Sandra, e il suo passato. (II^ e ultima parte)
di
Thorn63
genere
sadomaso
….. continuo del racconto di “Sandra, e il suo passato. (parte I^)
La relazione tra Salvatore e Sandra in quei 6/7mesi, fu un continuo crescendo di emozioni.
Lui godeva nel porla in situazioni imbarazzanti e Lei, da parte sua, godeva a soddisfarlo.
Finche un giorno, lui si spinse oltre.
In quel periodo, Salvatore si apprestava ad entrare in società con un suo amico per un’altra agenzia.
Diego, un uomo di 56 anni, divorziato e a differenza di Salvatore non proprio di bell’aspetto e un po in carne.
Quando Sandra lo conobbe, notò che Diego aveva un carattere alquanto rude e che si prendeva molta confidenza. Lo fece presente a Salvatore, ma quest’ultimo la tranquillizzò dicendole che era il suo modo di fare un po burbero.
Quando la società fu conclusa, i due soci decisero di festeggiare l’evento con una cena e Salvatore invitò anche Sandra, cogliendola di sorpresa per averla preferita alla moglie, facendola inorgoglire.
Inoltre le disse che con l’occasione avrebbero trascorso qualche giorno nella loro tana d’amore.
Arrivò il giorno atteso e per l’occasione, Salvatore le regalò tutto l’abbigliamento che avrebbe dovuto indossare per la serata, intimo compreso.
Un vestitino molto sexy, con gonnellina volante a meta coscia e una scollatura profonda sul davanti e sul dietro, mutandina di pizzo nero, calze autoreggenti e scarpe con tacco 12.
Non le fece indossare il reggiseno creandole molto imbarazzo perche a causa di quella scollatura dovette fare molta fatica per non ritrovarsi con le tette di fuori.
Al ristorante, Salvatore aveva riservato un tavolo privè dove sarebbero stati tranquilli e lontano da occhi indiscreti e fece accomodare Sandra al centro tra loro due.
Per tutta la serata, incurante della presenza di Diego, Salvatore allungava la mano tra le sue gambe trastullandole la figa ed eccitandola, procurandole brividi di piacere che non passarono inosservati a Diego.
Capitò che Sandra incrociasse lo sguardo di Diego mentre si mordeva le labbra dall’eccitazione oppure che distratta dalle attenzioni di Salvatore non si accorgesse di avere le tette fuori dalla scollatura alla mercé degli sguardi di Diego.
Situazione, quella di essere usata e mostrata, che rientrava nel suo ruolo di sottomessa ma non immaginava che quello era il preludio del prosieguo della serata.
Terminata la cena, tra lo stupore di Sara, Salvatore invitò Diego a bere un drink a casa.
Giunti a casa, mise un po di musica di sottofondo e versò un drink per tutti, poi tirò a sé Sandra e abbracciandola da dietro la mise di fronte a Diego seduto sul divano e tra lo stupore di Lei gli chiese:
- “Embè… che mi dici del mio amore?”
A quelle parole Sandra sentì una vampata di calore per tutto il corpo, si voltò e guardò allibita Salvatore che la redarguì stringendola forte tra le braccia e Diego con fare rude rispose:
- “Dico che è un pezzo di figa e che è tutta la sera che me la scoperei.”
In quel momento Sandra capì perche Salvatore non avesse invitato la moglie.
Iniziò un dialogo tra di loro con Lei come soggetto, ma non le fu permesso di parlare, dove veniva considerata l’oggetto che si stavano per contendere.
Una parte di Lei avrebbe voluto scappare via ma, piu della trattenuta di Salvatore, fu la parte di Lei sottomessa ed eccitata che la fece rimanere ferma ad aspettare l’evolversi degli eventi.
- “Scommetto che è da oggi che vuoi ciucciartele.” – disse Salvatore facendo scivolare la scollatura
del vestito lungo le braccia e mostrando quelle due tettine a quel bavoso di Diego.
