The Pornstar Tournament - Lena Paul
di
Che.vitaccia
genere
etero
Inutile confessare che ho guidato molto teso e nervoso, parecchi km di autostrada volati via senza prestare attenzione al contachilometri che aumentava il conteggio. Mi sarò vestito adeguatamente? Puzzerò di sudore una volta sceso dall'auto? Sul fatto che verrò dopo pochi minuti mi sono già messo l'anima in pace; al contrario di lei, io non sono un pornoattore. E se lo diventerò...? Nah, non ho il fisico adatto, troppo snello e troppo villoso. E allora perché proprio me ha scelto? Non sarà per via del cazzo... non ha niente di speciale, in spogliatoio a calcio ne ho visti di più grossi...
Quando il contachilometri si ferma, ho posteggiato di fronte ad una graziosa villetta sulle colline dell'entroterra; di fianco a me un minivan reca la scritta "PornHub" sulle fiancate, indizio che sono nel posto giusto. Scendo e con le gambe molli mi avvio al cancello, lo zaino pesa ora il doppio di quando l’ho preparato. Alle 3.06 il citofono risponde in inglese “Hello...?”. Mi presento e ottengo il permesso di entrare. Avanzo di qualche passo nel salotto a volta, chiamando a voce alta “Lena...?” Dietro una porta socchiusa di legno lucido mi arriva una risposta concitata “I'm here!” e dopo qualche secondo mi viene incontro una ragazza in bikini e pareo. Mi saluta marcando l'accento sulla seconda o “Buongiòrno! Nice to meet you, Luca!”, porgendomi la mano che imbarazzato stringo, cercando di guardarla in viso. “Nice to meet you too...! Sorry, I'm a bit embarrassed!”. La nota pornostar Lena Paul mi sorride, si china e mi bacia sulle labbra; se mi avesse anche sfiorato, sarei venuto nelle mutande. “Do you have a swimsuit…? Take it, I will wait you on the pool!” mi dice sorridendo, dirigendosi verso una porta-finestra da cui si vedono i filari ordinati di vite sulle colline antistanti la villa.
Esco dal bagno con le bermuda indosso ma senza infradito (dimenticanza), affronto la mia prima prova camminando con finta disinvoltura sul lastricato rovente che porta alla piscina, sorridendole poi mentre sospiro di sollievo con i piedi a mollo un gradino sotto il pelo dell'acqua. Lei mi guarda seduta su una sdraio, senza occhiali da sole. “Is it hot...?” mi dice alludendo al sentiero rovente; poi guardandomi le bermuda gonfie, si corregge “is it hot like you?”. La guardo stupita. “Do you really think I’m hot?”. Lei annuisce, si lecca le labbra, mi dice di buttarmi. Eseguo, ingenuamente pensando che alla mia emersione lei si sia spogliata del bikini. Ovviamente non è così, si è solo seduta a bordo vasca. Azzardo ad accarezzarle i piedi sott'acqua. “I like your wet hairy chest! And you're pretty, I see naked only shaved guys...”. Arrossisco per l'imbarazzo. Ribatto “That's why is your pussy hairy too...?”. Lena ride, risponde che è possibile; scosta il tessuto del bikini e mi mostra la figa, pelosa ma ordinata, curata, mi dice di non smettere a massaggiarle i piedi. Eseguo e in cambio ricevo uno spettacolo in prima fila delle sue dita immerse nel nero e nel rosa lucido. Sto vivendo un sogno, la pornostar tanto segata in video ora si masturba a mezzo metro dal mio viso! Mi mostra soddisfatta le dita appiccicose di umori “Lick them…”. Le lecco quasi con devozione -altro orgasmo rischiato!-
“Come to me!”. La osservo tirare fuori le gambe dall'acqua, alzarsi in piedi per poi sciogliere il nodo dello slip, lanciandomelo. “Hurry up!”. Si sdraia al sole, sulle pietre calde, aspetta che io mi sistemi tra le sue gambe. Come sono morbidi i suoi peli! Affondo la lingua alla ricerca delle sue labbra, che trovo aperte, bagnate. La sento gemere, almeno non la annoio... anche io gemo, le piastrelle a bordo piscina sono ruvide e le braccia reclamano una posizione meno stressante. Mi metto inginocchiato, ricurvo sulla sua figa pelosa; con una mano ora comodamente libera aggiungo due dita all'azione della lingua: scommessa vinta, il bacino le freme lievemente e il respiro diventa più affannoso. “Fuck me with more fingers…!”. Obbedisco, wow quattro dita entrano senza fatica! Le muovo sia all'interno che dentro-fuori, guardandola negli occhi, che mi fissano un po’ assenti, accompagnati dal respiro pesante. Devo controllarmi o ben presto sarei mezzo metro più avanti con il cazzo al posto delle dita!
