Nemiche
di
_Maggie_Bennet_
genere
gay
La vita Aida andava in modo perfetto, era brava a scuola, aveva tanti amici, era fidanzata con il ragazzo più popolare della scuola, era amata da tutti gli insegnanti, era la più popolare della scuola, era bella, aveva una quinta abbonante di seno, aveva un culo sodo perfetto, si truccava bene, aveva dei capelli sempre ordinati e perfetti; la sua famiglia era ricca e lei poteva comprarsi tutto quello che voleva, era tutto perfetto tranne per una cosa, è quella cosa era Evie, Evie faceva parte del gruppo Emo della scuola, in quel gruppo erano tutti degli sfigati ripeteva sempre Jonathan il suo ragazzo, Evie era il suo opposto, si vestiva sempre di nero, si truccava in modo pensante, i suoi capelli e occhi erano neri pece, aveva sempre dei ciuffi ribelli che le scivolavano davanti la faccia, tutto di lei la infastidiva, il suo carattere forte e freddo, la sua camminata elegante e sicura, ma sopra tutto quelle labbra rosse che le faceva venire voglia di morderle e baciarle, si, ad Aida dava fastidio quella sensazione che provava per lei, quella voglia di sbatterla al muro e baciarla, quella voglia di spingerla nel suo letto e farci sesso per tutta la notte. Aida non aveva mai provato attrazione per una ragazza, aveva solo avuto due ragazzi e l'aveva fatto solo una volta con Jonathan, ma per la prima volta Aida provava quelle emozioni per una ragazza, ed erano molto più forti di quelle che provava per i ragazzi.
La ragazza dai capelli rosso scuro si avvicinò al cerchio dei ragazzi e delle ragazze, si sedette vicino alla sua amica Esme e a fianco aveva anche Jonathan. Aida e Evie si guardavano male, anche Evie non sopportava Aida, era così perfetta, odiava essere attratta da quegli occhi azzurri che la facevano perdere ogni volta in un mare di emozioni. Odiava questa sensazione perché la faceva sentire debole e indifesa e questo Evie lo odiava.
A mensa tutti mangiarono tranquillamente, ma ad un certo punto Jonathan incominciò ad infastidire il gruppo di Evie, Aida cercò di farlo smettere, ma lui non la finiva, in un attimo Evie si alzò dalla sua sedia, si avvicinò a Jonathan e gli tirò un pugno dritto sul naso, Jonathan continuò ad insultarla, allora Will l'amico di Evie lo colpì nuovamente, Aida si avvicinò per cercare di dividerli, ma ormai si stavano prendendo a botte, Evie e Aida cercarono di farli fermare prima di farsi davvero male, ma le botte e i pugni continuavano ad essere lanciati, tutti si erano riuniti per istigarli a picchiare più forte. Ormai la sala mensa era piena delle grida di tutta la scuola che incoraggiava Jonathan o Will a tirare botte più forte, ma ad un certo punto tutti i professori e il preside si avvicinarono per dividere i due ragazzi. La professoressa Miller, una donna alta, magra, bionda e severa si avvicinò ai quattro ragazzi e li guardò male dicendo di andare subito nello studio del preside. La professoressa Miller se la faceva con il preside un signore grassottello, calvo che però aveva il suo fascino.
Evie e Aida si guardarono male e si avvicinarono insieme a Jonathan e a Will nello studio del preside.
"Ti avevo detto di fermarti" disse Aida al suo ragazzo.
"Will non dovevi farlo, so difendermi da sola" commentò Evie freddamente verso il ragazzo biondo. I due ragazzi pieni di graffi e ferite si fecero piccoli davanti ai rimproveri delle due ragazze, arrivati davanti allo studio del preside entrarono dentro, il preside dopo essere entrato con i professori alla mensa era tornato nel suo studio, lo trovarono seduto sulla sedia dietro la scrivania di legno scuro, i due ragazzi si sedettero in due sedie, mentre le ragazze rimasero all'impiedi.
"Siete tutti in punizione" disse l'uomo severamente, tutti e quattro i ragazzi sbuffarono infastiditi, signor Williams Jonathan lei aiuterà a pulire il giardino della scuola insieme al giardiniere, mentre invece lei signor Jonson William dovrà pulire la palestra ogni giorno e invece le signorine Adams Evie e Martinelli Aida dovranno pulire insieme le classi della scuola, tutto questo per un mese ogni giorno" finì il suo discorso l'uomo panciuto, le due ragazze si guardarono infastidite e sbuffarono, mentre invece i due ragazzi seduti nelle sedie cercavano di ribellarsi.
