Metto lo smalto alla mia giovane figlia e mi punisce
di
papino maiale e schiavo della figlia
genere
dominazione
Sempre difficile classificare questi resoconti tra me e mia figlia, tra dominazione, incesto e feticismo. Per comodità li metto nella categoria ''incesto'', perché...beh lo vedrete.
Oggi, teoricamente, saremmo dovuti andare a mare. Teoricamente, perché, ancora una volta, approfittando dell'assenza di mia moglie, quella troia di mia figlia Simona di 21 anni ha teso la sua trappola e non ho potuto dire di no. Non ho SAPUTO dire di no. Non ho VOLUTO dire di no. Sono il suo schiavo leccapiedi, il suo lurido verme con il cazzo e la faccia tra i suoi piedi, e non posso farci niente
Le cose sono andate così. Questa mattina, verso le 10, passo dalla camera di mia figlia, per vedere se era pronta per il mare. Vedo che indossa un costume rosso lampone a due pezzi, sopra le mette in rilievo le tette (non sono impressionanti, ma fanno la loro figura), ma sotto, sgambato...lascia immaginare quello che c'è. E che mi ha dato da quando è diventata maggiorenne. Vedo che non ha lo smalto ai piedi, la cosa non mi sorprende, anche se l'altra sera (vedi ultimo racconto pubblicato) aveva un bello smalto rosa che mi ha fatto girare la testa...ai piedi si sta provando un paio di sandali alla schiava, color cuoio, che le ho regalato (€270) per il suo ultimo esame universitario prima della pausa estiva. Non sembra, ma la troietta studia e prende anche bei voti all'università. Ha preso 30 e lode a questo esame, e quindi si meritava un bel regalino...comunque le chiedo se è pronta, che si fa tardi per andare a mare. Lei alza lo sguardo su di me, accorgendosi della mia presenza. E' bellissima, unica, fantastica, e ho il cazzo duro solo a guardarla. Mi guarda come fossi uno sgorbio mentecatto: ''Secondo te cosa sto facendo, coglione?'' mi dice ''mi sto preparando, voglio essere carina in spiaggia...''
''Ma non credo che questi sandali costosi vadano bene per andare a mare, principessa, voglio dire, magari per uscire, magari per andare a una festa...''
''Magari per schiacciarti adesso sotto i miei piedi, testa di cazzo, magari per farci il cazzo che mi pare. Chiudi il becco e vieni qui, piuttosto, papi, che mi devi aiutare a scegliere lo smalto per le unghie dei piedi che ti piacciono così tanto''...
Ecco scattata la trappola, e non posso tirarmi indietro.
Vado da lei, le tolgo i sandali alla schiava, il mio cuore batte all'impazzata e il mio pene è già duro, mentre le mani tremano come ogni volta che sono al cospetto della mia padrona, della mia dea, della mia regina. Quella che mi aspetta, lo so, non è una semplice pedicure, ma una vera e propria dominazione. Così non mi meraviglio quando mi dice di spogliarmi, di mettermi maschera e collare, che tiene saldo in pugno con una catena. Poi fa, e invece lì rimango sorpreso, perché non lo utilizza spesso: ''Mettiti un po' il nuovo gabbiotto elettrico di castità per il cazzo che mi hai preso su internet, inutile essere, va', vediamo come è...''
''Ma Simo, io...''
''Poche storie, stronzo. Obbedisci. MUOVITI. E' già sul mio comodino.''
Lo infilo, e come vedrete tra un attimo ha modo subito di utilizzarlo presto.
Poi fa, sospirando:
''Secondo te che bello smalto posso mettermi oggi, papino? Volevo un po' cambiare, non il solito bianco, rosa, rosso...lo so che ti piacciono ma volevo variare un po'...lì sulla mia toilette c'è tutto l'occorrente per farmi bella, e gli smalti sono in fila...ovviamente c'è anche la tua sborra ahaha che come sai raccolgo talvolta dopo le tue venute sui miei piedi per utilizzarlo come lucida unghie...allora, papi, che colore mi consigli?'' E mi guarda dolcemente.
''Ma Simo, le tue unghie sono belle anche al naturale, sono perfette già nel loro color carne, chiunque vorrebbe baciartele, io lo sai, vado già matto per i tuoi piedi santi così, le tue unghie color carne...''
