Passione di Mamma 1

di
genere
trio

Questa non è una storia di sesso a tre, piuttosto la cronaca di una giornata che attraverso un inspiegabile corto circuito mentale ha dato vita ad un periodo di totale perdita del controllo della mia razionalità. Sono una donna di 49 anni di origini sudamericane(ho sempre vissuto in Italia) con marito e due figli di 24 e 22: ho sempre avuto un rapporto sereno con il mio corpo, con i suoi difetti ma consapevole di attirare ancora gli sguardi degli uomini, rivolti soprattutto verso il mio seno particolarmente generoso che dopo le gravidanze e qualche chilo messo su negli anni ha raggiunto dimensioni da super maggiorata(8a taglia). Il luglio di tre anni fa scorreva abbastanza regolarmente, marito poco presente per lavoro, primogenito universitario in vacanza con la fidanzata e secondo figlio euforico per la maturità appena conseguito: quella mattina rientrai dal turno notturno in ospedale particolarmente stanca,sapevo che a casa c'erano solo mio figlio e il suo storico amico dai tempi delle medie che spesso si tratteneva a dormire da noi...mi illusi di poter fare una doccia veloce e recuperare qualche ora di sonno,ma entrando in soggiorno mi trovai in una via di mezzo tra un campo di battaglia e una discarica! Stavo rimettendo in ordine nervosamente quando si materializzarono i ragazzi ancora assonnati, che apostrofi come immaturi e irrispettosi; loro incassarono balbettando delle scuse che nemmeno considerai quindi si dileguarono mentre io rassettai la cucina. Preparai e consumammo un pranzo veloce quindi intimai ai giovanotti di non fare confusione e rumori nelle ore a seguire, faceva molto caldo e stavo in piedi a fatica quando finalmente riusciti a rifugiarmi in camera: abbassai le tapparelle, accesi il ventilatore in fondo al letto e mi liberai della divisa tuffandomi nella parte sinistra del letto in reggiseno e slip. Realizzai presto di non aver fatto la doccia e di non aver portato il cellulare ma in quel momento tutto poteva essere rimandato al post risveglio, finalmente stavo bene cullata da quel torpore tra sonno e dormiveglia: ero praticamente assopita quando percepii una presenza vicina,che si manifestò con la sagoma di mio figlio accanto al letto... bisbiglio' qualcosa con il mio telefono in mano, istintivamente gli feci un cenno con la mano sinistra che lui interpretò evidentemente come un invito a venire accanto a me e in paio di secondi lo ritrovai steso accanto al mio fianco destro. Gli accarezzai i capelli come mille altre volte, lui poggiò la sua guancia sulla coppa del reggiseno che dopo alcuni minuti sentii spostarsi lentamente fino a far debordare fuori il mio seno destro...tentai per un secondo di recuperare un briciolo di lucidità ma la sua mano sul seno mi bloccò del tutto: ancora un attimo e la sua bocca si impadroni' dell'aureola che succhiava avidamente alternandola alla lingua umida. Chiudevo e riaprivo gli occhi alla ricerca di una forza che non avevo, ero assalita da un brivido inatteso che spense l'ultimo barlume di lucidità al punto di non accorgermi della presenza dell'altro ragazzo in piedi alla mia sinistra...lo vidi inginocchiarsi e afferrare con entrambe le mani il mio seno sinistro, con le dita portarlo fuori dal reggiseno per palparlo e massaggiare energicamente prima affondarci sopra la bocca. Non potevo crederci,non poteva essere vero! Ero stesa inerme con le mie tette in balia delle loro lingue umide, i capezzoli erano diventati chiodi duri dentro le loro bocche infuocate...l' unico movimento che il mio corpo mi consentiva era accarezzare le loro teste con le mani, nella penombra non riuscivo ad incrociare i loro sguardi e il rumore del ventilatore si sovrapponeva al loro voluttuoso ansimare che era diventato anche il mio! Fissavo un punto morto del soffitto completamente anestetizzata da un piacere mai provato prima, la percezione del tempo era indefinibile fino a quando la suoneria del mio telefono arrivò come una fitta sul fianco che mi fece aprire gli occhi, spostare energicamente le loro teste e scivolare dal letto per mettermi in piedi; in stato confusionale e barcollando feci cadere il ventilatore, mi girai fuggendo letteralmente verso il bagno. Mi chiusi dentro sedendomi sul lato della vasca...ero un lago di sudore, respiravo affannosamente e non avevo il coraggio di guardarmi allo specchio: avevo dato in pasto le mie tette agli ormoni fuori controllo di mio figlio e di quello che era uno di casa, che avevo visto crescere insieme ai miei tra ginocchia sbucciate e merende! Non era successo realmente, si trattava di un sogno proibito mi ripetevo...ma le tracce di saliva mista a sudore e i segni dei palpeggiamenti sulle mie tette raccontavano un'altra verità: non avevo il coraggio di uscire , di affrontare i loro sguardi, di andare incontro ad una realtà che mi avrebbe cambiato completamente. Susanna Mendez, kik suzjuice85
scritto il
2022-03-06
9 K
visite
1
voti
valutazione
8
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Passione di Mamma 2
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.