Passione di Mamma 3
di
Susanna Mendez
genere
trio
La Domenica libera rimasi a casa tutto il giorno con mio marito, rinunciando ad andare in piscina malgrado il caldo opprimente; ero taciturna, pensierosa e distratta ma a differenza della prima volta i miei cupi pensieri non erano governati da sensi di vergogna o colpa...quell'angosciante sensazione di avere assecondato quanto di più malato e moralmente inaccettabile cedette il passo al tentativo di trovare e dare un senso a tutto questo. Andando a caricare la lavatrice ebbi tra le mani il vestito che indossavo la sera passata e le tracce degli umori dei ragazzi su di esso mi fecero tornare limpidamente in testa quella costante sensazione di incapacità nella gestione di rapporti potenzialmente in grado di distruggere persone e relazioni. I giorni seguenti passarono tra lavoro e casa, le interazioni con mio figlio erano ridotte all'osso e quando a metà settimana ci comunicò la sua imminente partenza con amici(ovviamente con il suo "compare")per un campeggio al mare, pensai che avrei potuto rielaborare più serenamente quanto successo, andando incontro al fine settimana in modo più sereno. Qualche giorno dopo durante un sonnellino pomeridiano sul divano del misfatto feci un sogno molto confuso in cui andavo a cercare i due ragazzi nei modi più strani per soddisfarli e soddisfarmi; ne conseguì il tentativo di autopsicanalizzarmi(senza chiaramente averne gli strumenti), che mi portò a una serie di riflessioni più nette e consapevoli: mi tornarono in mente le parole di mio figlio in quei momenti, di avere in qualche modo alimentato le fantasie di due ragazzini diventati giovani uomini, di essere non solo consapevole di ciò ma addirittura compiaciuta nell'essere la protagonista delle loro masturbazioni fisiche e mentali e che la realizzazione di queste era quello che io volevo. Avevo soddisfatto le loro pulsioni più basse facendomi trattare come una prostituta di strada, quello ero io per loro: una puttana con la quale e sulla quale sfogare i loro impulsi di ventenni consumatori compulsivi di porno di ogni genere...queste riflessioni mi portarono alla consapevolezza finale che avevano ragione loro, che avrei voluto tutto questo quanto loro essendo frenata solamente dal dito inquisitore che idealmente puntavo su me stessa: non avevo una cotta per mio figlio e viceversa, i pensieri nella mia mente si manifestavano sempre con entrambi i ragazzi e trovarmi così, violata, sfatta, piena del loro sperma mentre loro si ricomponevano come dopo essersi svuotati con l'ultima delle puttane non mi faceva sentire degradata o umiliata bensì al centro di un triangolo dai confini adesso netti e ben definiti. In tutto questo turbinio di pensieri e riflessioni non avevo stabilito nessun "piano" per quando inevitabilmente ci saremmo rivisti, ero consapevole (forse anche desiderosa) che loro ormai consideravano abbastanza normale quell'approccio e il mio conseguente mettermi a loro disposizione: adesso questo non mi faceva così paura e ciò mi restitui' un po' della tranquillità persa. Il sabato seguente mio figlio ci comunicò con un messaggio sul gruppo di famiglia che avrebbe fatto ritorno a casa il pomeriggio del giorno successivo insieme all'amico fidato che si sarebbe trattenuto a cena con noi per poi uscire: in un attimo la presunta consapevolezza e capacità di gestione della situazione che pensavo di avere acquisito si sciolse come neve al sole, ma sapere della presenza di mio marito e che conseguentemente non sarei rimasta sola con loro, mi portò ad affrontarli senza troppo panico. Il giorno dopo(Domenica) si presentò come uno dei più afosi di quell'estate, siamo ai primi di Agosto e non potrebbe essere diversamente: i ragazzi arrivarono verso le 18, abbronzati e sudati...raccontarono della loro vacanza e si proposero di prendere delle pizze da asporto per la cena risparmiandomi i fornelli accesi e così, senza eccessivi imbarazzi, arrivammo a cenare nella veranda esterna. Verso le 11 uscirono di casa e noi continuammo a chiacchierare per un po' fino a quando,dopo una doccia, andai a letto vista anche la sveglia che sarebbe suonata molto presto la mattina: mio marito si trattenne davanti alla TV ancora un po' prima di raggiungermi a