Sandra, un giorno al sexy-shop
di
Thorn63
genere
trio
….. Continuo del racconto: “Prima notte di nozze indimenticabile”.
Dopo quella indimenticabile notte, trascorremmo il viaggio di nozze senza alcuna trasgressione eccezion fatta per il nostro esibizionismo del quale non potevamo farne a meno.
Passò meno di un mese dal nostro rientro, quando vivemmo un’altra avventura emozionante.
Eravamo andati in un’altra città a fare i turisti e ci stavamo godendo un bel caffe al bar quando l’occhio mi cadde su un cartello pubblicitario di un sexy-shop.
In quell’istante trovai eccitante l’idea di portarci Sandra visto che non c’era mai entrata.
Mai avrei immaginato l’evolversi degli eventi.
Senza dirle nulla, cercai l’indirizzo sul cell. e vidi che era a due passi da noi.
Una volta davanti al negozio, fingendo una certa curiosità, l’invitai ad entrare e come immaginavo, arrossì tutta e si rifiutò ma conoscendola riuscii a convincerla.
Una volta dentro, notammo la presenza di solo maschi, due commessi piu altri tre tipi che frugavano tra riviste e DVD. Appena ci videro, l’attenzione fu tutta per Sandra cosa che la mise non poco a disagio, mentre a me fece pulsare il cazzo nei pantaloni, e fece quasi per uscire ma la bloccai.
Quel giorno, Sandra indossava un vestitino a tubino che ne risaltava culo, tette e fianchi ed inoltre non portava il reggiseno, un paio di calze autoreggenti con un paio di scarpe col tacco 10.
Ci guardammo intorno passando dall’abbigliamento sexy ai DVD, alle riviste ed infine ci soffermammo maggiormente sui toy, scambiandoci banali battute.
Il disagio non spariva perche quegli uomini non smettevano di guardarla quasi sbavando e la cosa aumentava la mia eccitazione. Intanto notai che dal suo vestitino erano spuntati due bei capezzoli che Lei cercava di nascondere tenendo le braccia incrociate.
Durante il nostro girare per il locale, sapendo di essere costantemente osservati, continuai a tenere la mano sul culo palpandola spudoratamente, creandole maggior imbarazzo.
L’eccitazione arrivò ai limiti ed iniziai a desiderare di vederla scopata da quegli sconosciuti ma… come fare? Finché ebbi un flash.
Tra i vari toy in esposizione, fui attratto dai “plug-in” cosi ci avviammo al bancone e presentandomi, chiesi al commesso, tra lo stupore e l’imbarazzo piu totale di Sandra, se era possibile vederne qualcuno.
Il commesso, Carlo un uomo sulla 40ina di bell’aspetto, guardò, stupito, me e poi Lei e mi chiese se avessi gia qualche idea su quale vedere.
Da dove mi uscì il coraggio non lo so, ma lo guardai negli occhi, poi voltandomi verso Sandra, dissi:
- “non saprei di preciso, vorrei regalarne uno a mia moglie ma non so decidermi quale misura scegliere.”
A quelle parole Sandra, che aveva perso l’uso della parola per la vergogna, voleva sparire/sprofondare sotto terra, provò a nascondersi dietro di me ma la tenni ferma al mio fianco.
Carlo, tra l’incredulo e il sarcastico, disse, che tutto dipendeva dalle nostre abitudini.
Eravamo al punto di non ritorno, guardai prima Sandra, poi lui e sfacciatamente gli dissi:
- “Sai…, non vorrei fare un acquisto sbagliato…, visto che te sei pratico del settore che ne dici di verificare di persona e consigliarmi il piu idoneo?”
Incredulo/stupito, ci guardò entrambi e mi chiese se avesse capito bene ciò che gli avevo appena chiesto e una volta avuta la conferma, guardando Sandra ci invitò a seguirlo in una stanza riservata agli addetti ai lavori, avvisò l’altro collega, Stefano, che si sarebbe assentato per un po e sparimmo tutti e tre in quella stanza.
