Astrid meglio della mamma.

di
genere
incesti

Eravamo una normalissima famiglia fino a poco tempo fa poi sono successe cose imprevedibili e ci siamo adeguati.
Ho trentanove anni e sono rappresentante di apparecchiature mediche, mia moglie Laura trentasette anni, è insegnante d'inglese nel liceo e mia figlia Astrid, diciottenne appena diplomata.
Io e Laura ci siamo visti e sposati in pochissimo tempo, La sua bellezza mi ha stregato e lei voleva evadere dall'ambiente familiare a causa del padre molto autoritario.
Non abbiamo problemi economici e la nostra vita abbastanza agiata. Astrid non l'abbiamo viziata, comunque è la nostra unica figlia le abbiamo concesso tutto. Ci voleva una bene dell'anima, era sempre attaccata a noi, forse troppo, fino a quando la mia deliziosa Laura ha preso una sbandata per un suo collega. Nulla di eccezionale, due scopate in macchina e niente altro con promessa di non cadere più nell'errore e richiesta di perdono a me ed Astrid.
Per me la storia era chiusa, Astrid invece ha cambiato atteggiamento nei confronti della madre e non ha assolutamente digerito il tradimento. Io non sono da buttar via, tutt'altro, vengo da un passato di pallanuotista e mantengo una forma fisica continuando gli allenamenti.
L'azienda per cui lavoro per premiarmi dei risultati da ottenuti mi ha offerto una vacanza di tre giorni a Venezia per me e Laura che per cercare di rientrare nelle grazie di Astrid, ha rinunciato offrendo a lei questa possibilità ed anche per regalo alla sua maturità. Sinceramente ho pensato che Laura ci volesse togliere dalle palle, comunque partimmo io ed Astrid.
In albergo ci dissero che avevano la prenotazione di una coppia quindi letto matrimoniale, chiesi se era possibile dividerlo perché invece della moglie avevo portato la figlia, ma a causa del carnevale non c'era nessuna altra possibilità.
Astrid intervenne dicendo che non si poneva nessun problema a dormire nello stesso letto.
Cercammo di goderci la vacanza divertendoci al massimo. Trattamento speciale con cene e pranzi eccezionali, non per quantità ma per l'esclusiva preparazione dello chef.
La prima sera eravamo abbastanza stanchi per il viaggio e per la sistemazione e ci addormentammo subito. La mattina Astrid mi svegliò con un bacio Dicendo "Buongiorno dormiglione "la vidi con perizoma e reggiseno , non era la prima volta ma forse l'aria di Venezia la fece apparire in altra veste. Colazione, pulizie mattutine e ci vestimmo. Ricevetti un altro colpo quando la vidi, un abitino cortissimo con uno spolverino che in parte la copriva. Mi venne spontaneo dirle " Astrid sarà l'aria di Venezia ma sei la più bella del mondo, i miei occhi fanno fatica a vederti come figlia" "Finalmente papà, è quello che volevo sentirti dire da tanto tempo" Non eravamo padre e figlia perché nelle passeggiate e negli spettacoli lei era sempre incollata a me. Cercai di non far trasparire la mia contenuta eccitazione sviando qualche atteggiamento anche se contro il suo c'era poco da fare.
La sera fece la doccia prima lei ed uscì con l'accappatoio semi aperto e corse subito nel letto. Feci la doccia anch'io e quando uscii trovai la luce spenta. "Astrid perché la luce è spenta" ? Senza risposta mi sentii abbracciare dietro le spalle e sfilarmi l'accappatoio per buttarlo a terra e mi spinse sul letto. Sentii il contatto della sua pelle sulla mia schiena, restai per un momento senza respiro, mi impose il silenzio col verso della bocca, mi fece distendere, anche il cazzo era confuso..."Astrid cosa fai"?
"Zitto e lasciami fare" Mi leccava l'orecchio, la bocca, il collo ed il petto per poi passare alla pancia ed avvolgermi il cazzo con la bocca. Per sviarla "Astrid Telefoniamo alla mamma"? "Parlaci tu con quella puttana" rispose ed allora il cazzo prese forma nella sua maestosità direttamente nella sua bocca trovò la posizione sul mio corpo e si appropriò del cazzo con esclamazione di godimento eccezionale. Mentre si muoveva a rallentatore disse "Quella puttana pensava di tradirti senza che ce ne accorgessimo, peggio per lei, ora ne ha ricevuti due di tradimenti, il tuo ed il mio. "Astrid hai coscienza di quello che stiamo facendo"? "Certo che ho coscienza e sono più che convinta ora veniamo assieme e sborrami dentro perché prendo la pillola". Fu una sborrata chilometrica. Senza farlo uscire continuò: "Da ora non ti chiamo più papà perché sei il mio uomo e ti chiamo col tuo nome e quella puttana quando torniamo a casa mandala via"
Cercai di addolcire il suo risentimento nei confronti della madre ma disse che non ne voleva parlare e voleva godersi il soggiorno in questa splendida città. Mi stavo quasi abituando alle sue richieste tanto che la notte scopammo con una intensità che con Laura non avevo mai provato. Al nostro rientro trovammo la lettera di Laura che annunciava di aver scelto il collega per il suo futuro. Astrid mi saltò addosso inondandomi di baci. Tra la delusione per Laura e l'euforia per la mia piccola vinse la seconda. Facevamo dei programmi per quella nuova situazione anche se sapevo che questa storia poteva finire, ma non fu così:
scritto il
2022-04-29
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