Nuovo Anno, Altro Affanno!
di
Valentina18
genere
pissing
Notte di Capodanno, festeggiamenti, brindisi e baci per inaugurare il nuovo anno, chi fuori chi a casa e chi come me in un grande locale, dove un piano è ristorante il secondo pub ed il terzo discoteca o sala da ballo.
Eravamo io, due mie amiche e due miei amici quindi 2 coppie e poi c'ero io l'unica single che per non restare sola invitai Ludovico, cugino di primo grado dalla parte di papà.
Una bella serata all'insegna del divertimento, battute pesanti e dal troppo alcol.
Niente da dire ognuno fa quello che vuole a capodanno soprattutto, ogni cosa è lecita, niente è proibito come indossare un lungo vestito trasparente sul décolleté e scollato dietro fino alla fine della schiena.
Ero conciata così, volevo apparire e attirare le attenzioni su di me.
Si notava il seno per la scollatura e semi trasparente con un velcro all'interno per attenuare la trasparenza, erano in bella mostra ma non si notava altro che la loro forma, pur non avendo il reggiseno neanche i capezzoli apparivano alla vista.
Attillato ai fianchi da poter vedere che sotto avevo il perizoma incastrato nella riga del culo, mostrando le mie belle chiappe sode e belle in carne, da far sbavare ogni tipo di uomo.
Lungo fino alle caviglie con spacco sulla gamba sinistra, lateralmente, che faceva vedere tutta la gamba fino alla coscia e camminando si poteva notare mezza chiappa e l'inizio del l'inguine.
Tutto a cadere su tacchi a spillo da 12 centimetri che mi tenevano il culo alto e la schiena dritta.
Io ero l'unica del gruppo ad essere astemia quindi niente alcol, ogni tanto mangiando un goccio di vino o un bicchiere di birra ma niente di più!
Mentre gli altri hanno mangiato come dei maiali e bevuto come un camionista in sosta, tutti brilli li trasportai fuori dal locale per fare qualche botto, era appena passata la mezzanotte quindi era lecita la cosa.
Uscimmo dal locale e c'era la fine del mondo, la fuori, botti da tutte le parti, fuochi d'artificio provenienti dal parco li vicino, fontane colorate e potenti botti da far fischiare le orecchie.
Noi avevamo cose semplici, botti leggeri, fontane, farfalline, fischioni.
Ma ci divertimmo un sacco, tra risate, baci, abbracci e scherzi tra di noi fino a prendersi in giro.
Fantastico! È stata una serata indimenticabile ma verso le 2 ci vestimmo per andarcene dal locale.
A piedi, ci stavamo dirigendo verso casa di Luca uno dei nostri amici dove avremmo concluso la serata finendo per fermarci a dormire da lui come avevamo organizzato, fidanzato con l'altra mia amica Veronica.
Erano tutti brilli e non potete immaginare il bordello che facevano per strada mentre tornavamo a casa, saranno stati 20 minuti a piedi e credo che ci avremo messo almeno il doppio.
Mio cugino, Ludovico, fuori come un balcone si lamentò dicendo che doveva pisciare, era ubriaco perso, peggio degli altri.
Attraversò la strada per andare dalla parte opposta dove la stradina era buia e coperta da tanti alberi, e per poco non si faceva mettere sotto da un'auto, io mi spaventai e gli dissi Ludo che cazzo fai? Non guardi la strada?
Borbottò qualcosa ma non capii cosa dicesse, preoccupata che potesse farsi male o cadere a terra come un sacco di patate, decisi di raggiungerlo e attraversai la strada.
Gli altri 4 invece continuavano il percorso dal lato opposto e forse neanche si accorsero che noi non eravamo più con loro.
Ludo insistette che doveva pisciare e che non riusciva più a trattenerla.
Allora gli dissi di fermarsi e farla dietro un albero che tanto li nessuno poteva vederlo.
Vai Ludo, io non guardo gli dissi, voltandomi con la schiena verso di lui e feci qualche passo in avanti per allontanarmi, guardando in giro se arrivasse qualcuno, ma niente la città ormai era deserta alle 3 di notte.