"Incomincerete da oggi" ordinò l'uomo senza voler sentire nessuna obiezzione.
Le due ragazze si incontrarono nella loro classe, si guardarono per un attimo e poi incominciarono a pulire l'aula, mentre Evie puliva i cancellini della lavagna da fuori della lavagna, Aida si era messa in ginocchio per pulire il pavimento con una pezza apposita. Evie si voltò per pulire i cancellini e la vide messa a quattro zampe, i capelli sempre perfetti le cadevano sul viso e il seno abbondante si vedeva dalla camicetta scollata, Evie ammirò il sedere della ragazza e si leccò le labbra, quella ragazza la eccitava ogni giorno che la vedeva, Evie si chiedeva sempre come facesse a stare una come Aida con un ragazzo stupido come Jonathan, è molto spesso vedendoli insieme lei si ingelosiva, non capiva il motivo, ma questo le causava un bruciore allo stomaco.
"So che sono bellissima, ma così mi consumi, lasciane un po' anche per gli altri" commento Aida alzandosi dal pavimento. Evie la guardò male e sbuffò seccata.
"Sei fastidiosa" disse voltandosi e avvicinandosi alla scopa, Aida si avvicinò al mocio e la guardò.
"Scusa, sono fatta così, comunque anche io starei ore a fissarti sei bellissima" commento Aida facendo abbassare la voce nella part finale della frase, ma Evie la sentì lo stesso, la ragazza dai capelli pece non si aspettava un commento del genere, sgranò gli occhi e la guardò stupita arrossendo leggermente, Aida la guardava con un sorriso gentile sul volto.
"Cosa vuoi dire?" chiese Evie con tonalità di voce stupita.
"Che mi ecciti cazzo, sei così sexy e bella e quelle tue maledette labbra ti giuro che te le vorrei mordere" rispose frustrata Aida pensando al sogno erotico che faceva ogni notte tra lei e Evie. Aida si sentiva frustrata, ma allo stesso tempo questa sensazione la faceva stare bene. Evie ghignò e si avvicinò velocemente ad Aida che era girata verso la finestra, Evie avvolse la vita della ragazza tra le sue lunghe braccia e strinse a se la ragazza dai capelli rossi.
"Cazzo, non sai quando mi ecciti, con queste grosse tette e questo culo perfetto" gemette la ragazza nell'orecchio della rossa, Aida poggiò il suo sedere sodo e duro sulla vagina coperta dai leggins della ragazza dai capelli color pece. Aida strusciò il suo sedere sulla figa della ragazza, che gemette, Evie spostò i capelli rossi e lunghi della ragazza dalla spalla e le baciò dolcemente il collo, le leccò un lembo di pelle e succhiò dolcemente il pezzo di pelle, facendole un succhiotto rosso. Le due ragazze stavano abbracciate ed eccitate davanti alla finestra, Aida si poggiò sul davanzale della finestra ed Evie incominciò a salire con le mani arrivando al seno coperto dalla camicetta e dal reggiseno, la corvina sbottonò la camicia bianca candida e abbassò il reggiseno nero facendo uscire le tette della rossa che rimbalzarono leggermente, Evie fece scendere l'altra mano dentro i pantaloncini della ragazza, con la mano dentro i pantaloni la masturbò, infilò direttamente due dita sforbiciando e facendo avanti e indietro, l'aula era piana dei gemiti della rossa e dai sospiri eccitati di Evie, Aida non aveva mai provato un piacere simili, le dita della ragazza corvina si infilavano così in profondità, ne aveva aggiunte altre due e adesso Aida gemeva così tanto dal piacere da farsi sentire fuori dall'aula dai pochi ragazzi e ragazze che passavano da li davanti. Quelle quattro dita che entravano ed uscivano, facevano cerchi immaginari e le aprivano bene la vagina la facevano gemere così e quel pollice che le massaggiava il clitoride, mentre l'altra mano le strizzava il seno grosso che non entravano tutto dentro una mano di Evie. Aida infine venne sulle dita della corvina.
