Rose, quanto costa una dose
di
Miss Serena
genere
orge
“Rose brutta puttana tossica dimmi subito che cazzo vuoi e poi vedi di sparire.”
Avrei una gran voglia di tirare un bel calcio in mezzo alle palle di Jamal, e questo perché non sono né una puttana, né tantomeno una tossica, ma non ho voglia di litigare con l’ultimo spacciatore che la polizia non ha ancora preso.
“Jamal dimmi che hai della coca, e di quella buona, così me ne vendi un po’ e amici come prima.”
Lo vedo che mi squadra dalla testa ai piedi dall’alto del suo metro e ottanta, quasi mi voglia spogliare con lo sguardo, anche se viste me dimensioni minimi del mio vestitino, ci deve mettere davvero poco. La semplice verità è che sono uscita di casa coll’idea di prendere un po’ di coca, per poi andare a sballarmi in una discoteca appena aperta in centro, dove si dice giri della gran bella gente, nel senso di piena di soldi, così ho messo un miniabito quasi inguinale per mettere in risalto le mie belle gambe.
“Ho quello che vuoi, ma non so se te la voglio vendere, a meno che….”
“A meno che ?”
“Non ti togli quello che hai addosso e ti fa tanto troia e mi fai scopare, anche perché vestita così è chiaro che vai in cerca di cazzo, quindi perché mandarti in giro quando qui ch’è Jamal in cerca di compagnia ?”
Ho di nuovo voglia di prendergli a calci le palle, ma poi penso che in fondo non abbia tutti i torti. Jamal è il classico palestrato nigeriano senza un briciolo di classe, ma magari fa onore alla sua razza e ha un bel cazzo, di quelli che godi anche solo a vederli. Non voglio però dargliela troppo presto, e cerco almeno di contrattare il prezzo della marchetta.
“Facciamo finta che accetti quanta coca mi dai, e non fare il tirchio perché una fica come la mia non ce l’hanno certo le puttane che frequenti.”
“Due buste però devi farmi godere e parecchio.”
Non gli rispondo, ma mi tolgo il vestito rimanendo col solo tanga e le mie immancabili scarpe col tacco a spillo.
“Una che gira con quei due fili al posto delle mutande cerca solo il cazzo.” mi dice mettendomi di peso sul tavolo “Però su una cosa hai ragione, sei una gran fica.”
Lo vedo prendere due bustine dai pantaloni e poggiarle sulla sedia dove ho messo il mio vestito, poi cogliendomi di sorpresa abbassa la testa ed inizia a leccarmi la passera, facendomi gemere sin dal primo colpo di lingua. Continua o godere anche quando m’infila due dita dentro dopo avermi tolto il tanga, anche perché subito dopo riprende a leccarmi fra le gambe.
A quel punto sono io a voler scopare, così mi metto seduto e gli alzo la testa per poterlo baciare, e la sua bocca ha il magnifico gusto della mia fica.
“Vuoi che ti scaldi un pochino ?” gli dico togliendogli la maglia sotto la quale mostra un fisico scultoreo.
“Accomodati pure.” mi risponde sbottandosi i pantaloni che cadono a terra, e facendo uscire la sua mazza dato che non porta alcun tipo di mutande.
Mi sistemo alla meno peggio sul tavolo, e allungo le mani per potergli prendere i testicoli, in modo d’arrivare più comodamente a ciò che desidero di più, un bel membro lungo e lucido che sembra quasi volermi dire prendimi in bocca.
Mettersi fra le labbra la sola cappella è un gioco da ragazzi, ma Jamal non è uno che ama le cose semplici, così mi spinge quel bastone dentro la bocca per quanto sia possibile, facendomi sbavare all’inverosimile.
“Ma guarda quant’è brava Rose a fare pompini ! Se non fosse che voglio scoparti te lo lascerei in bocca sino a domani.”
“Se vuoi scoparmi perché non lo fai ?”
La mia non è una domanda ma una sfida, che lui accetta facendomi sedere nuovamente sul tavolo per poi infilarmi il suo randello fra le gambe.
“Eccoti accontentata ! E non c’è bisogno che mi dici che ti piace perché già lo so.”
“Stai zitto e scopami o vuoi solo parlare senza godere sino in fondo.”
