Il bullo 2
di
Recuperatore
genere
tradimenti
Dopo quella serata in cui Elli aveva abusato di mia moglie, non l'ho visto più per oltre un mese, durante il quale ci scrivevamo solamente mail di lavoro o telefonate brevi in cui mantenevo sempre un tono professionale e distaccato.
Mi chiamò quella mattina per dirmi che, visto che era in città, ci saremmo dovuti incontrare alle 19.00 per discutere di un importante cliente della sua zona. Mi opposi fermamente (e fui fiero di questo) perchè quella sera era l'anniversario di nozze con Adriana, e gli dissi senza mezzi termini che non potevo rimandare e che se proprio voleva ci saremmo potuti vedere la mattina successiva di buon ora. Non fu per niente felice del mio rifiuto, ma, sfottendomi come al solito, alla fine accettò.
Ero d'accordo con Adriana che sarei passato verso le sette a prenderla in ufficio da lei per portarla direttamente nel nostro ristorantino preferito: mi presentai con dieci minuti di ritardo perchè mi ero dovuto trattenere un po' di più per preparare l'incontro della mattinata con Elli. Entrando nell'edificio dell'amministrazione dove lavora mia moglie, vidi uscirne proprio Elli, che si stava accendendo una sigaretta: mi fece un cenno con la testa e mi disse "Buon divertimento stasera, ti ho lasciato un pensierino.. eheh" sogghignando. La cosa mi agitò, così mi precipitai di sopra nell'ufficio di Adriana, e la trovai seduta tranquilla che si stava ripassando il rossetto davanti ad uno specchietto. Quando mi vide trasalì un poco, ma poi il suo sorriso mi fece capire che andava tutto bene.
In macchina, al contrario del solito, fu molto silenziosa, le chiesi se andasse tutto bene e lei stentatamente mi disse di sì, ma poi, una volta seduti al ristorante, capii che c'era qualche problema, così insistetti. Ecco cosa mi raccontò dopo gli antipasti:
"Sai, verso le sei, quando mi ero appena preparata per uscire con te, mi si è presentato in ufficio Elli" "Quel figlio di puttana! - la interruppi - avevo capito che aveva combinato qualcosa! Cosa ti ha detto?" "Entrando ha chiuso la porta, così mi sono alzata per andarla a riaprire mentre gli dicevo che ero molto indaffarata e che lo pregavo di andarsene, ma non mi ha fatto finire la frase, nè raggiungere la porta. Mi ha messo una mano sulla bocca mentre mi spingeva indietro verso la scrivania. Mi sono ritrovata con il sedere contro la scrivania mentre lui mi sussurrava nell'orecchio, con tono deciso "Ciao puttanella mia, mi sei mancata. L'altra volta mi hai fatto godere, ma adesso ci divertiamo". Io ho cercato di divincolarmi, ma lui ha continuato a tapparmi la bocca e intanto con una mano... è entrato sotto la gonna e.... mi ha subito scostato le mutande e.... mi ha iniziato a toccare lì...." Adriana mi parlava con voce tenue e lo sguardo basso, guardandosi in giro furtivamente ogni tanto, come se avesse paura di essere ascoltata, ma intanto continuava: "Mentre mi... lavorava lì sotto continuava a parlarmi nell'orecchio e mi diceva che sono solo una puttanella, che mi bagno subito, che mi piace essere usata per il piacere dei maschi e cose così, ma io facevo di no con la testa, anche se avevo ancora la sua mano sulla bocca, e intanto.... beh, sai.... stavo per.... venire. Se ne deve essere accorto perchè si è fermato, ha tolto la mano da sotto, me l'ha messa davanti agli occhi e mi ha detto: "Guarda com'è lucida dei tuoi succhi, vuoi godere? Questa volta se vuoi che ti faccia godere me lo devi dire. Allora?" Io volevo dire di no, ma non potevo rispondere con la bocca tappata dalla sua mano, però ero così vicina... ho chiuso gli occhi e