Una volta dentro, presi la borsetta e la maglietta dalle braccia di Sandra, le diedi un bacio e spingendola verso di lui, dissi:
- “prego, è tutta tua.”
Carlo la tirò a sé e la fece appoggiare le braccia sul tavolo, le sollevò il vestito fin sopra i fianchi scoprendole le mutandine colorate e prese a palparla.
Mi guardò come per avere un ulteriore consenso che arrivò con il mio sguardo.
Allora le fece divaricare le gambe e le abbassò le mutandine fino a metà coscia poi le allargò le natiche e si fiondò a leccarle il culo.
A quel contatto Sandra iniziò a gemere dal piacere, si appoggio con tutto il busto sul tavolo.
Intanto Carlo infilatole le dita nella figa prese a scoparla mentre con la lingua si lavorava il culo e le provocò un primo orgasmo.
Poi si tirò su e si apprestò ad incularla, fece per bagnarsi le mani con la saliva per lubrificarsi quando gli dissi che poteva tranquillamente lubrificarlo in figa.
Non se lo fece ripetere, in un attimo glie lo ficcò dentro provocandole un secondo orgasmo.
La scopava come un forsennato e mi accorsi che subito stava per venire allora gli dissi che se voleva poteva venirle tranquillamente anche in bocca.
A quelle parole, lo tirò fuori e la fece inginocchiare ficcandogli il cazzo tutto in bocca, prese a scoparla fino a scaricarle tutto lo sperma in gola che Lei da brava troietta ingoiò.
Tornò subito vigoroso, la fece rimettere carponi e stavolta puntò subito il culo. Dopo una prima resistenza finalmente si fece strada e glie lo infilò tutto dentro fino alle palle.
La prese per i fianchi e incominciò a scoparla provocandole orgasmi multipli.
Prima che lui venisse, gli chiesi:
- Che dici se facciamo divertire anche il tuo collega?”
Senza battere ciglio, si ricompose alla meglio e andò a chiamarlo.
In quegli attimi che rimanemmo da soli Sandra proferì le sue prime parole, si avvicinò e mi sussurrò “Ti amo” e ci baciammo.
Per fortuna in quel momento non c’erano clienti cosi chiusero il negozio col cartello torno subito e apparvero tutti e due nella stanza.
Carlo da parte sua non perse tempo, si sbarazzò subito dei pantaloni e riprese da dove aveva lasciato cioè incularla.
Stefano, un ragazzo sulla 20ina, quando la vide mezza nuda e cosi a disposizione, mi guardò titubante ed io lo tranquillizzai invitandolo ad unirsi alla festa.
Ovviamente mi unii anch’io e la scopammo per piu di un’ora riempendole ogni buco.
Quando finimmo di rimetterci a posto, chiesi a Carlo, scherzando, se avesse capito quale “plug-in” consigliarmi. Scoppiammo tutti a ridere, poi andò in deposito e torno con una confezione di “plug-in” e porgendomela disse:
- “questo è un regalo da parte della ditta.”
Li ringraziammo, e Sandra li ringraziò personalmente con un bacio. Stavamo per andare via quando mi venne un’idea.
Presi Sandra e la feci appoggiare con le mani sul bancone, le dissi che non era corretto andare via senza aver dimostrato di apprezzare il regalo, cosi tirai fuori il plug-in dalla confezione, le abbassai le mutandine e invitai Carlo ad infilarglielo nel culo.
Subito dopo, sia Carlo che Stefano, vollero farsi un selfie vicino a quel culetto con ben in mostra il plug-in.
Dopo di che Sandra fece per levarselo ma l’obbligai a tenerlo fino al nostro rientro a casa.
Salutammo nuovamente e andammo via.
I primi passi, metri furono una vera tortura per Lei non essendo abituata a camminare con quel coso piantato in culo poi si adattò al punto che mi confessò di aver avuto anche un piccolo orgasmo.
Tornati a casa, ci scambiammo, come sempre, le proprie emozioni sull’accaduto e mi fece promettere di non farle mancare mai quei momenti.
