Passione di Mamma 2
di
Susanna Mendez
genere
trio
I due giorni a seguire furono lunghi e ansiosi, evitando di stare a contatto da sola con mio figlio: non perché temessi che quell' assurdo pomeriggio potesse avere una replica ( cosa che nemmeno consideravo lontanamente possibile) ma per incapacità mista a paura di affrontare con lui quanto successo,mi sembravano lontanissimi i tempi in cui durante l'adolescenza lo sorpresi un paio di volte a masturbarsi facendo finta di niente per non imbarazzarlo. Anche lui era molto sfuggente, i nostri contatti si limitavano a semplici comunicazioni di servizio che mi convinsero dell'esistenza di una sorta di tacito accordo tra noi per fare in modo di metterci alle spalle quell' episodio malato. Dopo il turno mattutino il venerdì pomeriggio ero sola a casa, dopo aver parlato qualche minuto con il primogenito in vacanza iniziai a preparare il borsone per mio marito che avrebbe dovuto dare il cambio alla sorella a casa della madre non autosufficiente( cosa che avevo fatto più volte anche io in passato):fui interrotta dalla chiamata della madre dell'altro ragazzo, ero sorpresa temendo qualcosa di francamente illogico...mi disse che i ragazzi avrebbero trascorso il fine settimana da loro e che mio figlio le aveva chiesto di comunicarmi il suo ritorno a casa per il lunedì seguente. La sera cenai con mio marito che poi andò dalla madre, sarebbe ritornato a casa Domenica, terminando la serata guardando distrattamente la tv prima di andare a dormire illusa che quell'avvenimento si avviasse ad essere assorbito dalle nostre coscienze. La mattina seguente ero a lavoro pregustando il riposo domenicale, partecipai con la mia quota al regalo per una collega che compiva gli anni e che mi invitò ad uscire per festeggiare quella sera; accettai volentieri non avendo altri impegni ed essendo da sola a casa fino alla mattina seguente. Il pomeriggio,dopo qualche lavoretto di casa,mi dedicai alla scelta di come vestirmi per la serata...faceva molto caldo anche di sera e optai per un vestito molto leggero chiaro con inserti rossi, lungo appena sotto al ginocchio e una generosa scollatura che metteva in evidenza il mio grosso seno, d'altronde non esistevano abiti capaci di contenerlo del tutto, ai piedi scelsi dei sandali alti aperti dietro che avevo messo solo una volta e portai dietro anche un cardigan per eventuale quanto improbabile necessità di coprirsi. Il ritrovo fu un ristorante del centro dove non ero mai stata, la cena trascorse gradevolmente insieme alle 4 colleghe tra chiacchiere futili ed inevitabili pettegolezzi, la sera proseguì in un disco pub all'aperto a me sconosciuto dove un paio di Negroni(cocktail!) in quell'atmosfera di divertimento e le attenzioni di qualche giovane mi fecero rilassare e godere la serata. Ci voleva proprio, riflettei mentre tornavo a casa intorno alle 2, parcheggiai la mia auto nel garage rientrando in casa dall' interno arrivando in soggiorno: non feci in tempo a realizzare che le luci fossero accese che a poca distanza mi trovai mio figlio e l'amico sul divano alle prese con i videogiochi...mi bloccai con uno stolzo, mio figlio senza girarsi disse solo:" tutto bene?" Io non risposi neanche correndo in cucina, mi seguirono entrambi e mi guardavano stando in piedi: stavo per prendere un bicchiere dallo scolapiatti pensando a cosa dire quando da dietro mio figlio mi si appiccico' addosso toccandomi le tette da dietro...mi girai di scatto spostandolo e tornando in soggiorno. Loro si avvicinarono ed io " Ok, ho sbagliato a non parlare della cosa che è successa l'altro giorno. Stavo male, ero rintronata dagli antidolorifici, non era lucida: non doveva succedere e di questo mi prendo tutta la colpa, ma adesso devi tornare in te! È una cosa assurda , malata che non deve esistere! E questo vale anche per te!" rivolgendomi all'altro ragazzo che si sedette accanto al tavolo, mio figlio invece si mise sul divano e con una naturalezza che mi gelò disse: "Sai che le tue tettone ci fanno
