Laboratori Passion&Toys
di
Che.vitaccia
genere
etero
ATTENZIONE. STORIA FRUTTO DI FANTASIA, CON FATTI VEROSIMILI MA INVENTATI.
Si svegliò, ma rimase intorpidito ancora per un po’. Sentiva fresco sulla pelle e si accorse di essere quasi nudo quando gli occhi si abituarono alla modesta luce della sala. Era arredata come un moderno ospedale, tavolo lucenti, armadi in metallo, macchinari e computer, ma lui era sdraiato su un comodo lettino, imbrigliato polsi e caviglie per non potersi alzare e andarsene.
Come ci era finito lì? Ciò che ricordava per ultimo era di aspettare il proprio turno nella sala d’attesa di una clinica privata. Poi il vuoto. E perché ora era quasi nudo e legato ad un letto, in quella che sembrava, ai suoi occhi spaventati, una moderna camera di tortura?
La maniglia della porta si mosse ed entrarono quelle che parevano due infermiere. La seconda chiuse la porta, prima di passare alla prima una cartelletta, da cui estrasse un fascicolo.
-Bene, sei Alessandro di 23 anni, giusto?-
Alessandro non rispose. La ragazza ripeté la domanda.
-Chi siete?-
-Ti verrà spiegato tutto a tempo debito, ora rispondi alle domande e…-
Alex tagliò corto.
-Si sono io-
-Sai dove ti trovi?-
-No, mi avete rapito e portato qui di forza-
-Normale amministrazione, non ti sei accorto di nulla e non mi pare tu sia ferito-
Alex tacque, mentre la ragazza leggeva il fascicolo. Quando ebbe finito, lo porse alla sua assistente, sospirò e appoggiò le mani su bordo del lettino.
-Allora, ci troviamo nei laboratori della Passion&Toys, immagino tu sappia di cosa ci occupiamo-
-Si, sextoys e giochi erotici…?-
-Esattamente. Una decina di giorni fa hai compilato online un nostro questionario e il computer ha trovato il tuo profilo molto interessante per le nostre ricerche. Ovviamente la tua disponibilità sarà ricompensata a dovere... direi che duecento euro per i primi test possono andare bene-
-E cosa dovrei fare? O subire?-
La ragazza si rimise eretta, sistemò il camice quasi per far risaltare il seno e poi proseguì.
-Nulla che violi la tua sessualità, tranquillo… in sintesi dovrai testare i nuovi farmaci che sviluppiamo-
Alex appariva scettico.
-E se non funzionano? O hanno effetti collaterali?-
-Fa parte del gioco… come il compenso e le ragazze che ti assisteranno. Ti lascio qualche minuto per decidere-
Le due donne uscirono dalla stanza, lasciando Alex a decidere sul da farsi. La proposta di un facile guadagno lo allettava ma d’altro canto era impaurito di provare sostanze ignote… le infermiere erano proprio sexy però, la semi erezione lo confermava.
Bussarono alla porta ed egli acconsentì l’ingresso. Rientrarono le due donne.
-Allora, cos’hai deciso?-
-Accetto…!-
Nel pronunciare la propria decisione il cazzo di Alex ebbe uno stimolo che non passò inosservato agli occhi delle due donne. La prima si presentò: Ilenia, 31 anni e dottoressa addetta agli esperimenti su Alex; alta, fisico asciutto e tonico, più alta di lui, capelli mori corti e ricci. Lucia, 25 anni, era un po’ più in carne e possedeva un vistoso seno abbondante che metteva alla prova i bottoni del camice, portava inoltre una coda bionda e gli occhiali.
Ilenia si sedette sul bordo del lettino, liberò le mani del ragazzo e iniziò a massaggiargli il petto.
-Dimmi Alex, come ti senti ora?-
-Non so… mi sento un po’ strano, impaurito-
La mano di Ilenia scivolò dal petto agli addominali, che saggiò con interesse.
-Non ti trovi a tuo agio?-
-Beh mi sono svegliato qui, legato e seminudo, con voi che mi parlate di strani esperimenti!-
-Ti mostro che non abbiamo cattive intenzioni… e forse starai più tranquillo-
Ilenia si alzò, si tolse il camice e si risedette, proseguendo a massaggiare il petto di Alex. Ora la ragazza seduta al suo fianco indossava solamente dell'intimo blu che lasciava poco spazio all’immaginazione.
