La mia vicina parte 1°
di
diavolettotentatore
genere
tradimenti
Circa quattro anni fa, dopo che ero lasciato con la mia fidanzata storica, iniziai ad avere una certa ritrosia verso il gentil sesso…..passavo tutto il mio tempo lungo l’assa casa lavoro, lavoro casa, senza alcuna distrazione verso l’altro sesso.
Ma tutto ciò venne meno con l’arrivo di una giovane coppia che prese in affitto l’appartamento adiacente al mio nello stesso pianerottolo.
Me la ricordo quando sono venuti per visionare l’appartamento, lei Giulia era vestita di una cortissima minigonna: un fiore di bimba, bionda, con i capelli lunghi e vaporosi, una maglietta a righe, stillatissima che metteva in risalto le sue forme abbondanti……continuava a parlare senza pause, era felicissima! Lui Valerio un lungone magro magro che dava l’impressione dell’essere inutile accanto a lei.
Giulia mi scosse. Lei e Valerio si accoppiavano spesse volte, anche due o tre in un giorno. La parete sottile che ci divideva mi faceva fremere dei loro stessi sospiri, dei godimenti degli amplessi.
Mi fecero ritrovare la voglia di stringere una donna fra le braccia, di cacciare il pene in una fica umida e fremente……mi masturbai spesso seguendo il corso del piacere dei miei vicini.
Poi venne un periodo nero, spesso litigavano, Valerio cominciò a lasciarla sola in casa……avevo avuto modo di conoscerli, soprattutto lei dato che non lavorava a volte avevamo pranzato o cenato insieme!
Un giorno lasciandosi andare iniziò a confidarsi:” Mi sento trascurata da Valerio, ho paura che si sia fatta un’amante, pensa la sera quando torna a casa non ha più voglia di stare con me….hai capito bene facciamo l’amaro si e no una volta al mese, se tutto va bene”. Era accovacciata su un tappeto dal pelo lunghissimo, indossava una delle sue immancabili mini, le sue gambe affusolate erano aperte, sotto non portava nulla.
“Secondo me l’hai spompato troppo”. “Cosa vuoi dire?”
“Sai dov’è il mio letto? Vi ho sentito molte volte che giocavate, ho l’impressione che Valerio non regge i tuoi ritmi, non puoi pretendere che un uomo faccia l’amore tre volte al giorno per quattro mesi”.
“Ci hai spiati, brutto mascalzone- disse con uno sguardo furbo e mezzo sorridente- e cos’hai sentito?”
“Non farmelo dire ma vi devo ringrazi ere, prima di averti come vicina avevo repulsione verso le donne ora grazie a te li desidero nuovamente”. “Davvero?” “Si ed anche adesso ho una voglia tremenda di stringerti ed impazzire insieme a te”. Avevo l’uccello durissimo, seduta su quel tappeto Giulia mi tormentava con i suoi movimenti nervosi, deciso mi andai a sdraiare al suo fianco. Mi appoggiai la testa tra le sue gambe, mi accarezzò i capelli, il collo e slacciandomi i bottoni della camicia mi solleticò la peluria sul petto e si soffermò sui capezzoli irrigiditi dall’eccitazione. Sorrideva beata. Decisi di vincere tutte le mie paure e la baciai intrufolando una mano nella sua camicetta per prendere quel seno duro…….intanto le sue carezze erano arrivate alla cintura, che slacciò, infilò la mano sotto le mutande bianche che portavo in quel periodo, tastò l’uccello, saggiandone la consistenza, la vidi soddisfatta. Un attimo di panico mi prese quando si staccò da me, ma mi acquietai presto, la sua bocca profumatissima circondò in una tenera morsa il mio membro eccitatissimo. Sborrai dopo pochi secondi, ero troppo incannato e la mia astinenza durava da tanto troppo tempo. Aspettò che finissi di scaricarmi, le rovesciai tanta di quella sborra che non riuscì a trattenerla tutta, una parte le colava dalla bocca quando alzò la testa…..sorrideva, venne beata a sdraiarsi al mio fianco offrendomi la bocca per un bacio, non mi era mai capitato di baciare una donna che aveva appena bevuto il mio sperma, ciò mi produsse una nuova erezione ancora più forte, Giulia comprese che