Giuseppina prologo

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dominazione

PROLOGO

Quando mia sorella ha raggiunto i 16 anni, ha incominciato a cambiare. Da sorellina viziata, è diventata una despota intransigente. I nostri genitori l’accontentavano in tutto anche perché da scuola portava sempre buoni voti e a casa aiutava nelle faccende con sua madre, al punto da sostituirla in tutto. Quando poi ha superato le selezioni per entrare nella squadra di volley del paese, la trasformazione è stata completa. È tornata a casa molto felice e mamma e papà erano più contenti di lei.
Le hanno fatto una promessa:
“Se avrai buoni voti, e ti comporterai bene con la squadra, ti faremo lavorare al ristorante solo per un aiutino ogni tanto.”

Mia sorella è sempre stata una bella ragazza ma mai abbastanza intelligente o saggia..
I miei genitori avevano mantenuto un controllo piuttosto stretto su noi ragazzi ma con l’andare del tempo avevano allentato la vigilanza anche perché i suoi voti erano eccellenti come sempre e il suo comportamento a scuola o al ristorante, non lasciava adito a reclami di sorta. Diversamente da me, che ero un ‘trovatello’ ed ero lo scapestrato di famiglia. Adottato da piccolo era poi arrivata la figlia legittima e tutte le attenzioni si sono riversate su di lei.

Non era sufficiente che lavorassi ore e ore al ristorante o che studiassi fino all’alba. Avevo scelto anche una facoltà vicino a casa per non essere considerato troppo un peso. Durante la settimana seguivo le lezioni all’università e quando non ero in aula ero sempre al ristorante.
C’era sempre qualcosa che non andava o che facevo male, mentre la cocca di casa era la ‘signorina perfezione'.

Dopo molto tempo che non si vedeva, si è fatta viva al ristorante. Era sempre stato a conduzione familiare, ma dagli ultimi restauri, si aveva ampliato la zona veranda e il dehor, e si è dovuto provvedere ad assumere nuovo personale.
Per le poche volte che veniva, otteneva uno stipendio come gli altri anche se lavorava la metà. Veniva mal sopportata da tutto il personale visto che li trattava con altezzosità, come se avesse la puzza sotto il naso perenne.

Con la paga percepita, che giustamente si era sudata, andava all’ipermercato del paese a spenderli con le sue amiche. Ha capito che ci si può divertire tantissimo, ma ha compreso che i soldi non bastano mai.
Un giorno, aveva appuntamento con le amiche per fare un po' di 'vasche' in centro, ma era senza soldi e anche se ha provato a chiederli a ‘pà o a mà’ non ha ottenuto il risultato sperato. La paghetta settimanale che le davano, non era sufficiente e così ha pensato di passare dal registratore di cassa e prelevare 20 euro.

La sua idea diabolica di avere soldi facili le ha fatto tremare le gambe e le mani, mentre li infilava in tasca. Il giorno dopo, visto che nulla era accaduto, si era dimenticata della brutta sensazione cui aveva sperimentato.
Questo nel tempo l’ha portata ad avere una brutta tendenza.
Ogni volta che Giuseppina aveva bisogno di soldi in più, passava dal ristorante e allungava una mano nella cassa per prendere i famosi 20 €.
Una notte i nostri genitori hanno parlato in salotto:
“Sono già due settimane che dalla cassa mancano dei soldi.”

Stavamo ascoltando tutti perché eravamo appena rientrati a casa.

“Caro, è impossibile scoprire chi stia prendendo i soldi. Tolti noi, rimangono altre quattro persone che lavorano nel ristorante.”

Mentre noi ragazzi ci stavano preparando per andare a letto nostro padre ha continuato a parlare arrabbiatissimo:
“Se becco chi sta allungando le mani nella cassa, lo porto in prigione! Iddio mi è testimone, altrimenti lo strangolo con le mie mani.”

Giuseppina è andata a letto tranquilla ed ha deciso che non prenderà mai più i soldi dal ristorante.

Dopo circa tre settimane ha avuto bisogno di altri soldi. Le sue amiche le avevano chiesto di uscire per andare a vedere un film al cinema e poi a mangiare in pizzeria. Visto che la paghetta l’aveva già consumata tutta con le ricariche del cellulare, ha pensato di fare un piccolo prelievo dalla cassa. ‘È già passato molto tempo, da quando l’aveva fatto dall’ultima volta.’ Pensava.

Quando è arrivata davanti al bancone si è fermata restia, perché si è ricordata delle parole di suo padre. Ha controllato che non ci fosse nessuno in vista. Aperta la cassa, ha preso 20 € e li ha messi velocemente nei jeans.

Poco più tardi, mentre andava all’appuntamento pensava di averla fatta franca anche questa volta e poi guardando una vetrina in cui erano comparsi nuovi vestiti per l'imminente stagione estiva: “Sicuramente mai penserebbero che io sia l’artefice del prelievo. Lo scandalo di casa è e resta sempre mio fratello.”

Ciò che ignorava, era il fatto che suo padre, aveva messo un sistema di video sorveglianza nascosto da tutti. Un giorno che il ristorante era chiuso, ha fatto entrare un amico e l’ha installato. Ogni due giorni bastava sostituire la cassetta e visionarla o rimandarla indietro. I genitori hanno pensato che fosse solo transitorio e che, se fosse accaduto nuovamente avrebbero avuto la prova per smascherare il ladro. Quella sera, chiuso il ristorante e fatto i conti, hanno scoperto l’ammanco.
“Come sempre. Giusto 20 euri.”
“Bene.- Le risponde il marito.- Ora vedremo se i soldi che abbiamo speso, sono serviti a qualcosa.”