Con l'altra mano le stimolo l'ano, esternamente, voglio vedere come reagisce. Nessuna risposta apparente. Premo il dito, entra senza resistenza fino a metà. “Do you like my ass, too...?”. Senza aspettare conferma si gira e si posiziona a gattoni, abbassando le spalle a terra. Resto senza parole dallo spettacolo; ardo dalla voglia di alzarmi e incularla, per venirle dentro nel culo anche solo dopo un minuto. Riposiziono le quattro dita in figa con la lingua che stavolta lecca di gusto l’ano, spaziando dal coccige alla figa; ho le guance bagnate di saliva e neanche me ne accorgo: gemiti di Lena occupano da soli i miei pensieri. Sento la sua mano toccarmi le bermuda umide, tastare le cosce e infine stringersi intorno al mio cazzo da parecchi minuti eretto. “Wait, take off your swimsuit!”. Mi alzo in piedi per togliermi le bermuda. “Mh you're fucking nice naked... fuck my ass now...!”. Non riesco a risponderle con quel culo perfetto che mi ondeggia davanti e con stupore guardo il mio cazzo scomparirci dentro senza difficoltà. Chissà come si è allenata coi cazzi neri, il mio potrebbe anche non sentirlo... io invece sento benissimo il suo ano avvolgermi, bagnarmi e massaggiarmi il mio di cazzo! Ansimo a ritmo, le mani stringono i fianchi morbidi, risaltando le rotondità del culo che mi sta facendo così tanto godere. Il suo respiro pesante mi rimbomba in testa, vorrei poterla baciare come fossimo una coppietta di adolescenti.
Mi desto dal torpore sentendo che mi intima di fermarmi. "Wait please, my ass is burning!". Inginocchiato da dietro, la vedo massaggiarsi il culo dilatato; una volta sdraiata sul lettino di schiena, alza le gambe e con fare esperto spruzza dell'olio abbronzante sull'ano, invitandomi poi ad avvicinarmi. Stavolta sono le sue mani unte a massaggiarmi il cazzo gonfio, palle comprese. Mentre aspetto che le mani sapienti completino il lavoro di preparazione, mi rendo conto di quanto possa sembrare impacciato e goffo nell'aspettare in piedi di fianco a lei. "Now you are ready for my ass, again...!". Riprende a sditalinarsi il culo, morbido come una figa. Ritorno davanti a lei, senza parlare, ho la mente rapita dal suo ano pulsante, intravedo il rossore dei tessuti interni che mi sollecitano ad entrare. "Thank you for everything, miss Lena!". Un suo gemito sostituisce la risposta e nuovamente sono dentro di lei fino alle palle e vorrei inserire pure quelle. Con l'olio le sensazioni si amplificano, sento il cazzo scaldarsi mentre scivola più facilmente attraverso i suoi muscoli; i brividi di piacere scorrono ritmici lungo la mia schiena. Sotto di me Lena ansima ad occhi chiusi, le gambe sempre sollevate premono contro il mio petto, una mano sulla figa e l'altra su un seno. Differentemente dai video in rete dov'è la protagonista, io non sono un professionista e ben presto il suo ano viene riempito dalla mia sborrata. Penso di non aver mai goduto così, ad ogni movimento residuo vengo percosso da tremiti e indotto a spruzzare ulteriormente. Non oso pensare a quale faccia stravolta abbia assunto in quegli istanti, tanto che Lena ridacchia e confabula qualcosa che però non capisco. Faccio fatica a descrivere cosa ho provato in quegli istanti post-orgasmo... eppure il cazzo è rimasto abbastanza gonfio da far cadere anche qualche goccia sul suo ventre, lui non era così provato da dire immediatamente basta. E neanche Lena, che si stringeva il seno tra le braccia sorridendomi beffarda.
