L’amore oltre la guerra
di
Lello20
genere
saffico
Racconto di fantasia
Prologo:
Herat - Afghanistan, 1 anno fa
Mi chiamo Elisa, 29 anni, una terza abbondante altezza normale e un culo da favola grazie anche
all'addestramento militare.
Ma veniamo al dunque: sono un tenente dell'esercito alla mia seconda missione di
combattimento in Afghanistan, non ho una relazione fissa dato che sono impegnata molti mesi
all'anno sia all'estero che a casa, quindi non è tanto che non scopo con qualcuno e la mancanza
comincia a farsi sentire sempre di più. Nel campo, essendo un ufficiale, ho qualche libertà in più e
durante pause tra una ricognizione e l'altra mi masturbo frequentemente e cerco di alleviare la
mancanza di un tocco umano, ma non è la stessa cosa, dato che ripenso all'ultima relazione che
ho avuto, con un collega, che però essendo un paracadutista era ancora più impegnato di me e
quindi la nostra relazione era solamente fisica. Quindi ripensavo a come mi scopava dicendomi
che ero la sua troia, e nel giro di poco venni e mi addormentai, cullata dalla spossatezza
dell'orgasmo, dalla stanchezza della ricognizione e dal calore della valle.
Non lo sapevo ancora, ma le cose sarebbero il giorno dopo.
Il giorno seguente:
Tornata dal solito turno, vado nella baracca delle docce e mi faccio una doccia veloce, non ho
tempo di masturbarmi a causa dei ritmi scanditi, vabbè penso, mi rifarò stasera a letto. Arriva il
turno della cena e insieme ai ragazzi del plotone vado alla mensa per mangiare, in fila mi cade
l'occhio su una ragazza che non avevo mai visto prima, era nuova. La guardai per tutta la durata
della fila, ero rimasta meravigliata da lei e dal suo fascino, era stupenda: capelli corvini racchiusi
nella tipica acconciatura femminile militare, occhi nocciola e una bocca carnosa e rossa
fisicamente aveva una seconda ma fatta bene e un culo non male, almeno da quello che vedevo
dai pantaloni della mimetica; comunque è il mio turno e mi serve, la posso vedere da vicino ed è
bellissima, peccato che avendo solo la maglietta (che le metteva in risalto quelle tette stupende)
non potei vedere ne il nome, ne il grado ne a quale corpo appartenesse.
Finisco la cena e torno nel mio alloggio. Non riesco a dormire, proprio non ce la faccio, sarà il
caldo di quel posto infernale, no ma chi voglio prendere in giro pensai, ero eccitata da lei, non mi
era mai successo prima di essere sessualmente eccitata da una donna, ma ora era cosi. La
volevo spogliare, guardare nuda, leccarla e baciarla per tutto il corpo, così finì che mi masturbai
pensando di scoparmela e che lei scopasse me, godei e venni tantissimo, sensazione accentuata
dal leccarmi le dita intrise dei miei umori.
La mattina seguente sveglia alle 05, e andai in mensa e la trovai li, le andai a parlare e
approfittando del momento di pausa ci mettemmo a parlare un pò di noi. Si chiamava Francesca,
aveva 27 anni era un tenente di corvetta ed era li come addetto medico per conto della Marina.
Parlammo del più e del meno e inevitabilmente finimmo nella sfera relazioni e sesso, e se ci fosse
qualcuno che mancasse; io le dissi che non avevo nessuno ma che sentivo la mancanza di una
presenza fisica a livello sessuale, lei mi disse che la storia con la sua fidanzata (qui scopri che era
lesbica) era finita prima del suo dispiegamento, e che anche lei a volte si sentiva sola. In un
momento di follia le dissi che era bellissima e lei ricambiò il complimento con fare civettuolo, le
dissi che aveva una bocca molto seducente e delle tette da favola e mentre guardavo l'orario, mi
chiese timida ma sicura di se: l'hai mai baciata una donna o provato qualcosa per lei?
Le risposi: "no non ne ho mai baciata una, ma te, la tua bocca e il tuo corpo mi fai un effetto
molto, molto eccitant.." Non feci in tempo a finire che mi baciò, fu un bacio relativamente breve,
ma carico di passione, erotismo e sentimento, per un istante le nostre anime si fusero, le nostre
bocche si schiusero e le nostre lingue si intrecciarono. Ma il sogno fini, altre persone stavano
venendo per mangiare e poi andare a fare il loro lavoro, quindi ci staccammo e ci salutammo
promettendoci che ci saremmo riviste quel giorno.