Inserita la cassetta nel video registratore, hanno avuto una magra sorpresa. Il nastro si era deteriorato e la qualità delle immagini lasciavano molto a desiderare. Hanno chiamato il tecnico installatore della video sorveglianza e chiesto di poterla visionare.

Una volta presa la cassetta: “Guarderò cosa si può fare. Vi farò sapere.”

Visto che era molto occupato per via del lavoro, ha chiesto a suo figlio di poter vedere la cassetta dato che era a casa da scuola perché ‘ammalato’.

Lui, Tonino era prossimo al diploma e non vedeva l’ora di poter terminare la scuola per dedicarsi al lavoro con suo padre.
'Basta con i professori. Solo lavoro e soldi per andare a divertirsi con gli amici.' Era il suo motto.

È andato in camera e ha parlato con suo figlio chiedendogli se poteva fargli un favore e se volesse fare un po' di soldi.

Suo padre gli ha raccontato tutto sul fatto della telecamera nascosta, del ristorante e dei soldi che mancavano.
Visto che sapeva come maneggiare il videoregistratore, non gli restava che visualizzare le 30 ore di registrazione per vedere chi stava prendendo i soldi.

La qualità del nastro era veramente pessima, ma messi alcuni filtri e passato il nastro sotto una certa lente e al computer, ecco che le immagini sono risultate sufficientemente pulite. Ora poteva visionare il nastro a velocità doppia, così poteva tornarsene a letto e giocare al computer.

Dopo circa 2 ore ha notato una faccia conosciuta, era la Giuse. Una delle ragazze della squadra di pallavolo. L'aveva vista spesso anche al campo di calcio e uscire con alcuni dei calciatori. 'Bella e irraggiungibile come le sue amiche oche.' Dice fra se.
Ogni volta che sul nastro compariva, lui la metteva a velocità normale per godersi la visione.

L’angolo della ripresa era in alto e anche se malamente, faceva vedere la scollatura di chi passava vicino alla cassa del ristorante. Stava guardando oramai dai più di cinque ore la cassetta quando la bocca gli è caduta a terra. La Giuse aveva appena osservato hai lati che nessuno ci fosse e aperto il registratore di cassa, aveva sottratto i soldi e li aveva messi nella tasca dei pantaloni. Non poteva crederci.

Ha riavvolto il nastro per riguardare la scena circa 20 volte. Infine dopo averlo visionato fino alla fine, è tornato indietro a rivedere la scena in cui lei rubava i soldi. Di tutta la gente che ha avuto a che fare attorno alla cassa, solo lei aveva allungato le mani per prendere i soldi. Ha spento tutto il sistema ed è andato in camera ad aspettare che tornasse a casa suo padre. Sarebbe stato fiero per aver trovato il ladro.

Dopo un paio d'ore che era davanti al pc a guardare foto di ragazze nude, gli è balenata un’idea per la testa. Anche se ha avuto un paio di ragazze, era ancora vergine e gli sarebbe piaciuto poter infilare il suo cazzo duro in qualche... “Ma perché no! -Esclama.- Chi in questo momento è in difficoltà?” I pensieri giravano vorticosi nella sua testa.

Tornato nel laboratorio di suo padre ha riavvolta la cassetta. Dopo aver collegato tutti i cavi al computer, ha incominciato a copiare le 30 ore di filmato su una nuova cassetta.
Come il nastro è arrivato alla scena in cui compariva la Giuse, ha interrotto la registrazione.
Ha ripreso a copiare pochi minuti dopo portandola fino alla fine. Come ha terminato tutte le 30 ore di filmato ha scambiato le cassette.

Ha cercato di fare più in fretta possibile, temendo che suo padre potesse rincasare da un momento all’altro. Ha controllato la parte di cassetta interessata e non si notava la differenza del taglio e ricuci che aveva fatto.
Poi ha registrato su una nuova cassetta la sola parte mancante originaria e ora poteva dirsi soddisfatto.
Ha preso la copia del nastro in cui compariva solo la scena in cui lei rubava i soldi e la cassetta originale ed è andato a nasconderle in camera immediatamente.

Tornato in laboratorio, ha rimesso tutto in ordine ed è andato a letto ad attendere il ritorno di suo padre due ore più tardi.

Quando lui è arrivato, gli ha chiesto del risultato del nastro ma gli ha risposto che la vista tutta e lentamente, ma non ha notato nulla. Suo padre si è seduto alla consolle e dopo aver messo la cassetta a visionare, ha notato compiaciuto il lavoro di pulizia che ha fatto suo figlio. Dopo aver ‘lavato’ ulteriormente per qualche minuto il nastro ed aver migliorato ancora la qualità delle immagini, la mandata avanti a velocità doppia saltando di tanto in tanto e visionandola fino alla fine.

Tonino messosi alle sue spalle ha visto le immagini che scorrevano veloci guardando, con più attenzione il momento del suo lavoro senza notare la differenza in cui mancava il passaggio dove la Giuse rubava i soldi. Finito di guardare il filmato, suo padre ha preso il telefono e ha parlato con il titolare del ristorante comunicandogli che non si vedeva nulla.

In sottofondo si sentiva la delusione per la telefonata ricevuta perché sperava che il nastro potesse mostrare il colpevole.
Chiusa la comunicazione suo padre gli ha passato 15€ e lui è tornato nella sua stanza.
scritto il
2024-08-03
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