Aida era stata soddisfatta, ma Evie non ancora, la rossa fece poggiare la corvina sul banco di legno e le sfilò la gonna nera con le calze, ma Aida si accorse che le calze erano fradicie, alzando lo sguardo sulla figa di Evie, Aida notò che lei non portava le mutandine e che tutto il suo liquido era attaccato alle calze, Aida ghignò e si fiondò sulla figa della corvina, prima di tutto la baciò succhiando i liquidi che le erano usciti, poi iniziò a succhiare il clitoride gonfio e rosso, Evie gemette forte e strinse i capelli di Aida che venne spinta più in profondità tra le sue gambe, Evie gemette quando Aida la penetrò con la sua lingua calda e morbida, ormai la classe era piena dei loro gemiti, del rumore delle loro fighe bagnate e della loro essenza, Evie si stese sul banco mentre spingeva più in profondità il volto di Aida, che ormai aveva il naso poggiato sul clitoride della corvina, il respiro del naso sul clitoride di Evie causava alla corvina gemiti più forti e brividi. Infine Evie non riuscì più a resistere e venne sul volto di Aida; Aida succhiava, leccava e lappava cercando di prendere tutto il liquido bianco che usciva da quella figa limpida e chiara.
Le due ragazze esauste si guardarono e si sorrisero.
La ragazza dai capelli rosso scuro si avvicinò al cerchio dei ragazzi e delle ragazze, si sedette vicino alla sua amica Esme e a fianco aveva anche Jonathan. Aida e Evie si guardavano male, anche Evie non sopportava Aida, era così perfetta, odiava essere attratta da quegli occhi azzurri che la facevano perdere ogni volta in un mare di emozioni. Odiava questa sensazione perché la faceva sentire debole e indifesa e questo Evie lo odiava.
A mensa tutti mangiarono tranquillamente, ma ad un certo punto Jonathan incominciò ad infastidire il gruppo di Evie, Aida cercò di farlo smettere, ma lui non la finiva, in un attimo Evie si alzò dalla sua sedia, si avvicinò a Jonathan e gli tirò un pugno dritto sul naso, Jonathan continuò ad insultarla, allora Will l'amico di Evie lo colpì nuovamente, Aida si avvicinò per cercare di dividerli, ma ormai si stavano prendendo a botte, Evie e Aida cercarono di farli fermare prima di farsi davvero male, ma le botte e i pugni continuavano ad essere lanciati, tutti si erano riuniti per istigarli a picchiare più forte. Ormai la sala mensa era piena delle grida di tutta la scuola che incoraggiava Jonathan o Will a tirare botte più forte, ma ad un certo punto tutti i professori e il preside si avvicinarono per dividere i due ragazzi. La professoressa Miller, una donna alta, magra, bionda e severa si avvicinò ai quattro ragazzi e li guardò male dicendo di andare subito nello studio del preside. La professoressa Miller se la faceva con il preside un signore grassottello, calvo che però aveva il suo fascino.
Evie e Aida si guardarono male e si avvicinarono insieme a Jonathan e a Will nello studio del preside.
"Ti avevo detto di fermarti" disse Aida al suo ragazzo.
"Will non dovevi farlo, so difendermi da sola" commentò Evie freddamente verso il ragazzo biondo. I due ragazzi pieni di graffi e ferite si fecero piccoli davanti ai rimproveri delle due ragazze, arrivati davanti allo studio del preside entrarono dentro, il preside dopo essere entrato con i professori alla mensa era tornato nel suo studio, lo trovarono seduto sulla sedia dietro la scrivania di legno scuro, i due ragazzi si sedettero in due sedie, mentre le ragazze rimasero all'impiedi.
"Siete tutti in punizione" disse l'uomo severamente, tutti e quattro i ragazzi sbuffarono infastiditi, signor Williams Jonathan lei aiuterà a pulire il giardino della scuola insieme al giardiniere, mentre invece lei signor Jonson William dovrà pulire la palestra ogni giorno e invece le signorine Adams Evie e Martinelli Aida dovranno pulire insieme le classi della scuola, tutto questo per un mese ogni giorno" finì il suo discorso l'uomo panciuto, le due ragazze si guardarono infastidite e sbuffarono, mentre invece i due ragazzi seduti nelle sedie cercavano di ribellarsi.
"Incomincerete da oggi" ordinò l'uomo senza voler sentire nessuna obiezzione.
Le due ragazze si incontrarono nella loro classe, si guardarono per un attimo e poi incominciarono a pulire l'aula, mentre Evie puliva i cancellini della lavagna da fuori della lavagna, Aida si era messa in ginocchio per pulire il pavimento con una pezza apposita. Evie si voltò per pulire i cancellini e la vide messa a quattro zampe, i capelli sempre perfetti le cadevano sul viso e il seno abbondante si vedeva dalla camicetta scollata, Evie ammirò il sedere della ragazza e si leccò le labbra, quella ragazza la eccitava ogni giorno che la vedeva, Evie si chiedeva sempre come facesse a stare una come Aida con un ragazzo stupido come Jonathan, è molto spesso vedendoli insieme lei si ingelosiva, non capiva il motivo, ma questo le causava un bruciore allo stomaco.