Jamal si mostra subito per quel che è, uno con un gran cazzo che sa come usarlo. Peccato che sia anche un bell’egoista di quelli che pensano solo al proprio piacere, ed infatti fa di me quel che vuole. Soprattutto quando mi mette in piedi per poi farmi piegare in avanti per sbattermi con ancora più forza e violenza di prima.
Io però non ho di che lamentarmi, anzi.
Oramai so come godere anche con quelli come lui, quindi lo lascio fare provando un immenso piacere ogni volta che fa scorrere la sua mazza dentro di me, o almeno va avanti così sino a quando non decide d’alzare la posta.
“Ora te lo metto nel culo !” mi dice puntando la cappella contro il mio buchetto.
“No ! Abbiamo parlato solo di scopare, quindi il culo scordatelo.” gli rispondo ricordandogli il patto iniziale.
“Eccoti un’altra busta, e dopo questa stai zitta altrimenti me le riprendo tutte e tre.” mi urla contro dopo aver preso un’altra dose dalla tasca dei pantaloni e averla messa sopra le altre due.
“Va bene però non fare l’animale.”
La mia è una preghiera più che una speranza, e non essendo affatto religiosa devo averla recitata male, perché Jamal mi sodomizza da vero maiale, usando come unico lubrificante i miei umori vaginali.
“Però per essere una mezza troia hai il culo stretto.” mi dice ridendo quando ha finito di mettermelo dentro.
Non gli rispondo perché cerco solamente di rilassarmi per sentire un po’ meno dolore, ma non appena inizia a scoparmi provo solo un grosso bruciore che m’arriva dritto al cervello.
Credo che stia per venire, e di conseguenza finire il mio supplizio, quando si apre la porta ed entra Gus, che a differenza di Jamal è un tipo piuttosto magro e completamente pelato.
“Cazzo fra, ti scopi una e non mi chiami ?” sento dire a nuovo arrivato che s’avvicina sempre più.
“Guarda che se vuoi la scopi anche tu. Due buste per la fica e tre per il culo e Rose ti ci mette anche un bel pompino.”
“Se è così perché no ?”
Lo vedo tirar fuori due bustine dalla tasca per metterle insieme alle altre, ma soprattutto una mazza ancor più grande di quella del suo amico, che anche da moscia fa quasi impressione.
Jamal si fa da parte ed io finisco in ginocchio a succhiare la nerchia di Gus, che diventa dura in men che non si dica, con la conseguenza che mi ritrovo sul tavolo a gambe aperte e lui davanti.
Per fortuna non è una bestia come Jamal, ma mi scopa con una certa grazia, facendomi godere anche se cerco di nasconderlo perché ho paura che poi la situazione degeneri.
“Sai che ho sempre voluto scoparti.” mi dice mentre lo fa “Sei una bella figa, tu e la tua amichetta quella rossa, se volete una volta vi sbatto tutte e due, però mi dovete fare lo sconto.”
Quando mi mette il pollice sul grilletto gemo di piacere, ma il mio godimento non dura molto perché entra nella stanza Roscoe, il miglior amico di Jamal detto Marley per via del suo aspetto rasta.
“Senza che dici nulla, due buste per la fica, tre per il culo il pompino è gratis.” gli dice Jamal che forse non aspettava altro che il suo ingresso per fare una gang bang con me unica donna.
“Io ne metto tre però prima preparo due piste.” gli risponde il rasta mettendo subito in pratica i suoi propositi.
A quel punto ho paura perché sono con tre nigeriani che non avranno alcun riguardo nei miei confronti, ma mi rendo anche conto che non ho nessuna possibilità di fuggire, e quindi devo stare al loro gioco cercando di non uscirne troppo a pezzi.
Roscoe prepara quattro piste di coca usandone quasi un grammo, poi arrotola venti euro e me li porge.
“Prima le signore.” mi dice con un sorriso a dir poco maligno.
Tiro la mia pista tutta in una botta, ed è una mazzata di quelle che si sentono, poi fa lo stesso lui e a seguire gli altri due.
Quando Roscoe tira fuori la mazza questa è già eretta, così mi mette a carponi su una poltroncina e me lo mette nel didietro senza alcun riguardo. Per mia fortuna dei tre è quello che ce l’ha più corto, anche se il diametro è come quello dei suoi amici, ma certamente mi fa meno male di Jamal.
“Hai un culo da favola e ora te lo rompo in due.”
Nonostante non abbia un gran fisico, Roscoe mi solleva mettendosi poi in piedi, facendo sì che di fatto mi sodomizzi da sola col mio stesso peso.
