Acqua passata 2 - Giulia inizia il racconto - completo
di
Horus
genere
tradimenti
I giorni successivi a quel primo, furioso confronto sui “quattro mesi oscuri” furono strani. C'era un ospite
indesiderato, un ologramma prodotto 25 anni prima, che non riuscivo a scacciare da casa mia. Ero nervoso:
Nicola è sempre stato nei miei pensieri, in fondo, che io sappia è stato l'unico “altro” uomo nella vita di mia
moglie, ma averne parlato seppur in maniera così nebulosa, proprio in quei giorni mi aveva messo un'ansia
estrema di sapere tutto, per poter elaborare con serenità che era passato tanto tempo, e provare a
metterci sopra una bella pietra.
Ogni volta che tentavo di tornare sull'argomento Giulia mi respingeva, non più con gli inefficaci “non
ricordo” dei giorni precedenti ma con reazioni più emotive ed il rifiuto a rispondere.
Tutto ciò che Giulia non mi raccontava, accadeva, ogni giorno, dentro di me. Era un inferno vero, mi
rendevo conto che le mie paure probabilmente andavano oltre la realtà.
Un elemento pratico, che complicava il quadro, era il fatto che qualche mese prima Giulia aveva smesso di
prendere la pillola anticoncezionale, perché dopo una certa età diventa dannosa, secondo lei, ed eravamo
tornati al profilattico che avevamo abbandonato esattamente 28 anni prima. Mi rendeva ancora più
nervoso venire nel preservativo, pensando a Nicola che riempiva Giulia come un bignè anche se 25 anni
prima. Volevo ristabilire un contatto sereno con lei, un contatto che ci consentisse di parlare di questa cosa
come di un fatto, un fatto accaduto però cinque lustri prima. Un giorno nel quale mi parve più rilassata del
normale le spiegai, con il cuore in mano che i suoi “non so” e “non ricordo” mi avevano buttato in uno stato
d'animo davvero difficile nel quale non riuscivo più a fidarmi di nulla, nemmeno di lei.
“Com’ è possibile che non ricordi nulla? Dai non è un film alla televisione era ed è la nostra vita!” Giulia fece
un estremo tentativo di convincermi che nulla avrebbe cambiato la situazione attuale, la nostra felicità, che
non era importante sapere. “Voglio sapere”.
Le mie parole uscirono perentorie, con un timbro che neppure io riconobbi. “Se so forse me la metto via,
altrimenti ci muoio”.
“Cosa vuoi sapere”, disse con tono grave Giulia. ”Tutto. L'altro giorno mi hai detto che non ti ricordavi se gli
avevi fatto un pompino oppure no. Non è credibile, nè che non ricordi né che tu non gliel'abbia mai fatto”.
Giulia rimase in silenzio qualche secondo. “E’ successo solo due volte. Lui non era così attratto dai rapporti
orali come te”. Le chiesi perché era successo quelle due volte in quattro mesi. Mi sembrò credibile, sincera.
“La prima volta me lo chiese lui, la seconda lo decisi io perché avevo avuto le mestruazioni qualche giorno
prima e non volevo rischiare situazioni imbarazzanti”. “Dimmi della prima volta, allora”.
Stavamo assieme da un paio di settimane, lui di solito si faceva guidare da me, decidevo ancora tutto io,
quando, in quale posizione, l'amazzone spesso, come immaginerai. Lui quel pomeriggio mi prese le mani e
se le appoggió….sui pantaloni, per farmi sentire che, insomma che aveva voglia. Di solito partiva romantico,
baci carezze poi iniziava a spogliarmi. Non so perché ma capii subito cosa voleva, o forse me lo aspettavo.
Era su una sedia con le ruote, in studio, lo spogliai dalla maglietta e dai pantaloncini e gli sfilai i boxer”.
“ Come c’è l'aveva il cazzo?”
“Ecco questa è la classica domanda che mi aspettavo e alla quale avevo deciso di non rispondere, perché mi
sembra davvero eccessiva, infantile. Non ci sto al gioco di chi ce l’ha più lungo! Poi se ti devono rimanere
delle turbe perché ometto delle cose allora ti rispondo: aveva un uccello normale, non piccolo ma
nemmeno enorme. Anzi guarda, ti aggiungo un dettaglio, così ti dico proprio tutto: lui non si vantava mai
del suo uccello, era orgogliosissimo dei suoi coglioni”.
“Cosa vuol dire?”
“Li aveva abbastanza grossi, ma secondo me a lui sembravano enormi perché, non metterti a ridere, aveva
la “sacca” lo scroto insomma più lunga del normale. Tra l'altro a lui non si ritirava mai, anche mentre faceva
l'amore la sacca restava lunga e morbida quindi questi coglioni, poco più che normali, ondeggiavano e
ballonzolavano come se fossero due enormi sfere di piombo!”