gli ho fatto cenno di sì con la testa. "Brava puttanella, ecco il tuo orgasmo" mi ha detto, e mi ha rimesso le dita dentro le mutande, facendomi.... godere quasi subito. E' proprio bravo con le mani" Questo lo disse con un filo di voce, con lo sguardo basso, come a giustificarsi. Gli chiesi se la cosa fosse finita lì, se se ne era andato. Adriana proseguì il suo racconto: "No, purtroppo... Ha tolto la mano dalla mia bocca e io ho preso un gran respiro, ma Elli ne ha approfittato per... baciarmi. Eravamo ancora attaccati e.... mi ha baciato - "come?" la pressai io - Un bacio... profondo... e lungo. Puzzava di fumo. Mentre mi baciava mi palpava, prima il seno, poi.... il sedere. Mi ha sollevato la gonna da dietro e mi ha palpato a lungo le natiche, facendomi i complimenti per come è bello il mio sedere. Questo mi ha fatto sentire... beh, sai... orgogliosa, donna... e.... mi ha fatto girare, mi ha fatto piegare sulla scrivania, mi ha esposto il sedere all'aria e... mi ha baciato le natiche, e le ha... palpate forte, violentemente, poi mi ha dato anche... delle sberle... sul sedere... ma poi.... ha iniziato a baciarmi lì... beh, sai.... il buchino. E poi lo leccava... e poi ancora lo baciava e poi.... mi ha infilato un dito. E' andato avanti così a lungo: leccava, baciava, infilava ditaSì, più di uno. No, non lo so quante, non vedevo, ma credo due o tre. Beh, sì... mi piaceva... non sono di ghiaccio, lo sai.... E dopo.... poi... ho sentito qualcosa di duro e di caldo. Avevo capito cos'era, così mi sono girata perchè non volevo che lo infilasse lì... l'ho dato solo a te il didietro, a nessun altro.... ma mi ha di nuovo tappato la bocca con la mano dicendomi: "E' meglio per te, altrimenti grideresti e accorrerebbe qualcuno... tranquilla ti piacerà... oramai ho capito la mia puttanella, ho visto come ti dimenavi mentre te lo leccavo. Tranquilla, me lo bagno con i tuoi succhi..." E, dopo avermelo strusciato iun po' di volte sulla passerina, provocandomi certi brividi, in un attimo me lo ha messo... dentro. No, non mi ha fatto male, si vede che.... mi aveva preparata bene... Non mi ha fatto male ma... faceva fatica a procedere, te l'ho detto che ce l'ha molto largo... poi, dopo un po' di spinte... è entrato tutto, ed è rimasto fermo, duro, tutto infilato dentro di me. Forse voleva farmici abituare, ma io..... beh, sai... ho cominciato a muovermi un poco, avanti e indietro, così si è chinato su di me, e con la bocca affianco all'orecchio mi ha detto: "Lo sapevo che alla mia puttanella sarebbe piaciuto avere il mio cazzone in culo. Adesso prendilo tutto!" E ha iniziato a spingere... forte... profondo... mi sconquassava.... Se non avessi avuto la sua mano sulla bocca avrei urlato come una pazza. Io mi aggrappavo alla scrivania.... Ha continuato a lungo, avanti e indietro, anche dentro e fuori... Sì, lo toglieva tutto e poi lo rimetteva tutto dentro, di colpo... mi faceva arrivare fitte al cervello con ogni affondo. Poi mi ha fatto alzare una gamba sulla scrivania e, sempre da dietro, ha iniziato a martellarmi velocissimo. Non so cosa mi sia preso, non mi era mai successo ma... ho goduto... No, non mi era mai successo di avere un orgasmo mentre... ce l'avevo di dietro. E' stato potente, inaspettato. Mi hanno ceduto le gambe, sì, la gamba, ma lui mi ha sostenuto per darmi gli ultimi affondi, finchè non ho sentito che anche lui è arrivato e si è svuotato dentro di me. Quando si è sfilato, mi ha rimesso a posto le mutandine e mi ha detto che... che quello era il suo regalo per il nostro anniversario... Scusami amore, mi ha costretto, lo sai che non volevo!"
