La mia casa nuova
di
sophie
genere
voyeur
Ho compiuto 21 anni, finalmente, oggi andrò dal notaio e “scoprirò” che cosa i nonni, i genitori della mamma, mi hanno destinato nel loro testamento prima di quello stupido incidente a causa del quale ci hanno lasciato così presto.
Mamma vorrebbe accompagnarmi ma, visto che il mio monolocale è libero ed il “suo” ginecologo anche………, comunque sono grande abbastanza, ormai e non ho particolari problemi, prendo un taxi perché il mio maggiolino è dal meccanico (lo sapevate che oltre la benzina nelle macchine ci va anche l’olio?) e anche perché in Piazza Velasca è un problema parcheggiare, il Dott Malinverni non mi fa aspettare più di cinque minuti, mi saluta stringendomi la mano e poi mi fa accomodare alla scrivania di fronte a lui, apre il faldone sul tavolo e ne tira fuori alcuni documenti che mi legge, quando finisce si rende conto che ho bisogno di un po’ d’acqua e chiama la segretaria, praticamente, oltre alcune proprietà, che andrò sicuramente a vedere, mi hanno lasciato abbastanza per vivere in maniera decisamente agiata, sia con parecchio denaro immediatamente a mia disposizione sia con un vitalizio annuale molto generoso; mi gira un po’ la testa, non so bene cosa devo fare, poi mi calmo, firmo alcuni documenti e fisso un appuntamento con il notaio per il mattino dopo per recarmi in banca con lui, poi, con le gambe un po’ malferme esco e torno a casa sempre in taxi.
A casa non c’è nessuno, mamma è ancora nel mio appartamento e papà non rientrerà prima delle 8 di sera, il mio cervello macina idee a tutto spiano, poi, come mi ha insegnato papà, mi siedo ad un tavolo, prendo un foglio di carta e comincio a scrivere, ci metto più di un’ora ma, alla fine, ho stilato il mio programma e la mia “lista dei desideri”, prima di tutto, però, devo parlare con i miei, allora mi metto tranquilla e aspetto.
Mamma arriva qualche minuto prima di papà, quasi di corsa, non mi chiede niente, va a fare una doccia ed è in accappatoio che papà la trova quando arriva, io, nel frattempo, ho preparato tavola, oggi la domestica non c’è, pasta al forno e vitello tonnato e, mentre mangiamo, inizio il mio discorso : prima li informo di quello che mi ha detto il notaio e, quindi, della consistenza del mio “patrimonio”, poi dico chiaramente a papà che non intendo proseguire l’università che non mi da alcuno stimolo e alla mamma che, per ora, non ho alcuna intenzione di sposarmi; devo dire che mamma, alla luce anche dei fatti recenti grazie ai quali ci siamo rese conto entrambe di quale sia la nostra natura, non batte ciglio alla mia decisione, anzi mi dice che sono assolutamente libera di decidere come meglio credo, papà invece si arrabbia, del resto sono la sua unica figlia ed il suo sogno è avermi nel suo studio, ma su questo lo tranquillizzo, lavorerò con lui, in futuro, ma non come ingegnere, alla fine, però, tutti ci calmiamo e tutti e due, rendendosi conto che le mie decisioni sono irrevocabili, si rassegnano e, visto l’orario vanno tutti e due a dormire lasciandomi sola in salotto a fantasticare.
Il mattino dopo, esplicate tutte le formalità in banca con il notaio, inizio ammettere in pratica i miei progetti, prima di tutto vado dal meccanico e gli dico di mettere in vendita la macchina, ho deciso di comprarne un’altra : ne ho vista una dal concessionario Mercedes, una SL 450 America, con il cambio automatico, per me è meglio, bianca con i sedili di pelle rossa, è bellissima, poi devo cambiare casa, anche di questo ho informato i miei, mamma si ritrova il mio monolocale di cui continuerò io a pagare l’affitto e del quale papà non sa nulla ed io mi troverò un nuovo appartamento del quale mi metto in cerca quello stesso pomeriggio.
Non mi piacciono le case molto grandi, però devono essere “particolari”, sono stata abbastanza fortunata, in un inserzione ne ho trovata una in zona Moscova, con il box per la macchina ed è decisamente particolare, praticamente è una costruzione tipo veranda, fatta su un terrazzo al quarto ed ultimo piano, prima era unita all’appartamento sottostante e poi era stata resa indipendente, l’unica cosa è che, a parte il bagno, si tratta di un unico spazio aperto completamente vetrato, avrei dovuto provvedere a delle tende;
Ci ho messo più di un mese a sistemare casa, ho anche delle belle piante sul terrazzo e ho trovato una domestica che tre volte la settimana viene a fare pulizia.
Dall’altra parte della strada c’è un palazzo più alto del mio, almeno altri tre piani, non è che la cosa mi crei particolari problemi, sicuramente in questo mese qualcuno mi avrà spiato dalle sue finestre, non che la cosa mi dispiaccia, anzi mi eccita un po’, ma non avrà visto gran ché, mi sono trasferita qui solo da due giorni, nel mese precedente avranno solo visto operai che andavano su e giù.