“Se è per quello anche la fica non è male.” gli fa notare Gus infilandomi due dita dentro.
“Sarà ma per me queste puttanelle sono solo da inculare, e se poi hanno il ragazzo tanto meglio.”
I due continuavano a parlottare come se fosse normale farlo, con me che avevo nel retto il pene di uno di loro, anche se non posso certo lamentarmi perché se era vero che la mazza di Roscoe mi stava davvero aprendo l’ano, le dita di Gus mi fanno impazzire.
“Invece di fare i cretini perché non ci scopiamo questa troia !” esclama all’improvviso Jamal certamente stanco di stare coll’uccello in mano.
Roscoe allora si siede sulla poltroncina mettendomi di fatto a disposizione di Gus, che in men che non si dica m’infila la sua mazza nella passera. Non faccio in tempo a dire qualcosa che Jamal mi mette con forza il membro in bocca, un po’ arrabbiato perché non mi sta scopando.
“Adesso mi fai un signor pompino e dopo ti sfondo la fica, sempre che non lo faccia prima qualcun’altro.” mi dice il capobanda tenendomi per i capelli.
Non ho mai fatto con tre uomini e questi poi sono davvero ben dotati, ma dopo qualche momento in cui rischio d’andare in panico, inizio a godere dei loro randelli, anche se Jamal continua a comportarsi da vero animale trattandomi malissimo. Quando mi scopa lo fa con rabbia, ed a nulla servono le parole dei suoi compari che l’invitano a fare l’uomo e non la bestia. Il peggio di sé lo dà mentre mi sodomizza con me carponi, perché oltre a spingere come un forsennato, mi schiaffeggia il sedere anche se fa più rumore che danni. Gus però gli dà un assist non da poco, sedendosi sulla poltroncina e facendomi salire su di lui, infatti Jamal ne approfitta per sodomizzarmi con tutta la sua forza, e con la mazza dell’altro nella passera la sua è devastante.
Per non farmi gridare Roscoe m’infila la sua in bocca, e così mi ritrovo piena di nerchie come non lo sono mai stata, ma grazie alla coca appena tirata, quasi subito non solo non sento quasi alcun dolore ma godo tanto da non poterlo e volerlo nascondere.
“Sii mi piace scopatemi tutta ! Voglio sentire i vostri cazzi ! Fatemi godere !”
“Sentila la troia !” mi risponde Jamal “Ora sì che mi piaci e vedrai che ti mandiamo a casa che non riesci a chiudere le gambe.”
Lui e Roscoe si danno più volte il cambio abusando del mio culo, ma ormai non voglio altro che farmi sbattere e loro lo stanno facendo benissimo.
Roscoe mi solleva come prima con la sua mazza ben piantata dietro, solo che questa volta Gus invece d’infilarmi due dita nella passera ci mette il suo randello, facendomi urlare di piacere.
Mi ritrovo coll’essere solo una bambola nelle loro mani, che fanno di me ciò che vogliono, prendendomi quasi sempre in due alla volta, ma per fortuna mai usando la stessa porta del piacere.
Alla fine mi ritrovo per l’ennesima volta carponi sulla poltroncina, con uno di loro dietro che mi scopa dove meglio crede, e gli altri due che si contendono la mia bocca.
Nonostante sia sfinita vorrei che quella piccola orgia non finisse mai, perché anche se non ho un vero orgasmo, godo senza sosta come non credevo si potesse fare.
Quando mi fanno inginocchiare capisco che è giunta la fine, e uno dopo l’altro schizzano il loro orgasmo sul mio volto, coprendolo di sperma come se fosse una maschera di bellezza.
Gus mi passa dei fazzolettini di carta e con quelli cerco di ripulirmi, poi Roscoe mi indica il bagno, così prendo il mio vestito e mi chiudo dentro. Mi guardo allo specchio e mi faccio schifo da sola, non tanto perché ho fatto la puttana, ma perché in fondo m’è piaciuto, e a quel punto poco importano le buste di coca che ho nella borsetta.
Me ne vado senza dire nulla, mentre loro m’invitano a tornare, magari portando qualche amica per divertirsi ancora di più.
Nonostante la coca tirata sono fisicamente a pezzi e decido di tornare a casa per farmi una lunga doccia.