ero comunque stanco, mi venne sopra e si sfregò contro di me, aveva appoggiato la topina contro il cazzo, e, appena fu sufficientemente eccitata si inginocchiò a gambe larghe sul mio cazzo, lo prese delicatamente con due dita e lo diresse verso la sua bagnatissima fessura. Lo mantenne in posizione finchè non ne ebbe presa una parte sufficiente, poi ballò sul mio uccello una danza particolare, ellittica, ingoiandone un poco per volta finchè non ce ne fu più, dopo divenne frenetica sfociando in una miriade di orgasmi. Poi inaspettatamente si rovesciò su un fianco, mostandomi le spalle e il suo sedere luccicoso dei suoi umori, ancora più infoiato mi torno in mente una frase che spesso sentivo dire rivolta a Valerio…..”in culo! Mettimelo in culo! Sfondami violentami!”……come se mi avesse letto nel pensiero , si mise a pancia sotto, allargò le gambe rialzando il sedere, mi misi dietro di lei e appoggiai il cazzo sul suo sesso, giocai per un po’ poi mi alzai e puntai il cazzo sul suo buchino, Giulia con un sospiro rauco e lussurioso mi incitò…..”si…aprimi…lo voglio tutto!” Spinsi, il suo buchino era apparentemente stretto, i suoi sospiri divennero sempre più affannosi, ma niente e nessun dolore la fece desistere da quella abrasiva penetrazione. Quando la cappella fu dentro la presi per i fianchi e spinsi violentemente dentro….un urlo sconquassò quel silenzio ma dopo solo incitamenti a penetrarla ancora più forte…..mi prese una mano e se la mise davanti, voleva che le stimo lazzi anche la fica, introdussi così due dita davanti……sentivo la doppia penetrazione…..la inondai di sborra!
Dopo fuggii letteralmente, conoscendo Valerio mi sembrava avergli fatto un torto. Giulia mi rinfacciò più volte quella fuga e non ebbi più modo di avvicinarla dal punto di vista sessuale. Una volta, con aria di sfida, mi chiese se la sentivo al di la del muro…….era cambiata tantissimo, seppi da comuni amici che aveva fatto strada sul piano sessuale. Scopava volentieri e anche troppo………………
Continua…….
Ma tutto ciò venne meno con l’arrivo di una giovane coppia che prese in affitto l’appartamento adiacente al mio nello stesso pianerottolo.
Me la ricordo quando sono venuti per visionare l’appartamento, lei Giulia era vestita di una cortissima minigonna: un fiore di bimba, bionda, con i capelli lunghi e vaporosi, una maglietta a righe, stillatissima che metteva in risalto le sue forme abbondanti……continuava a parlare senza pause, era felicissima! Lui Valerio un lungone magro magro che dava l’impressione dell’essere inutile accanto a lei.
Giulia mi scosse. Lei e Valerio si accoppiavano spesse volte, anche due o tre in un giorno. La parete sottile che ci divideva mi faceva fremere dei loro stessi sospiri, dei godimenti degli amplessi.
Mi fecero ritrovare la voglia di stringere una donna fra le braccia, di cacciare il pene in una fica umida e fremente……mi masturbai spesso seguendo il corso del piacere dei miei vicini.
Poi venne un periodo nero, spesso litigavano, Valerio cominciò a lasciarla sola in casa……avevo avuto modo di conoscerli, soprattutto lei dato che non lavorava a volte avevamo pranzato o cenato insieme!
Un giorno lasciandosi andare iniziò a confidarsi:” Mi sento trascurata da Valerio, ho paura che si sia fatta un’amante, pensa la sera quando torna a casa non ha più voglia di stare con me….hai capito bene facciamo l’amaro si e no una volta al mese, se tutto va bene”. Era accovacciata su un tappeto dal pelo lunghissimo, indossava una delle sue immancabili mini, le sue gambe affusolate erano aperte, sotto non portava nulla.
“Secondo me l’hai spompato troppo”. “Cosa vuoi dire?”
“Sai dov’è il mio letto? Vi ho sentito molte volte che giocavate, ho l’impressione che Valerio non regge i tuoi ritmi, non puoi pretendere che un uomo faccia l’amore tre volte al giorno per quattro mesi”.