-Vedi? Nulla di potenzialmente pericoloso! A parte queste, ovviamente!
Alex annuì distratto, rapito da quelle che a suo modo di dire erano il miglior paio di tette che avesse mai visto. La sua mano fu dolcemente accompagnata da quella della ragazza a posarsi sul seno, le dita si strinsero attorno a quanta più pelle e tessuto potessero. Ora che il cervello era distratto, si poteva passare dal massaggiare gli addominali al massaggiare il cazzo, oramai del tutto eretto.
-Ti piacciono Alex? Sono abbastanza sode?-
-Sono perfette…! Come le tue mani su di me…!-
Ilenia sorrise, si mise seduta più comoda, in modo tale da offrire entrambi i seni al ragazzo. Quando estrasse il cazzo dai boxer per segarlo a mano piena, egli non batté ciglio. Era duro e al contempo morbido, caldo, le vene percepibili al tatto: proprio come si era immaginata. E i capezzoli turgidi lo dimostravano.
-Alex… ti va di fare il primo test?-
-Mh?-
-L'abbiamo chiamato il test della doppia mungitura-
Ilenia si sfilò il reggiseno, si mise a cavallo del ventre del ragazzo e gli porse il seno con cui giocare; intanto Lucia sistemava una sorta di masturbatore sul cazzo di Alex, collegato con un tubo ad un macchinario lì vicino. Di tutta l’operazione di allestimento del test, Alex si accorse di poco, impegnato a succhiare i due grossi capezzoli gentilmente offertigli e solo quando il masturbatore si mise in moto, simulando una succhiata umana, che egli iniziò a gemere sommessamente.
-Tutto bene, ragazzo?-
-Si ma... cosa mi avete messo sul cazzo...?-
-Ssh tranquillo, leccami e godi!-
L'intensità del masturbatore aumentò sensibilmente. Alex smise di succhiare i capezzoli e gemette ad occhi chiusi.
-Fermatelo! Non resisto così, cazzo...!-
L'intensità aumentò poi ancora, fino a quando il masturbatore fu invaso da lunghi e densi fiotti di sperma. Ilenia rimase a guardare sorridente il ragazzo riprendere fiato, sentendo i capezzoli pulsare. Lucia, con fare esperto, liberò il cazzo dall'attrezzo senza far colare fuori lo sperma, portando il tutto vicino alla macchina deputata ad analizzare e valutare il potenziale del ragazzo; poi, per non lasciare nulla di sprecato, ripulì con la lingua il cazzo di Alex dallo sperma rimasto.
-Come ti senti?-
-Stanco, sento il cazzo pulsare...! Perché mi avete fatto venire così?-
-Perché ci serviva per fare delle analisi, tipo quelle del sangue-
-Per sapere cosa?-
Ilenia non rispose, sciolse le cavigliere al ragazzo e lo invitò a bere qualcosa da un tavolino in un angolo. Alex si sistemò i boxer in vita e raggiunse il tavolino, dove scelse della semplice aranciata tra le varie proposte.
-Dicevo, per sapere se sei il soggetto idoneo alle nostre esigenze-
-E se lo fossi...?-
Continuava ad alternare lo sguardo tra bicchiere, occhi della sua interlocutrice e il suo seno scoperto.
-Andremo avanti con le prove, come ci hai lasciato il benestare tu-
Un segnale acustico risuonò nella stanza. Ilenia si appoggiò al tavolino, richiamando l'attenzione di Alex spostandosi di lato le mutandine.
-Ho voglia di un secondo test, saresti disponibile?
Nonostante la situazione assomigliasse comicamente ad una trappola, Alex non poté resistere a quel richiamo e, posato il bicchiere, si inginocchiò tra le gambe di Ilenia. Dopo pochi secondi che le leccava la figa liscia come la seta, aveva già la bocca stranamente piena di umori. Se ne accorse tardi, quando un rivolo di umori iniziò a scorrergli lungo il collo partendo dalla bocca. Arrivavano alle sue orecchie solo i gemiti di Ilenia e ignorò involontariamente un altro avviso acustico.
Avvertiva scorrere sul petto gli umori che gli colavano fuori dalla bocca, nonostante deglutisse di continuo; si sentiva al contempo sazio e spaventato per l’insolita situazione ma la mano che gli premeva la testa contro la figa gli negava la possibilità di sottrarsi a quel dolce supplizio. I gemiti e le richieste di non fermarsi si susseguivano copiose e incessanti.