letto e ci addormentammo solo dopo aver messo in funzione anche il secondo ventilatore. In piena notte e nel sonno più profondo vengo svegliata da mio figlio che come la prima volta si materializza in piedi ai bordi del letto, ispezionando il reggiseno facendomi cenno con la mano di seguirlo fuori dalla camera: io rintronata e incredula istintivamente mi giro dall'altra parte del letto dove il padre russava di gusto...chiudendo la porta dietro di me fui attirata dalla luce proveniente dalle scale che portavano al piano superiore, ed è lì quasi nascosto che mi aspettava mio figlio che prendendomi per la mano mi condusse in camera sua in fondo al corridoio. C'era l'amico seduto sul letto come sempre in attesa, fui quasi spinta verso di lui e la stessa mano facendo pressione sulla spalla mi fece inginocchiare al suo cospetto: sbottonò i jeans quel tanto che consentisse al suo uccello eretto di uscire fuori davanti a me,io poggiandogli le mani sulle gambe andai a cercarlo con la bocca trovandolo subito. Lui si piegò leggermente indietro poggiando i gomiti sul letto, godendosi lo spettacolo della mia bocca che aspirava il suo cazzo lungo in un mare di saliva e umori che lo rendevano lucido e gustoso al mio palato: con la lingua si formavano umidi fili che collegavano cappella e bocca,alla cui vista gemeva socchiudendo gli occhi mentre percepivo nettamente il risultato della mia eccitazione tra gli slip...quindi sentii spingermi da dietro la testa con entrambe le mani a inghiottire tutto il fallo tra le mie fauci, mi sfiorava la gola e io aprendo e chiudendo la bocca sulla base andavo a cercarne un altro pezzo che non c'era mentre le mani di mio figlio tenevano inchiodata la testa senza possibilità di altro movimento. " Si vengo " quasi ad avvertirmi dell' imminente eiaculazione che ero pronta a ricevere direttamente in gola se la mia testa non fosse stata improvvisamente tirata indietro per i capelli spezzando quella specie di ventosa; ad essere investite furono invece le mie tette che grondavano rigagnoli di giovane sperma caldo, al che mio figlio ora in piedi davanti a me inginocchiata mi piazzò il cazzo nuovamente in bocca...il suo era più grosso ma meno lungo consentendo alle mie provate mascelle di accoglierlo tutto, lui si muoveva con dei colpetti di reni che lo facevano sparire e riapparire: aumentò il ritmo fino a scoparmi la bocca, con le mani che tenevano ferma la mia testa. La bocca affamata dell' altro ragazzo sulle tette intanto la sentivo ma non vedevo, pareva farsi allattare mentre io grondavo voglie al punto da portare la mano destra sugli slip fradici di desiderio..." Ecco prendilo tutto troia..si" fu il preludio al copioso getto di sborra che mi inondò la gola, lasciò per un attimo la presa sulla mia testa consentendomi di aprire la bocca e restituire al suo cazzo parte di quanto espulso: era ancora tremante che mi rituffai di nuovo su quel fallo viscido che non aveva minimamente risentito dell'avvenuto orgasmo! Stavolta era la mia mano a trattenerlo per un fianco mentre la mia lingua andava a ripulire diligentemente ogni goccia intorno alle palle con l' altra mano che scoprendo totalmente la cappella viola consentì alle mie labbra di succhiare e aspirare qualunque traccia residua...potevo scorgere ora il viso dell' altro ragazzo che si segava di brutto puntando i miei capezzoli, voltandomi verso di lui mi resi conto che facevo fatica ad aprire ancora la bocca quindi gli spostai la mano sostituendola con la mia nell' opera di farlo arrivare a destinazione, così che in un paio di minuti andai a prendere in faccia il risultato del mio lavoro manuale...tra il suo ansimare e il " quanto ti piace la sborra!" di mio figlio...seguirono lunghi attimi di silenzio interrotti dai miei sospiri, la porta aperta piano da mio figlio che si affaccia sul corridoio e dopo mi fa cenno del via libera che mi porta fuori da quella camera che era stata teatro di favole, ninna nanne e coperte rimboccate. Attraversai lo spazio che mi separava dall' oramai persa vita reale cosi'..barcollante,scalza, con le ginocchia doloranti, la bocca semichiusa e sporca fuori ma soprattutto dentro. Per opinioni e commenti: kik suzjuice85
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