Disavventure di un agente immobiliare
di
gioppi
genere
bisex
Il mio lavoro di agente immobiliare non è esente da sorprese. Belle e brutte. Quel sabato ero stato invitato a visitare una villetta alla periferia di Milano, nei pressi di via Ripamonti. I padroni, due coniugi sui 55 anni, volevano venderla per trasferirsi a vivere in Toscana. Arrivo verso le 10 del mattino e mi apre la signora. Una piacevole bionda finta, vestita con una lunga gonna in pelle su stivali neri ed una camicia bianca. Dopo i convenevoli di rito mi offre un caffè che prendiamo nell'ampio salone, dove ci raggiunge il marito. Un uomo brizzolato, leggermente sovrappeso, elegantemente vestito. Mi raccontano pregi e difetti della casa e poi iniziamo la visita, necessaria per valutare il reale valore dell'immobile. Una villetta di pregio, la cui vendita mi potrebbe portare in tasca un bel po' di soldi come commissioni. Terminato il giro mi rendo conto che non siamo scesi in cantina, raggiungibile con una scala che scende dalla cucina. Chiedo di visitare anche quel locale. I due sono perplessi, si scambiano sguardi interrogativi ma, di fronte alle mie insistenze, prendono la chiave e scendiamo. Vedo il locale caldaie, una lavanderia, una cantina per vini ma rimango fuori da una porta stranamente chiusa a chiave. Chiedo di vedere anche quella stanza. La aprono e mi si apre davanti una strana camera con un lungo tavolo in legno, anelli che pendono dal muro, due pali di legno incrociati e, appesi alla parete, fruste e altri oggetti. Li guardo imbarazzato. Sorridono e mi dicono: “ è la nostra stanza dei giochi”. E in quel momento lui chiude la porta alle sue spalle. La moglie mi si avvicina e mi domanda se voglio veramente avere l'incarico di vendita. Prende una frusta e mi solletica il mento. Rispondo di si e allora lei mi indica le catene che pendono dal soffitto e mi dice: “ e allora devi giocare con noi, e noi vogliamo schiavetti ubbidienti”.Penso alle rate del BMW, agli alimenti alla ex moglie, al viaggio a Santo Domingo in programma e accetto. Si siedono sul tavolo e mi invitano a spogliarmi. Resto con addosso solo i boxer neri attillati. Devo togliere anche quelli per indossare una specie di perizoma di pelle nera; filo dentale dietro. Lei mi indica le catene, alzo le mani e vengo bloccato, quasi nudo in mezzo alla stanza con le mani legate in alto alla catena. Lui si avvicina, mi fa allargare le gambe e blocca anche i piedi a due piccoli blocchi di cemento sul pavimento. Sono completamente alla loro mercè. Lei mi si piazza davanti e si toglie la camicia. Sfila la gonna e rimane con una guepiere nera con reggicalze. I seni, un'abbondante 4, escono dal balconcino superiore, un po' cadenti. Un perizoma nero, trasparente davanti sulla fighetta interamente depilata e filo dentale dietro, copre esilmente il reggicalze che sostiene calze a rete nere a maglie larghe. Noto che gli stivali arrivano sopra al ginocchio. Prende in un cassetto due mollette, si avvicina e senza dirmi nulla me le fissa ai capezzoli. Non fanno molto male, stringono poco ma sono il segnale del loro potere. La vista della mistress mi eccita, il mio cazzo si fa duro e la cima esce dal piccolo perizoma in pelle che indosso. Lui lo nota, mi guarda sorridendo e mi dice “ ti eccita mia moglie? Beh ne vedrai di belle troietta”. Mi si piazza davanti, si spoglia e rimane in perizoma nero, traforato sotto il quale vedo un grosso cazzo , almeno 20 cm ma soprattutto largo, già in tiro. La moglie si avvicina a delle carrucole, allenta le catene e mi invita ad inginocchiarmi. Chiedo perchè e vengono subito colpito sulle natiche nude da un colpo di frusta, lieve ma deciso. Obbedisco. Il marito