"So che sono bellissima, ma così mi consumi, lasciane un po' anche per gli altri" commento Aida alzandosi dal pavimento. Evie la guardò male e sbuffò seccata.
"Sei fastidiosa" disse voltandosi e avvicinandosi alla scopa, Aida si avvicinò al mocio e la guardò.
"Scusa, sono fatta così, comunque anche io starei ore a fissarti sei bellissima" commento Aida facendo abbassare la voce nella part finale della frase, ma Evie la sentì lo stesso, la ragazza dai capelli pece non si aspettava un commento del genere, sgranò gli occhi e la guardò stupita arrossendo leggermente, Aida la guardava con un sorriso gentile sul volto.
"Cosa vuoi dire?" chiese Evie con tonalità di voce stupita.
"Che mi ecciti cazzo, sei così sexy e bella e quelle tue maledette labbra ti giuro che te le vorrei mordere" rispose frustrata Aida pensando al sogno erotico che faceva ogni notte tra lei e Evie. Aida si sentiva frustrata, ma allo stesso tempo questa sensazione la faceva stare bene. Evie ghignò e si avvicinò velocemente ad Aida che era girata verso la finestra, Evie avvolse la vita della ragazza tra le sue lunghe braccia e strinse a se la ragazza dai capelli rossi.
"Cazzo, non sai quando mi ecciti, con queste grosse tette e questo culo perfetto" gemette la ragazza nell'orecchio della rossa, Aida poggiò il suo sedere sodo e duro sulla vagina coperta dai leggins della ragazza dai capelli color pece. Aida strusciò il suo sedere sulla figa della ragazza, che gemette, Evie spostò i capelli rossi e lunghi della ragazza dalla spalla e le baciò dolcemente il collo, le leccò un lembo di pelle e succhiò dolcemente il pezzo di pelle, facendole un succhiotto rosso. Le due ragazze stavano abbracciate ed eccitate davanti alla finestra, Aida si poggiò sul davanzale della finestra ed Evie incominciò a salire con le mani arrivando al seno coperto dalla camicetta e dal reggiseno, la corvina sbottonò la camicia bianca candida e abbassò il reggiseno nero facendo uscire le tette della rossa che rimbalzarono leggermente, Evie fece scendere l'altra mano dentro i pantaloncini della ragazza, con la mano dentro i pantaloni la masturbò, infilò direttamente due dita sforbiciando e facendo avanti e indietro, l'aula era piana dei gemiti della rossa e dai sospiri eccitati di Evie, Aida non aveva mai provato un piacere simili, le dita della ragazza corvina si infilavano così in profondità, ne aveva aggiunte altre due e adesso Aida gemeva così tanto dal piacere da farsi sentire fuori dall'aula dai pochi ragazzi e ragazze che passavano da li davanti. Quelle quattro dita che entravano ed uscivano, facevano cerchi immaginari e le aprivano bene la vagina la facevano gemere così e quel pollice che le massaggiava il clitoride, mentre l'altra mano le strizzava il seno grosso che non entravano tutto dentro una mano di Evie. Aida infine venne sulle dita della corvina.
Aida era stata soddisfatta, ma Evie non ancora, la rossa fece poggiare la corvina sul banco di legno e le sfilò la gonna nera con le calze, ma Aida si accorse che le calze erano fradicie, alzando lo sguardo sulla figa di Evie, Aida notò che lei non portava le mutandine e che tutto il suo liquido era attaccato alle calze, Aida ghignò e si fiondò sulla figa della corvina, prima di tutto la baciò succhiando i liquidi che le erano usciti, poi iniziò a succhiare il clitoride gonfio e rosso, Evie gemette forte e strinse i capelli di Aida che venne spinta più in profondità tra le sue gambe, Evie gemette quando Aida la penetrò con la sua lingua calda e morbida, ormai la classe era piena dei loro gemiti, del rumore delle loro fighe bagnate e della loro essenza, Evie si stese sul banco mentre spingeva più in profondità il volto di Aida, che ormai aveva il naso poggiato sul clitoride della corvina, il respiro del naso sul clitoride di Evie causava alla corvina gemiti più forti e brividi. Infine Evie non riuscì più a resistere e venne sul volto di Aida; Aida succhiava, leccava e lappava cercando di prendere tutto il liquido bianco che usciva da quella figa limpida e chiara.
Le due ragazze esauste si guardarono e si sorrisero.
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