All'improvviso la sua espressione cambia rapidamente e da dolce micetta seducente diventa una lupa crudele e incazzata. E poi preme il tasto, quel tasto, oh quel tasto, e io vedo le stelle. Una scarica elettrica mi attraversa il corpo e soprattutto il mio cazzo, facendomi soffrire dannatamente. E poi dice:
''NON E' QUELLO CHE TI HO CHIESTO, COGLIONE. INNANZITUTTO CHIAMAMI DEA E DIVINA PADRONA, TROIA CHE NON SEI ALTRO. LO CAPISCI O NO L'ITALIANO, LURIDO PEZZO DI MERDA, SCHIFOSO CANE SBAVOSO CON IL CAZZO MOSCIO? HO DETTO CHE VOGLIO CONSIGLIATO UN CAZZO DI COLORE PER ANDARE AL MARE OGGI, NON SAI FARE NULLA, NON CAPISCI NULLA, SCHIFOSO BASTARDO, SEI INUTILE COME UNA CACCOLA DI TOPO...LO SO CHE LE MIE UNGHIE SONO PERFETTE GIA' COSI' E CHE TI SEGHI OGNI VOLTA PER ME E LE LECCHI E POI TROMBIANO E MI VIENI SUI PIEDI DOPO CHE IO TI HO SUCCHIATO IL CAZZO...MAH, CERTE VOLTE MI SEMBRI PROPRIO RITARDATO...ORA SDRAIATI, MENTRE CON CALMA VALUTO QUALE SMALTO METTERMI SUI PIEDINI...FORSE NEANCHE TI MERITERESTI UN BACETTO ALLE MIE UNGHIE, PER LA STRONZATA CHE HAI APPENA DETTO...''
Mi sdraio sotto i suoi piedi, dopo che lei è andata a prendere alcune boccette di smalto: rosso, nero, bianco, viola, blu corallo, verde, rosa, e tanti altri, sono tutti lì sul suo letto. Li pondera neanche fosse una cosa da premio Nobel, li valuta in base al costume, alla giornata ed altro...nel frattempo io me ne sto buono buono sdraiato sotto i suoi piedi ''al naturale'', che intanto mi stuzzicano il cazzo (mi aveva poi tolto la gabbietta di castità elettrica). Alla fine dice:
''Ma sì, credo proprio che scelgo questo verde acqua...è fresco, molto marino, con sto caldo...non si abbina molto al mio costume ma pazienza, poi magari ci do una passata di lucido con la tua sborra, papi...allora, cazzo aspetti, coglione, sto aspettando: alzati e pittami le unghie come si deve, maiale, che l'ultima volta mi hai messo un po' di smalto di fuori...la mia topa la centri sempre, invece, vero, con il tuo grosso cazzo da vecchio?...''
E così inizia la vera e propria pedicure della principessa, la quale mentre le dipingo le unghie di verde acqua mi fa: ''Sono o non sono una dea? Sono o non sono irresistibile?'' Mi tratta così da quando aveva 14 anni...
E poi le faccio ''Lo sei, divina regina, lo sei e io...''
''Tu cosa, cucciolo? Cosa sei tu, davanti a me?'' sorride
''Io...non sono nient'altro che uno zerbino, un lurido leccapiedi indegno di toglierti il sudore dagli interstizi, padrona...''
E sghignazza crudelmente. La faccio breve, a questo punto. Appena terminato di pittarle le unghie e avendoci passato un po' di sborra accumulata nei giorni scorsi che tiene in una boccetta, le soffio sulle dita per asciugarle lo smalto. Poi inizio a leccare, a baciare, ad adorare i suoi piedi, che oggi profumavano di lavanda...se li eri lavati e profumati con cura, anche se doveva andare a mare...perché sapeva che sarei passato dalla sua camera e voleva inebriarmi con quell'odore magico di paradiso...
Mi fa una sega veloce con le unghie appena fatte, c'è anche tempo per una breve sveltina (per questo ho parlato di incesto all'inizio), le entro nella figa e nel culo e mi accoglie volentieri...non si toglie neanche il triangolino del costume...sapeva che sarebbe stata una cosa veloce.
Alla fine, soddisfatta, anche se un po' incazzata, mi autorizza a venire sui suoi piedi fatati. Vengo abbondantemente, perché non potrei fare diversamente e devo anche mantenere degli ''standard''. A lei infatti non interessa quanta sborra ho a disposizione dentro dopo le ripetute venute (non sempre più volte al giorno, ma 1 sì, oh si) sui suoi piedi: lei ne vuole sempre abbastanza, e se non è della quantità giusta è capace che mi mette in gabbia e mi tiene in castità per qualche giorno (diverse volte l'ha fatto, quando aveva 17 anni addirittura per una settimana non ho avuto i suoi piedi, mi sembrava di morire....).
''Ora possiamo andare a mare, coglione. Ho proprio voglia di una bella nuotata. Ora sparisci, verme, che devo finire di prepararmi...''
Eccoci arrivati alla fine di questo lungo resoconto di oggi, scusate se è stato lungo ma volevo narrarlo nel dettaglio. La scelta dello smalto da parte di una giovane figlia che ti chiede un consiglio è sempre una cosa da non prendere alla leggera, non trovate?