Questa immagine mi scosse un pochino, ma apprezzai la sincerità e scoprire che il mio rivale non fosse una
pornostar come dotazione di cazzo, mi rasserenò un po'.
“Poi?”
“Poi, non c'è molto da dire, gli ho fatto il pompino”
“Ok, ma spiegati meglio, come glielo hai fatto, ci ha messo molto a venire?”
“Tu lo sai io non sono poi così brava nel pompino però è venuto dopo poco. Lui spesso veniva presto……Io
non uso molto le mani, lo sai, gli misi una mano a coppa sotto i coglioni come mi aveva chiesto lui, qualche
slinguatina sulla cappella, poi l'ho preso in bocca e via.
“Ok, preso in bocca, ma come l’hai fatto questo pompino?”
Permettimi di non ricordare troppo bene un pompino di 25 anni prima, ricordo che mi sono concentrata
con le labbra sul glande e solo verso la fine quando ho sentito che era pronto, con la mano libera l'ho segato
un po’ ed è venuto.”
“Molto?”
“Va beh, abbastanza, ci teneva molto a quel momento, poi lui aveva sempre molto entusiasmo, come ti ho
detto a volte troppo e non faceva bella figura. In ogni caso mettiti nei suoi panni, erano tre anni che era
perso per me, il primo pompino, insomma……era abbastanza carico.
“Ti ha detto delle porcate o ti ha messo la mano sulla testa mentre glielo prendevi in bocca?”
“Ma no, non se lo sarebbe sognato mai, ha provato con la mano l'ho allontanato e non ci ha provato più”
“Hai ingoiato?”
“Noooo, lo sai che non lo faccio nemmeno ora con te, altrimenti affogo! Ho tenuto lo sperma in bocca, poi
l'ho lasciato colare un po' sulle tette, come poi mi avevi insegnato tu”.
“Lo hai guardato negli occhi durante il pompino?”
“No perché era seduto troppo in alto e non ci riuscivo. L'ho guardato negli occhi solo quando ho socchiuso
le labbra e ho lasciato colare il suo sperma dalla bocca”.
Era sincera, credibile. L'immagine di questi coglioni enormi che scaricano molto sperma tra le labbra di mia
moglie mi scosse, ma mi dissi tra me e me, “Coraggio ancora un pompino e ne saremo fuori….”
“Dimmi della seconda volta”
“Eravamo in vacanza in Gargano, era pomeriggio ed era un caldo micidiale, tanto da restare a casa e non
andare in spiaggia. Eravamo stati dai suoi in Puglia per qualche giorno, quindi non avevamo avuto molta
intimitá. Io poi avevo il ciclo e quindi non si poteva. Arrivati in Gargano lui peró ne aveva una gran voglia,
insomma l'unica soluzione era il piano B. Sono andata a fare una doccia, quando sono uscita era giá seduto
sul letto nudo e….pronto insomma. Ti basta?”
“No
Allora ti accontento: sono arrivata da lui l'ho fatto spostare su una sedia, una sedia impagliata, seduto
proprio sul bordo, in modo che i coglioni penzolassero nel vuoto e ho cominciato ad accarezzarli e
massaggiarli, dando qualche piccola leccatina al glande. Vado bene cosí? Non dirai che nascondo
qualcosa….piano piano ho iniziato a mettere in bocca la cappella, senza trascurare i coglioni, che potevo
gestire come volevo. Una cosa che lo faceva impazzire e se mettevo una mano sotto e li soppesavo, magari
facendo la faccia stupita per sottolinearne il peso. Comunque l'ho fatto durare più dell'altra volta perché
quel giorno non si poteva fare altro, se lo lasciavo andare veniva in due minuti. Alla fine quando mi sono
stancata ho accelerato un po' il ritmo facendo diventare le imboccate più profonde e siamo arrivati. Ah
dimenticavo, cosí ti dico tutto, ho fatto una variante di mia iniziativa, non so perché, dato che avevo fatto
appena la doccia: l'ho fatto venire sul seno, non in bocca.
“Ha apprezzato?”
“Sì, gli è piaciuto, peró forse aveva preferito l'altra volta. Prima di poter rifare la doccia sono rimasta un po’
con lui perché gli piaceva ammirare quanta “crema”, come diceva lui, avessi sulle tette. Credo di non avere
proprio più segreti, anzi adesso che non sono più segreti spero proprio di dimenticarmi tutto per davvero.”
“Grazie amore, questo sforzo che stai facendo ci unirá ancora di più"
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