Acqua passata 2 - Giulia inizia il racconto
di
Horus
genere
tradimenti
pompino e ne saremo fuori….”
“Dimmi della seconda volta”
“Eravamo in vacanza in Gargano, era pomeriggio ed era un caldo micidiale, tanto da restare a casa e non andare in spiaggia. Eravamo stati dai suoi in Puglia per qualche giorno, quindi non avevamo avuto molta intimitá. Io poi avevo il ciclo e quindi non si poteva. Arrivati in Gargano lui peró ne aveva una gran voglia, insomma l'unica soluzione era il piano B. Sono andata a fare una doccia, quando sono uscita era giá seduto sul letto nudo e….pronto insomma. Ti basta?”
“No”
“Allora ti accontento: sono arrivata da lui l'ho fatto spostare su una sedia, una sedia impagliata, seduto proprio sul bordo, in modo che i coglioni penzolassero nel vuoto e ho cominciato ad accarezzarli e massaggiarli, dando qualche piccola leccatina al glande. Vado bene cosí? Non dirai che nascondo qualcosa….piano piano ho iniziato a mettere in bocca la cappella, senza trascurare i coglioni, che potevo gestire come volevo. Una cosa che lo faceva impazzire e se mettevo una mano sotto e li soppesavo, magari facendo la faccia stupita per sottolinearne il peso. Comunque l'ho fatto durare più dell'altra volta perché quel giorno non si poteva fare altro, se lo lasciavo andare veniva in due minuti. Alla fine quando mi sono stancata ho accelerato un po' il ritmo facendo diventare le imboccate più profonde e siamo arrivati. Ah dimenticavo, cosí ti dico tutto, ho fatto una variante di mia iniziativa, non so perché, dato che avevo fatto appena la doccia: l'ho fatto venire sul seno, non in bocca.
“Ha apprezzato?”
“Sì, gli è piaciuto, peró forse aveva preferito l'altra volta. Prima di poter rifare la doccia sono rimasta un po’ con lui perché gli piaceva ammirare quanta “crema”, come diceva lui, avessi sulle tette. Credo di non avere proprio più segreti, anzi adesso che non sono più segreti spero proprio di dimenticarmi tutto per davvero.”
“Grazie amore, questo sforzo che fai ci unirá ancora di più"
“Dimmi della seconda volta”
“Eravamo in vacanza in Gargano, era pomeriggio ed era un caldo micidiale, tanto da restare a casa e non andare in spiaggia. Eravamo stati dai suoi in Puglia per qualche giorno, quindi non avevamo avuto molta intimitá. Io poi avevo il ciclo e quindi non si poteva. Arrivati in Gargano lui peró ne aveva una gran voglia, insomma l'unica soluzione era il piano B. Sono andata a fare una doccia, quando sono uscita era giá seduto sul letto nudo e….pronto insomma. Ti basta?”
“No”
“Allora ti accontento: sono arrivata da lui l'ho fatto spostare su una sedia, una sedia impagliata, seduto proprio sul bordo, in modo che i coglioni penzolassero nel vuoto e ho cominciato ad accarezzarli e massaggiarli, dando qualche piccola leccatina al glande. Vado bene cosí? Non dirai che nascondo qualcosa….piano piano ho iniziato a mettere in bocca la cappella, senza trascurare i coglioni, che potevo gestire come volevo. Una cosa che lo faceva impazzire e se mettevo una mano sotto e li soppesavo, magari facendo la faccia stupita per sottolinearne il peso. Comunque l'ho fatto durare più dell'altra volta perché quel giorno non si poteva fare altro, se lo lasciavo andare veniva in due minuti. Alla fine quando mi sono stancata ho accelerato un po' il ritmo facendo diventare le imboccate più profonde e siamo arrivati. Ah dimenticavo, cosí ti dico tutto, ho fatto una variante di mia iniziativa, non so perché, dato che avevo fatto appena la doccia: l'ho fatto venire sul seno, non in bocca.
“Ha apprezzato?”
“Sì, gli è piaciuto, peró forse aveva preferito l'altra volta. Prima di poter rifare la doccia sono rimasta un po’ con lui perché gli piaceva ammirare quanta “crema”, come diceva lui, avessi sulle tette. Credo di non avere proprio più segreti, anzi adesso che non sono più segreti spero proprio di dimenticarmi tutto per davvero.”
“Grazie amore, questo sforzo che fai ci unirá ancora di più"
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