diventare matti, lo sai bene. E sai anche che ci siamo finiti dalle seghe sognandole e a te questo piace! Ti avvicinavi tutta scollata buttandocele addosso, passavi dalla camera sapendo che avevamo il cazzo in mano per te! L'altro giorno ti piaceva come piaceva a noi, ti sei lasciata andare e così è giusto: capisco che non è una cosa normale, ma rimarrebbe tra noi e solo tra noi, se non piacesse anche a te non ti direi queste cose!" Non credevo alle mie orecchie, tentai di mettere in fila due parole quando di colpo si alzò venendo dritto verso di me... tirò giù le spalline del vestito cominciando a palparmi le tette con forza, stavolta il suo volto era a 10 cm dal mio e i suoi occhi sfidavano i miei: mi buttò sul divano mettendosi sopra, tirò giù il reggiseno tuffandosi sulle tette. Quel brivido ingestibile si manifestò nuovamente, ero lì sospesa tra voglia e paura mentre le mani e la bocca di mio figlio gustavano i miei capezzoloni scuri e gonfi: ero progressivamente tirata giù in quelle sabbie mobili di piacere proibito, incontrollabile...sentivo il suo membro eccitato sulle mie cosce, socchiusi gli occhi mentre si alzava tirando giù tuta e slip; iniziò a segarsi davanti alla mia faccia quando il secondo ragazzo mi scivolò sopra tornando con la lingua a martellare le mie tette che non avevano tregua! La mia testa si muoveva autonomamente tra il guardare il ragazzo che soffocava tra i seni e il cazzo in tiro di mio figlio che si smanettava accanto...il ragazzo si portò su sedendosi quasi su di me tirando fuori il cazzo che mise in mezzo alle tette, con le mani le strinse sul membro e io poggiando le mie sulle sue lo guidavo facendolo sparire in mezzo mentre lui spingeva forte scopandomi le tette! Sentivo il suo sudore sulla mia pelle, pensai che di lì a poco me lo avrebbe piazzato dentro quando sento mio figlio dire queste parole:" Si puttana sto per venire! Si prendila tutta che ti piace troia!" mi girai verso di lui giusto in tempo per essere investita da tre schizzate di sborra in piena faccia, una in fronte, una sull'occhio sinistro e l'altra tra naso e bocca! Accecata non riuscivo a vedere nulla, solo sentivo il mio ragazzo ansimare di piacere e l'amico i cui colpi di reni mi avevano spostata all'estremità del divano..." Vengo si", disse, esplodendo la crema calda sui capezzoli in fiamme e sul collo! D'istinto mi tirai su mettendomi seduta e affondai la mia bocca sul suo cazzo tremante e appiccicoso,mentre con la mano destra tornavo a segare mio figlio: lo ripulivo lentamente tra i suoi gemiti ansimanti per poi dedicarmi nuovamente al cazzo di famiglia di cui stavolta non attesi gli schizzi, andandomi a prendere con la bocca già sporca quello che ormai mi spettava...poggiai la mia mano sulla sua anca facendo sparire il cazzo tra le mascelle che lavoravano a pieno ritmo: lui quasi sorpreso mi poggiò la mano dietro la testa senza però spingerla, lasciò fare tutto a me che tra pompate vigorose alla cappella, leccate all'asta dal basso verso l'alto e cambi di ritmo, in pochi minuti mi presi la seconda razione di sborra in faccia! Fu l' altro occhio ad essere investito, ero praticamente cieca e piena di voglia...tentai con le mani di pulirmi gli occhi, vedendo i ragazzi quasi increduli allontanarsi da me: non sapevo cosa dire e non dissi nulla, mio figlio dopo qualche istante recuperò la parola:" mamma, andiamo a fare la doccia e usciamo", seguito da un " A presto Susanna". Susanna Mendez. Kik: suzjuice85