Una volta seduta mi lecca e pulisce il cazzo, mostrandomi poi la lingua lievemente bianca. “Do you want to kiss me?”. Cado dal pero, totalmente impreparato. Obbedisco al cervello e dico no oppure do retta al cazzo e la bacio? Una goccia di sperma mista a saliva le cade (volontariamente?) sul seno. Opto per il compromesso, la bacio con il cazzo ormai molle ma comunque ancora gonfio. Scelta azzeccata. I brividi che mi provoca mi fanno tremare, il cazzo è adesso piu sensibile ancora di prima, sento quasi un secondo orgasmo arrivare. Quasi, anche se lei ne vorrebbe un altro, mi guarda apposta con occhi supplichevoli e lussuriosi allo stesso tempo. Sono in difficoltà, nuovamente in pochi minuti; ho il cazzo abbastanza duro da farsi succhiare ma quasi insensibile, probabilmente la seconda sborrata rimarrà solo teorica.
Suona un telefono di cui ignoravo la presenza. “Sorry, it's my job phone”. Risponde, sorride, annuisce, ride. “Tomorrow I have to record a film here, so we need to prepare the set! Thank you for the fun, I enjoyed so much your cock!”. Per me era già tanto averle leccato la figa, figuriamoci scoparla... “I really enjoyed your body too...! Can I kiss your pussy last time?” Lena ride, alza la gamba sopra il lettino e di nuovo mi mostra la figa pelosa ma curata. Un ultimo gemito e ci salutiamo con un abbraccio silenzioso.
Quando salgo in macchina suona sul mio telefono una notifica di OnlyFans, mi è stato regalato un abbonamento tutto compreso offerto dall'autrice dei contenuti.
Quando il contachilometri si ferma, ho posteggiato di fronte ad una graziosa villetta sulle colline dell'entroterra; di fianco a me un minivan reca la scritta "PornHub" sulle fiancate, indizio che sono nel posto giusto. Scendo e con le gambe molli mi avvio al cancello, lo zaino pesa ora il doppio di quando l’ho preparato. Alle 3.06 il citofono risponde in inglese “Hello...?”. Mi presento e ottengo il permesso di entrare. Avanzo di qualche passo nel salotto a volta, chiamando a voce alta “Lena...?” Dietro una porta socchiusa di legno lucido mi arriva una risposta concitata “I'm here!” e dopo qualche secondo mi viene incontro una ragazza in bikini e pareo. Mi saluta marcando l'accento sulla seconda o “Buongiòrno! Nice to meet you, Luca!”, porgendomi la mano che imbarazzato stringo, cercando di guardarla in viso. “Nice to meet you too...! Sorry, I'm a bit embarrassed!”. La nota pornostar Lena Paul mi sorride, si china e mi bacia sulle labbra; se mi avesse anche sfiorato, sarei venuto nelle mutande. “Do you have a swimsuit…? Take it, I will wait you on the pool!” mi dice sorridendo, dirigendosi verso una porta-finestra da cui si vedono i filari ordinati di vite sulle colline antistanti la villa.
