Passione di Mamma: Caffè corretto
di
Susanna Mendez
genere
tradimenti
La serata tra le mani di quei due giovani non poteva lasciarmi indifferente, aveva senza dubbio lasciato il segno(i segni, sarebbe più corretto dire); dopo tante analisi su me stessa, su quelle che avevo " scoperto" essere le mie inclinazioni in fatto di fantasie sessuali e la raggiunta consapevolezza di metterle in pratica con le persone giuste adesso che attraverso la testa erano passate per il corpo non potevano non spingermi a fare delle considerazioni: ho sempre cercato un approccio razionale alle cose anche se più di una volta la mia presunta razionalità ha deragliato, soprattutto nella gestione della mia sfera più intima. In fin dei conti la serata era andata come doveva andare, ero stata io a fare in modo che fossimo un trio sin da subito e in secondo luogo avevo mandato dei messaggi inequivocabili riguardo alla natura "strong" che avrei voluto da loro...e allora cosa era andato storto? In realtà nulla...i due erano diversi ma sapevano muoversi insieme, forti, tosti come gioventù richiede e avevo goduto tanto e bene prendendo dappertutto i loro uccelli. Mi avevano trattata da vera puttana forse anche peggio, ero stata più che usata; scopata con la forza come loro volevano, per farmi male oltre che godere e questo mi era piaciuto...andando via però le sensazioni furono contrastanti, quelle dinamiche di degrado consapevole le percepivo con un certo disagio, i loro sguardi soprattutto. Rientrata a casa ero piena di dolorini, non riuscivo a muovere bene la bocca, mi avevano praticamente aperto il culo con la forza e le chiappe mi facevano male per la quantità di schiaffi che avevano preso e davanti allo specchio avevo notato anche dei piccoli segni intorno al collo che non ricordavo come me li avessero procurato: mi stavo convincendo piano piano che quella sensazione di disagio derivasse non dal trattamento subìto ma dall'inconsapevole timore che volessero e potessero andare oltre fino a un livello di cui non conoscevo natura e conseguenze... ecco era la quasi certezza che si volessero spingere sempre oltre che mi faceva avere paura di non essere in grado di gestire la situazione, usata e umiliata nel sesso ma sempre come volessi io. L'inquietudine mi spinse a rimanere sulle mie, magari si sarebbero convinti che avessi voluto fare un'esperienza forte e nulla più; il ragazzo del caffè si fece vivo dopo qualche giorno tramite messaggi in cui non ritornò minimamente sulla serata ma ponendosi come un delicato aspirante trombamico...premuroso nel chiedermi come stavo, facendomi tanti complimenti per il tipo di donna che ero(?) per poi dopo altri 2-3 giorni manifestare il desiderio di rivedermi. Mi ero tranquillizzata un po' e devo ammettere che la voglia di rivederlo per farmi scopare per bene cresceva ad ogni suo messaggio ma avevo già visto la sua " trasformazione" da ragazzo che ci prova con la milf di turno a spietato macellaio di carne stagionata...decisi per la via di mezzo, uscire con lui senza l'amico, mi ero convinta che la " pericolosità" era data soprattutto dall' essere insieme anche se devo ammettere che un nuovo incontro ravvicinato con quel grosso cazzo mi sarebbe piaciuto eccome: speravo solo che il trovarsi " orfano " dell'amico non gli togliesse troppo mordente perché comunque io non volevo una scopata da fidanzati o amanti. Decidemmo di vederci un pomeriggio questa volta, vivendo ancora con i genitori (!) mi propose di andare in un residence discreto che conosco, il classico posto da amanti; non chiedevano i documenti alle signore, si arrivava direttamente con l'auto nel parcheggio da dove iniziavano dei vialetti con le camere accessibili direttamente dall'esterno e si poteva andare via lasciando le chiavi dentro senza incontrare nessuno. Lasciai la mia macchina in un grosso centro commerciale andando con lui che si presentò puntuale più abbronzato dell'ultima volta con un paio di pinocchetti su scarpa da ginnastica, non proprio il massimo dello stile e una polo bianca con il logo dell'azienda per cui lavorava...appena montai in macchina mi disse " Scusami ma ho fatto appena in tempo a lasciare il furgone e venire via, non sono riuscito a cambiarmi. Ho tutto nello zaino... Sei bellissima come sempre". Rimasi un po' di stucco, ma apprezzai comunque il complimento; anche io avevo portato la mia fedele borsa stile Mary Poppins con dentro un cambio e il mio dildo bianco, per il resto avevo scelto il rosso... completo di cotone composto da pantalone alla caviglia largo in fondo e maglia smanicata; trucco con rossetto, smalto rosso su mani e piedi, scarpa alta con zeppa di sughero scoperta dietro. Arrivammo intorno alle 16:30, era estate e faceva un gran caldo; entrammo in camera dove prima del letto c'era da attraversare un piccolo disimpegno con una poltroncina dove era possibile poggiare qualcosa, in fondo c'era un bagno abbastanza grande e comodo: non mi trovano al Grand Hotel ma quantomeno sembrava pulito e ci si poteva stare tranquilli. Lui si limitò a baciarmi e leccarmi dietro l'orecchio e il collo, avvicinandosi mi arrivò forte l'odore della sua pelle, di chi aveva