“Però domani è sabato e posso sballarmi quanto voglio.” è il mio ultimo pensiero prima d’addormentarmi distrutta ma felice.
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
Avrei una gran voglia di tirare un bel calcio in mezzo alle palle di Jamal, e questo perché non sono né una puttana, né tantomeno una tossica, ma non ho voglia di litigare con l’ultimo spacciatore che la polizia non ha ancora preso.
“Jamal dimmi che hai della coca, e di quella buona, così me ne vendi un po’ e amici come prima.”
Lo vedo che mi squadra dalla testa ai piedi dall’alto del suo metro e ottanta, quasi mi voglia spogliare con lo sguardo, anche se viste me dimensioni minimi del mio vestitino, ci deve mettere davvero poco. La semplice verità è che sono uscita di casa coll’idea di prendere un po’ di coca, per poi andare a sballarmi in una discoteca appena aperta in centro, dove si dice giri della gran bella gente, nel senso di piena di soldi, così ho messo un miniabito quasi inguinale per mettere in risalto le mie belle gambe.
“Ho quello che vuoi, ma non so se te la voglio vendere, a meno che….”
“A meno che ?”
“Non ti togli quello che hai addosso e ti fa tanto troia e mi fai scopare, anche perché vestita così è chiaro che vai in cerca di cazzo, quindi perché mandarti in giro quando qui ch’è Jamal in cerca di compagnia ?”
Ho di nuovo voglia di prendergli a calci le palle, ma poi penso che in fondo non abbia tutti i torti. Jamal è il classico palestrato nigeriano senza un briciolo di classe, ma magari fa onore alla sua razza e ha un bel cazzo, di quelli che godi anche solo a vederli. Non voglio però dargliela troppo presto, e cerco almeno di contrattare il prezzo della marchetta.
“Facciamo finta che accetti quanta coca mi dai, e non fare il tirchio perché una fica come la mia non ce l’hanno certo le puttane che frequenti.”
“Due buste però devi farmi godere e parecchio.”
Non gli rispondo, ma mi tolgo il vestito rimanendo col solo tanga e le mie immancabili scarpe col tacco a spillo.
“Una che gira con quei due fili al posto delle mutande cerca solo il cazzo.” mi dice mettendomi di peso sul tavolo “Però su una cosa hai ragione, sei una gran fica.”
Lo vedo prendere due bustine dai pantaloni e poggiarle sulla sedia dove ho messo il mio vestito, poi cogliendomi di sorpresa abbassa la testa ed inizia a leccarmi la passera, facendomi gemere sin dal primo colpo di lingua. Continua o godere anche quando m’infila due dita dentro dopo avermi tolto il tanga, anche perché subito dopo riprende a leccarmi fra le gambe.
A quel punto sono io a voler scopare, così mi metto seduto e gli alzo la testa per poterlo baciare, e la sua bocca ha il magnifico gusto della mia fica.
“Vuoi che ti scaldi un pochino ?” gli dico togliendogli la maglia sotto la quale mostra un fisico scultoreo.
“Accomodati pure.” mi risponde sbottandosi i pantaloni che cadono a terra, e facendo uscire la sua mazza dato che non porta alcun tipo di mutande.
Mi sistemo alla meno peggio sul tavolo, e allungo le mani per potergli prendere i testicoli, in modo d’arrivare più comodamente a ciò che desidero di più, un bel membro lungo e lucido che sembra quasi volermi dire prendimi in bocca.
Mettersi fra le labbra la sola cappella è un gioco da ragazzi, ma Jamal non è uno che ama le cose semplici, così mi spinge quel bastone dentro la bocca per quanto sia possibile, facendomi sbavare all’inverosimile.
“Ma guarda quant’è brava Rose a fare pompini ! Se non fosse che voglio scoparti te lo lascerei in bocca sino a domani.”
“Se vuoi scoparmi perché non lo fai ?”
La mia non è una domanda ma una sfida, che lui accetta facendomi sedere nuovamente sul tavolo per poi infilarmi il suo randello fra le gambe.
“Eccoti accontentata ! E non c’è bisogno che mi dici che ti piace perché già lo so.”
“Stai zitto e scopami o vuoi solo parlare senza godere sino in fondo.”
Jamal si mostra subito per quel che è, uno con un gran cazzo che sa come usarlo. Peccato che sia anche un bell’egoista di quelli che pensano solo al proprio piacere, ed infatti fa di me quel che vuole. Soprattutto quando mi mette in piedi per poi farmi piegare in avanti per sbattermi con ancora più forza e violenza di prima.
