Guardami 1° Capitolo

di
genere
esibizionismo

Capitolo 1: Il Risveglio dei Sensi
Renata si guardava allo specchio, notando come la luce del mattino giocasse con i riflessi dei suoi capelli castani. Ogni mattina, la stessa routine: svegliarsi prima di Umberto, prepararsi con cura e poi uscire di casa con un bacio leggero sulle labbra. Eppure, quella mattina qualcosa era diverso. Sentiva un’inquietudine sottile, un desiderio inespresso che le serpeggiava sotto la pelle.
Umberto era un marito amorevole, premuroso, attento ai suoi bisogni. Ma nonostante i suoi sforzi, Renata non riusciva a raggiungere il piacere completo durante i loro momenti di intimità. Ogni bacio, ogni carezza, per quanto dolce e sincera, sembrava mancare di quella scintilla capace di accendere il fuoco dentro di lei. Era come se una parte di lei rimanesse sempre in attesa, insoddisfatta.
Quella mattina, Renata sentiva una strana tensione nel corpo, una voglia di liberarsi da quella prigione di insoddisfazione. Dopo aver lasciato Umberto che dormiva ancora, uscì di casa e si immerse nella vita frenetica della città. Camminava per le strade affollate, cercando qualcosa senza sapere esattamente cosa.
Fu davanti a una vetrina che accadde. Renata stava osservando distrattamente un abito elegante, quando sentì il peso di uno sguardo su di sé. Era uno sguardo diverso, intenso, che la fece rabbrividire. Si voltò lentamente, e incontrò gli occhi di uno sconosciuto dall’altra parte della strada.
L’uomo la stava fissando con un’intensità che Renata non aveva mai sperimentato prima. Il suo sguardo era come un tocco invisibile, capace di accendere una fiamma in profondità. Sentì un calore improvviso diffondersi nel suo corpo, un’onda di desiderio che le fece accelerare il respiro. Era come se quello sguardo la stesse spogliando, rivelando ogni suo desiderio nascosto.
Renata non riusciva a distogliere gli occhi da lui. Il cuore le batteva forte, e una parte di lei, quella più profonda e nascosta, si risvegliò con prepotenza. Era un desiderio primordiale, crudo, che la faceva sentire viva come non si era mai sentita prima. Senza dire una parola, lo sconosciuto si voltò e si allontanò, lasciandola lì, scossa e affamata di qualcosa che non riusciva ancora a definire.
Il resto della giornata passò in un turbine di emozioni. Ogni momento, ogni gesto, era pervaso da quel pensiero persistente. Quello sguardo l’aveva toccata in modo che Umberto non era mai riuscito a fare. Sentiva la necessità di essere vista di nuovo in quel modo, di provare di nuovo quella sensazione di essere desiderata intensamente, quasi con prepotenza.
Quando tornò a casa quella sera, Umberto la accolse come sempre, con un sorriso affettuoso e un bacio. Renata rispose al suo affetto, ma dentro di sé continuava a rivivere il momento di quella mattina. Mentre cenavano, sentiva il corpo ancora scosso dall’eccitazione che quello sguardo aveva scatenato. Ogni parola, ogni sorriso di Umberto sembrava distante, come se appartenesse a un mondo che lei non riusciva più a sentire suo.
Quella notte, sdraiata accanto a lui, Renata si ritrovò a fantasticare su ciò che aveva provato. Chiuse gli occhi e si immaginò di essere di nuovo lì, davanti a quella vetrina, sotto lo sguardo bruciante di uno sconosciuto. Il suo corpo rispose a quei pensieri, e Renata sentì un desiderio crescente, un bisogno di essere toccata e guardata in quel modo. Era come se una parte di lei, che era rimasta dormiente per troppo tempo, si fosse finalmente risvegliata.
E con quella consapevolezza, Renata prese una decisione: avrebbe trovato il modo di rivivere quella sensazione, di riscoprire il piacere che il suo corpo bramava. Non sapeva ancora come, ma sapeva che non poteva più ignorare quel lato di sé.
scritto il
2024-08-09
1 . 1 K
visite
1 8
voti
valutazione
4.1
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.