Odiavo Elli, lo odiavo per come aveva umiliato la mia splendida mogliettina, ma avevo il cazzo durissimo, così le chiesi: "Quindi sei ancora sporca di lui adesso?"
Abbassò lo sguardo e mi rispose di sì. Chiamai il cameriere e gli chiesi di portarci urgentemente il conto, anche se eravamo soltanto al primo, perchè era sopraggiunta un'urgenza. Volevo portare Adriana a casa per scoparmela subito, per ribadire la mia supremazia sul suo corpo, ma non ce la feci ad aspettare fino a casa. Mi infilai in una stradina sterrata, abbassai i sedili e la feci mettere a pecorina. Le alzai il vestito e subito un'ondata di odore acre mi colpì: era sicuramente odore di sborra. Inoltre aveva una chiappa tutta rossa, dovevano essere stati gli schiaffi di Elli. Spostai le mutandine, che erano inzuppate, e trovai un macello: la figa era bagnata non solo dentro, ma anche tutto intorno! Dal buchino colava ancora qualcosa, ci infilai un dito che entrò senza problemi; provai con tre dita, che scivolarono dentro facilmente, mentre Adriana cominciava a mugolare. Non resistevo più, me lo tirai fuori e glielo puntai al buchino; affondai tutto di colpo, ed entrò senza il minimo intoppo fino in fondo. Era aperta a lubrificata, l'aveva veramente spanata, non ero mai stato così largo nel culo di mia moglie. Pompavo forte, volevo punirla per essersi fatta inculare dal bullo della scuola e ora dell'azienda, ma sapevo che non era colpa di Adriana, sapevo bene che Elli prendeva sempre ciò che voleva... Le godetti dentro in fretta, sicuramente più in fretta di quanto avesse fatto lui, da quanto le i mi aveva raccontato, aggiungendo la mia sborra a quella dell'odiato nemico, creando un vero guazzabuglio nel culo di mia moglie. Adriana si sdraiò sul fianco e mi sorrise languidamente, contenta di avere goduto tanto quella sera, e di sentirsi ancora mia.
Mi chiamò quella mattina per dirmi che, visto che era in città, ci saremmo dovuti incontrare alle 19.00 per discutere di un importante cliente della sua zona. Mi opposi fermamente (e fui fiero di questo) perchè quella sera era l'anniversario di nozze con Adriana, e gli dissi senza mezzi termini che non potevo rimandare e che se proprio voleva ci saremmo potuti vedere la mattina successiva di buon ora. Non fu per niente felice del mio rifiuto, ma, sfottendomi come al solito, alla fine accettò.
Ero d'accordo con Adriana che sarei passato verso le sette a prenderla in ufficio da lei per portarla direttamente nel nostro ristorantino preferito: mi presentai con dieci minuti di ritardo perchè mi ero dovuto trattenere un po' di più per preparare l'incontro della mattinata con Elli. Entrando nell'edificio dell'amministrazione dove lavora mia moglie, vidi uscirne proprio Elli, che si stava accendendo una sigaretta: mi fece un cenno con la testa e mi disse "Buon divertimento stasera, ti ho lasciato un pensierino.. eheh" sogghignando. La cosa mi agitò, così mi precipitai di sopra nell'ufficio di Adriana, e la trovai seduta tranquilla che si stava ripassando il rossetto davanti ad uno specchietto. Quando mi vide trasalì un poco, ma poi il suo sorriso mi fece capire che andava tutto bene.