Sono graditi commenti e suggerimenti: thorn63@yahoo.it
Dopo quella indimenticabile notte, trascorremmo il viaggio di nozze senza alcuna trasgressione eccezion fatta per il nostro esibizionismo del quale non potevamo farne a meno.
Passò meno di un mese dal nostro rientro, quando vivemmo un’altra avventura emozionante.
Eravamo andati in un’altra città a fare i turisti e ci stavamo godendo un bel caffe al bar quando l’occhio mi cadde su un cartello pubblicitario di un sexy-shop.
In quell’istante trovai eccitante l’idea di portarci Sandra visto che non c’era mai entrata.
Mai avrei immaginato l’evolversi degli eventi.
Senza dirle nulla, cercai l’indirizzo sul cell. e vidi che era a due passi da noi.
Una volta davanti al negozio, fingendo una certa curiosità, l’invitai ad entrare e come immaginavo, arrossì tutta e si rifiutò ma conoscendola riuscii a convincerla.
Una volta dentro, notammo la presenza di solo maschi, due commessi piu altri tre tipi che frugavano tra riviste e DVD. Appena ci videro, l’attenzione fu tutta per Sandra cosa che la mise non poco a disagio, mentre a me fece pulsare il cazzo nei pantaloni, e fece quasi per uscire ma la bloccai.
Quel giorno, Sandra indossava un vestitino a tubino che ne risaltava culo, tette e fianchi ed inoltre non portava il reggiseno, un paio di calze autoreggenti con un paio di scarpe col tacco 10.
Ci guardammo intorno passando dall’abbigliamento sexy ai DVD, alle riviste ed infine ci soffermammo maggiormente sui toy, scambiandoci banali battute.
Il disagio non spariva perche quegli uomini non smettevano di guardarla quasi sbavando e la cosa aumentava la mia eccitazione. Intanto notai che dal suo vestitino erano spuntati due bei capezzoli che Lei cercava di nascondere tenendo le braccia incrociate.
Durante il nostro girare per il locale, sapendo di essere costantemente osservati, continuai a tenere la mano sul culo palpandola spudoratamente, creandole maggior imbarazzo.
L’eccitazione arrivò ai limiti ed iniziai a desiderare di vederla scopata da quegli sconosciuti ma… come fare? Finché ebbi un flash.
Tra i vari toy in esposizione, fui attratto dai “plug-in” cosi ci avviammo al bancone e presentandomi, chiesi al commesso, tra lo stupore e l’imbarazzo piu totale di Sandra, se era possibile vederne qualcuno.
Il commesso, Carlo un uomo sulla 40ina di bell’aspetto, guardò, stupito, me e poi Lei e mi chiese se avessi gia qualche idea su quale vedere.
Da dove mi uscì il coraggio non lo so, ma lo guardai negli occhi, poi voltandomi verso Sandra, dissi:
- “non saprei di preciso, vorrei regalarne uno a mia moglie ma non so decidermi quale misura scegliere.”
A quelle parole Sandra, che aveva perso l’uso della parola per la vergogna, voleva sparire/sprofondare sotto terra, provò a nascondersi dietro di me ma la tenni ferma al mio fianco.
Carlo, tra l’incredulo e il sarcastico, disse, che tutto dipendeva dalle nostre abitudini.
Eravamo al punto di non ritorno, guardai prima Sandra, poi lui e sfacciatamente gli dissi:
- “Sai…, non vorrei fare un acquisto sbagliato…, visto che te sei pratico del settore che ne dici di verificare di persona e consigliarmi il piu idoneo?”
Incredulo/stupito, ci guardò entrambi e mi chiese se avesse capito bene ciò che gli avevo appena chiesto e una volta avuta la conferma, guardando Sandra ci invitò a seguirlo in una stanza riservata agli addetti ai lavori, avvisò l’altro collega, Stefano, che si sarebbe assentato per un po e sparimmo tutti e tre in quella stanza.