Poi improvvisamente e con spaventata sorpresa, Alex venne investito in volto da due violenti spruzzi. Indietreggiò emettendo un urlo, e seduto sul pavimento, bagnato e gocciolante, riprendeva fiato osservando Ilenia sedersi tremante e con lo sguardo assente su una sedia vicino al tavolino. Gli si avvicinò Lucia porgendogli un asciugamano.
-Sembra abbia gradito—
Alex commentò laconico.
-già-
Si asciugò alla bell’e meglio. Guardava Ilenia ancora persa nei suoi pensieri, la figa gocciolava copiosa a terra senza che lei la toccasse. Chiese a Lucia.
-Come fa a... (soppesò le parole) venire così?-
-In parte è merito suo, mi ha raccontato di esercitarsi da tempo… e in parte ricordati dove siamo ora-
La ragazza aiutò Ilenia a rimettersi composta sulla sedia, asciugandole le gambe.
-È per caso drogata...?-
-No tranquillo, non usiamo sostanze psicotrope qui. Diciamo che è stata aiutata ad ottenere un risultato così importante-
Ilenia si alzò e gli venne incontro, aiutandolo a sua volta a mettersi in piedi. Poi rise.
-Hai il terrore negli occhi!-
-Vorrei vedere te! Chi si aspettava una cosa del genere?-
-Appunto, è stato tutto molto autentico così. Ora però ti serve una doccia. Un’altra, ma reale stavolta-
La ragazza accompagnò Alex in una stanza contigua al laboratorio, arredata a spaziosa camera d’albergo: letto matrimoniale, armadio, divanetto e scrivania, bagno con doccia e vasca. Lasciò che il ragazzo ispezionasse con lo sguardo la stanza, poi gli venne incontro e lo abbracciò, stringendogli volutamente il viso sul seno; ricevette in cambio le sue mani sulla schiena.
-Resti a fare la doccia pure tu?-
Ilenia annuì, rabbrividendo al tocco delle sue mani passate a palparle il culo.
-Inizia ad andare, io ti raggiungo subito-
Alex entrò in bagno lasciando la porta aperta, si tolse i boxer e chiuse poi i vetri della doccia alle sue spalle. Ilenia lo raggiunse qualche istante più tardi, dopo che ebbe ricevuto conferma da Lucia che i risultati del test svolto prima erano positivi. Lo comunicò al ragazzo.
-Ok… e adesso?-
-Adesso festeggiamo, ti va?-
Non aspettò una sua risposta. La sua lingua già cercava la sua in un bacio tra due corpi nudi, bagnati e accaldati. Si abbracciarono a vicenda, le due intimità a stretto contatto presto iniziarono a fregarsi intensamente tra loro. Se Ilenia non si fosse volutamente staccata dall’abbraccio per inginocchiarsi, sarebbe probabilmente venuta un’altra volta. Guardava ora, con sorriso divertito, dritto negli occhi Alex. In mezzo ai due sguardi, il cazzo aveva ripreso vigore.
-Chiudi l’acqua, evitiamo sprechi-
Il ragazzo obbedì. Sentì poi un brivido percorrergli la schiena quando Ilenia esordì leccandogli il cazzo dalle palle alla punta. Notò che aveva una lingua insolitamente grande. Le accarezzò il viso. Quando la ragazza iniziò a succhiargli il cazzo, esso riprese del tutto vigore; sentendolo crescere in bocca, Ilenia non resistette a infilarsi due dita nella figa. L’altra mano stringeva e segava la base del cazzo, con l’approvazione di Alex sotto forma di gemiti.
Quando infine sentì l’orgasmo arrivare, provò ad avvertire Ilenia ma le parole gli morirono in bocca: la sorpresa di sentire la punta del dito violargli l’ano lo lasciò senza fiato. La ragazza accolse con soddisfazione lo sperma nella propria bocca, stupendosi della quantità; rimase ancora qualche istante inginocchiata e prima che si fosse successivamente alzata aveva già la bocca pulita. Solo allora tolse le dita dalla sua figa e le porse ad Alex, ancora inebriato dall’orgasmo.
-Grazie dell’aperitivo, caro… ho molto gradito. Ecco, bravo, leccami le dita… ti piace il sapore, vero?-
Il ragazzo annuì con gli occhi chiusi, succhiando avidamente.