Oggi, teoricamente, saremmo dovuti andare a mare. Teoricamente, perché, ancora una volta, approfittando dell'assenza di mia moglie, quella troia di mia figlia Simona di 21 anni ha teso la sua trappola e non ho potuto dire di no. Non ho SAPUTO dire di no. Non ho VOLUTO dire di no. Sono il suo schiavo leccapiedi, il suo lurido verme con il cazzo e la faccia tra i suoi piedi, e non posso farci niente
Le cose sono andate così. Questa mattina, verso le 10, passo dalla camera di mia figlia, per vedere se era pronta per il mare. Vedo che indossa un costume rosso lampone a due pezzi, sopra le mette in rilievo le tette (non sono impressionanti, ma fanno la loro figura), ma sotto, sgambato...lascia immaginare quello che c'è. E che mi ha dato da quando è diventata maggiorenne. Vedo che non ha lo smalto ai piedi, la cosa non mi sorprende, anche se l'altra sera (vedi ultimo racconto pubblicato) aveva un bello smalto rosa che mi ha fatto girare la testa...ai piedi si sta provando un paio di sandali alla schiava, color cuoio, che le ho regalato (€270) per il suo ultimo esame universitario prima della pausa estiva. Non sembra, ma la troietta studia e prende anche bei voti all'università. Ha preso 30 e lode a questo esame, e quindi si meritava un bel regalino...comunque le chiedo se è pronta, che si fa tardi per andare a mare. Lei alza lo sguardo su di me, accorgendosi della mia presenza. E' bellissima, unica, fantastica, e ho il cazzo duro solo a guardarla. Mi guarda come fossi uno sgorbio mentecatto: ''Secondo te cosa sto facendo, coglione?'' mi dice ''mi sto preparando, voglio essere carina in spiaggia...''
''Ma non credo che questi sandali costosi vadano bene per andare a mare, principessa, voglio dire, magari per uscire, magari per andare a una festa...''
''Magari per schiacciarti adesso sotto i miei piedi, testa di cazzo, magari per farci il cazzo che mi pare. Chiudi il becco e vieni qui, piuttosto, papi, che mi devi aiutare a scegliere lo smalto per le unghie dei piedi che ti piacciono così tanto''...
Ecco scattata la trappola, e non posso tirarmi indietro.
Vado da lei, le tolgo i sandali alla schiava, il mio cuore batte all'impazzata e il mio pene è già duro, mentre le mani tremano come ogni volta che sono al cospetto della mia padrona, della mia dea, della mia regina. Quella che mi aspetta, lo so, non è una semplice pedicure, ma una vera e propria dominazione. Così non mi meraviglio quando mi dice di spogliarmi, di mettermi maschera e collare, che tiene saldo in pugno con una catena. Poi fa, e invece lì rimango sorpreso, perché non lo utilizza spesso: ''Mettiti un po' il nuovo gabbiotto elettrico di castità per il cazzo che mi hai preso su internet, inutile essere, va', vediamo come è...''
''Ma Simo, io...''
''Poche storie, stronzo. Obbedisci. MUOVITI. E' già sul mio comodino.''
Lo infilo, e come vedrete tra un attimo ha modo subito di utilizzarlo presto.
Poi fa, sospirando:
''Secondo te che bello smalto posso mettermi oggi, papino? Volevo un po' cambiare, non il solito bianco, rosa, rosso...lo so che ti piacciono ma volevo variare un po'...lì sulla mia toilette c'è tutto l'occorrente per farmi bella, e gli smalti sono in fila...ovviamente c'è anche la tua sborra ahaha che come sai raccolgo talvolta dopo le tue venute sui miei piedi per utilizzarlo come lucida unghie...allora, papi, che colore mi consigli?'' E mi guarda dolcemente.
''Ma Simo, le tue unghie sono belle anche al naturale, sono perfette già nel loro color carne, chiunque vorrebbe baciartele, io lo sai, vado già matto per i tuoi piedi santi così, le tue unghie color carne...''