Una volta dentro, presi la borsetta e la maglietta dalle braccia di Sandra, le diedi un bacio e spingendola verso di lui, dissi:
- “prego, è tutta tua.”
Carlo la tirò a sé e la fece appoggiare le braccia sul tavolo, le sollevò il vestito fin sopra i fianchi scoprendole le mutandine colorate e prese a palparla.
Mi guardò come per avere un ulteriore consenso che arrivò con il mio sguardo.
Allora le fece divaricare le gambe e le abbassò le mutandine fino a metà coscia poi le allargò le natiche e si fiondò a leccarle il culo.
A quel contatto Sandra iniziò a gemere dal piacere, si appoggio con tutto il busto sul tavolo.
Intanto Carlo infilatole le dita nella figa prese a scoparla mentre con la lingua si lavorava il culo e le provocò un primo orgasmo.
Poi si tirò su e si apprestò ad incularla, fece per bagnarsi le mani con la saliva per lubrificarsi quando gli dissi che poteva tranquillamente lubrificarlo in figa.
Non se lo fece ripetere, in un attimo glie lo ficcò dentro provocandole un secondo orgasmo.
La scopava come un forsennato e mi accorsi che subito stava per venire allora gli dissi che se voleva poteva venirle tranquillamente anche in bocca.
A quelle parole, lo tirò fuori e la fece inginocchiare ficcandogli il cazzo tutto in bocca, prese a scoparla fino a scaricarle tutto lo sperma in gola che Lei da brava troietta ingoiò.
Tornò subito vigoroso, la fece rimettere carponi e stavolta puntò subito il culo. Dopo una prima resistenza finalmente si fece strada e glie lo infilò tutto dentro fino alle palle.
La prese per i fianchi e incominciò a scoparla provocandole orgasmi multipli.
Prima che lui venisse, gli chiesi:
- Che dici se facciamo divertire anche il tuo collega?”
Senza battere ciglio, si ricompose alla meglio e andò a chiamarlo.
In quegli attimi che rimanemmo da soli Sandra proferì le sue prime parole, si avvicinò e mi sussurrò “Ti amo” e ci baciammo.
Per fortuna in quel momento non c’erano clienti cosi chiusero il negozio col cartello torno subito e apparvero tutti e due nella stanza.
Carlo da parte sua non perse tempo, si sbarazzò subito dei pantaloni e riprese da dove aveva lasciato cioè incularla.
Stefano, un ragazzo sulla 20ina, quando la vide mezza nuda e cosi a disposizione, mi guardò titubante ed io lo tranquillizzai invitandolo ad unirsi alla festa.
Ovviamente mi unii anch’io e la scopammo per piu di un’ora riempendole ogni buco.
Quando finimmo di rimetterci a posto, chiesi a Carlo, scherzando, se avesse capito quale “plug-in” consigliarmi. Scoppiammo tutti a ridere, poi andò in deposito e torno con una confezione di “plug-in” e porgendomela disse:
- “questo è un regalo da parte della ditta.”
Li ringraziammo, e Sandra li ringraziò personalmente con un bacio. Stavamo per andare via quando mi venne un’idea.
Presi Sandra e la feci appoggiare con le mani sul bancone, le dissi che non era corretto andare via senza aver dimostrato di apprezzare il regalo, cosi tirai fuori il plug-in dalla confezione, le abbassai le mutandine e invitai Carlo ad infilarglielo nel culo.
Subito dopo, sia Carlo che Stefano, vollero farsi un selfie vicino a quel culetto con ben in mostra il plug-in.
Dopo di che Sandra fece per levarselo ma l’obbligai a tenerlo fino al nostro rientro a casa.
Salutammo nuovamente e andammo via.
I primi passi, metri furono una vera tortura per Lei non essendo abituata a camminare con quel coso piantato in culo poi si adattò al punto che mi confessò di aver avuto anche un piccolo orgasmo.
Tornati a casa, ci scambiammo, come sempre, le proprie emozioni sull’accaduto e mi fece promettere di non farle mancare mai quei momenti.
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