Nel fare questo, la spinse piu avanti fino a farla trovare ad un passo da Diego e quest’ultimo rimanendo seduto, allungò le mani sulle tette e prese a massaggiarle.
Per la prima volta in vita sua si trovò tra due uomini, sentì le mani di uno accarezzarla tra le gambe mentre l’altro le palpava le tette e questa nuova esperienza la porto ad avere un primo orgasmo.
Diego, smise con le tette e infilate le mani sotto il vestito, prese ad accarezzarle le gambe salendo fino a raggiungere i glutei che prese a palpare, poi con una mano passò alla figa e la martoriò.
Istintivamente Sandra si voltò verso Salvatore a cercare le sue labbra e allungò le mani dietro sulla patta di lui e prese a stringergli il cazzo con le mani, oramai in preda all’eccitazione piu totale.
Salvatore le aprì la cerniera del vestito e lo fece scorrere lungo le gambe, lasciandola con le sole mutandine, calze autoreggenti e scarpe coi tacchi, sotto lo sguardo depravato di Diego. In un attimo di vergogna, fece per coprirsi le tette e la figa ma Salvatore la blocco subito e disse a Diego:
- “Allora? È come te l’immaginavi?... tieni, da oggi puoi scopartela come e quanto vuoi…”
Cosi dicendo la spinse tra le braccia di Diego.
Diego, la fece inginocchiare e tiratosi il cazzo fuori, la prese per i capelli, l’avvicinò ficcandoglielo in gola e prese a scoparla in bocca senza darle il tempo di respirare.
A differenza di Salvatore, Diego si dimostrò un uomo senza rispetto e ritegno, molto animalesco.
Mentre la scopava, la riempiva di insulti ma soprattutto sia lui che Salvatore la commentavano riempendola di “troia, puttana, zoccola etc.” e questo le provocò diversi orgasmi.
Nel giro di qualche minuto, sentì che stava per venire e non le permise di svincolarsi scaricandole in gola una gran quantità di sperma che le obbligò di ingoiare.
Era così eccitato che subito gli tornò duro, allora la fece sdraiare sul divano e le sfilò le mutandine, si fiondò sulla sua figa e prese a slapparla succhiandone tutti gli umori.
Nel frattempo Salvatore le avvicinò il cazzo alla bocca e Lei prese a succhiarglielo avidamente.
Dopo averla leccata per bene, Diego, si posizionò sopra di Lei e prese a scoparla in figa.
Era talmente rozzo che anche i suoi versi, sembravano piu grugniti che gemiti.
La scoparono per tutta la notte finche non si addormentarono.
Il giorno dopo Salvatore dovette tornare in ufficio lasciandola sola con Diego e si raccomandò di non fargli fare brutta figura.
Per i due giorni a seguire sottostette al volere di Diego il quale la trattò come una puttana. La scopò anche in culo e per la prima volta si vide infilare in figa e nel culo oggetti diversi da un cazzo.
Finalmente Salvatore tornò e trascorsero l’ultimo giorno a scoparla e umiliarla, facendola godere anche con la doppia penetrazione.
Da quel giorno e per i mesi a venire, fin quanto non conobbe e si innamorò di me, divenne la loro bambola del sesso, la scopavano singolarmente o in coppia e a Lei la cosa piaceva tanto.
….. fine del racconto …..
Era notte fonda quando finì di raccontare e l’unica parola che riuscii a pronunciare fu: - “WOW”.
Chiudemmo con una intensa scopata.
La mattina seguente, eravamo a fare colazione, felici per la nostra relazione e non smettevo di ammirarla mentre si aggirava per la cucina, con le mutandine a vista e un top corto, quando la presi per mano e l’attirai a me facendola sedere sulle mie ginocchia. La guardai negli occhi e gli chiesi:
- “Amore… mi vuoi sposare?”
Diede un sobbalzo e mi guardò esterrefatta, trattenne il fiato per qualche secondo dopo di che mi abbracciò forte e per una decina di volte iniziò a ripete:
- “Si… siii… Siiiii…”
E iniziammo ad organizzarlo… il nostro matrimonio.
