Un viaggio da dimenticare

di
genere
dominazione

Ero in viaggio in auto con mia moglie Sara in un paese dell’est Europa. Quel sabato avevamo fatto tardi e quindi sulla strada di ritorno verso l’albergo stavo andando ben oltre i limiti di velocità. Dopo una curva un posto di blocco della temuta polizia locale, e ovviamente veniamo fermati per eccesso di velocità. Appena sceso trovo due mitra ad attendermi, uno brandito da un poliziotto sessantenne con barba bianca e viso cattivo, l’altro da una poliziotta decisamente in sovrappeso e incazzata. In un inglese stentato ci chiedono i passaporti che controllano parlottando tra di loro. C’è qualcosa che non li convince e ci invitano a seguirli al loro comando, nel paese vicino. Per essere sicuri che non scappiamo fanno salire Sara sulla loro auto, dietro con la poliziotta. Una decina di chilometri e arriviamo in una casupola alla periferia del paese con su scritto Policija. Scendo e trovo mia moglie un po’ agitata. Mi dice che per tutto il viaggio la poliziotta le sollevava la gonnellina estiva del vestito con il manganello ridendo del suo imbarazzo. Entriamo nella casetta: una scrivania e un archivio e siamo soli con i due poliziotti. Fanno un paio di telefonate e scuotendo la testa ci comunicano che non sono riusciti a fare le verifiche necessarie per lasciarci andare e che dovremmo passare la nottata nella stazione di polizia. Li guardiamo increduli, protesto alzando la voce e per risultato mi trovo ammanettato alla sedia, con le mani legate dietro. A quel punto la situazione precipita. Sara inizia ad urlare, cerca di liberarmi ma la donna poliziotta addestrata non fa fatica a bloccarla a terra. Nella colluttazione Sara si ritrova con la gonna alzata che lascia vedere il mini perizoma bianco filo dietro che indossa. I due poliziotti ridono divertiti, con il nastro adesivo le bloccano la bocca e ammanettano anche lei, in piedi alle sbarre della piccola cella. Li prego di lasciarla stare, imploro di lasciarci andare ma per risposta ricevo solo un paio di manganellate sulle gambe. Mi slegano e mi ordina di alzarmi. Obbedisco, sono terrorizzato. La poliziotta si avvicina e mi ordina di spogliarmi. Protesto e in cambio ricevo un colpo di manganello sul basso ventre, capisco che oramai devo obbedire a tutto. Mi sfilo i pantaloni, la polo e tolgo le scarpe, resto in boxer neri attillati. Mi fanno cenno di toglierli. Protesto e mi rifiuto. Allora la poliziotta si avvicina a Sara e le strappa il vestitino, lasciandola in perizoma e reggiseno a balconcino bianchi a fiorellini. Mia moglie mugola di paura, mi guarda terrorizzata. Mi tolgo anche i boxer e resto in piedi nudo e impaurito. I due poliziotti ridono, mi fanno chinare sulla scrivania appoggiando la pancia al piano e mi invitano ad allargare le gambe. Oramai ho capito che non posso rifiutarmi, obbedisco sperando di evitare altre umiliazioni a Sara. La donna si avvicina appoggia il manganello al mio buchetto e inizia a premere, piano piano lo sento entrare. Piagnucolo, la prego di lasciarmi stare ma lei continua a incularmi ridendo fino a farlo entrare fino all’impugnatura. Urlo dal dolore ma il loro gioco continua. Il poliziotto si abbassa i pantaloni, con il manganello mi fa aprire la bocca e mi fa capire che gli devo prendere in bocca il cazzone che mi si para davanti. Mi blocca la testa e inizia a scoparmi la bocca, mentre la sua collega continua a incularmi. La violenza dura alcuni minuti poi sento il suo cazzo gonfiarsi e schizzi di sborra mi riempono la bocca. Devo ingoiarla tutta. Mi lasciano così sulla scrivania con il manganello infilato nel culetto e la sborra che mi cola dalla bocca. Ridono e indicano a mia moglie la mia condizione di troia sfondata. Ora tocca a lei. La poliziotta la fa coricare sul pavimento, nuda. Si toglie i pantaloni e le mette la figa in faccia, la obbliga a leccargliela. Intanto il suo collega la scopa con il manganello. Giocano con lei per alcuni minuti, lei gode e poi le piscia in bocca lui si eccita nuovamente e la scopa violentemente sborrandole dentro. Ci salutano e abbandonano nella casetta. Nudi e violentati.
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2022-04-26
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