In macchina, al contrario del solito, fu molto silenziosa, le chiesi se andasse tutto bene e lei stentatamente mi disse di sì, ma poi, una volta seduti al ristorante, capii che c'era qualche problema, così insistetti. Ecco cosa mi raccontò dopo gli antipasti:
"Sai, verso le sei, quando mi ero appena preparata per uscire con te, mi si è presentato in ufficio Elli" "Quel figlio di puttana! - la interruppi - avevo capito che aveva combinato qualcosa! Cosa ti ha detto?" "Entrando ha chiuso la porta, così mi sono alzata per andarla a riaprire mentre gli dicevo che ero molto indaffarata e che lo pregavo di andarsene, ma non mi ha fatto finire la frase, nè raggiungere la porta. Mi ha messo una mano sulla bocca mentre mi spingeva indietro verso la scrivania. Mi sono ritrovata con il sedere contro la scrivania mentre lui mi sussurrava nell'orecchio, con tono deciso "Ciao puttanella mia, mi sei mancata. L'altra volta mi hai fatto godere, ma adesso ci divertiamo". Io ho cercato di divincolarmi, ma lui ha continuato a tapparmi la bocca e intanto con una mano... è entrato sotto la gonna e.... mi ha subito scostato le mutande e.... mi ha iniziato a toccare lì...." Adriana mi parlava con voce tenue e lo sguardo basso, guardandosi in giro furtivamente ogni tanto, come se avesse paura di essere ascoltata, ma intanto continuava: "Mentre mi... lavorava lì sotto continuava a parlarmi nell'orecchio e mi diceva che sono solo una puttanella, che mi bagno subito, che mi piace essere usata per il piacere dei maschi e cose così, ma io facevo di no con la testa, anche se avevo ancora la sua mano sulla bocca, e intanto.... beh, sai.... stavo per.... venire. Se ne deve essere accorto perchè si è fermato, ha tolto la mano da sotto, me l'ha messa davanti agli occhi e mi ha detto: "Guarda com'è lucida dei tuoi succhi, vuoi godere? Questa volta se vuoi che ti faccia godere me lo devi dire. Allora?" Io volevo dire di no, ma non potevo rispondere con la bocca tappata dalla sua mano, però ero così vicina... ho chiuso gli occhi e gli ho fatto cenno di sì con la testa. "Brava puttanella, ecco il tuo orgasmo" mi ha detto, e mi ha rimesso le dita dentro le mutande, facendomi.... godere quasi subito. E' proprio bravo con le mani" Questo lo disse con un filo di voce, con lo sguardo basso, come a giustificarsi. Gli chiesi se la cosa fosse finita lì, se se ne era andato. Adriana proseguì il suo racconto: "No, purtroppo... Ha tolto la mano dalla mia bocca e io ho preso un gran respiro, ma Elli ne ha approfittato per... baciarmi. Eravamo ancora attaccati e.... mi ha baciato - "come?" la pressai io - Un bacio... profondo... e lungo. Puzzava di fumo. Mentre mi baciava mi palpava, prima il seno, poi.... il sedere. Mi ha sollevato la gonna da dietro e mi ha palpato a lungo le natiche, facendomi i complimenti per come è bello il mio sedere. Questo mi ha fatto sentire... beh, sai... orgogliosa, donna... e.... mi ha fatto girare, mi ha fatto piegare sulla scrivania, mi ha esposto il sedere all'aria e... mi ha baciato le natiche, e le ha... palpate forte, violentemente, poi mi ha dato anche... delle sberle... sul sedere... ma poi.... ha iniziato a baciarmi lì... beh, sai.... il buchino. E poi lo leccava... e poi ancora lo baciava e poi.... mi ha infilato un dito. E' andato avanti così a lungo: leccava, baciava, infilava ditaSì, più di uno. No, non lo so quante, non vedevo, ma credo due o tre. Beh, sì... mi piaceva... non sono di ghiaccio, lo sai.... E dopo.... poi... ho sentito qualcosa di duro e di caldo. Avevo capito cos'era, così mi sono girata perchè non volevo che lo infilasse lì... l'ho dato solo a te il didietro, a nessun altro.... ma mi ha di nuovo tappato la bocca con la mano dicendomi: "E' meglio per te, altrimenti grideresti e accorrerebbe