Io però non ho di che lamentarmi, anzi.
Oramai so come godere anche con quelli come lui, quindi lo lascio fare provando un immenso piacere ogni volta che fa scorrere la sua mazza dentro di me, o almeno va avanti così sino a quando non decide d’alzare la posta.
“Ora te lo metto nel culo !” mi dice puntando la cappella contro il mio buchetto.
“No ! Abbiamo parlato solo di scopare, quindi il culo scordatelo.” gli rispondo ricordandogli il patto iniziale.
“Eccoti un’altra busta, e dopo questa stai zitta altrimenti me le riprendo tutte e tre.” mi urla contro dopo aver preso un’altra dose dalla tasca dei pantaloni e averla messa sopra le altre due.
“Va bene però non fare l’animale.”
La mia è una preghiera più che una speranza, e non essendo affatto religiosa devo averla recitata male, perché Jamal mi sodomizza da vero maiale, usando come unico lubrificante i miei umori vaginali.
“Però per essere una mezza troia hai il culo stretto.” mi dice ridendo quando ha finito di mettermelo dentro.
Non gli rispondo perché cerco solamente di rilassarmi per sentire un po’ meno dolore, ma non appena inizia a scoparmi provo solo un grosso bruciore che m’arriva dritto al cervello.
Credo che stia per venire, e di conseguenza finire il mio supplizio, quando si apre la porta ed entra Gus, che a differenza di Jamal è un tipo piuttosto magro e completamente pelato.
“Cazzo fra, ti scopi una e non mi chiami ?” sento dire a nuovo arrivato che s’avvicina sempre più.
“Guarda che se vuoi la scopi anche tu. Due buste per la fica e tre per il culo e Rose ti ci mette anche un bel pompino.”
“Se è così perché no ?”
Lo vedo tirar fuori due bustine dalla tasca per metterle insieme alle altre, ma soprattutto una mazza ancor più grande di quella del suo amico, che anche da moscia fa quasi impressione.
Jamal si fa da parte ed io finisco in ginocchio a succhiare la nerchia di Gus, che diventa dura in men che non si dica, con la conseguenza che mi ritrovo sul tavolo a gambe aperte e lui davanti.
Per fortuna non è una bestia come Jamal, ma mi scopa con una certa grazia, facendomi godere anche se cerco di nasconderlo perché ho paura che poi la situazione degeneri.
“Sai che ho sempre voluto scoparti.” mi dice mentre lo fa “Sei una bella figa, tu e la tua amichetta quella rossa, se volete una volta vi sbatto tutte e due, però mi dovete fare lo sconto.”
Quando mi mette il pollice sul grilletto gemo di piacere, ma il mio godimento non dura molto perché entra nella stanza Roscoe, il miglior amico di Jamal detto Marley per via del suo aspetto rasta.
“Senza che dici nulla, due buste per la fica, tre per il culo il pompino è gratis.” gli dice Jamal che forse non aspettava altro che il suo ingresso per fare una gang bang con me unica donna.
“Io ne metto tre però prima preparo due piste.” gli risponde il rasta mettendo subito in pratica i suoi propositi.
A quel punto ho paura perché sono con tre nigeriani che non avranno alcun riguardo nei miei confronti, ma mi rendo anche conto che non ho nessuna possibilità di fuggire, e quindi devo stare al loro gioco cercando di non uscirne troppo a pezzi.
Roscoe prepara quattro piste di coca usandone quasi un grammo, poi arrotola venti euro e me li porge.
“Prima le signore.” mi dice con un sorriso a dir poco maligno.
Tiro la mia pista tutta in una botta, ed è una mazzata di quelle che si sentono, poi fa lo stesso lui e a seguire gli altri due.
Quando Roscoe tira fuori la mazza questa è già eretta, così mi mette a carponi su una poltroncina e me lo mette nel didietro senza alcun riguardo. Per mia fortuna dei tre è quello che ce l’ha più corto, anche se il diametro è come quello dei suoi amici, ma certamente mi fa meno male di Jamal.
“Hai un culo da favola e ora te lo rompo in due.”
Nonostante non abbia un gran fisico, Roscoe mi solleva mettendosi poi in piedi, facendo sì che di fatto mi sodomizzi da sola col mio stesso peso.
