Tanto va la gatta al lardo
di
amoredipapÃ
genere
incesti
I rapporti tra mamma e papà subirono una flessione per un piccolo problema legato all'eredità di un appartamento. Infatti lo occupò il fratello trovandola d'accordo.
Giustamente papà pensava che dovesse essere diviso, anche se il fratello stava attraversando un brutto momento, almeno chiedere anche un suo parere. Comunque siccome
si amavano , per sbollire la rabbia papà si prese qualche giorno di riflessione, non per separarsi, solo per liberare la mente e far sbollire la rabbia. Non voleva andare da solo, decise di chiedere il permesso alla forestale per occupare per tre giorni il rifugio "Abete" abbastanza vicino (50 km) alla nostra abitazione. ?Autorizzazione arrivò abbastanza presto, caricammo la macchina con l'attrezzatura e partimmo. Mamma offrì la sua collaborazione, la lasciammo a discutere col fratello. Giornata magnifica, temperatura ideale. Appena arrivati ci spogliammo nudi tanto nessuno poteva vederci. La mattinata trascorse ad organizzarci e sistemare per il soggiorno.
Io e papà ci amiamo nel vero senso della parola, ci eccitiamo facilmente e ci piace giocare con i nostri cazzi, quello di papà poi è particolarmente grande e delizioso è un piacere succhiarlo e leccarlo. Io non sono da meno ed anche lui stravede per il mio.
Il rifugio è abbastanza isolato, se qualcuno volesse arrivarci lo noteremmo nella, stradina sottostante e per arrivare da noi impiegherebbe almeno un'ora.
Dopo aver sistemato e fatto un pranzo frugale ci adagiammo sulla branda così come eravamo. Lui preferisce avermi sopra, sentire il contatto con i nostri cazzi e poi il favoloso sessantanove. Solitamente si genera un problema, non riusciamo a resistere all'eccitazione e sborriamo subito, quindi lo ripetiamo gustandoci quel meraviglioso atto. La sborra la ingoiamo e non sporchiamo la biancheria. Dopo la seconda bevuta ci lavammo con l'acqua fredda della sorgente vicina facendo rimpicciolire i nostri cazzi. Ci vestimmo e dopo aver chiuso la porta ci incamminammo per una salutare passeggiata. Panorama mozzafiato, aria pulita, respiri profondi per ossigenare i polmoni, tutto straordinariamente bello. Io e papà mano nella mano, sentirsi vicini ci eccitava. Con papà è difficile resistere, il solo contatto ci fa uscire di testa, nonostante avessimo sborrato due volte un'ora prima i nostri cazzi ripartirono e quindi decidemmo di tornare indietro. Ancora nudi sulla brada ad assaporare il contatto dei nostri corpi. Cenammo quasi al buio con la torcia ed ancora insieme sulla branda. prendemmo due coperte pesanti perché la notte in montagna c'è abbastanza fresco ed al buio totale dopo aver sprangato la porta ci mettemmo a parlare fino al sonno che ci tramortì quasi subito. Decidemmo di fare una escursione nella località "Valle dei sogni". Partimmo alle sei e passando su dei sentieri attrezzati, raggiungemmo un posto meraviglioso. Ci mettemmo nudi distesi al sole, che in montagna brucia, per l'abbronzatura integrale. Nello zaino aveva l'olio abbronzante, ce lo spalmammo a vicenda agendo in modo deciso sui cazzi. Evitammo di insistere. Proseguimmo , ancora nudi per due chilometri, altro posto straordinario e dopo in breve sosta tornammo al rifugio. Disse papà "Mi manca mamma, torniamo a casa" Ritirammo armi e bagagli e via a casa. Quando arrivammo mamma non ci credeva, si abbracciarono e si chiusero in camera per scopare. io nella mia mi masturbai e tornammo nella normalità
Giustamente papà pensava che dovesse essere diviso, anche se il fratello stava attraversando un brutto momento, almeno chiedere anche un suo parere. Comunque siccome
si amavano , per sbollire la rabbia papà si prese qualche giorno di riflessione, non per separarsi, solo per liberare la mente e far sbollire la rabbia. Non voleva andare da solo, decise di chiedere il permesso alla forestale per occupare per tre giorni il rifugio "Abete" abbastanza vicino (50 km) alla nostra abitazione. ?Autorizzazione arrivò abbastanza presto, caricammo la macchina con l'attrezzatura e partimmo. Mamma offrì la sua collaborazione, la lasciammo a discutere col fratello. Giornata magnifica, temperatura ideale. Appena arrivati ci spogliammo nudi tanto nessuno poteva vederci. La mattinata trascorse ad organizzarci e sistemare per il soggiorno.
Io e papà ci amiamo nel vero senso della parola, ci eccitiamo facilmente e ci piace giocare con i nostri cazzi, quello di papà poi è particolarmente grande e delizioso è un piacere succhiarlo e leccarlo. Io non sono da meno ed anche lui stravede per il mio.
Il rifugio è abbastanza isolato, se qualcuno volesse arrivarci lo noteremmo nella, stradina sottostante e per arrivare da noi impiegherebbe almeno un'ora.
Dopo aver sistemato e fatto un pranzo frugale ci adagiammo sulla branda così come eravamo. Lui preferisce avermi sopra, sentire il contatto con i nostri cazzi e poi il favoloso sessantanove. Solitamente si genera un problema, non riusciamo a resistere all'eccitazione e sborriamo subito, quindi lo ripetiamo gustandoci quel meraviglioso atto. La sborra la ingoiamo e non sporchiamo la biancheria. Dopo la seconda bevuta ci lavammo con l'acqua fredda della sorgente vicina facendo rimpicciolire i nostri cazzi. Ci vestimmo e dopo aver chiuso la porta ci incamminammo per una salutare passeggiata. Panorama mozzafiato, aria pulita, respiri profondi per ossigenare i polmoni, tutto straordinariamente bello. Io e papà mano nella mano, sentirsi vicini ci eccitava. Con papà è difficile resistere, il solo contatto ci fa uscire di testa, nonostante avessimo sborrato due volte un'ora prima i nostri cazzi ripartirono e quindi decidemmo di tornare indietro. Ancora nudi sulla brada ad assaporare il contatto dei nostri corpi. Cenammo quasi al buio con la torcia ed ancora insieme sulla branda. prendemmo due coperte pesanti perché la notte in montagna c'è abbastanza fresco ed al buio totale dopo aver sprangato la porta ci mettemmo a parlare fino al sonno che ci tramortì quasi subito. Decidemmo di fare una escursione nella località "Valle dei sogni". Partimmo alle sei e passando su dei sentieri attrezzati, raggiungemmo un posto meraviglioso. Ci mettemmo nudi distesi al sole, che in montagna brucia, per l'abbronzatura integrale. Nello zaino aveva l'olio abbronzante, ce lo spalmammo a vicenda agendo in modo deciso sui cazzi. Evitammo di insistere. Proseguimmo , ancora nudi per due chilometri, altro posto straordinario e dopo in breve sosta tornammo al rifugio. Disse papà "Mi manca mamma, torniamo a casa" Ritirammo armi e bagagli e via a casa. Quando arrivammo mamma non ci credeva, si abbracciarono e si chiusero in camera per scopare. io nella mia mi masturbai e tornammo nella normalità
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