Si svegliò, ma rimase intorpidito ancora per un po’. Sentiva fresco sulla pelle e si accorse di essere quasi nudo quando gli occhi si abituarono alla modesta luce della sala. Era arredata come un moderno ospedale, tavolo lucenti, armadi in metallo, macchinari e computer, ma lui era sdraiato su un comodo lettino, imbrigliato polsi e caviglie per non potersi alzare e andarsene.
Come ci era finito lì? Ciò che ricordava per ultimo era di aspettare il proprio turno nella sala d’attesa di una clinica privata. Poi il vuoto. E perché ora era quasi nudo e legato ad un letto, in quella che sembrava, ai suoi occhi spaventati, una moderna camera di tortura?
La maniglia della porta si mosse ed entrarono quelle che parevano due infermiere. La seconda chiuse la porta, prima di passare alla prima una cartelletta, da cui estrasse un fascicolo.
-Bene, sei Alessandro di 23 anni, giusto?-
Alessandro non rispose. La ragazza ripeté la domanda.
-Chi siete?-
-Ti verrà spiegato tutto a tempo debito, ora rispondi alle domande e…-
Alex tagliò corto.
-Si sono io-
-Sai dove ti trovi?-
-No, mi avete rapito e portato qui di forza-
-Normale amministrazione, non ti sei accorto di nulla e non mi pare tu sia ferito-
Alex tacque, mentre la ragazza leggeva il fascicolo. Quando ebbe finito, lo porse alla sua assistente, sospirò e appoggiò le mani su bordo del lettino.
-Allora, ci troviamo nei laboratori della Passion&Toys, immagino tu sappia di cosa ci occupiamo-
-Si, sextoys e giochi erotici…?-
-Esattamente. Una decina di giorni fa hai compilato online un nostro questionario e il computer ha trovato il tuo profilo molto interessante per le nostre ricerche. Ovviamente la tua disponibilità sarà ricompensata a dovere... direi che duecento euro per i primi test possono andare bene-
-E cosa dovrei fare? O subire?-
La ragazza si rimise eretta, sistemò il camice quasi per far risaltare il seno e poi proseguì.
-Nulla che violi la tua sessualità, tranquillo… in sintesi dovrai testare i nuovi farmaci che sviluppiamo-
Alex appariva scettico.
-E se non funzionano? O hanno effetti collaterali?-
-Fa parte del gioco… come il compenso e le ragazze che ti assisteranno. Ti lascio qualche minuto per decidere-
Le due donne uscirono dalla stanza, lasciando Alex a decidere sul da farsi. La proposta di un facile guadagno lo allettava ma d’altro canto era impaurito di provare sostanze ignote… le infermiere erano proprio sexy però, la semi erezione lo confermava.
Bussarono alla porta ed egli acconsentì l’ingresso. Rientrarono le due donne.
-Allora, cos’hai deciso?-
-Accetto…!-
Nel pronunciare la propria decisione il cazzo di Alex ebbe uno stimolo che non passò inosservato agli occhi delle due donne. La prima si presentò: Ilenia, 31 anni e dottoressa addetta agli esperimenti su Alex; alta, fisico asciutto e tonico, più alta di lui, capelli mori corti e ricci. Lucia, 25 anni, era un po’ più in carne e possedeva un vistoso seno abbondante che metteva alla prova i bottoni del camice, portava inoltre una coda bionda e gli occhiali.
Ilenia si sedette sul bordo del lettino, liberò le mani del ragazzo e iniziò a massaggiargli il petto.
-Dimmi Alex, come ti senti ora?-
-Non so… mi sento un po’ strano, impaurito-
La mano di Ilenia scivolò dal petto agli addominali, che saggiò con interesse.
-Non ti trovi a tuo agio?-
-Beh mi sono svegliato qui, legato e seminudo, con voi che mi parlate di strani esperimenti!-
-Ti mostro che non abbiamo cattive intenzioni… e forse starai più tranquillo-
Ilenia si alzò, si tolse il camice e si risedette, proseguendo a massaggiare il petto di Alex. Ora la ragazza seduta al suo fianco indossava solamente dell'intimo blu che lasciava poco spazio all’immaginazione.
-Vedi? Nulla di potenzialmente pericoloso! A parte queste, ovviamente!