diventare matti, lo sai bene. E sai anche che ci siamo finiti dalle seghe sognandole e a te questo piace! Ti avvicinavi tutta scollata buttandocele addosso, passavi dalla camera sapendo che avevamo il cazzo in mano per te! L'altro giorno ti piaceva come piaceva a noi, ti sei lasciata andare e così è giusto: capisco che non è una cosa normale, ma rimarrebbe tra noi e solo tra noi, se non piacesse anche a te non ti direi queste cose!" Non credevo alle mie orecchie, tentai di mettere in fila due parole quando di colpo si alzò venendo dritto verso di me... tirò giù le spalline del vestito cominciando a palparmi le tette con forza, stavolta il suo volto era a 10 cm dal mio e i suoi occhi sfidavano i miei: mi buttò sul divano mettendosi sopra, tirò giù il reggiseno tuffandosi sulle tette. Quel brivido ingestibile si manifestò nuovamente, ero lì sospesa tra voglia e paura mentre le mani e la bocca di mio figlio gustavano i miei capezzoloni scuri e gonfi: ero progressivamente tirata giù in quelle sabbie mobili di piacere proibito, incontrollabile...sentivo il suo membro eccitato sulle mie cosce, socchiusi gli occhi mentre si alzava tirando giù tuta e slip; iniziò a segarsi davanti alla mia faccia quando il secondo ragazzo mi scivolò sopra tornando con la lingua a martellare le mie tette che non avevano tregua! La mia testa si muoveva autonomamente tra il guardare il ragazzo che soffocava tra i seni e il cazzo in tiro di mio figlio che si smanettava accanto...il ragazzo si portò su sedendosi quasi su di me tirando fuori il cazzo che mise in mezzo alle tette, con le mani le strinse sul membro e io poggiando le mie sulle sue lo guidavo facendolo sparire in mezzo mentre lui spingeva forte scopandomi le tette! Sentivo il suo sudore sulla mia pelle, pensai che di lì a poco me lo avrebbe piazzato dentro quando sento mio figlio dire queste parole:" Si puttana sto per venire! Si prendila tutta che ti piace troia!" mi girai verso di lui giusto in tempo per essere investita da tre schizzate di sborra in piena faccia, una in fronte, una sull'occhio sinistro e l'altra tra naso e bocca! Accecata non riuscivo a vedere nulla, solo sentivo il mio ragazzo ansimare di piacere e l'amico i cui colpi di reni mi avevano spostata all'estremità del divano..." Vengo si", disse, esplodendo la crema calda sui capezzoli in fiamme e sul collo! D'istinto mi tirai su mettendomi seduta e affondai la mia bocca sul suo cazzo tremante e appiccicoso,mentre con la mano destra tornavo a segare mio figlio: lo ripulivo lentamente tra i suoi gemiti ansimanti per poi dedicarmi nuovamente al cazzo di famiglia di cui stavolta non attesi gli schizzi, andandomi a prendere con la bocca già sporca quello che ormai mi spettava...poggiai la mia mano sulla sua anca facendo sparire il cazzo tra le mascelle che lavoravano a pieno ritmo: lui quasi sorpreso mi poggiò la mano dietro la testa senza però spingerla, lasciò fare tutto a me che tra pompate vigorose alla cappella, leccate all'asta dal basso verso l'alto e cambi di ritmo, in pochi minuti mi presi la seconda razione di sborra in faccia! Fu l' altro occhio ad essere investito, ero praticamente cieca e piena di voglia...tentai con le mani di pulirmi gli occhi, vedendo i ragazzi quasi increduli allontanarsi da me: non sapevo cosa dire e non dissi nulla, mio figlio dopo qualche istante recuperò la parola:" mamma, andiamo a fare la doccia e usciamo", seguito da un " A presto Susanna". Susanna Mendez. Kik: suzjuice85
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