Caro Calogero, ascolta il seguito. É tutto vero
di
Insospettabilemogliettina
genere
tradimenti
Caro Calogero, ti sei ripreso dallo shock di essere stato un cornutone? Ma, a Venezia, fu solo inizio!
So che sono passati dieci anni ma sono convinto che quell’anno lo hai ancora bene in mente e non servirà rinfrescartelo più di tanto! Quell’anno in cui la tua mogliettina diceva di averti lasciato, ma contemporaneamente ti accorgevi che non prendeva alcuna iniziativa decisiva quali contattare avvocati e questo ti rendeva speranzoso di poterla riconquistare. In fin dei conti lavoravate ancora insieme. Per lei eri tu il primo uomo che vedeva al mattino, all’alba, ancora prima di aprire il negozio per preparare il banco e tu diventasti sempre più gentile e premuroso tanto da offrirle ogni mattino la colazione e non era inconsueto che uscivi dal negozio e rientravi con dei fiori da regalarle. Certo la mogliettina era andata a vivere dalla anziana madre a pochi passi dal negozio, ma aveva portato con sé solo poche cose, come se potesse rientrare a casa da un momento all’altro. In fin dei conti quante coppie hanno passato queste traversie per poi tornare più forti di prima?
Caro il mio Calogero, sai quale era il motivo principale per cui la tua mogliettina andò d sua madre? Non certo per riflettere ma per avere la libertà. Per fare cosa? Per fare la puttana!!! E tu assicuro che lei stessa fu prima a confidarmelo. Puttana ma sincera fino all’incredulità! Da sempre!!! Ovviamente non con te, tantomeno con i figli e anche le amiche ignare erano all’oscuro di tutto.
Quando lei rientrò da Venezia stette ancora qualche giorno nella vostra casa. La mogliettina pensava erroneamente che io (dopo essermela scopata) volessi interrompere con lei. Ma perché avrei dovuto farlo? Avevo, seppur distante, una incredibile puttana tra le mani con la quale divertirsi quindi anche i giorni successivi andammo avanti a sentirci mentre lei era in vasca e tu (pezzo di cornuto!!!) a pochi passi da lei! Inoltre, ora avevamo qualcosa in più di cui parlare, mentre lei si trastullava la figa e il avevo il cazzo in mano. Eh sì, io le spiegavo ciò che sentivo nell’altra stanza, cioè i colpì di ariete di quell’animale mentre si pompava tua moglie. E anche urlo altrettanto animale di quando sborrava. Pensa, pezzo di cornuto, quel porco aveva sborrato tre volte urlando e gemendo che (a Venezia le case sono molto vicine) sicuramente lo avranno sentito anche le abitazioni limitrofe. La vacca di tua moglie, in vasca, a pochi passi da te (in un sussurro e con la musica accesa per non farsi sentire) mi confermava tutto compreso il sapore della sborra di quel porco e quanto le piacesse ancora (come da ragazzina!) bere tutto. Fin da subito è stata la tua insospettabilemogliettina a chiarire che dopo la bevuta “ho pulito tutto che non sembrava neanche usato “. Quindi lei, in vasca, godeva silenziosamente e ti assicuro che era lei a sollecitarmi a definirla puttana, zoccola, troia, cagna e anche vacca!! Poi aspettava il mio turno chiedendomi dove stessi sborrando (lo facevo sempre in un asciugamano rosso) quindi si ricomponeva e non era infrequente che sentissi delle voci. Eravate te o i tuoi figli che la richiamavate perché la cena era pronta. Quindi usciva imperturbabile dal bagno e si ricalava nel ruolo di insospettabilemogliettina.
Talvolta tu dopo cena andavi a pianificare! Quindi lei rimaneva con i figli e non era raro che continuassimo a chattare parlando del suo passato da troia e soprattutto cosa le sarebbe piaciuto fare, simulando di guardare la TV insieme ai vostri figli.
Quindi dopo pochi giorni si trasferì da sua madre. Tu fosti fortemente contrario ma capivi che non potevi forzare la mano. Fu contrario anche il tuo figlio maggiore al quale ho già dedicato una bella letterina. La vacca di tua moglie fu abile, seppur non garantisse niente, tra le righe fece capire che avrebbe potuto essere solo un periodo interlocutorio per riflettere, quindi sia tu, sia tuo figlio accettaste questa soluzione. In realtà la vacca voleva solo una maggiore libertà. Dentro di sé aveva intuito la possibilità di tornare a fare la troia. Non sapeva come, non lo sapevo nemmeno io all’epoca ma una vocina le diceva che sarebbe potuto accadere.
