La settimana Bianca
di
Recuperatore
genere
tradimenti
Sara non fa in tempo ad entrare in casa che squilla il telefono …: “chi è …?” “sono io …. che hai ti sento stanca “ “non ne posso più, oggi tutti avevano fretta, il telefono non ha fatto che squillare, non sapevo a chi dare il resto …”, un attimo d’indugio ….: “perché mi chiami sul telefono di casa … e il cellulare …?” “ scarico …. ma avevo fretta di parlarti … senti oggi ho parlato con gli amici e se riesci a farti dare le ferie per fine mese ci facciamo tutti la settimana bianca … andiamo nel solito posto ma stavolta viene anche Serena, sei contenta ho convinto il suo ragazzo a venire con noi e quindi, dovresti essere contenta, siete così amiche, poi vengono comunque anche tutti gli altri, domani parla con l’avvocato e fammi sapere che do la conferma … “ Sara riattacca la cornetta, si sfila il piumino e va in camera sua, in casa non c’è nessuno, mamma e papà arrivano tardi, e suo fratello starà certamente con Silvia, la sua fidanzatina, si butta sul letto, è stanca, da un anno lavora in uno studio legale a Livorno, è stata fortunata, ventitre anni, ne ha già cambiati tanti di posti, in alcuni non gli piaceva il lavoro … in qualche altro … è stato meglio andarsene, ha sempre gradito essere apprezzata e ammirata, forse qualche piccolo complesso d’inferiorità, è alta solo un metro e cinquantotto ma è fatta bene, un bel seno, una terza, un sederino che viene guardato fin troppo spesso e che è stata la causa per la quale ha lasciato l’anno prima un lavoro, il titolare aveva preso l’abitudine, quando passava accanto di darle un buffetto proprio sul sedere: lui scherzava, ma lei non gradiva per niente anche se, frequentando spesso discoteche, di strusciate e palpamenti vari ne aveva subiti a decine, ma un conto è in discoteca altro è sul posto di lavoro; adesso finalmente stava tranquilla, l’avvocato l’aveva invitata a cena qualche volta ma lei aveva declinato l’invito e lui, capita l’antifona, non aveva più insistito, nello studio c’era poi un collega, grande, Luigi, che gli dava sempre delle stoccatine ma erano più per scherzo che sul serio, ormai era diventata un’abitudine e andava bene così … Squilla il cellulare, è Alberto …: “sono io …” “lo so che sei tu …” “l’ho ricaricato …” “ma no …! e se nò … come facevi a telefonare, che c’è …” “ ma niente, mi era sembrato che non fossi entusiasta …” “ma no, sono solo stanca, è stata una giornata impegnativa, dai, sono contenta, una settimana insieme, sarà bellissimo …” “ si, ci divertiremo, mi hanno detto che hanno aperto una nuova discoteca, ci andiamo, sei contenta ….” “ davvero, mi porti in discoteca, e che è successo, a te non piace ballare ….” “no, che c’entra, lo sai che ti voglio bene e che ti voglio fare contenta; è che sono geloso, tutti ti guardano quando balli e io ….” “béh, non sei contento che ti invidiano la ragazza; dici sempre che sono bassa … “ “ ma dai, non fare la stupida, lo sai che ti adoro …” “ anch’io … ti amo …” “ricordati di parlare con l’avvocato …. ciao si sentiamo domanipiù tardi ….” Il display del cellulare si spenge ma Sara resta a guardarlo, pensierosa, Alberto è proprio imbranato si dimentica di tutto, solo di una cosa non si scorda mai … del calcio … gioca in una squadra dilettantesca dove, dicono che, sia molto bravo … e anche tanto falloso … ma solo sul campo perché spesso si dimostra alquanto remissivo … quante volte lo hanno chiamato dall’ufficio dove lavora e di corsa c’è dovuto andare … addirittura una volta stavamo in casa di domenica pomeriggio, i miei erano fuori città, e stavamo facendo l’amore quando l’hanno chiamato e lui che fa … letteralmente si sfila e scusandosi … se ne va … e io che stavo per godere … mi sono dovuta masturbare … e già … altra nota dolente, sono ormai sei anni che stiamo insieme e fare l’amore non è più come prima … io sotto, lui sopra, un quarto d’ora di su e giù … lui viene e io … poi mi masturbo … Alberto non è mai stato super focoso … all’inizio forse si, ma poi … come capita ogni volta che ripensa al suo rapporto con Alberto, inevitabilmente Sara rivive l’esperienza vissuta l’anno prima a Sharm, dove mentre lui giocava la finale di un torneo, lei veniva letteralmente aperta da un animatore che aveva intuito quanto lei fosse frustrata dall’essere sempre lasciata sola … a parte quello che si era lasciata fare quello che si ricordava di più, vivido nella memoria, era la frase che Alberto, tutto trionfante aveva pronunciato mentre entrava in camera … sono stato proprio bravo … pensa ho fatto due goal fantastici e mi hanno pure applaudito ….” poi una timida battuta forse per ingelosirla …: “… sai mi hanno applaudito anche quelle tedeschine che, tu dici, mi fanno il filo ….” battuta quanto mai inopportuna visto che mentre le tedeschine, lui, non le aveva nemmeno toccate …. Marco, l’animatore, in buca c’era andato due volte