Quella sera non ebbi modo di vederla, perchè tornai tardi nella mia stanza e saltai la cena, ma
mentre ultimavo il verbale della missione per il Comando, sentii bussare e la vidi entrare
Con fare dolce e premuroso mi disse: "ho pensato ti facesse piacere mangiare qualcosa". Mentre
sta parlando vedo che mi sta letteralmente mangiando con gli occhi: avevo una t-shirt larga dell'esercito e solo le mutandine. Le fo: "ti piaccio cosi?" "Se vuoi ti faccio vedere quanto, Elisa" rispose. In un lampo di pura estasi le dissi: "sono tua, fammi vedere". Mi prese e mi butto sul
letto, mi ficcò la sua lingua in bocca, desiderosa e avida dei suoi baci e della sua saliva, mi tolsi la
maglia liberando la mia terza, che subito fu oggetto delle sue attenzioni, me le strinse, le succhio i
capezzoli divenuti durissimi e le lecco tutte; giù la mia vagina era un lago di umori, ero troppo
vogliosa e le chiesi con un flebile sussulto: "scopami, ti voglio ora, dai". Non se lo fece ripetere
due volte, scendeva mentre mi baciava: la pancia, il monte di venere, l'interno coscia e finalmente
la mia fica grondante, che ormai era aperta e pronta per essere soddisfatta: la lecco tutta, la
stuzzicò e mi succhiò il clitoride mentre mi masturbava con ben tre dita. Fece così per circa dieci
minuti e poi esplosi, venni terribilmente e profondamente, squirtai tutto sulla sua faccia e nella sua
bocca, che ingoiò, ridendo disse: "ti sei fatta chiavare come una troietta, mi piaci è stato
bellissimo" e si alzò per andarsene.
Nei giorni seguenti riuscivamo a vederci da sole seppur per pochi minuti, un bacio li, una toccata
di la, e una volta mi fece anche un ditalino, cominciavamo a conoscerci e piacerci sempre di più
ma il tempo passava e il turno della missione fini e tornai con la mia squadra di nuovo in Italia
lasciandola li da sola, ma non prima di essermi fatta dare il suo indirizzo e il suo numero, perchè
sicuramente saremmo uscite insieme perbene finalmente. Ma questa è un'altra storia
CONTINUA
Ditemi cosa ne pensate del racconto, ogni commento è utile e le cose cominceranno a farsi
piccanti nel prossimo episodio
Prologo:
Herat - Afghanistan, 1 anno fa
Mi chiamo Elisa, 29 anni, una terza abbondante altezza normale e un culo da favola grazie anche
all'addestramento militare.
Ma veniamo al dunque: sono un tenente dell'esercito alla mia seconda missione di
combattimento in Afghanistan, non ho una relazione fissa dato che sono impegnata molti mesi
all'anno sia all'estero che a casa, quindi non è tanto che non scopo con qualcuno e la mancanza
comincia a farsi sentire sempre di più. Nel campo, essendo un ufficiale, ho qualche libertà in più e
durante pause tra una ricognizione e l'altra mi masturbo frequentemente e cerco di alleviare la
mancanza di un tocco umano, ma non è la stessa cosa, dato che ripenso all'ultima relazione che
ho avuto, con un collega, che però essendo un paracadutista era ancora più impegnato di me e
quindi la nostra relazione era solamente fisica. Quindi ripensavo a come mi scopava dicendomi
che ero la sua troia, e nel giro di poco venni e mi addormentai, cullata dalla spossatezza
dell'orgasmo, dalla stanchezza della ricognizione e dal calore della valle.
Non lo sapevo ancora, ma le cose sarebbero il giorno dopo.
Il giorno seguente:
Tornata dal solito turno, vado nella baracca delle docce e mi faccio una doccia veloce, non ho
tempo di masturbarmi a causa dei ritmi scanditi, vabbè penso, mi rifarò stasera a letto. Arriva il
turno della cena e insieme ai ragazzi del plotone vado alla mensa per mangiare, in fila mi cade
l'occhio su una ragazza che non avevo mai visto prima, era nuova. La guardai per tutta la durata
della fila, ero rimasta meravigliata da lei e dal suo fascino, era stupenda: capelli corvini racchiusi
nella tipica acconciatura femminile militare, occhi nocciola e una bocca carnosa e rossa
fisicamente aveva una seconda ma fatta bene e un culo non male, almeno da quello che vedevo
dai pantaloni della mimetica; comunque è il mio turno e mi serve, la posso vedere da vicino ed è
bellissima, peccato che avendo solo la maglietta (che le metteva in risalto quelle tette stupende)
non potei vedere ne il nome, ne il grado ne a quale corpo appartenesse.