Detto questo per il novantanove percento delle persone che vi conosceva (cioè tutto il paese perché la panetteria era la principale del paese) non era cambiato niente. La tua mogliettina confidò che era andata a stare da mammina solo a qualche amica e pure loro non dettero molto peso al tutto.
A rendere ancora più incredibile tutto ciò che accadrà da lì in poi era il contesto, non era una ragazzina ma una donna di quarantaquattro anni! I due figli avevano all’epoca rispettivamente ventiquattro e diciotto anni. La panetteria è stata rilevata da sette anni. Tutti i santi giorni (domenica esclusa) i clienti più mattinieri la trovavano in negozio mentre nel forno tu preparavi pizzette e focacce e i clienti serali la vedevano ancora lì che si attardava a sistemare il banco. Certo, c’era la pausa pomeridiana ma il più delle volte tornava da mamma a mangiare qualcosa poi si addormenta e sulla poltrona. Non voglio spoilerare ma ti anticipo che a brevissimo la vacca della tua ex moglie usò le pause per andare in motel con qualche toro mai visto prima di quel momento. Accadde anche che la monta fosse abbastanza lunga da non avere il tempo da passare da mammina ed essere quindi costretta ad arrivare subito in negozio, scusandosi con te del ritardo, affermando di essersi addormentata. Mentre tu eri comprensivo e sorridendo le dicevi: “Non c’è problema amore! Tanto c’ero già io!” Quindi andava nel retro e indossava il camice avendo (parole sue?) In bocca ancora il sapore della sborra di quel porco!!
Era sempre in negozio con te quando, in quel primo anno, le inviavo la conferma che la sera ci sarebbe stata una nuova monta. Un semplice SMS. La zoccola di tua moglie non riusciva quasi mai a resistere, era talmente eccitata all’ idea che doveva masturbarsi. Quindi, passando davanti a te, andava in bagno, si appoggiava al muro spogliandosi di quello che bastava, allargava le gambe e si toccava fino a godere immaginando il nuovo porco di cui (fino a quel momento) aveva visto solo due foto. Una del viso e altra del cazzo!!!
Quindi, imperturbabile, tornava al banco a servire. Ma sto anticipando troppo. Dopo Venezia avevo deciso che avrei voluto vedere fin dove potesse arrivare una puttana simile e per farlo avevo solo una possibilità: venire io a trovarla.
Fu in quella occasione che vidi per la prima volta la tua faccia da cornuto e soprattutto sentii la tua voce seppur solo al telefono. Peccato che in quel momento stavo pompando tua moglie alla pecorina in un albergo.
Ma del seguito ne parleremo ancora…
So che sono passati dieci anni ma sono convinto che quell’anno lo hai ancora bene in mente e non servirà rinfrescartelo più di tanto! Quell’anno in cui la tua mogliettina diceva di averti lasciato, ma contemporaneamente ti accorgevi che non prendeva alcuna iniziativa decisiva quali contattare avvocati e questo ti rendeva speranzoso di poterla riconquistare. In fin dei conti lavoravate ancora insieme. Per lei eri tu il primo uomo che vedeva al mattino, all’alba, ancora prima di aprire il negozio per preparare il banco e tu diventasti sempre più gentile e premuroso tanto da offrirle ogni mattino la colazione e non era inconsueto che uscivi dal negozio e rientravi con dei fiori da regalarle. Certo la mogliettina era andata a vivere dalla anziana madre a pochi passi dal negozio, ma aveva portato con sé solo poche cose, come se potesse rientrare a casa da un momento all’altro. In fin dei conti quante coppie hanno passato queste traversie per poi tornare più forti di prima?
Caro il mio Calogero, sai quale era il motivo principale per cui la tua mogliettina andò d sua madre? Non certo per riflettere ma per avere la libertà. Per fare cosa? Per fare la puttana!!! E tu assicuro che lei stessa fu prima a confidarmelo. Puttana ma sincera fino all’incredulità! Da sempre!!! Ovviamente non con te, tantomeno con i figli e anche le amiche ignare erano all’oscuro di tutto.