All'improvviso la sua espressione cambia rapidamente e da dolce micetta seducente diventa una lupa crudele e incazzata. E poi preme il tasto, quel tasto, oh quel tasto, e io vedo le stelle. Una scarica elettrica mi attraversa il corpo e soprattutto il mio cazzo, facendomi soffrire dannatamente. E poi dice:
''NON E' QUELLO CHE TI HO CHIESTO, COGLIONE. INNANZITUTTO CHIAMAMI DEA E DIVINA PADRONA, TROIA CHE NON SEI ALTRO. LO CAPISCI O NO L'ITALIANO, LURIDO PEZZO DI MERDA, SCHIFOSO CANE SBAVOSO CON IL CAZZO MOSCIO? HO DETTO CHE VOGLIO CONSIGLIATO UN CAZZO DI COLORE PER ANDARE AL MARE OGGI, NON SAI FARE NULLA, NON CAPISCI NULLA, SCHIFOSO BASTARDO, SEI INUTILE COME UNA CACCOLA DI TOPO...LO SO CHE LE MIE UNGHIE SONO PERFETTE GIA' COSI' E CHE TI SEGHI OGNI VOLTA PER ME E LE LECCHI E POI TROMBIANO E MI VIENI SUI PIEDI DOPO CHE IO TI HO SUCCHIATO IL CAZZO...MAH, CERTE VOLTE MI SEMBRI PROPRIO RITARDATO...ORA SDRAIATI, MENTRE CON CALMA VALUTO QUALE SMALTO METTERMI SUI PIEDINI...FORSE NEANCHE TI MERITERESTI UN BACETTO ALLE MIE UNGHIE, PER LA STRONZATA CHE HAI APPENA DETTO...''
Mi sdraio sotto i suoi piedi, dopo che lei è andata a prendere alcune boccette di smalto: rosso, nero, bianco, viola, blu corallo, verde, rosa, e tanti altri, sono tutti lì sul suo letto. Li pondera neanche fosse una cosa da premio Nobel, li valuta in base al costume, alla giornata ed altro...nel frattempo io me ne sto buono buono sdraiato sotto i suoi piedi ''al naturale'', che intanto mi stuzzicano il cazzo (mi aveva poi tolto la gabbietta di castità elettrica). Alla fine dice:
''Ma sì, credo proprio che scelgo questo verde acqua...è fresco, molto marino, con sto caldo...non si abbina molto al mio costume ma pazienza, poi magari ci do una passata di lucido con la tua sborra, papi...allora, cazzo aspetti, coglione, sto aspettando: alzati e pittami le unghie come si deve, maiale, che l'ultima volta mi hai messo un po' di smalto di fuori...la mia topa la centri sempre, invece, vero, con il tuo grosso cazzo da vecchio?...''
E così inizia la vera e propria pedicure della principessa, la quale mentre le dipingo le unghie di verde acqua mi fa: ''Sono o non sono una dea? Sono o non sono irresistibile?'' Mi tratta così da quando aveva 14 anni...
E poi le faccio ''Lo sei, divina regina, lo sei e io...''
''Tu cosa, cucciolo? Cosa sei tu, davanti a me?'' sorride
''Io...non sono nient'altro che uno zerbino, un lurido leccapiedi indegno di toglierti il sudore dagli interstizi, padrona...''
E sghignazza crudelmente. La faccio breve, a questo punto. Appena terminato di pittarle le unghie e avendoci passato un po' di sborra accumulata nei giorni scorsi che tiene in una boccetta, le soffio sulle dita per asciugarle lo smalto. Poi inizio a leccare, a baciare, ad adorare i suoi piedi, che oggi profumavano di lavanda...se li eri lavati e profumati con cura, anche se doveva andare a mare...perché sapeva che sarei passato dalla sua camera e voleva inebriarmi con quell'odore magico di paradiso...
Mi fa una sega veloce con le unghie appena fatte, c'è anche tempo per una breve sveltina (per questo ho parlato di incesto all'inizio), le entro nella figa e nel culo e mi accoglie volentieri...non si toglie neanche il triangolino del costume...sapeva che sarebbe stata una cosa veloce.
Alla fine, soddisfatta, anche se un po' incazzata, mi autorizza a venire sui suoi piedi fatati. Vengo abbondantemente, perché non potrei fare diversamente e devo anche mantenere degli ''standard''. A lei infatti non interessa quanta sborra ho a disposizione dentro dopo le ripetute venute (non sempre più volte al giorno, ma 1 sì, oh si) sui suoi piedi: lei ne vuole sempre abbastanza, e se non è della quantità giusta è capace che mi mette in gabbia e mi tiene in castità per qualche giorno (diverse volte l'ha fatto, quando aveva 17 anni addirittura per una settimana non ho avuto i suoi piedi, mi sembrava di morire....).
''Ora possiamo andare a mare, coglione. Ho proprio voglia di una bella nuotata. Ora sparisci, verme, che devo finire di prepararmi...''
Eccoci arrivati alla fine di questo lungo resoconto di oggi, scusate se è stato lungo ma volevo narrarlo nel dettaglio. La scelta dello smalto da parte di una giovane figlia che ti chiede un consiglio è sempre una cosa da non prendere alla leggera, non trovate?
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Commenti dei lettori al racconto erotico