si avvicina e mette il perizoma all'altezza della mia bocca, lei me la apre con il manico della frusta, lui sfila lateralmente il cazzo e me lo sbatte in gola. Lei mi sta bloccando la testa con le gambe, tira leggermente le mollette, come a dirmi che se non obbedisco potrebbe farmi più male. Il marito mi prende la testa con le due mani, la tiene ferma ed inizia a scoparmi la bocca. Colpi decisi che a volte si bloccano. Infila il suo cazzo in gola quasi fino a soffocarmi, poi lo sfila gocciolante della mia saliva, lo sbatte in faccia, sugli occhi e poi di nuovo in bocca. Sono impegnato in questo strano pompino quando sento la mano della signora scostare leggermente il filo dentale del mio perizoma, avvicinarsi al buchetto e spalmare un liquido fresco. Capisco al volo: è vaselina. Mi irrigidisco ma lei pronta mi strizza le palle. Non posso neppure urlare ho il cazzo del marito in bocca. Mi rilasso e sento il suo dito entrare, spalmare e quindi sento le dita che diventano due e poi tre. Gioca per pochi minuti poi si alza, tira fuori da un cassetto un cazzo nero finto da legare con le cinghie alla vita e lo indossa. Si fa vedere da me, si avvicina alla mia faccia e per un po' alterna il cazzo finto a quello di suo marito nella mia bocca. Poi mi va alle spalle, si inginocchia dietro di me e, lentamente, sento il cazzo nero entrarmi dentro. La vaselina rende l'operazione semplice ( il mio culetto non è proprio vergine, grazie ad un'avventura capitatami dieci anni prima) e inizia a scoparmi. Il supplizio dura alcuni minuti poi i ruoli si invertono. Il marito si mette alle mie spalle e mi incula, sento il suo largo cazzo che mi impala fino alle palle, mentre lei si slaccia il cazzo finto e si mette all'altezza della mia bocca obbligandomi a leccargli il sesso. Il gioco continua per cinque minuti poi sento il cazzo del marito ingrossarsi ulteriormente e fiotti di sperma che mi schizzano l'intestino. Rimane dentro fino alla fine poi sfila il cazzo e sento la sborra colarmi sulle gambe. La moglie si sposta e l'uomo mi sbatte il suo cazzo in bocca per farlo ripulire dalla sborra rimasta. A quel punto ritirano su le catene. Sono di nuovo in piedi. Mi slegano le mani e vedo la moglie che si appoggia al tavolo, allarga le gambe e il marito mi invita a prenderla dal di dietro. Infilo il cazzo in tiro nella figa umida,la sbatto per alcuni minuti mentre il marito gioca con il mio culetto con un fallo di plastica che alla fine mi infila fisso dentro il culo. Poi devo spostare il mio cazzo dalla figa al culo della signora che si eccita fino a godere in modo sguaiato mentre fa un pompino al marito di nuovo in tiro. Io sto per godere, lei se ne accorge, mi fa uscire dal suo culo e si fa schizzare in faccia. Si è infatti coricata per terra, le gambe larghe e la mano del marito, intera, che è scomparsa dentro la sua figa. Vengo copiosamente su viso e capelli, stremato e dolorante per il cazzo finto ancora nel culo. Lei si alza, mi invita a coricarmi sulla schiena, il marito mi alza le gambe, sfila il cazzo finto e mi incula nuovamente mentre lei si avvicina alla mia testa ed inizia ad orinarmi in bocca. Quasi soffoco, sono tutto bagnato. Lui sfila il cazzo e mi sborra nuovamente in faccia, mescolando orina e sperma. Si guardano si baciano lungamente e quindi mi indicano la doccia. Mi lavo e rivesto in silenzio, li ritrovo al piano superiore, in sala, in silenzio firmano il contratto, che metto in borsa prima di uscire. Sulla porta mi salutano e, mentre esco, sorridono dicendo “ abbiamo anche una casa al mare, da vendere, ma per avere il contratto sarà più difficile, ci sentiamo”.
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