La fattrice 2

di
genere
incesti

"Vai amore...vai verso tuo padre......vedi che ti aspetta a braccia aperte....per renderti felice....donna e....forse anche madre...."

Ha continuato a sussurrarmi mio marito con voce sempre più fioca,incerta,ed eccitata mentre con le mani poggiate sui miei fianchi nudi,mi spingeva verso di lui.

Solo pochi piccoli passi mi dividevano dal fatidico,incestuoso abbraccio.

Io avevo oramai del tutto perduto l'iniziale paura,ed anche il tremore che aveva scosso il mio corpo sino a quel momento,era completamente sparito lasciando spazio ad uno stato di totale abbandono verso quello che pareva essere il mio ineluttabile destino.

Mio padre mi ha avvolto col suo corpo come fosse un grosso mantello ed in un'attimo mi sono sentita piccola e protetta dalla sua stretta paterna come quando,da bambina,mi rifugiavo tra le sue braccia per scacciare i fauni ed i folletti che turbinavano nella mia mente.

Le sere d'inverno della mia infanzia,le passavo da sola,unica bambina,tra vecchi che ciarlavano di spaventose storie antiche fatte di demoni che battevano la terra in cerca di anime da dannare e folletti che,spinti dal vento di libeccio e dalle onde che rumorosamente si infrangevano sugli scogli,si aggiravano tra i nebbiosi vicoli deserti,in cerca di vergini da rapire.

Quell'abbraccio,più di ogni altra parola usata da mia madre per convincermi,mi ha fatto capire che quella era la scelta giusta e che,donare a mio padre la mia verginità,non era un sacrificio ma un'atto eroico per riscattare la comunità dalle proprie paure e dai suoi orrendi incubi.

Tenendomi stretta in vita,mio padre mi ha guardata negli occhi e mi ha sorriso prima di appoggiare le sue labbra sulle mie.

Al primo contatto,un brivido ha percorso il mio corpo senza che io ne capissi il motivo ma,subito dopo,mio padre staccandosi da me mi ha sussurrato:

"Bambina mia,tu sai come si baciano un'uomo ed una donna?"

"No papa! non lo so....non ho mai baciato un maschio!"

Ho risposto con un filo di voce.

"Bambina mia....ora dischiudi le labbra e lascia che la mia lingua venga a cercare la tua e poi.....quando si incontreranno,vedrai,sarai tu stessa che vorrai prendermi....succhiarmi....respingermi e....cercarmi ancora....questo sarà l'inizio del ballo dell'amore e,se sei fortunata,anche la tua inviolata rosellina risponderà lanciandoti i suoi segnali."

Aveva ragione mio padre,non appena le nostre lingue si sono incrociate in una frenetica danza,sono stata colta da un lieve tremore mentre sentivo tra le cosce,il mio piccolo sesso,scaldarsi e scioglirsi come quando,nelle mie notti solitarie,mi toccavo dandomi un,intenso,misterioso piacere.

Mentre le nostre bocche erano ancora unite in un lunghissimo bacio,mio padre mi ha sollevata e con delicatezza mi ha posata sulle lenzuola bianche di lino ricamato che furono della mia bisnonna.

Poi,in piedi accanto a letto,ha cominciato a slacciarsi la camicia senza mai staccarmi lo sguardo di dosso.

Mi guardava con occhi dolcissimi e mentre con inusitata lentezza scioglieva i bottoni,esaltava le forme del mio corpo con parole bellissime.

Ero davvero felice di giacere nuda sulle candide coltri che furono dei miei avi mentre mio padre,si preparava a cogliere la mia virtù.

Quando finalmente era completamente nudo al mio cospetto,mi sono sorpresa ad ammirare un corpo di maschio che mi appariva completamente nuovo rispetto a quello che conoscevo.

Non vedevo più in lui quelle membra rudi,sudate e abbrutite dalla fatica di quando lo vedevo rientrare a casa dopo una giornata di lavoro nei campi.

Ora lo vedevo tonico ed eretto,nudo,dalla pelle bronzea e dal petto ricoperto da una folta peluria nera.

Illuminato solo dalla fioca luce dell'abajour,mi appariva fiero e statuario come un dio greco.

Anche la pancia era ricoperta di peli scuri e più sotto,come sortendo da un rigoglioso fogliame,pendeva il suo frutto maturo.

Dalla mia postura e a causa della fioca luce,non riuscivo a distinguere il membro che,mimetizzato nell'ombra,mi permetteva di scorgere tra le cosce,solo la grossa cappella completamente scappucciata ed una massa tonda di peli scuri che pandeva come un grosso fico.

Era la prima volta che vedevo l'arnese di mio padre rivolto verso il basso e la cosa mi stupì alquanto.

Normalmente,lo vedevo all'opera con mia madre ed aveva ben altre misure e consistenza e,le volte che l'avevo visto nudo come in quel momento,il suo arnese svettava verso il cielo con un non sò chè di minaccioso.

Era come se fosse pronto a sparare contro qualcosa.

Cogli anni,avrei imparato bene anch'io quali meravigliosi proiettili esplodeva quell'arma.

L'avevo anche visto fare all'amore con una nostra vicina di casa mentre mia madre era affaccendata in cucina.

La cosa,non mi aveva mai stupita giacchè nel borgo,non aveva mai sentito pronunciare la parola gelosia o tradimento che,parevano essere completamente scononosciute nel nostro linguaggio.

Mentre vagavo perduta nei miei pensieri,mio padre,rivolgendosi a mio marito gli ha detto:

"Pietro,spogliati anche tu e vieni quì vicino alla tua sposa.

Questa é la vostra prima notte di nozze e voglio che anche tu partecipi all'iniziazione di tua moglie."

Eseguendo la richiesta di mio padre,Pietro si é spogliato e si é avvicinato al mio letto.

Com'era diverso il suo corpo.

Pressochè glabro,la sua pelle bianca suggeriva uno stato di salute gracile e precario e poi,tra le gambe,un minuscolo appendice che spariva completamente nella pur rada peluria.

"Pietro,sali sul letto,allarga le gambe della tua sposa,infilaci la testa e leccala mentre io l'accarezzo e le bacio il superbo seno."

E così si sono svolti i preliminari:

Mentre mio padre sfiorandomi con le dita e la bocca ogni lembo di pelle dal viso alle labra,dai capezzoli all'interno delle cosce facendomi vibrare come uno strumento a corda,mio marito con fare impacciato,mi leccava il sesso e succhiava gli umori che mio padre mi faceva sgorgare.


segue

(Mi scuso coi miei lettori se questa puntata é troppo breve-Cercherò di rifarmi con la prossima)
di
scritto il
2012-07-18
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