Quando lei rientrò da Venezia stette ancora qualche giorno nella vostra casa. La mogliettina pensava erroneamente che io (dopo essermela scopata) volessi interrompere con lei. Ma perché avrei dovuto farlo? Avevo, seppur distante, una incredibile puttana tra le mani con la quale divertirsi quindi anche i giorni successivi andammo avanti a sentirci mentre lei era in vasca e tu (pezzo di cornuto!!!) a pochi passi da lei! Inoltre, ora avevamo qualcosa in più di cui parlare, mentre lei si trastullava la figa e il avevo il cazzo in mano. Eh sì, io le spiegavo ciò che sentivo nell’altra stanza, cioè i colpì di ariete di quell’animale mentre si pompava tua moglie. E anche urlo altrettanto animale di quando sborrava. Pensa, pezzo di cornuto, quel porco aveva sborrato tre volte urlando e gemendo che (a Venezia le case sono molto vicine) sicuramente lo avranno sentito anche le abitazioni limitrofe. La vacca di tua moglie, in vasca, a pochi passi da te (in un sussurro e con la musica accesa per non farsi sentire) mi confermava tutto compreso il sapore della sborra di quel porco e quanto le piacesse ancora (come da ragazzina!) bere tutto. Fin da subito è stata la tua insospettabilemogliettina a chiarire che dopo la bevuta “ho pulito tutto che non sembrava neanche usato “. Quindi lei, in vasca, godeva silenziosamente e ti assicuro che era lei a sollecitarmi a definirla puttana, zoccola, troia, cagna e anche vacca!! Poi aspettava il mio turno chiedendomi dove stessi sborrando (lo facevo sempre in un asciugamano rosso) quindi si ricomponeva e non era infrequente che sentissi delle voci. Eravate te o i tuoi figli che la richiamavate perché la cena era pronta. Quindi usciva imperturbabile dal bagno e si ricalava nel ruolo di insospettabilemogliettina.
Talvolta tu dopo cena andavi a pianificare! Quindi lei rimaneva con i figli e non era raro che continuassimo a chattare parlando del suo passato da troia e soprattutto cosa le sarebbe piaciuto fare, simulando di guardare la TV insieme ai vostri figli.
Quindi dopo pochi giorni si trasferì da sua madre. Tu fosti fortemente contrario ma capivi che non potevi forzare la mano. Fu contrario anche il tuo figlio maggiore al quale ho già dedicato una bella letterina. La vacca di tua moglie fu abile, seppur non garantisse niente, tra le righe fece capire che avrebbe potuto essere solo un periodo interlocutorio per riflettere, quindi sia tu, sia tuo figlio accettaste questa soluzione. In realtà la vacca voleva solo una maggiore libertà. Dentro di sé aveva intuito la possibilità di tornare a fare la troia. Non sapeva come, non lo sapevo nemmeno io all’epoca ma una vocina le diceva che sarebbe potuto accadere.
Detto questo per il novantanove percento delle persone che vi conosceva (cioè tutto il paese perché la panetteria era la principale del paese) non era cambiato niente. La tua mogliettina confidò che era andata a stare da mammina solo a qualche amica e pure loro non dettero molto peso al tutto.
A rendere ancora più incredibile tutto ciò che accadrà da lì in poi era il contesto, non era una ragazzina ma una donna di quarantaquattro anni! I due figli avevano all’epoca rispettivamente ventiquattro e diciotto anni. La panetteria è stata rilevata da sette anni. Tutti i santi giorni (domenica esclusa) i clienti più mattinieri la trovavano in negozio mentre nel forno tu preparavi pizzette e focacce e i clienti serali la vedevano ancora lì che si attardava a sistemare il banco. Certo, c’era la pausa pomeridiana ma il più delle volte tornava da mamma a mangiare qualcosa poi si addormenta e sulla poltrona. Non voglio spoilerare ma ti anticipo che a brevissimo la vacca della tua ex moglie usò le pause per andare in motel con qualche toro mai visto prima di quel momento. Accadde anche che la monta fosse abbastanza lunga da non avere il tempo da passare da mammina ed essere quindi costretta ad arrivare subito in negozio, scusandosi con te del ritardo, affermando di essersi addormentata. Mentre tu eri comprensivo e sorridendo le dicevi: “Non c’è problema amore! Tanto c’ero già io!” Quindi andava nel retro e indossava il camice avendo (parole sue?) In bocca ancora il sapore della sborra di quel porco!!
Era sempre in negozio con te quando, in quel primo anno, le inviavo la conferma che la sera ci sarebbe stata una nuova monta. Un semplice SMS. La zoccola di tua moglie non riusciva quasi mai a resistere, era talmente eccitata all’ idea che doveva masturbarsi. Quindi, passando davanti a te, andava in bagno, si appoggiava al muro spogliandosi di quello che bastava, allargava le gambe e si toccava fino a godere immaginando il nuovo porco di cui (fino a quel momento) aveva visto solo due foto. Una del viso e altra del cazzo!!!
Quindi, imperturbabile, tornava al banco a servire. Ma sto anticipando troppo. Dopo Venezia avevo deciso che avrei voluto vedere fin dove potesse arrivare una puttana simile e per farlo avevo solo una possibilità: venire io a trovarla.
Fu in quella occasione che vidi per la prima volta la tua faccia da cornuto e soprattutto sentii la tua voce seppur solo al telefono. Peccato che in quel momento stavo pompando tua moglie alla pecorina in un albergo.
Ma del seguito ne parleremo ancora…
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