Alex annuì distratto, rapito da quelle che a suo modo di dire erano il miglior paio di tette che avesse mai visto. La sua mano fu dolcemente accompagnata da quella della ragazza a posarsi sul seno, le dita si strinsero attorno a quanta più pelle e tessuto potessero. Ora che il cervello era distratto, si poteva passare dal massaggiare gli addominali al massaggiare il cazzo, oramai del tutto eretto.
-Ti piacciono Alex? Sono abbastanza sode?-
-Sono perfette…! Come le tue mani su di me…!-
Ilenia sorrise, si mise seduta più comoda, in modo tale da offrire entrambi i seni al ragazzo. Quando estrasse il cazzo dai boxer per segarlo a mano piena, egli non batté ciglio. Era duro e al contempo morbido, caldo, le vene percepibili al tatto: proprio come si era immaginata. E i capezzoli turgidi lo dimostravano.
-Alex… ti va di fare il primo test?-
-Mh?-
-L'abbiamo chiamato il test della doppia mungitura-
Ilenia si sfilò il reggiseno, si mise a cavallo del ventre del ragazzo e gli porse il seno con cui giocare; intanto Lucia sistemava una sorta di masturbatore sul cazzo di Alex, collegato con un tubo ad un macchinario lì vicino. Di tutta l’operazione di allestimento del test, Alex si accorse di poco, impegnato a succhiare i due grossi capezzoli gentilmente offertigli e solo quando il masturbatore si mise in moto, simulando una succhiata umana, che egli iniziò a gemere sommessamente.
-Tutto bene, ragazzo?-
-Si ma... cosa mi avete messo sul cazzo...?-
-Ssh tranquillo, leccami e godi!-
L'intensità del masturbatore aumentò sensibilmente. Alex smise di succhiare i capezzoli e gemette ad occhi chiusi.
-Fermatelo! Non resisto così, cazzo...!-
L'intensità aumentò poi ancora, fino a quando il masturbatore fu invaso da lunghi e densi fiotti di sperma. Ilenia rimase a guardare sorridente il ragazzo riprendere fiato, sentendo i capezzoli pulsare. Lucia, con fare esperto, liberò il cazzo dall'attrezzo senza far colare fuori lo sperma, portando il tutto vicino alla macchina deputata ad analizzare e valutare il potenziale del ragazzo; poi, per non lasciare nulla di sprecato, ripulì con la lingua il cazzo di Alex dallo sperma rimasto.
-Come ti senti?-
-Stanco, sento il cazzo pulsare...! Perché mi avete fatto venire così?-
-Perché ci serviva per fare delle analisi, tipo quelle del sangue-
-Per sapere cosa?-
Ilenia non rispose, sciolse le cavigliere al ragazzo e lo invitò a bere qualcosa da un tavolino in un angolo. Alex si sistemò i boxer in vita e raggiunse il tavolino, dove scelse della semplice aranciata tra le varie proposte.
-Dicevo, per sapere se sei il soggetto idoneo alle nostre esigenze-
-E se lo fossi...?-
Continuava ad alternare lo sguardo tra bicchiere, occhi della sua interlocutrice e il suo seno scoperto.
-Andremo avanti con le prove, come ci hai lasciato il benestare tu-
Un segnale acustico risuonò nella stanza. Ilenia si appoggiò al tavolino, richiamando l'attenzione di Alex spostandosi di lato le mutandine.
-Ho voglia di un secondo test, saresti disponibile?
Nonostante la situazione assomigliasse comicamente ad una trappola, Alex non poté resistere a quel richiamo e, posato il bicchiere, si inginocchiò tra le gambe di Ilenia. Dopo pochi secondi che le leccava la figa liscia come la seta, aveva già la bocca stranamente piena di umori. Se ne accorse tardi, quando un rivolo di umori iniziò a scorrergli lungo il collo partendo dalla bocca. Arrivavano alle sue orecchie solo i gemiti di Ilenia e ignorò involontariamente un altro avviso acustico.
Avvertiva scorrere sul petto gli umori che gli colavano fuori dalla bocca, nonostante deglutisse di continuo; si sentiva al contempo sazio e spaventato per l’insolita situazione ma la mano che gli premeva la testa contro la figa gli negava la possibilità di sottrarsi a quel dolce supplizio. I gemiti e le richieste di non fermarsi si susseguivano copiose e incessanti.
