Aspetto te

di
genere
etero

Alessandra si mise sdraiata seminuda sul sofà attendendo il ritorno di Davide, il suo padrone.
Indossava una lingerie in pizzo nero che metteva in risalto il suo bel fondoschiena, essendo un po’ trasparente sul davanti, si intravedeva il ciuffetto di peli pubici attorno alle labbra vaginali; del reggiseno neanche a parlarne, era troppo scomodo averlo addosso. Nel mentre che attendeva immaginava come il suo padrone l’avrebbe posseduta, da dietro o forse si sarebbe lasciato cavalcare come un stallone? Chi lo sa, soltanto il tempo poteva dirlo. Per passare il tempo iniziava a toccarsi e stimolare il clitoride con mano calma e movimento lento, si toccava e toccava fin quando un piccolo urlo non le rimase in gola, aveva voglia di scopare, desiderava essere penetrata con forza e con sempre più energia si masturbava, aumentando ogni volta la velocità delle sue dita. Gli umori riuscirono ad avere la meglio e inondò il sofà con il liquido che le usciva copioso dalla vagina.
Quando Davide tornò dal lavoro trovò la macchia sul divano, aveva già capito cosa era accaduto. Sentiva l’acqua scorrere in bagno, era Alessandra che si stava facendo una doccia, non ci pensò parecchio; si mise nudo e con l’idea di avere Alessandra tutta per se entrò nella doccia con una mezza erezione.
«Dunque ti sei divertita senza di me».
«Si, volevo passare il tempo visto che non arrivavi, ma, guarda chi abbiamo qui un bel pene».
«Se ti piace prenditelo cagna».
La ragazza non se lo fece ripetere due volte, si inginocchiò davanti a lui e lo prese in bocca, sentiva il calore che emanava e sentiva pure i mugugni bassi che il suo padrone produceva, lei era una cagna e come tale avrebbe reso felice colui che la possedeva, il lavoro orale le piaceva parecchio ci andava forte, con un po’ di pratica era riuscita a imparare il risucchio e sempre con la pratica era riuscita a mettere un preservativo con la bocca. Davide la prese con forza la mise in piedi, la sculacciò e con potenza la mise al muro penetrandola da dietro con tale veemenza che la ragazza aveva paura di non riuscire a camminare, ma le piaceva quella sensazione. Andava sempre più forte, la ragazza mise una gamba sopra lo sgabello interno della doccia; cosi facendo Davide poteva penetrarla meglio e con una mano poteva massaggiare il clitoride. Ormai non riusciva più a trattenersi voleva eiaculare dentro di lei.
«Puttana ti vengo dentro».
«Si, ti prego scopami e sborrami dentro porco».
L’eccitazione dei due era talmente alle stelle che non si accorsero che la eiaculazione era già avvenuta.

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scritto il
2022-06-17
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