La società segreta quarta parte

di
genere
dominazione

Il maestro si siede alla scrivania ed io lo seguo come un cagnolino, anzi meglio come una cagna. Appoggio la testa sul suo ginocchio e lui mi accarezza come se fossi un animale. Restiamo così per molto tempo. Vorrei fare sesso con lui, ma ho il divieto di parlare. Anche vent’anni fa era così. Potevamo trascorrere la serata a scopare come se non ci fosse un domani o passare le ore in perfetto silenzio. In entrambi i casi ero sempre appagata.
Alla fine, mi chiede di alzarmi e di andarmi a sedere sulla poltrona davanti alla scrivania. Prende un campanello lo agita e poco dopo entra una giovane donna. È completamente nuda e il maestro le chiede di portarmi nell’altra stanza e prepararmi. Mi alzo e la seguo. Prima di uscire lancio un’occhiata di gratitudine al maestro che sorride compiaciuto. La donna ha lunghi capelli neri che le coprono la schiena fino alle natiche. Avrà vent'anni, un seno ancora acerbo e una figa che sembra essere piccola. È alta e lo stacco di coscia è notevole. Indossa un paio di décolleté nere dal tacco 12, che rendono le sue gambe ancora più affusolate. Entriamo nella stanza adiacente a quella dov’è ho incontrato il maestro. Alle pareti sono appesi attrezzi utili per le pratiche sadomaso. Riconosco molti degli oggetti e mi viene da sorridere pensando a quanto sono stata fortunata ad incontrare di nuovo il maestro. Al centro della stanza c’è un grande letto circolare. Ogni venti centimetri sul bordo del letto è fissato un anello che serve per legare la sottomessa. Sulla destra c’è la porta del bagno.
È aperta e si intravedono due ragazze bionde che si stanno lavando a vicenda. Sono giovani come quella che mi ha accompagnato. Entriamo e le due si bloccano. Senza alcun motivo apparente escono dalla grande vasca da bagno e si avvicinano a me mettendosi in ginocchio. Guardo la ragazza dai capelli neri e anche lei si mette in ginocchio davanti ai miei piedi. Solo in quel momento comprendo che mi considerano una mistress e non una sottomessa come loro. Entrò nella vasca da bagno e subito tutte e tre mi imitano e prendono a lavare il mio corpo. Sfregano dolcemente la mia pelle che diventa subito rossa. Quando hanno finito la ragazza dai capelli neri si inginocchia e con la spugna inizia a lavarmi il sesso. Mi tocca con delicatezza procurandomi un brivido di eccitazione. Quando ha finito si alza in piedi, prende il doccino e sciacqua il mio corpo con acqua tiepida. Le altre due, nel frattempo, sono uscite e mi attendono con un grande asciugamano. Quando esco mi avvolgono nel grande telo di cotone e mi tamponano leggermente la pelle. La ragazza dai capelli neri è rimasta nella vasca che si sta svuotando. Si inginocchia davanti a me. La sua bocca è di fronte al mio sesso. Scosto il telo scoprendo la mia figa. Allargo leggermente le gambe e lei si avvicina con la mano al mio sesso, mi accarezza il clitoride e poi le grandi labbra. Intuisco che vorrebbe leccarmi e con una mano le faccio cenno che può farlo. La sua bocca si incolla alla figa e la lingua mi penetra tra le grandi labbra già madide di umori. Ma non desidero avere un orgasmo e dopo averla scostata leggermente spingo il ventre verso il basso e comincio a pisciarle addosso. Il getto la colpisce sul viso, poi lei si sposta leggermente fino a quando il getto non le finisce direttamente in bocca. Beve tutto senza emettere alcun gemito. Quando ho finito avvicina di nuovo la bocca e aspira tutti i residui di piscio. Mi giro e vedo il maestro fermo davanti all’ingresso del bagno intento a godersi la scena. Le ragazze mi tolgono il telo ed io mi avvicino a lui. Il suo cazzo nonostante sia a riposo è notevole. Mi inginocchio davanti a lui e le altre mi imitano mettendosi al mio fianco. Guardo negli occhi il maestro e dopo aver ricevuto il suo assenso, prendo in mano il suo cazzo, lo scappello e comincio a leccarlo. Solo pochi secondi, poi lo tiro fuori dalla bocca e un forte getto di piscio mi investe il viso. Spalanco la bocca e la riempio, poi dirigo il getto verso la bocca delle ragazze e quando tutte e quattro abbiamo la bocca finalmente piena mandiamo giù tutto. Il maestro, nel frattempo, si è preso in mano il cazzo e ci innaffia di urina. Quando ha terminato, la ragazza con i capelli neri lo prende in bocca e lo pulisce degli ultimi residui.
Il maestro si stacca da noi e ci ordina di lavarci a vicenda vietandoci però di provare piacere. È un compito arduo obbedire al maestro e infatti una delle ragazze bionde non riesce a trattenersi dal raggiungere l’orgasmo. Il maestro le ordina di uscire e chiede alle altre di legarla al letto. Per me invece ha un altro compito. Mi indica uno strap-on appoggiato su un mobile e mi ordina di indossarlo. È un oggetto elegante fatto con due larghe strisce di pelle nera e un grosso fallo in gomma anch’esso rivestito in pelle. La ragazza è stata legata polsi e caviglie agli anelli a bordo del letto. Il maestro sceglie una delle fruste e la fa schioccare in aria senza toccare il corpo della giovane. Un secondo colpo lambisce leggermente la sua pelle e lei ha un sussulto. I successivi la colpiscono in pieno e pochi secondi dopo la schiena, le natiche e le gambe della giovane sono piene di striature rosse ed in alcuni punti esce del sangue. Il maestro mi fa cenno che tocca a me. Mi avvicino a quel corpo giovane e sodo. La ragazza dai capelli neri si avvicina con in mano un tubetto di vaselina e unge il mio cazzo sintetico ed anche l’ingresso anale della ragazza. Lei sussulta per l’intrusione ma non le lascio il tempo di andare oltre che con il mio fallo penetro nel suo intestino per una buona metà. Resto ferma in attesa di ordini del maestro, ma questi si è posizionato dietro di me. Sento il suo cazzo duro appoggiarsi sul mio buco del culo e senza nessuna lubrificazione mi penetra dentro per metà. Io emetto un gemito roco. Adoro prenderlo nel culo e ogni volta che succede godo come una Troia.
Il maestro sposta indietro il bacino ed esce dal mio culo, ma subito dopo vi rientra inserendo il suo cazzo fino in fondo e spingendomi in avanti mi costringe ad infilare un altro pezzo di fallo nel corpo della ragazza che geme di dolore e piacere. Il maestro mi stringe le natiche con le mani forti ed impone il ritmo della doppia penetrazione. Io godo nel sentire la mazza di carne lacerarmi lo sfintere ma la povera ragazza bionda viene sodomizzata senza alcuna pietà dal cazzo di gomma. Piange e urla dal dolore e quando il maestro raggiunge l’orgasmo riempiendomi di sborra lo stomaco io raggiungo un intenso orgasmo anale. La giovane giace priva di sensi con il mio fallo ancora infilato nel culo. Il maestro tira fuori il suo cazzo e mi ordina di sganciare dalla cintura il fallo di gomma e di lasciarlo dentro al culo della ragazza.
scritto il
2024-08-08
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