Ludo hai finito? Gli chiesi.
Borbottò qualcosa ma non riuscivo a capire, mi voltai con la testa e lo vidi girato di schiena proprio accanto all'albero, riusciva malapena a reggersi in piedi.
Mi avvicinai di qualche passo e lo vidi con la testa bassa che cercava di sbottonarsi i jeans, o non riusciva a tirarlo fuori.
Non capendo, glielo chiesi: Ludo ci riesci da solo? Vuoi che ti do una mano in qualche modo?
Non esce! Esclamò. Non riesco a tirarlo fuori vale... Mi sto pisciando addosso!
Gli dissi di aspettare e mi avvicinai, vidi che aveva già tirato giù la zip, riuscivo a vedere poco e niente quindi presi il cellulare e mi feci luce con la torcia.
Con due dita cercai di entrare nei pantaloni attraverso la zip, e provare almeno di tirarglielo fuori.
Toccai con i polpastrelli il pene di mio cugino e iniziai a capire perché non riusciva a tirarselo fuori.
Lo strinsi con le due dita sentendo che non era come doveva essere.
Era duro, mio cugino aveva un'erezione senza neanche saperlo da quanto era ubriaco.
Era dritto e puntava in alto non sarebbe mai uscito fuori dalla zip, quindi cercai di sbottonare il jeans, e intanto senza volerlo toccavo la cappella che addirittura spuntava fuori dai pantaloni.
Con una mano non potevo farcela, quindi spensi la torcia e rimisi il cellulare nella borsetta, anche se non vedevo quasi nulla sarei andata ad intuito e a tatto.
Riuscì a sbottonare il jeans che allargandosi fece svettare fuori il pene duro di mio cugino, uscendo fuori con grande forza sfregò la cappella sul mio braccio che spostai di scatto, allontanandomi di qualche passo.
Come lo tirai fuori, vidi che iniziò a pisciare con grande potenza schizzando da tutte le parti e per poco non colpisce anche me.
Gli dissi, che cazzo Ludo! Fai attenzione!
Intanto ripresi il telefono e riaccesi la torcia cercando di schivare il piscio.
Anche perché con il cazzo duro è difficile già pisciare, figuriamoci a puntarlo dove si voglia e in più Ludo non era neanche lucido, quindi, figuriamoci!
Puntai la luce verso il cazzo di Ludo, ero come imbarazzata, era comunque mio cugino e ho dovuto aiutarlo a tirare fuori il cazzo per pisciare.
Gli guardavo il cazzo, era più forte di me, mi morsi il labbro inferiore e stavo iniziando a bagnarmi.
Era un bel cazzo, lungo e molto spesso con grande cappella tonda rosa scuro.
Era completamente dritto,scappellato e puntava in alto, una potente erezione e un bel cazzo da essere ammirato.
Con una mano entrai dentro lo spacco del vestito e mi toccai le mutandine, erano fradice dei miei umori.
Asciugai la mano sul vestito e me la portai ad un seno, sentendo di avere i capezzoli duri, ero eccitata, mi ero bagnata guardando il cazzo di mio cugino.
Finí di pisciare, spensi la torcia rimettendo il cellulare nella borsetta
E mi riavvicinai a Ludovico.
Gli presi il membro eretto stringendolo con una mano e cercai di rimetterlo nei boxer, piegarlo in giù era impossibile quindi lo lasciai dritto per lungo con la cappella che spuntava fuori dai boxer e gli ribottonai e jeans tirandogli giù la camicia mettendogli bene la giacca per nascondere l'erezione, sperando che poco dopo gli si sarebbe ammosciato.
Quel momento imbarazzante finí li, e tornammo dai nostri amici, proseguendo la strada per andare a casa di luca.
Io non dissi niente a nessuno, a parte che mi avrebbero capito solo le ragazze che erano brille ma non proprio ubriache e poi no, mi vergognavo, è mio cugino, meglio evitare, la voce gira e la gente è brava a giudicare.