qualcuno... tranquilla ti piacerà... oramai ho capito la mia puttanella, ho visto come ti dimenavi mentre te lo leccavo. Tranquilla, me lo bagno con i tuoi succhi..." E, dopo avermelo strusciato iun po' di volte sulla passerina, provocandomi certi brividi, in un attimo me lo ha messo... dentro. No, non mi ha fatto male, si vede che.... mi aveva preparata bene... Non mi ha fatto male ma... faceva fatica a procedere, te l'ho detto che ce l'ha molto largo... poi, dopo un po' di spinte... è entrato tutto, ed è rimasto fermo, duro, tutto infilato dentro di me. Forse voleva farmici abituare, ma io..... beh, sai... ho cominciato a muovermi un poco, avanti e indietro, così si è chinato su di me, e con la bocca affianco all'orecchio mi ha detto: "Lo sapevo che alla mia puttanella sarebbe piaciuto avere il mio cazzone in culo. Adesso prendilo tutto!" E ha iniziato a spingere... forte... profondo... mi sconquassava.... Se non avessi avuto la sua mano sulla bocca avrei urlato come una pazza. Io mi aggrappavo alla scrivania.... Ha continuato a lungo, avanti e indietro, anche dentro e fuori... Sì, lo toglieva tutto e poi lo rimetteva tutto dentro, di colpo... mi faceva arrivare fitte al cervello con ogni affondo. Poi mi ha fatto alzare una gamba sulla scrivania e, sempre da dietro, ha iniziato a martellarmi velocissimo. Non so cosa mi sia preso, non mi era mai successo ma... ho goduto... No, non mi era mai successo di avere un orgasmo mentre... ce l'avevo di dietro. E' stato potente, inaspettato. Mi hanno ceduto le gambe, sì, la gamba, ma lui mi ha sostenuto per darmi gli ultimi affondi, finchè non ho sentito che anche lui è arrivato e si è svuotato dentro di me. Quando si è sfilato, mi ha rimesso a posto le mutandine e mi ha detto che... che quello era il suo regalo per il nostro anniversario... Scusami amore, mi ha costretto, lo sai che non volevo!"
Odiavo Elli, lo odiavo per come aveva umiliato la mia splendida mogliettina, ma avevo il cazzo durissimo, così le chiesi: "Quindi sei ancora sporca di lui adesso?"
Abbassò lo sguardo e mi rispose di sì. Chiamai il cameriere e gli chiesi di portarci urgentemente il conto, anche se eravamo soltanto al primo, perchè era sopraggiunta un'urgenza. Volevo portare Adriana a casa per scoparmela subito, per ribadire la mia supremazia sul suo corpo, ma non ce la feci ad aspettare fino a casa. Mi infilai in una stradina sterrata, abbassai i sedili e la feci mettere a pecorina. Le alzai il vestito e subito un'ondata di odore acre mi colpì: era sicuramente odore di sborra. Inoltre aveva una chiappa tutta rossa, dovevano essere stati gli schiaffi di Elli. Spostai le mutandine, che erano inzuppate, e trovai un macello: la figa era bagnata non solo dentro, ma anche tutto intorno! Dal buchino colava ancora qualcosa, ci infilai un dito che entrò senza problemi; provai con tre dita, che scivolarono dentro facilmente, mentre Adriana cominciava a mugolare. Non resistevo più, me lo tirai fuori e glielo puntai al buchino; affondai tutto di colpo, ed entrò senza il minimo intoppo fino in fondo. Era aperta a lubrificata, l'aveva veramente spanata, non ero mai stato così largo nel culo di mia moglie. Pompavo forte, volevo punirla per essersi fatta inculare dal bullo della scuola e ora dell'azienda, ma sapevo che non era colpa di Adriana, sapevo bene che Elli prendeva sempre ciò che voleva... Le godetti dentro in fretta, sicuramente più in fretta di quanto avesse fatto lui, da quanto le i mi aveva raccontato, aggiungendo la mia sborra a quella dell'odiato nemico, creando un vero guazzabuglio nel culo di mia moglie. Adriana si sdraiò sul fianco e mi sorrise languidamente, contenta di avere goduto tanto quella sera, e di sentirsi ancora mia.
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