Sono le dieci, questa sera non mi va di uscire, quasi quasi mi diverto un po’, apro tutte le tende ed accendo le luci, noto subito che nel palazzo di fronte alcune finestre, prima illuminate, ora si spengono, quindi chi mi guarda non è solo, o almeno è quello che immagino, comunque decido di continuare, comincio a spogliarmi davanti al divano, tolgo la camicetta, poi mi sfilo i jeans piegandomi in avanti e girando le spalle alla finestra, poi il reggiseno ed infine gli slip, gironzolo un po’ per casa per permettere a chi sta guardando di vedermi completamente, poi entro in bagno, faccio una doccia e poi esco con solo un asciugamano sulla testa, appena esco dalla porta del bagno mi accorgo che si spengono le luci in due finestre nel palazzo di fronte, continua lo spettacolo, mi asciugo i capelli, poi, lentamente, mi spalmo la crema sul corpo, partendo dal viso, poi le spalle, il seno, la pancia ed infine le gambe, tutto questo davanti allo specchio , poi spengo le luci tranne quelle vicino al letto e mi ci vado a sdraiare, prendo un libro e comincio a fare finta di leggere, intanto, però, con una mano mi accarezzo il seno per poi scendere tra le mie gambe, appoggio il libro sul cuscino, mi appoggio all’indietro, allargo le gambe e comincio a masturbarmi,le mie dita titillano la mia clitoride, e poi si infilano tra le mie grandi labbra, poi scendono al buchino posteriore inumidendolo con gli umori raccolti nella mia fica, mi giro ed apro il cassetto del mio comodino, ne estraggo un vibratore e comincio a succhiarlo e leccarlo, poi appoggiandomi con la schiena contro il cuscino comincio a penetrarmi con il vibratore manovrandolo con attenzione, intanto con le dita dell’altra mano continuo a massaggiarmi la clito, non penso più a chi mi sta, sicuramente, guardando, penso solo al mio piacere, spasmi ed ecco finalmente il primo orgasmo, violento ed intenso.
Riacquisto il ritmo del mio respiro, mi ripasso il vibratore umido dei miei umori sul seno e poi ancora in bocca, poi mi inginocchio sul letto, e tenendo la testa sul cuscino faccio passare le mani tra le mie cosce fino a toccare con la punta dell’oggetto che tengo in mano spento, il mio buchino posteriore, piano piano lo introduco all’interno e poi giro l’interruttore che ha alla base, mio Dio che belloooooo:
Continuo così, per almeno due ore, cambiando spesso posizione e raggiungendo almeno altre tre volte l’orgasmo, poi mi allungo verso il comodino e spengo la luce, lo spettacolo è finito.
Mamma vorrebbe accompagnarmi ma, visto che il mio monolocale è libero ed il “suo” ginecologo anche………, comunque sono grande abbastanza, ormai e non ho particolari problemi, prendo un taxi perché il mio maggiolino è dal meccanico (lo sapevate che oltre la benzina nelle macchine ci va anche l’olio?) e anche perché in Piazza Velasca è un problema parcheggiare, il Dott Malinverni non mi fa aspettare più di cinque minuti, mi saluta stringendomi la mano e poi mi fa accomodare alla scrivania di fronte a lui, apre il faldone sul tavolo e ne tira fuori alcuni documenti che mi legge, quando finisce si rende conto che ho bisogno di un po’ d’acqua e chiama la segretaria, praticamente, oltre alcune proprietà, che andrò sicuramente a vedere, mi hanno lasciato abbastanza per vivere in maniera decisamente agiata, sia con parecchio denaro immediatamente a mia disposizione sia con un vitalizio annuale molto generoso; mi gira un po’ la testa, non so bene cosa devo fare, poi mi calmo, firmo alcuni documenti e fisso un appuntamento con il notaio per il mattino dopo per recarmi in banca con lui, poi, con le gambe un po’ malferme esco e torno a casa sempre in taxi.
A casa non c’è nessuno, mamma è ancora nel mio appartamento e papà non rientrerà prima delle 8 di sera, il mio cervello macina idee a tutto spiano, poi, come mi ha insegnato papà, mi siedo ad un tavolo, prendo un foglio di carta e comincio a scrivere, ci metto più di un’ora ma, alla fine, ho stilato il mio programma e la mia “lista dei desideri”, prima di tutto, però, devo parlare con i miei, allora mi metto tranquilla e aspetto.
Mamma arriva qualche minuto prima di papà, quasi di corsa, non mi chiede niente, va a fare una doccia ed è in accappatoio che papà la trova quando arriva, io, nel frattempo, ho preparato tavola, oggi la domestica non c’è, pasta al forno e vitello tonnato e, mentre mangiamo, inizio il mio discorso : prima li informo di quello che mi ha detto il notaio e, quindi, della consistenza del mio “patrimonio”, poi dico chiaramente a papà che non intendo proseguire l’università che non mi da alcuno stimolo e alla mamma che, per ora, non ho alcuna intenzione di sposarmi; devo dire che mamma, alla luce anche dei fatti recenti grazie ai quali ci siamo rese conto entrambe di quale sia la nostra natura, non batte ciglio alla mia decisione, anzi mi dice che sono assolutamente libera di decidere come meglio credo, papà invece si arrabbia, del resto sono la sua unica figlia ed il suo sogno è avermi nel suo studio, ma su questo lo tranquillizzo, lavorerò con lui, in futuro, ma non come ingegnere, alla fine, però, tutti ci calmiamo e tutti e due, rendendosi conto che le mie decisioni sono irrevocabili, si rassegnano e, visto l’orario vanno tutti e due a dormire lasciandomi sola in salotto a fantasticare.