Ma il racconto non finisce certo qui, seguitemi e leggete i miei racconti, presto scriverò la seconda parte.
Eravamo io, due mie amiche e due miei amici quindi 2 coppie e poi c'ero io l'unica single che per non restare sola invitai Ludovico, cugino di primo grado dalla parte di papà.
Una bella serata all'insegna del divertimento, battute pesanti e dal troppo alcol.
Niente da dire ognuno fa quello che vuole a capodanno soprattutto, ogni cosa è lecita, niente è proibito come indossare un lungo vestito trasparente sul décolleté e scollato dietro fino alla fine della schiena.
Ero conciata così, volevo apparire e attirare le attenzioni su di me.
Si notava il seno per la scollatura e semi trasparente con un velcro all'interno per attenuare la trasparenza, erano in bella mostra ma non si notava altro che la loro forma, pur non avendo il reggiseno neanche i capezzoli apparivano alla vista.
Attillato ai fianchi da poter vedere che sotto avevo il perizoma incastrato nella riga del culo, mostrando le mie belle chiappe sode e belle in carne, da far sbavare ogni tipo di uomo.
Lungo fino alle caviglie con spacco sulla gamba sinistra, lateralmente, che faceva vedere tutta la gamba fino alla coscia e camminando si poteva notare mezza chiappa e l'inizio del l'inguine.
Tutto a cadere su tacchi a spillo da 12 centimetri che mi tenevano il culo alto e la schiena dritta.
Io ero l'unica del gruppo ad essere astemia quindi niente alcol, ogni tanto mangiando un goccio di vino o un bicchiere di birra ma niente di più!
Mentre gli altri hanno mangiato come dei maiali e bevuto come un camionista in sosta, tutti brilli li trasportai fuori dal locale per fare qualche botto, era appena passata la mezzanotte quindi era lecita la cosa.
Uscimmo dal locale e c'era la fine del mondo, la fuori, botti da tutte le parti, fuochi d'artificio provenienti dal parco li vicino, fontane colorate e potenti botti da far fischiare le orecchie.
Noi avevamo cose semplici, botti leggeri, fontane, farfalline, fischioni.
Ma ci divertimmo un sacco, tra risate, baci, abbracci e scherzi tra di noi fino a prendersi in giro.
Fantastico! È stata una serata indimenticabile ma verso le 2 ci vestimmo per andarcene dal locale.
A piedi, ci stavamo dirigendo verso casa di Luca uno dei nostri amici dove avremmo concluso la serata finendo per fermarci a dormire da lui come avevamo organizzato, fidanzato con l'altra mia amica Veronica.
Erano tutti brilli e non potete immaginare il bordello che facevano per strada mentre tornavamo a casa, saranno stati 20 minuti a piedi e credo che ci avremo messo almeno il doppio.
Mio cugino, Ludovico, fuori come un balcone si lamentò dicendo che doveva pisciare, era ubriaco perso, peggio degli altri.
Attraversò la strada per andare dalla parte opposta dove la stradina era buia e coperta da tanti alberi, e per poco non si faceva mettere sotto da un'auto, io mi spaventai e gli dissi Ludo che cazzo fai? Non guardi la strada?
Borbottò qualcosa ma non capii cosa dicesse, preoccupata che potesse farsi male o cadere a terra come un sacco di patate, decisi di raggiungerlo e attraversai la strada.
Gli altri 4 invece continuavano il percorso dal lato opposto e forse neanche si accorsero che noi non eravamo più con loro.
Ludo insistette che doveva pisciare e che non riusciva più a trattenerla.
Allora gli dissi di fermarsi e farla dietro un albero che tanto li nessuno poteva vederlo.
Vai Ludo, io non guardo gli dissi, voltandomi con la schiena verso di lui e feci qualche passo in avanti per allontanarmi, guardando in giro se arrivasse qualcuno, ma niente la città ormai era deserta alle 3 di notte.
Ludo hai finito? Gli chiesi.