“Se è per quello anche la fica non è male.” gli fa notare Gus infilandomi due dita dentro.
“Sarà ma per me queste puttanelle sono solo da inculare, e se poi hanno il ragazzo tanto meglio.”
I due continuavano a parlottare come se fosse normale farlo, con me che avevo nel retto il pene di uno di loro, anche se non posso certo lamentarmi perché se era vero che la mazza di Roscoe mi stava davvero aprendo l’ano, le dita di Gus mi fanno impazzire.
“Invece di fare i cretini perché non ci scopiamo questa troia !” esclama all’improvviso Jamal certamente stanco di stare coll’uccello in mano.
Roscoe allora si siede sulla poltroncina mettendomi di fatto a disposizione di Gus, che in men che non si dica m’infila la sua mazza nella passera. Non faccio in tempo a dire qualcosa che Jamal mi mette con forza il membro in bocca, un po’ arrabbiato perché non mi sta scopando.
“Adesso mi fai un signor pompino e dopo ti sfondo la fica, sempre che non lo faccia prima qualcun’altro.” mi dice il capobanda tenendomi per i capelli.
Non ho mai fatto con tre uomini e questi poi sono davvero ben dotati, ma dopo qualche momento in cui rischio d’andare in panico, inizio a godere dei loro randelli, anche se Jamal continua a comportarsi da vero animale trattandomi malissimo. Quando mi scopa lo fa con rabbia, ed a nulla servono le parole dei suoi compari che l’invitano a fare l’uomo e non la bestia. Il peggio di sé lo dà mentre mi sodomizza con me carponi, perché oltre a spingere come un forsennato, mi schiaffeggia il sedere anche se fa più rumore che danni. Gus però gli dà un assist non da poco, sedendosi sulla poltroncina e facendomi salire su di lui, infatti Jamal ne approfitta per sodomizzarmi con tutta la sua forza, e con la mazza dell’altro nella passera la sua è devastante.
Per non farmi gridare Roscoe m’infila la sua in bocca, e così mi ritrovo piena di nerchie come non lo sono mai stata, ma grazie alla coca appena tirata, quasi subito non solo non sento quasi alcun dolore ma godo tanto da non poterlo e volerlo nascondere.
“Sii mi piace scopatemi tutta ! Voglio sentire i vostri cazzi ! Fatemi godere !”
“Sentila la troia !” mi risponde Jamal “Ora sì che mi piaci e vedrai che ti mandiamo a casa che non riesci a chiudere le gambe.”
Lui e Roscoe si danno più volte il cambio abusando del mio culo, ma ormai non voglio altro che farmi sbattere e loro lo stanno facendo benissimo.
Roscoe mi solleva come prima con la sua mazza ben piantata dietro, solo che questa volta Gus invece d’infilarmi due dita nella passera ci mette il suo randello, facendomi urlare di piacere.
Mi ritrovo coll’essere solo una bambola nelle loro mani, che fanno di me ciò che vogliono, prendendomi quasi sempre in due alla volta, ma per fortuna mai usando la stessa porta del piacere.
Alla fine mi ritrovo per l’ennesima volta carponi sulla poltroncina, con uno di loro dietro che mi scopa dove meglio crede, e gli altri due che si contendono la mia bocca.
Nonostante sia sfinita vorrei che quella piccola orgia non finisse mai, perché anche se non ho un vero orgasmo, godo senza sosta come non credevo si potesse fare.
Quando mi fanno inginocchiare capisco che è giunta la fine, e uno dopo l’altro schizzano il loro orgasmo sul mio volto, coprendolo di sperma come se fosse una maschera di bellezza.
Gus mi passa dei fazzolettini di carta e con quelli cerco di ripulirmi, poi Roscoe mi indica il bagno, così prendo il mio vestito e mi chiudo dentro. Mi guardo allo specchio e mi faccio schifo da sola, non tanto perché ho fatto la puttana, ma perché in fondo m’è piaciuto, e a quel punto poco importano le buste di coca che ho nella borsetta.
Me ne vado senza dire nulla, mentre loro m’invitano a tornare, magari portando qualche amica per divertirsi ancora di più.
Nonostante la coca tirata sono fisicamente a pezzi e decido di tornare a casa per farmi una lunga doccia.
“Però domani è sabato e posso sballarmi quanto voglio.” è il mio ultimo pensiero prima d’addormentarmi distrutta ma felice.
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