Esco dal bagno con le bermuda indosso ma senza infradito (dimenticanza), affronto la mia prima prova camminando con finta disinvoltura sul lastricato rovente che porta alla piscina, sorridendole poi mentre sospiro di sollievo con i piedi a mollo un gradino sotto il pelo dell'acqua. Lei mi guarda seduta su una sdraio, senza occhiali da sole. “Is it hot...?” mi dice alludendo al sentiero rovente; poi guardandomi le bermuda gonfie, si corregge “is it hot like you?”. La guardo stupita. “Do you really think I’m hot?”. Lei annuisce, si lecca le labbra, mi dice di buttarmi. Eseguo, ingenuamente pensando che alla mia emersione lei si sia spogliata del bikini. Ovviamente non è così, si è solo seduta a bordo vasca. Azzardo ad accarezzarle i piedi sott'acqua. “I like your wet hairy chest! And you're pretty, I see naked only shaved guys...”. Arrossisco per l'imbarazzo. Ribatto “That's why is your pussy hairy too...?”. Lena ride, risponde che è possibile; scosta il tessuto del bikini e mi mostra la figa, pelosa ma ordinata, curata, mi dice di non smettere a massaggiarle i piedi. Eseguo e in cambio ricevo uno spettacolo in prima fila delle sue dita immerse nel nero e nel rosa lucido. Sto vivendo un sogno, la pornostar tanto segata in video ora si masturba a mezzo metro dal mio viso! Mi mostra soddisfatta le dita appiccicose di umori “Lick them…”. Le lecco quasi con devozione -altro orgasmo rischiato!-
“Come to me!”. La osservo tirare fuori le gambe dall'acqua, alzarsi in piedi per poi sciogliere il nodo dello slip, lanciandomelo. “Hurry up!”. Si sdraia al sole, sulle pietre calde, aspetta che io mi sistemi tra le sue gambe. Come sono morbidi i suoi peli! Affondo la lingua alla ricerca delle sue labbra, che trovo aperte, bagnate. La sento gemere, almeno non la annoio... anche io gemo, le piastrelle a bordo piscina sono ruvide e le braccia reclamano una posizione meno stressante. Mi metto inginocchiato, ricurvo sulla sua figa pelosa; con una mano ora comodamente libera aggiungo due dita all'azione della lingua: scommessa vinta, il bacino le freme lievemente e il respiro diventa più affannoso. “Fuck me with more fingers…!”. Obbedisco, wow quattro dita entrano senza fatica! Le muovo sia all'interno che dentro-fuori, guardandola negli occhi, che mi fissano un po’ assenti, accompagnati dal respiro pesante. Devo controllarmi o ben presto sarei mezzo metro più avanti con il cazzo al posto delle dita!
Con l'altra mano le stimolo l'ano, esternamente, voglio vedere come reagisce. Nessuna risposta apparente. Premo il dito, entra senza resistenza fino a metà. “Do you like my ass, too...?”. Senza aspettare conferma si gira e si posiziona a gattoni, abbassando le spalle a terra. Resto senza parole dallo spettacolo; ardo dalla voglia di alzarmi e incularla, per venirle dentro nel culo anche solo dopo un minuto. Riposiziono le quattro dita in figa con la lingua che stavolta lecca di gusto l’ano, spaziando dal coccige alla figa; ho le guance bagnate di saliva e neanche me ne accorgo: gemiti di Lena occupano da soli i miei pensieri. Sento la sua mano toccarmi le bermuda umide, tastare le cosce e infine stringersi intorno al mio cazzo da parecchi minuti eretto. “Wait, take off your swimsuit!”. Mi alzo in piedi per togliermi le bermuda. “Mh you're fucking nice naked... fuck my ass now...!”. Non riesco a risponderle con quel culo perfetto che mi ondeggia davanti e con stupore guardo il mio cazzo scomparirci dentro senza difficoltà. Chissà come si è allenata coi cazzi neri, il mio potrebbe anche non sentirlo... io invece sento benissimo il suo ano avvolgermi, bagnarmi e massaggiarmi il mio di cazzo! Ansimo a ritmo, le mani stringono i fianchi morbidi, risaltando le rotondità del culo che mi sta facendo così tanto godere. Il suo respiro pesante mi rimbomba in testa, vorrei poterla baciare come fossimo una coppietta di adolescenti.