Sono graditi commenti e suggerimenti: thorn63@yahoo.it
La relazione tra Salvatore e Sandra in quei 6/7mesi, fu un continuo crescendo di emozioni.
Lui godeva nel porla in situazioni imbarazzanti e Lei, da parte sua, godeva a soddisfarlo.
Finche un giorno, lui si spinse oltre.
In quel periodo, Salvatore si apprestava ad entrare in società con un suo amico per un’altra agenzia.
Diego, un uomo di 56 anni, divorziato e a differenza di Salvatore non proprio di bell’aspetto e un po in carne.
Quando Sandra lo conobbe, notò che Diego aveva un carattere alquanto rude e che si prendeva molta confidenza. Lo fece presente a Salvatore, ma quest’ultimo la tranquillizzò dicendole che era il suo modo di fare un po burbero.
Quando la società fu conclusa, i due soci decisero di festeggiare l’evento con una cena e Salvatore invitò anche Sandra, cogliendola di sorpresa per averla preferita alla moglie, facendola inorgoglire.
Inoltre le disse che con l’occasione avrebbero trascorso qualche giorno nella loro tana d’amore.
Arrivò il giorno atteso e per l’occasione, Salvatore le regalò tutto l’abbigliamento che avrebbe dovuto indossare per la serata, intimo compreso.
Un vestitino molto sexy, con gonnellina volante a meta coscia e una scollatura profonda sul davanti e sul dietro, mutandina di pizzo nero, calze autoreggenti e scarpe con tacco 12.
Non le fece indossare il reggiseno creandole molto imbarazzo perche a causa di quella scollatura dovette fare molta fatica per non ritrovarsi con le tette di fuori.
Al ristorante, Salvatore aveva riservato un tavolo privè dove sarebbero stati tranquilli e lontano da occhi indiscreti e fece accomodare Sandra al centro tra loro due.
Per tutta la serata, incurante della presenza di Diego, Salvatore allungava la mano tra le sue gambe trastullandole la figa ed eccitandola, procurandole brividi di piacere che non passarono inosservati a Diego.
Capitò che Sandra incrociasse lo sguardo di Diego mentre si mordeva le labbra dall’eccitazione oppure che distratta dalle attenzioni di Salvatore non si accorgesse di avere le tette fuori dalla scollatura alla mercé degli sguardi di Diego.
Situazione, quella di essere usata e mostrata, che rientrava nel suo ruolo di sottomessa ma non immaginava che quello era il preludio del prosieguo della serata.
Terminata la cena, tra lo stupore di Sara, Salvatore invitò Diego a bere un drink a casa.
Giunti a casa, mise un po di musica di sottofondo e versò un drink per tutti, poi tirò a sé Sandra e abbracciandola da dietro la mise di fronte a Diego seduto sul divano e tra lo stupore di Lei gli chiese:
- “Embè… che mi dici del mio amore?”
A quelle parole Sandra sentì una vampata di calore per tutto il corpo, si voltò e guardò allibita Salvatore che la redarguì stringendola forte tra le braccia e Diego con fare rude rispose:
- “Dico che è un pezzo di figa e che è tutta la sera che me la scoperei.”
In quel momento Sandra capì perche Salvatore non avesse invitato la moglie.
Iniziò un dialogo tra di loro con Lei come soggetto, ma non le fu permesso di parlare, dove veniva considerata l’oggetto che si stavano per contendere.
Una parte di Lei avrebbe voluto scappare via ma, piu della trattenuta di Salvatore, fu la parte di Lei sottomessa ed eccitata che la fece rimanere ferma ad aspettare l’evolversi degli eventi.
- “Scommetto che è da oggi che vuoi ciucciartele.” – disse Salvatore facendo scivolare la scollatura
del vestito lungo le braccia e mostrando quelle due tettine a quel bavoso di Diego.
Nel fare questo, la spinse piu avanti fino a farla trovare ad un passo da Diego e quest’ultimo rimanendo seduto, allungò le mani sulle tette e prese a massaggiarle.