Il mattino dopo, esplicate tutte le formalità in banca con il notaio, inizio ammettere in pratica i miei progetti, prima di tutto vado dal meccanico e gli dico di mettere in vendita la macchina, ho deciso di comprarne un’altra : ne ho vista una dal concessionario Mercedes, una SL 450 America, con il cambio automatico, per me è meglio, bianca con i sedili di pelle rossa, è bellissima, poi devo cambiare casa, anche di questo ho informato i miei, mamma si ritrova il mio monolocale di cui continuerò io a pagare l’affitto e del quale papà non sa nulla ed io mi troverò un nuovo appartamento del quale mi metto in cerca quello stesso pomeriggio.
Non mi piacciono le case molto grandi, però devono essere “particolari”, sono stata abbastanza fortunata, in un inserzione ne ho trovata una in zona Moscova, con il box per la macchina ed è decisamente particolare, praticamente è una costruzione tipo veranda, fatta su un terrazzo al quarto ed ultimo piano, prima era unita all’appartamento sottostante e poi era stata resa indipendente, l’unica cosa è che, a parte il bagno, si tratta di un unico spazio aperto completamente vetrato, avrei dovuto provvedere a delle tende;
Ci ho messo più di un mese a sistemare casa, ho anche delle belle piante sul terrazzo e ho trovato una domestica che tre volte la settimana viene a fare pulizia.
Dall’altra parte della strada c’è un palazzo più alto del mio, almeno altri tre piani, non è che la cosa mi crei particolari problemi, sicuramente in questo mese qualcuno mi avrà spiato dalle sue finestre, non che la cosa mi dispiaccia, anzi mi eccita un po’, ma non avrà visto gran ché, mi sono trasferita qui solo da due giorni, nel mese precedente avranno solo visto operai che andavano su e giù.
Sono le dieci, questa sera non mi va di uscire, quasi quasi mi diverto un po’, apro tutte le tende ed accendo le luci, noto subito che nel palazzo di fronte alcune finestre, prima illuminate, ora si spengono, quindi chi mi guarda non è solo, o almeno è quello che immagino, comunque decido di continuare, comincio a spogliarmi davanti al divano, tolgo la camicetta, poi mi sfilo i jeans piegandomi in avanti e girando le spalle alla finestra, poi il reggiseno ed infine gli slip, gironzolo un po’ per casa per permettere a chi sta guardando di vedermi completamente, poi entro in bagno, faccio una doccia e poi esco con solo un asciugamano sulla testa, appena esco dalla porta del bagno mi accorgo che si spengono le luci in due finestre nel palazzo di fronte, continua lo spettacolo, mi asciugo i capelli, poi, lentamente, mi spalmo la crema sul corpo, partendo dal viso, poi le spalle, il seno, la pancia ed infine le gambe, tutto questo davanti allo specchio , poi spengo le luci tranne quelle vicino al letto e mi ci vado a sdraiare, prendo un libro e comincio a fare finta di leggere, intanto, però, con una mano mi accarezzo il seno per poi scendere tra le mie gambe, appoggio il libro sul cuscino, mi appoggio all’indietro, allargo le gambe e comincio a masturbarmi,le mie dita titillano la mia clitoride, e poi si infilano tra le mie grandi labbra, poi scendono al buchino posteriore inumidendolo con gli umori raccolti nella mia fica, mi giro ed apro il cassetto del mio comodino, ne estraggo un vibratore e comincio a succhiarlo e leccarlo, poi appoggiandomi con la schiena contro il cuscino comincio a penetrarmi con il vibratore manovrandolo con attenzione, intanto con le dita dell’altra mano continuo a massaggiarmi la clito, non penso più a chi mi sta, sicuramente, guardando, penso solo al mio piacere, spasmi ed ecco finalmente il primo orgasmo, violento ed intenso.
Riacquisto il ritmo del mio respiro, mi ripasso il vibratore umido dei miei umori sul seno e poi ancora in bocca, poi mi inginocchio sul letto, e tenendo la testa sul cuscino faccio passare le mani tra le mie cosce fino a toccare con la punta dell’oggetto che tengo in mano spento, il mio buchino posteriore, piano piano lo introduco all’interno e poi giro l’interruttore che ha alla base, mio Dio che belloooooo:
Continuo così, per almeno due ore, cambiando spesso posizione e raggiungendo almeno altre tre volte l’orgasmo, poi mi allungo verso il comodino e spengo la luce, lo spettacolo è finito.
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