Mi desto dal torpore sentendo che mi intima di fermarmi. "Wait please, my ass is burning!". Inginocchiato da dietro, la vedo massaggiarsi il culo dilatato; una volta sdraiata sul lettino di schiena, alza le gambe e con fare esperto spruzza dell'olio abbronzante sull'ano, invitandomi poi ad avvicinarmi. Stavolta sono le sue mani unte a massaggiarmi il cazzo gonfio, palle comprese. Mentre aspetto che le mani sapienti completino il lavoro di preparazione, mi rendo conto di quanto possa sembrare impacciato e goffo nell'aspettare in piedi di fianco a lei. "Now you are ready for my ass, again...!". Riprende a sditalinarsi il culo, morbido come una figa. Ritorno davanti a lei, senza parlare, ho la mente rapita dal suo ano pulsante, intravedo il rossore dei tessuti interni che mi sollecitano ad entrare. "Thank you for everything, miss Lena!". Un suo gemito sostituisce la risposta e nuovamente sono dentro di lei fino alle palle e vorrei inserire pure quelle. Con l'olio le sensazioni si amplificano, sento il cazzo scaldarsi mentre scivola più facilmente attraverso i suoi muscoli; i brividi di piacere scorrono ritmici lungo la mia schiena. Sotto di me Lena ansima ad occhi chiusi, le gambe sempre sollevate premono contro il mio petto, una mano sulla figa e l'altra su un seno. Differentemente dai video in rete dov'è la protagonista, io non sono un professionista e ben presto il suo ano viene riempito dalla mia sborrata. Penso di non aver mai goduto così, ad ogni movimento residuo vengo percosso da tremiti e indotto a spruzzare ulteriormente. Non oso pensare a quale faccia stravolta abbia assunto in quegli istanti, tanto che Lena ridacchia e confabula qualcosa che però non capisco. Faccio fatica a descrivere cosa ho provato in quegli istanti post-orgasmo... eppure il cazzo è rimasto abbastanza gonfio da far cadere anche qualche goccia sul suo ventre, lui non era così provato da dire immediatamente basta. E neanche Lena, che si stringeva il seno tra le braccia sorridendomi beffarda.
Una volta seduta mi lecca e pulisce il cazzo, mostrandomi poi la lingua lievemente bianca. “Do you want to kiss me?”. Cado dal pero, totalmente impreparato. Obbedisco al cervello e dico no oppure do retta al cazzo e la bacio? Una goccia di sperma mista a saliva le cade (volontariamente?) sul seno. Opto per il compromesso, la bacio con il cazzo ormai molle ma comunque ancora gonfio. Scelta azzeccata. I brividi che mi provoca mi fanno tremare, il cazzo è adesso piu sensibile ancora di prima, sento quasi un secondo orgasmo arrivare. Quasi, anche se lei ne vorrebbe un altro, mi guarda apposta con occhi supplichevoli e lussuriosi allo stesso tempo. Sono in difficoltà, nuovamente in pochi minuti; ho il cazzo abbastanza duro da farsi succhiare ma quasi insensibile, probabilmente la seconda sborrata rimarrà solo teorica.
Suona un telefono di cui ignoravo la presenza. “Sorry, it's my job phone”. Risponde, sorride, annuisce, ride. “Tomorrow I have to record a film here, so we need to prepare the set! Thank you for the fun, I enjoyed so much your cock!”. Per me era già tanto averle leccato la figa, figuriamoci scoparla... “I really enjoyed your body too...! Can I kiss your pussy last time?” Lena ride, alza la gamba sopra il lettino e di nuovo mi mostra la figa pelosa ma curata. Un ultimo gemito e ci salutiamo con un abbraccio silenzioso.
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