“Ci hai spiati, brutto mascalzone- disse con uno sguardo furbo e mezzo sorridente- e cos’hai sentito?”
“Non farmelo dire ma vi devo ringrazi ere, prima di averti come vicina avevo repulsione verso le donne ora grazie a te li desidero nuovamente”. “Davvero?” “Si ed anche adesso ho una voglia tremenda di stringerti ed impazzire insieme a te”. Avevo l’uccello durissimo, seduta su quel tappeto Giulia mi tormentava con i suoi movimenti nervosi, deciso mi andai a sdraiare al suo fianco. Mi appoggiai la testa tra le sue gambe, mi accarezzò i capelli, il collo e slacciandomi i bottoni della camicia mi solleticò la peluria sul petto e si soffermò sui capezzoli irrigiditi dall’eccitazione. Sorrideva beata. Decisi di vincere tutte le mie paure e la baciai intrufolando una mano nella sua camicetta per prendere quel seno duro…….intanto le sue carezze erano arrivate alla cintura, che slacciò, infilò la mano sotto le mutande bianche che portavo in quel periodo, tastò l’uccello, saggiandone la consistenza, la vidi soddisfatta. Un attimo di panico mi prese quando si staccò da me, ma mi acquietai presto, la sua bocca profumatissima circondò in una tenera morsa il mio membro eccitatissimo. Sborrai dopo pochi secondi, ero troppo incannato e la mia astinenza durava da tanto troppo tempo. Aspettò che finissi di scaricarmi, le rovesciai tanta di quella sborra che non riuscì a trattenerla tutta, una parte le colava dalla bocca quando alzò la testa…..sorrideva, venne beata a sdraiarsi al mio fianco offrendomi la bocca per un bacio, non mi era mai capitato di baciare una donna che aveva appena bevuto il mio sperma, ciò mi produsse una nuova erezione ancora più forte, Giulia comprese che ero comunque stanco, mi venne sopra e si sfregò contro di me, aveva appoggiato la topina contro il cazzo, e, appena fu sufficientemente eccitata si inginocchiò a gambe larghe sul mio cazzo, lo prese delicatamente con due dita e lo diresse verso la sua bagnatissima fessura. Lo mantenne in posizione finchè non ne ebbe presa una parte sufficiente, poi ballò sul mio uccello una danza particolare, ellittica, ingoiandone un poco per volta finchè non ce ne fu più, dopo divenne frenetica sfociando in una miriade di orgasmi. Poi inaspettatamente si rovesciò su un fianco, mostandomi le spalle e il suo sedere luccicoso dei suoi umori, ancora più infoiato mi torno in mente una frase che spesso sentivo dire rivolta a Valerio…..”in culo! Mettimelo in culo! Sfondami violentami!”……come se mi avesse letto nel pensiero , si mise a pancia sotto, allargò le gambe rialzando il sedere, mi misi dietro di lei e appoggiai il cazzo sul suo sesso, giocai per un po’ poi mi alzai e puntai il cazzo sul suo buchino, Giulia con un sospiro rauco e lussurioso mi incitò…..”si…aprimi…lo voglio tutto!” Spinsi, il suo buchino era apparentemente stretto, i suoi sospiri divennero sempre più affannosi, ma niente e nessun dolore la fece desistere da quella abrasiva penetrazione. Quando la cappella fu dentro la presi per i fianchi e spinsi violentemente dentro….un urlo sconquassò quel silenzio ma dopo solo incitamenti a penetrarla ancora più forte…..mi prese una mano e se la mise davanti, voleva che le stimo lazzi anche la fica, introdussi così due dita davanti……sentivo la doppia penetrazione…..la inondai di sborra!
Dopo fuggii letteralmente, conoscendo Valerio mi sembrava avergli fatto un torto. Giulia mi rinfacciò più volte quella fuga e non ebbi più modo di avvicinarla dal punto di vista sessuale. Una volta, con aria di sfida, mi chiese se la sentivo al di la del muro…….era cambiata tantissimo, seppi da comuni amici che aveva fatto strada sul piano sessuale. Scopava volentieri e anche troppo………………
Continua…….
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