Borbottò qualcosa ma non riuscivo a capire, mi voltai con la testa e lo vidi girato di schiena proprio accanto all'albero, riusciva malapena a reggersi in piedi.
Mi avvicinai di qualche passo e lo vidi con la testa bassa che cercava di sbottonarsi i jeans, o non riusciva a tirarlo fuori.
Non capendo, glielo chiesi: Ludo ci riesci da solo? Vuoi che ti do una mano in qualche modo?
Non esce! Esclamò. Non riesco a tirarlo fuori vale... Mi sto pisciando addosso!
Gli dissi di aspettare e mi avvicinai, vidi che aveva già tirato giù la zip, riuscivo a vedere poco e niente quindi presi il cellulare e mi feci luce con la torcia.
Con due dita cercai di entrare nei pantaloni attraverso la zip, e provare almeno di tirarglielo fuori.
Toccai con i polpastrelli il pene di mio cugino e iniziai a capire perché non riusciva a tirarselo fuori.
Lo strinsi con le due dita sentendo che non era come doveva essere.
Era duro, mio cugino aveva un'erezione senza neanche saperlo da quanto era ubriaco.
Era dritto e puntava in alto non sarebbe mai uscito fuori dalla zip, quindi cercai di sbottonare il jeans, e intanto senza volerlo toccavo la cappella che addirittura spuntava fuori dai pantaloni.
Con una mano non potevo farcela, quindi spensi la torcia e rimisi il cellulare nella borsetta, anche se non vedevo quasi nulla sarei andata ad intuito e a tatto.
Riuscì a sbottonare il jeans che allargandosi fece svettare fuori il pene duro di mio cugino, uscendo fuori con grande forza sfregò la cappella sul mio braccio che spostai di scatto, allontanandomi di qualche passo.
Come lo tirai fuori, vidi che iniziò a pisciare con grande potenza schizzando da tutte le parti e per poco non colpisce anche me.
Gli dissi, che cazzo Ludo! Fai attenzione!
Intanto ripresi il telefono e riaccesi la torcia cercando di schivare il piscio.
Anche perché con il cazzo duro è difficile già pisciare, figuriamoci a puntarlo dove si voglia e in più Ludo non era neanche lucido, quindi, figuriamoci!
Puntai la luce verso il cazzo di Ludo, ero come imbarazzata, era comunque mio cugino e ho dovuto aiutarlo a tirare fuori il cazzo per pisciare.
Gli guardavo il cazzo, era più forte di me, mi morsi il labbro inferiore e stavo iniziando a bagnarmi.
Era un bel cazzo, lungo e molto spesso con grande cappella tonda rosa scuro.
Era completamente dritto,scappellato e puntava in alto, una potente erezione e un bel cazzo da essere ammirato.
Con una mano entrai dentro lo spacco del vestito e mi toccai le mutandine, erano fradice dei miei umori.
Asciugai la mano sul vestito e me la portai ad un seno, sentendo di avere i capezzoli duri, ero eccitata, mi ero bagnata guardando il cazzo di mio cugino.
Finí di pisciare, spensi la torcia rimettendo il cellulare nella borsetta
E mi riavvicinai a Ludovico.
Gli presi il membro eretto stringendolo con una mano e cercai di rimetterlo nei boxer, piegarlo in giù era impossibile quindi lo lasciai dritto per lungo con la cappella che spuntava fuori dai boxer e gli ribottonai e jeans tirandogli giù la camicia mettendogli bene la giacca per nascondere l'erezione, sperando che poco dopo gli si sarebbe ammosciato.
Quel momento imbarazzante finí li, e tornammo dai nostri amici, proseguendo la strada per andare a casa di luca.
Io non dissi niente a nessuno, a parte che mi avrebbero capito solo le ragazze che erano brille ma non proprio ubriache e poi no, mi vergognavo, è mio cugino, meglio evitare, la voce gira e la gente è brava a giudicare.
Ma il racconto non finisce certo qui, seguitemi e leggete i miei racconti, presto scriverò la seconda parte.
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