L'affitto seconda parte

di
genere
trio

L’affitto Seconda parte
Il mese successivo arriva con un'attesa carica di tensione. Maria è stata chiara fin dall'inizio: questa volta, verrà con me a riscuotere l'affitto. Non ho osato discutere, e in fondo, una parte di me è curiosa di vedere cosa succederà.
Maria si veste con cura, scegliendo un abito di cotone leggero, quasi trasparente, che abbraccia le sue forme con delicatezza. È ancora una donna incredibilmente attraente, e oggi sembra volerlo sottolineare in modo particolare. Quando mi dice di indossare una tuta da ginnastica comoda, la mia mente si riempie di domande, ma la mia bocca rimane chiusa. So che Maria ha un piano, e so anche che devo fidarmi di lei. Maria mi ha visto preoccupato e prima di uscire di casa si è inginocchiata davanti a me e con un solo colpo ha abbassato pantaloni della tuta e mutande. Il mio cazzo è a riposo ma lei con un paio di maneggi e due leccate me lo fa indurire all’istante. Lo prende in bocca e con la lingua stuzzica prima il glande, poi il prepuzio ed infine il frenulo. Dal piacere sto quasi per svenire, ma lei me lo impedisce stringendo con i denti il fusto duro del mio cazzo. Gemo tra il dolore e il piacere. Maria accelera il movimento della mano e della lingua e poco dopo raggiungo l’orgasmo. Lei trattiene il mio uccello in bocca ed ingoia tutta la mia sborra. Quando si alza mi sorride e mi bacia facendomi assaggiare un po’ del mio seme.
“Guida tu”, mi dice “che devo sistemarmi il trucco”.
Arriviamo davanti alla porta di Valentina alle nove in punto, come sempre. Maria suona il campanello, e in pochi istanti, la porta si apre. Valentina è lì, nel suo solito accappatoio, con quel sorriso che conosco fin troppo bene. Ma questa volta, c'è una sorpresa in serbo per lei.
Maria non attende un invito. Entra direttamente nell'appartamento, con una sicurezza che non le avevo mai visto prima. Io la seguo, sentendo il peso del momento, ma anche un brivido di eccitazione. Quando Maria mi ordina di chiudere la porta, lo faccio senza dire una parola, obbedendo a quel tono che non ammette repliche.
Non appena la porta è chiusa, la tensione nell'aria diventa quasi tangibile. Maria si avvicina a Valentina, il suo sguardo è deciso, autoritario. E poi, senza alcun preavviso, le molla un ceffone che risuona nella stanza. Valentina rimane senza parole, sorpresa dall'improvviso gesto, mentre il sorriso le scompare dal volto.
Maria non le lascia il tempo di reagire. Con movimenti sicuri, scioglie il nodo dell'accappatoio di Valentina, lasciandolo cadere a terra. La giovane donna si ritrova completamente nuda davanti a noi, vulnerabile e disarmata, ma non oppone resistenza. C'è un momento di silenzio carico di tensione, poi Maria prende Valentina per la nuca, avvicinando la sua bocca a quella della ragazza. Un bacio profondo, quasi possente, che Valentina accetta senza esitazione.
Mi trovo ad assistere alla scena con una miscela di stupore e desiderio che mi travolge. Maria sta guidando l'intera situazione con una sicurezza che mi lascia senza parole. E non c'è bisogno di parole, tutto sta accadendo in un gioco di sguardi, gesti e respiri.
In breve tempo, ci ritroviamo tutti e tre sul grande letto di Valentina. I vestiti scivolano via con facilità, lasciandoci nudi e vulnerabili, ma anche liberi di esplorare un'intimità che non avevo mai immaginato. I corpi si intrecciano, e il letto diventa un campo di energia pulsante, dove ogni gesto è un invito a superare i limiti precedenti.
Maria prende il comando, guidando ogni movimento, ogni tocco. Io mi trovo a infilare il mio cazzo nella figa bagnata di Maria, mentre lei si abbandona al piacere e lecca la figa di Valentina.
Maria, lecca il sesso di Valentina con una destrezza che mi lascia ammirato. L’inquilina si abbandona al piacere con un gemito che riempie la stanza. Poi, senza interrompere il ritmo, scivolo verso Valentina ed entro nella sua figa con la stessa intensità con cui prima mi sono fuso con Maria.
Il tempo sembra fermarsi mentre ci perdiamo in questa danza, i nostri corpi che si cercano, si trovano, e si fondono in un'esperienza che va oltre ogni immaginazione. Quando finalmente il culmine arriva, è come un'esplosione che ci travolge tutti e tre, lasciandoci esausti e soddisfatti, i corpi abbracciati sul letto ancora caldo di passione.

Restiamo lì, in silenzio, il respiro che lentamente torna alla normalità. Maria è la prima a parlare, il suo tono calmo, ma deciso. “Il prossimo mese, Giovanni, torneremo qui ancora una volta. Ma questa volta... sarà solo l'inizio.”
E così, mentre ci stringiamo l'uno all'altro, capisco che nulla sarà più come prima. Il futuro è un territorio inesplorato, e io sono pronto a seguirla, ovunque ci porti.
scritto il
2024-08-14
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