Poi improvvisamente e con spaventata sorpresa, Alex venne investito in volto da due violenti spruzzi. Indietreggiò emettendo un urlo, e seduto sul pavimento, bagnato e gocciolante, riprendeva fiato osservando Ilenia sedersi tremante e con lo sguardo assente su una sedia vicino al tavolino. Gli si avvicinò Lucia porgendogli un asciugamano.
-Sembra abbia gradito—
Alex commentò laconico.
-già-
Si asciugò alla bell’e meglio. Guardava Ilenia ancora persa nei suoi pensieri, la figa gocciolava copiosa a terra senza che lei la toccasse. Chiese a Lucia.
-Come fa a... (soppesò le parole) venire così?-
-In parte è merito suo, mi ha raccontato di esercitarsi da tempo… e in parte ricordati dove siamo ora-
La ragazza aiutò Ilenia a rimettersi composta sulla sedia, asciugandole le gambe.
-È per caso drogata...?-
-No tranquillo, non usiamo sostanze psicotrope qui. Diciamo che è stata aiutata ad ottenere un risultato così importante-
Ilenia si alzò e gli venne incontro, aiutandolo a sua volta a mettersi in piedi. Poi rise.
-Hai il terrore negli occhi!-
-Vorrei vedere te! Chi si aspettava una cosa del genere?-
-Appunto, è stato tutto molto autentico così. Ora però ti serve una doccia. Un’altra, ma reale stavolta-
La ragazza accompagnò Alex in una stanza contigua al laboratorio, arredata a spaziosa camera d’albergo: letto matrimoniale, armadio, divanetto e scrivania, bagno con doccia e vasca. Lasciò che il ragazzo ispezionasse con lo sguardo la stanza, poi gli venne incontro e lo abbracciò, stringendogli volutamente il viso sul seno; ricevette in cambio le sue mani sulla schiena.
-Resti a fare la doccia pure tu?-
Ilenia annuì, rabbrividendo al tocco delle sue mani passate a palparle il culo.
-Inizia ad andare, io ti raggiungo subito-
Alex entrò in bagno lasciando la porta aperta, si tolse i boxer e chiuse poi i vetri della doccia alle sue spalle. Ilenia lo raggiunse qualche istante più tardi, dopo che ebbe ricevuto conferma da Lucia che i risultati del test svolto prima erano positivi. Lo comunicò al ragazzo.
-Ok… e adesso?-
-Adesso festeggiamo, ti va?-
Non aspettò una sua risposta. La sua lingua già cercava la sua in un bacio tra due corpi nudi, bagnati e accaldati. Si abbracciarono a vicenda, le due intimità a stretto contatto presto iniziarono a fregarsi intensamente tra loro. Se Ilenia non si fosse volutamente staccata dall’abbraccio per inginocchiarsi, sarebbe probabilmente venuta un’altra volta. Guardava ora, con sorriso divertito, dritto negli occhi Alex. In mezzo ai due sguardi, il cazzo aveva ripreso vigore.
-Chiudi l’acqua, evitiamo sprechi-
Il ragazzo obbedì. Sentì poi un brivido percorrergli la schiena quando Ilenia esordì leccandogli il cazzo dalle palle alla punta. Notò che aveva una lingua insolitamente grande. Le accarezzò il viso. Quando la ragazza iniziò a succhiargli il cazzo, esso riprese del tutto vigore; sentendolo crescere in bocca, Ilenia non resistette a infilarsi due dita nella figa. L’altra mano stringeva e segava la base del cazzo, con l’approvazione di Alex sotto forma di gemiti.
Quando infine sentì l’orgasmo arrivare, provò ad avvertire Ilenia ma le parole gli morirono in bocca: la sorpresa di sentire la punta del dito violargli l’ano lo lasciò senza fiato. La ragazza accolse con soddisfazione lo sperma nella propria bocca, stupendosi della quantità; rimase ancora qualche istante inginocchiata e prima che si fosse successivamente alzata aveva già la bocca pulita. Solo allora tolse le dita dalla sua figa e le porse ad Alex, ancora inebriato dall’orgasmo.
-Grazie dell’aperitivo, caro… ho molto gradito. Ecco, bravo, leccami le dita… ti piace il sapore, vero?-
Il ragazzo annuì con gli occhi chiusi, succhiando avidamente.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Intrigo al Camerinoracconto sucessivo
La Escort 2
Commenti dei lettori al racconto erotico