La Escort 2

di
genere
etero

Luca non aveva dimenticato il suo volto. E si convinceva di non aver fatto lo stesso anche con il suo odore. Le mutandine che lei gli aveva regalato le aveva gelosamente custodite, trasformandole in un sextoy. Ma a fronte di tutto questo il suo numero l’aveva cancellato. Tuttavia il desiderio di rivederla lo tormentava da mesi, cioè da quando era tornato a vivere a casa dei suoi finita l’esperienza universitaria.
Possibile una cotta del genere? Per una ragazza della notte poi! Gli schizzi candidi ricoprirono la foto stampata di Victoria, presa dal sito internet di escort da cui l’aveva contattata la volta precedente. Immortalò la scena con una fotografia e poi, rosso per l’emozione, inviò la foto al numero della ragazza. Il messaggio allegato recitava la voglia di rivedersi ancora per scopare.
Victoria rispose il giorno dopo. Un selfie sulla foto tributo ricevuta, con la lingua che fingeva di leccare lo sperma sull’immagine. Chiedeva dove fosse ora, con il ricordo dell’appartamento in affitto durante gli anni degli studi. Poco distante in realtà, due città relativamente vicine e comodamente raggiungibili. Luca azzardò un incontro in macchina a metà strada, ma venne corretto dalla controproposta di un motel.
“Non posso permettermi una notte in motel, anche”
“Non incontro in macchina, scusami… non è né comodo né sicuro”
La contrattazione che seguì portò ad un compromesso: d’accordo in macchina ma servizio ridotto, senza penetrazione. Appuntamento tra due giorni in tarda serata.
[…]
Luca arrivò al luogo dell’appuntamento, un piccolo parcheggio dietro un vivaio lungo la statale. Spense la macchina. Si accorse di avere le mani fredde nonostante il caldo di fine primavera iniziava a farsi sentire anche di sera. Passarono una decina di minuti interminabili, quando una seconda auto entrò nel parcheggio, fece due volte gli abbaglianti nel vuoto davanti a sé: era il segnale convenuto e Luca fece lo stesso. La seconda auto accostò alla sua. Con il cuore a martello scese dall’auto e andò incontro a Victoria, vestita con stivaletti, shorts e felpa. Con sua sorpresa lo tirò a sé, labbra sulle labbra, lingua contro lingua. Sembravano due innamorati che si rivedevano dopo molto tempo.
-Ci si rivede alla fine! Ti sono mancata eh?-
-Molto…! Non ho avuto il coraggio più di scriverti-
-E perché? Se hai avuto il fegato di mandare quella foto… sono passati almeno quattro mesi! Chissà quanta sborra mi sono persa!-
-Immagino però non sia stata in astinenza durante tutto questo tempo!-
-Sei forse geloso? Ti dà fastidio che altri ragazzi mi scopino?
Il tono della ragazza sembrava piccato.
-Assolutamente no! Non volevo dire questo…!-
Victoria appoggiò la schiena sulla sua macchina, aprì la zip della felpa e girò la testa di lato. Sotto era nuda. Rispose distaccata.
-Non perdere tempo-
Con mille pensieri in testa, tra cui quello principale di aver buttato al vento l’atmosfera gioviale, prese a leccare quel seno che aveva bramato per i precedenti quattro mesi. Stringeva alla base e leccava la pelle morbida, alternando le succhiate sui due capezzoli duri. Su questi ultimi riceveva in risposta i gemiti più rumorosi. Sbirciava il suo viso dal basso, la vedeva inclinare la testa.
Quando gli mise una mano tra i capelli, gli chiese cosa pensasse del suo seno. Ricevette in risposta un leggero morso ad un capezzolo.
-Bastardo…!-
Lo tirò su per i capelli, gli leccò la bocca con passione, bagnandolo dal mento al naso. Sentiva nuovamente dentro sé quella passione avvertita la scorsa volta. Sbottonò e lasciò cadere gli shorts lungo le gambe.
-Vuoi che mi inginocchi…?-
Victoria avvampò.
-Si! Subito!-
Luca si accomodò tra le gambe della ragazza. Gli sembrava incredibile, aveva davanti agli occhi le mutandine blu che celavano quella figa sui cui pensieri si era sfogato più volte. La baciò a più riprese, cosce comprese; non voleva quasi azzardarsi a scostare le mutandine e vederla di fronte a sé. Come nelle migliori fantasie, un filo di umori accompagnò lo scostamento a lato del tessuto. Ora victoria ansimava decisa, la lingua le provocava brividi di piacere ad ogni solcata.