Per la prima volta in vita sua si trovò tra due uomini, sentì le mani di uno accarezzarla tra le gambe mentre l’altro le palpava le tette e questa nuova esperienza la porto ad avere un primo orgasmo.
Diego, smise con le tette e infilate le mani sotto il vestito, prese ad accarezzarle le gambe salendo fino a raggiungere i glutei che prese a palpare, poi con una mano passò alla figa e la martoriò.
Istintivamente Sandra si voltò verso Salvatore a cercare le sue labbra e allungò le mani dietro sulla patta di lui e prese a stringergli il cazzo con le mani, oramai in preda all’eccitazione piu totale.
Salvatore le aprì la cerniera del vestito e lo fece scorrere lungo le gambe, lasciandola con le sole mutandine, calze autoreggenti e scarpe coi tacchi, sotto lo sguardo depravato di Diego. In un attimo di vergogna, fece per coprirsi le tette e la figa ma Salvatore la blocco subito e disse a Diego:
- “Allora? È come te l’immaginavi?... tieni, da oggi puoi scopartela come e quanto vuoi…”
Cosi dicendo la spinse tra le braccia di Diego.
Diego, la fece inginocchiare e tiratosi il cazzo fuori, la prese per i capelli, l’avvicinò ficcandoglielo in gola e prese a scoparla in bocca senza darle il tempo di respirare.
A differenza di Salvatore, Diego si dimostrò un uomo senza rispetto e ritegno, molto animalesco.
Mentre la scopava, la riempiva di insulti ma soprattutto sia lui che Salvatore la commentavano riempendola di “troia, puttana, zoccola etc.” e questo le provocò diversi orgasmi.
Nel giro di qualche minuto, sentì che stava per venire e non le permise di svincolarsi scaricandole in gola una gran quantità di sperma che le obbligò di ingoiare.
Era così eccitato che subito gli tornò duro, allora la fece sdraiare sul divano e le sfilò le mutandine, si fiondò sulla sua figa e prese a slapparla succhiandone tutti gli umori.
Nel frattempo Salvatore le avvicinò il cazzo alla bocca e Lei prese a succhiarglielo avidamente.
Dopo averla leccata per bene, Diego, si posizionò sopra di Lei e prese a scoparla in figa.
Era talmente rozzo che anche i suoi versi, sembravano piu grugniti che gemiti.
La scoparono per tutta la notte finche non si addormentarono.
Il giorno dopo Salvatore dovette tornare in ufficio lasciandola sola con Diego e si raccomandò di non fargli fare brutta figura.
Per i due giorni a seguire sottostette al volere di Diego il quale la trattò come una puttana. La scopò anche in culo e per la prima volta si vide infilare in figa e nel culo oggetti diversi da un cazzo.
Finalmente Salvatore tornò e trascorsero l’ultimo giorno a scoparla e umiliarla, facendola godere anche con la doppia penetrazione.
Da quel giorno e per i mesi a venire, fin quanto non conobbe e si innamorò di me, divenne la loro bambola del sesso, la scopavano singolarmente o in coppia e a Lei la cosa piaceva tanto.
….. fine del racconto …..
Era notte fonda quando finì di raccontare e l’unica parola che riuscii a pronunciare fu: - “WOW”.
Chiudemmo con una intensa scopata.
La mattina seguente, eravamo a fare colazione, felici per la nostra relazione e non smettevo di ammirarla mentre si aggirava per la cucina, con le mutandine a vista e un top corto, quando la presi per mano e l’attirai a me facendola sedere sulle mie ginocchia. La guardai negli occhi e gli chiesi:
- “Amore… mi vuoi sposare?”
Diede un sobbalzo e mi guardò esterrefatta, trattenne il fiato per qualche secondo dopo di che mi abbracciò forte e per una decina di volte iniziò a ripete:
- “Si… siii… Siiiii…”
E iniziammo ad organizzarlo… il nostro matrimonio.
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