si sentì la voce di I, la porta che sbatte e finalmente una volta soli, la frusta che si abbatte sul culo di L. Dopo un numero interminabile di sferzate si vede la mano del vicino che estrae l'oggetto dall'ano di L. E' una collana di perle, lunghissima. Si sente L gemere. Nel frattempo il vicino spiega la storia di L, giovane studentessa che fa ripetizione da lui ma che ha necessità di punire in quanto non si applica come dovrebbe. Cinghia e collana sono un regalino per un voto basso all'esame di statistica.
Il video va avanti e il vicino inizia a interessarsi a I, fa domande sulla sua vita privata, lavoro, casa, la moglie, le domande sono anche molto personali e imbarazzanti, ma I risponde sinceramente a tutte senza mai farsi problemi. L'essere nudo e le immagini di L e del suo culo martirizzato mantengono il cazzo di I sempre in tiro. Il vicino ne approfitta invitandolo a masturbarsi. I prima declina e poi, dopo le insistenze, accetta e inizia una lenta sega. Mentre si sega il vicino inizia a chiedergli se gli piacerebbe essere sottomesso, lui non sa cosa rispondere, la mano va da sola, il vicino insiste e lui continua a nicchiare. "IN GINOCCHIO!" urla il vicino. I di scatto si mette in ginocchio, sempre senza mollare il cazzo. Il vicino lo guarda, sorride e dice "direi che hai risposto bene, finisci la sega e torna qui domani che iniziamo il tuo apprendistato".
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