Luca continuò deciso. Gli faceva male il collo ma non voleva deluderla, voleva sentirla venire sul suo viso. Ma la ragazza si trattenne e Luca desistette dal proseguire, riprese fiato e si massaggiò il collo. Victoria lo schernì.
-Ti vedo provato!-
-Non sono allenato per una posa simile, purtroppo-
-Si vede che ti manca una ragazza…-
Aprì la portiera della sua macchina e lo invitò ad entrare.
-Su, spogliati-
Il ragazzo si tolse velocemente pantaloncini e mutande. Il suo cazzo eretto fu preso subito di mira da due occhi lascivi.
-Raccontami, ora. Quante volte ti sei segato pensando a me?
Le mani di victoria massaggiavano le sue palle. Si era sistemata carponi sui sedili posteriori, il culo nudo in bella vista oltre la portiera aperta.
-Qualche volta è successo…-
-Sincero?-
Mani esperte segavano lentamente il suo cazzo. Chiudendo gli occhi, rispose negativamente.
-Lo sospettavo, comunque-
Victoria prese a leccare il cazzo guardandolo negli occhi chiusi. Le vene si gonfiarono di piacere. Luca ansimava.
-Raccontami come ti segavi quando pensavi a me, fammi eccitare…-
Si stupirono entrambi di udire quelle parole. Victoria nascose l’imbarazzo chinando la testa e proseguendo a succhiare, luca deglutì e si fece coraggio. Raccontò dei suoi pensieri su di lei, di come bramava leccare nuovamente il suo corpo, di come si eccitava guardando le sue foto su internet. Di che piacere provava quando usava le sue mutandine ricevute in dono per segarsi. Su quest’ultimo pensiero venne, gemendo e irrigidendo i muscoli. La bocca di victoria venne invasa come l’ultima volta da densi e caldi schizzi bianchi. La ragazza restò ferma, con gli occhi chiusi e la lingua immobile fin quando Luca non si rilassò dopo l’orgasmo; sentiva anche lei di essere quasi al traguardo, la mano che aveva precedentemente portato sulla figa era bagnata di umori che forse erano anche gocciolati sui sedili dell’auto. Prese coraggio, si staccò dal cazzo e si protrasse in avanti per baciare Luca.
Se ne accorse quando ormai era troppo tardi. Provò ugualmente a divincolarsi ma il corpo che tanto aveva sognato ora lo bloccava a subire una nuova e fino a quel momento disgustosa pratica. Victoria lo stava baciando appassionatamente, spingendo con la lingua nella sua bocca parte dello sperma ricevuto poco prima. Luca si arrese e chiuse gli occhi, le due lingue vorticavano in sincronia in un turbine di saliva e sperma.
-Piaciuta la sorpresa?-
Il ragazzo rispose mostrando il dito medio dopo essersi asciugato le labbra col dorso della mano.
-Su, su non fare l’offeso… tocca a te farmi venire ora!-
Victoria si sedette di fronte a lui, allargando le gambe e succhiandosi un dito nel mentre.
-Non ho tutta questa voglia ora…-
-Seriamente? Ti sei offeso?-
Riprese a massaggiare nuovamente la figa umida, guardandolo e gemendo. Per luca era un segnale troppo forte da ignorare e si accomodò per leccarla nuovamente. Le gambe della ragazza lo cinsero sulle spalle.
Victoria avvertì nuovamente quella sensazione di benessere, di pace interiore, mai provata con altri clienti nei mesi precedenti. Le guance si scaldarono in fretta per i passaggi della lingua tra le labbra tremanti e gocciolanti. I capezzoli le pulsavano.
-Spingi la lingua dentro…! Scopami…!-
Luca cercava di obbedire alle complicate richieste, tuffato con tutto il viso in quell’angolo di calore e umidità. Sentiva la lingua quasi intorpidita quando dovette assecondare con la testa l’improvviso scossone delle gambe della ragazza, in una situazione che sembrava una scena di wrestling. Non potè ritrarsi finché non fu lei a liberarlo dalle gambe; ripresero entrambi fiato.
-Grazie per la leccata!-
-E’ sempre un piacere…!-
Victoria guardò l’ora sull’orologio e si mise seduta sul sedile. Tirò a sé Luca in un altro bacio, segandolo lentamente.
-E’ ora che vada, caro-
-Il tempo è volato… grazie di essere venuta stasera-
-Grazie a te per avermi riportato queste!-
Luca scese dalla macchina e si accomodò nella sua. L’escort lo salutò mostrandogli come si infilava le mutandine nella figa, spingendole dentro a metà. E questo fu la sua condanna.
scritto il
2022-08-10
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