Finisco la cena e torno nel mio alloggio. Non riesco a dormire, proprio non ce la faccio, sarà il
caldo di quel posto infernale, no ma chi voglio prendere in giro pensai, ero eccitata da lei, non mi
era mai successo prima di essere sessualmente eccitata da una donna, ma ora era cosi. La
volevo spogliare, guardare nuda, leccarla e baciarla per tutto il corpo, così finì che mi masturbai
pensando di scoparmela e che lei scopasse me, godei e venni tantissimo, sensazione accentuata
dal leccarmi le dita intrise dei miei umori.
La mattina seguente sveglia alle 05, e andai in mensa e la trovai li, le andai a parlare e
approfittando del momento di pausa ci mettemmo a parlare un pò di noi. Si chiamava Francesca,
aveva 27 anni era un tenente di corvetta ed era li come addetto medico per conto della Marina.
Parlammo del più e del meno e inevitabilmente finimmo nella sfera relazioni e sesso, e se ci fosse
qualcuno che mancasse; io le dissi che non avevo nessuno ma che sentivo la mancanza di una
presenza fisica a livello sessuale, lei mi disse che la storia con la sua fidanzata (qui scopri che era
lesbica) era finita prima del suo dispiegamento, e che anche lei a volte si sentiva sola. In un
momento di follia le dissi che era bellissima e lei ricambiò il complimento con fare civettuolo, le
dissi che aveva una bocca molto seducente e delle tette da favola e mentre guardavo l'orario, mi
chiese timida ma sicura di se: l'hai mai baciata una donna o provato qualcosa per lei?
Le risposi: "no non ne ho mai baciata una, ma te, la tua bocca e il tuo corpo mi fai un effetto
molto, molto eccitant.." Non feci in tempo a finire che mi baciò, fu un bacio relativamente breve,
ma carico di passione, erotismo e sentimento, per un istante le nostre anime si fusero, le nostre
bocche si schiusero e le nostre lingue si intrecciarono. Ma il sogno fini, altre persone stavano
venendo per mangiare e poi andare a fare il loro lavoro, quindi ci staccammo e ci salutammo
promettendoci che ci saremmo riviste quel giorno.
Quella sera non ebbi modo di vederla, perchè tornai tardi nella mia stanza e saltai la cena, ma
mentre ultimavo il verbale della missione per il Comando, sentii bussare e la vidi entrare
Con fare dolce e premuroso mi disse: "ho pensato ti facesse piacere mangiare qualcosa". Mentre
sta parlando vedo che mi sta letteralmente mangiando con gli occhi: avevo una t-shirt larga dell'esercito e solo le mutandine. Le fo: "ti piaccio cosi?" "Se vuoi ti faccio vedere quanto, Elisa" rispose. In un lampo di pura estasi le dissi: "sono tua, fammi vedere". Mi prese e mi butto sul
letto, mi ficcò la sua lingua in bocca, desiderosa e avida dei suoi baci e della sua saliva, mi tolsi la
maglia liberando la mia terza, che subito fu oggetto delle sue attenzioni, me le strinse, le succhio i
capezzoli divenuti durissimi e le lecco tutte; giù la mia vagina era un lago di umori, ero troppo
vogliosa e le chiesi con un flebile sussulto: "scopami, ti voglio ora, dai". Non se lo fece ripetere
due volte, scendeva mentre mi baciava: la pancia, il monte di venere, l'interno coscia e finalmente
la mia fica grondante, che ormai era aperta e pronta per essere soddisfatta: la lecco tutta, la
stuzzicò e mi succhiò il clitoride mentre mi masturbava con ben tre dita. Fece così per circa dieci
minuti e poi esplosi, venni terribilmente e profondamente, squirtai tutto sulla sua faccia e nella sua
bocca, che ingoiò, ridendo disse: "ti sei fatta chiavare come una troietta, mi piaci è stato
bellissimo" e si alzò per andarsene.
Nei giorni seguenti riuscivamo a vederci da sole seppur per pochi minuti, un bacio li, una toccata
di la, e una volta mi fece anche un ditalino, cominciavamo a conoscerci e piacerci sempre di più
ma il tempo passava e il turno della missione fini e tornai con la mia squadra di nuovo in Italia
lasciandola li da sola, ma non prima di essermi fatta dare il suo indirizzo e il suo numero, perchè
sicuramente saremmo uscite insieme perbene finalmente. Ma questa è un'altra storia
CONTINUA
Ditemi cosa ne pensate del racconto, ogni commento è utile e le cose cominceranno a farsi
piccanti nel prossimo episodio
1
voti
voti
valutazione
9
9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Come scoprii me stessoracconto sucessivo
L'amore oltre la guerra - Parte 2| Weekend insieme
Commenti dei lettori al racconto erotico