Moglie schiava, marito padrone

di
genere
sadomaso

Per feste il mio padrone mi ha spiegato che si intendono sia i giorni rossi del calendario, domeniche comprese che per me per un anno sarebbero stati giorni come tutti gli altri, sia tutti gli altri generi di feste. Per un anno non avrei partecipato a matrimoni, banchetti, compleanni, battezzi, feste di piazza, sagre paesane, inviti a pranzo o a cena. In caso di invitati a casa nostra avrei dovuto preparare e andarmene in camera con una scusa. Alla fine, naturalmente avrei dovuto pulire e sistemare la casa. Quanto al restare quasi digiuna non avevo bisogno di tante spiegazioni, anche se comunque già ora non è che io mi abbuffarsi. Mio marito sosteneva che io visto che dovevo lavorare era meglio che mi tenessi leggera. A colazione per lui caffelatte con biscotti e almeno 2 croissant, per me una tazzina di caffè amaro o a giorni alterni un bicchiere di latte magro. Era preso da una bottiglia che lui comprava per me e quindi gli ultimi 3 bicchieri il latte era inacidito. Dovevo berlo, mi diceva che l'aveva comprato e non poteva buttarlo. Finiva nel mio stomaco e per qualche ora dovevo sopportare la diarrea che mi provocava. Una volta dopo averlo rifiutato al mattino, dopo un giorno digiuna l'ho bevuto a cena. Sono stata tutta la notte seduta sul cesso. A metà mattina mi dava mezza frutta,indipendentemente dalla dimensione della stessa. Poteva essere mezza pesca, ma anche mezza mandorla. A pranzo per lui antipasto, primo, secondo, frutta, formaggio e dolce, per me 100 grammi di pasta o riso bolliti senza alcun condimento, un piatto di insalata scondita e una frutta, a merenda la mezza frutta rimasta al mattino. A cena mentre lui mangiava gamberoni, pesce spada, cozze, coniglio o qualcosa di simile, io mi dovevo accontentare di un hamburger arrosto, un piatto di cicoria amara, senza sale né olio e una frutta con 50 grammi di pane di almeno 2 giorni. Mi comprava un filone da mezzo chilo e se il primo pezzo era di 2 giorni, l'ultimo era di 11 giorni. Spesso gli ultimi giorni era ammuffito, ma con la fame che avevo grattavo la parte ammuffita è lo ingoiavo. Mi erano vietati manicaretti e leccornie che mi limitavo a guardare nei suoi piatti e a desiderare come una bambina. Mi rifacevo in occasione di qualche invito a casa di amici, anche se poi a rimetterci ero sempre io. Accettare un gelato significava restare digiuna l'indomani, per un dolce mi toccavano 2 giorni di digiuno, dopo un pranzo o una cena restavo digiuna per 3 giorni, dopo un banchetto di nozze una settimana. Una volta mi sono abbuffata più del dovuto. Sono rimasta 2 settimane senza mangiare. Ad accettare un secondo dolce o un secondo gelato non ci pensavo nemmeno per mio marito sarebbe stata una mancanza grave. Una volta ho cercato di farlo fesso, mangiando 2 dolci, non la stessa sera, ma a distanza di un giorno. Me ne sono pentita amaramente. Appena arrivati a casa mi ha fatto spogliare nuda e mi ha dato 70 frustate 50 per la mancanza grave e 20 per avere mangiato nel primo giorno di digiuno che mi toccava dopo avere mangiato il primo dolce. Quella notte niente letto. Tremante, segnata dalle frustate e ancora con le lacrime agli occhi fui messa al lavoro e dovetti restare digiuna per 5 giorni.
scritto il
2022-06-28
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