lavorato 8/10 ore con quel caldo che faceva sudare anche me; acido al limite dello sgradevole ma senza arrivare ad esserlo, fortunatamente non usava profumi per il corpo che avrebbero creato quel mix terribile di naturale e artificiale. Si spogliò subito rimanendo con uno slip inguardabile, potendolo osservare meglio notai una cicatrice da bruciatura appena sopra il bicipite destro e un tatuaggio tribale sull'altro braccio in un fisico nel suo insieme davvero notevole, muscoloso con armonia; " Vado a fare la doccia, torno subito" prendendo con se lo zaino, io istintivamente lo bloccai " No, va bene così"... lui tornò indietro cambiando espressione, mi spinse sul letto sfilandomi il pantalone mentre io toglievo maglia e reggiseno rimanendo in perizoma e scarpe che si guardò bene dal togliermi. Iniziammo mulinando lingue e labbra, lui confermò di gradire il mio collo facendomi arrivare nuovamente quell'odore acre di lui che adesso mi faceva eccitare; andò sulle tette stringendole e leccandole a più non posso con la mano che poi scese passando per la coscia ed arrivando sul perizoma che dopo aver toccato esternamente spostò per infilarmi le dita nella passerà che le accolse già vogliosa...quindi ci si tuffò con la testa leccandola e succhiando intorno, lo tirai su guadagnando il centro del letto facendogli cenno di passarmi la borsa; lo feci piazzare ben steso e posizionando il mio didietro su di lui all'altezza della faccia gli passai il giocattolo mentre io avevo ora davanti a me quel succulento piatto da gustare . Il cazzo in tiro aveva disegnato una forma curiosa sugli slip che aveva ancora indosso, non glieli tolsi subito divertendomi a mordicchiarlo da fuori provocandogli degli scatti alle gambe muscolose; lui aveva già infilato il dildo nella fica aperta che muoveva a ritmo regolare mentre con la lingua prima e le dita dopo mi stimolava ed apriva l'ano... scoprendo finalmente il pacco mi arrivò questa volta in modo ancora più deciso quell'odore acre che adesso aveva preso le sembianze più nette del sudore stantio che per un attimo mi fece tirar su la testa per andare con la mano, ma subito con la bocca tornai giù sulle palle sudate che leccavo e risucchiavo in bocca mentre il lavoro lento della mano aveva reso il cazzo durissimo. Sentivo i colpi sempre più forti dell'attrezzo che la mia fica prendeva tutto quando con la bocca tornai su fino alla cappella tirata al massimo che iniziai a lavorare con la bocca venendo inevitabilmente a contatto con l'odore di sudore misto agli umori e ai residui di urina che percepivo nettamente a cui aggiunsi anche la mia saliva: pompai a dovere arrivando ad un orgasmo quasi simultaneo, presi la sborrata in bocca e non riuscendo ad ingoiare quella sbobba maleodorante la rilasciai sul suo cazzo che ne fu inondato dedicandomi poi alla conseguente pulitura della cappella in mezzo al suo ansimare. Mi girai rapidamente perché volevo prenderlo subito dentro, gli montai sopra sfruttando il vigore dei suoi 28 anni che non aveva minimamente risentito dello sforzo; lo cavalcavo muovendomi verticalmente e circolarmente sul bastone, lui con le mani sulle natiche iniziò a sculacciarle con schiaffi che io incoraggiavo diventando sempre più sostenuti...riprese quindi in mano il dildo, io mi inarcai più possibile in avanti sul suo petto aprendo la strada al cazzo finto che mi piantò nel culo. Ero fottuta nei miei buchi con un ritmo alternato perfetto che mi condusse al piacere massimo tra gli schiaffoni su una chiappa e il suo " Ti piace prenderne due vero? quanti ne vorresti dimmelo" con altri schiaffi a cui potevo rispondere solamente " Si tanti, tutti". Lo sentii arrivare dentro, e volendo accontentarmi mi mise stesa facendomi venire con i potenti colpi del cazzo finto... stavolta eravamo provati entrambi, sudati fradici e boccheggianti almeno fino a quando non mi girò e me lo piazzò nuovamente dietro: il ritmo era più lento, meno forsennato, riuscivo quasi a godermi ogni singolo colpo di cazzo che il mio culo prendeva fino in fondo mentre recuperando il fallo finto me lo infilai nella vagina viscida. Nuovamente con entrambi i buchi martellati mi voltai cercandolo con gli occhi, ricevendo per tutta risposta un " Ti rompo tutta stavolta troia!" accompagnato dalle sberle che avevano cambiato il colore delle mie natiche, più rosse del pantalone poco distante: con le mani le allargava poi facilitando ancora di più la penetrazione totale del suo arnese nel mio culo in fiamme...ebbi altri due orgasmi che quasi mi spossarono prima che mi si mettesse davanti il volto per sborrarmi in piena faccia in un lago di sudore che andai a gustarmi insieme a tutto il resto prendendo tra le labbra il cazzo condito di ogni sorta di fluidi. Ci docciammo a turno, usai il cambio per rivestirmi e con calma lasciammo la camera; mi riaccompagnò alla macchina alternando delle carezze sulle braccia a dei lunghi silenzi che erano anche i miei, in quella strana atmosfera tra soddisfazione e imbarazzo. Per opinioni e commenti. Kik: suzjuice85
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Passione di Mamma: Caffè doppio
Commenti dei lettori al racconto erotico