e aveva segnato due splendidi goal, con estrema soddisfazione di Sara; che poi non erano tanto le scopate, ma a come c’era arrivato, che aveva cambiato il modo di sentire il sesso, tanto che da quel giorno Sara aveva in testa solo di … farsi leccare, specie sul clitoride, prenderlo tutto in bocca, fin quasi ad ingoiare anche i testicoli, ingoiare quel caldo liquido che le scendeva fino in gola, farsi stuzzicare il sederino fino a sentire le palpitazioni dell’ano che si schiudeva, sentire un dito che glielo apriva, essere scopata con forza, insomma essere montata come una troia. Arrossiva per il solo pensiero di quello che le attraversava la mente: non aveva il coraggio di confessarlo nemmeno a se stessa … di quanto si sentisse … troia. Finalmente arriva la vacanza, tutto splendido, il tempo, le piste, la compagnia, solo che tutto quel movimento, sali, scendi, una discesa da una parte, una scarpinata dall’altra stancano, stancano tanto, specie Alberto che non si fa scappare nulla quando si tratta di attività sportive; e la sera, dorme, dorme come un ghiro, mentre Sara, appoggiata al cuscino, ripensando a quello che la sua amica Serena sta combinando si masturba: e sì perché mentre i ragazzi sciano loro, sdraiate nel solarium si raccontano, o meglio Serena racconta che il suo amato, nonostante la fatica, quasi ogni sera la scopa, ma la cosa più interessante e intrigante è che c’è un ragazzo, che non fa parte della loro comitiva che la sta filando, ed è un bel ragazzo, e Serena, che ha notoriamente un caratterino esuberante si è lasciata conquistare: confessa infatti all’amica che mentre il suo ragazzo scia, lei si è lasciata portare in camera e … Serena non le ha voluto dire cosa sia successo, ma l’espressione da porca, mentre dice e non dice, la dicono lunga su quello che può essere accaduto; Sara non ha voluto indagare … già si sente poco allegra vista l’astinenza cui è di fatto assoggettata, ci manca pure che Serena ci metta il carico da undici ed è fatta: o si ammazza di ditalini o si fa suora. Fra alti e bassi la settimana trascorre tutto sommato allegramente e arriva finalmente il sabato, e come a suo tempo concordato, tutta la comitiva, più altri conoscenti del momento fra cui il ragazzo che tanto piace a Serena, vanno nella nuova discoteca che non è vicina all’albergo tanto che si deve organizzare un pulmino per l’andata ed il ritorno; per l’occasione Sara indossa un vestitino nuovo che ha riscosso l’ammirazione generale e che ha fatto ingelosire Alberto che non s’aspettava una mise del genere; il vestito confezionato con un tessuto leggero è fatto con una gonna a portafoglio, corta, dal cui bordo superiore s’innalzano due larghe strisce di tessuto che, restringendosi, salgono sul seno per annodarsi dietro il collo, lasciando buona parte della schiena nuda, mentre davanti la scollatura risulta alquanto profonda lasciando quindi intravedere il solco fra i seni, una configurazione per la quale non si può indossare un reggiseno … poi Alberto s’è anche ulteriormente innervosito quando scopre che la sua Sara, per la serata, indossa un tanga rosa e delle autoreggenti che proprio lui le ha regalato, anzi meglio dire che non è che Alberto scopre che Sara indossa quell’intimo, è che, è proprio Sara che glielo confessa e, per farlo un po’ eccitare e, per ingelosirlo; comunque alla fin fine tutto si dimentica e nel locale Sara balla, Alberto beve, e tutti si divertono; Sara nota poi che Serena è proprio brava … e si, perché riesce a ballare con il suo ragazzo con cui, mentre balla, limona a tutto spiano e, ogni tanto, riesce pure ad appartarsi con quell’altro che le fa il filo e che, non visto, la palpa pesantemente in ogni occasione che si presenta, fino addirittura, mentre balla davanti ai suoi amici, a sollevarle la gonna, anche Serena indossa mutandine trasparenti e autoreggenti, quasi fosse un trofeo. Finalmente, dopo molte ore la serata volge al termine, si torna in albergo, fuori un paio di pulmini accolgono i ragazzi molti dei quali decisamente brilli e fra questi ci sono Alberto e il ragazzo di Serena che s’attardano ad uscire dal locale, fa freddo e l’autista invita tutti a salire rapidamente; Serena e Sara sono uscite dal locale per prime e si precipitano all’interno del pulmino seguite dal ragazzo con cui Serena ha ballato, il pulmino porta solo una dozzina di persone su quattro file; per evitare la neve, che scende copiosa, tutti s’accalcano sui due sportelli, tutti entrano e Sara si ritrova nell’ultimo sedile in coda con accanto il ragazzo che filava con la sua amica e Serena, Alberto e il fidanzato della sua amica siedono accanto al conducente in prima fila, nevica molto e la strada è lunga, Alberto e l’altro hanno ancora un po di fiato e intonano qualche coro da stadio ma ben presto, per via degli scossoni, quasi s’appisolano; nonostante il riscaldamento sia acceso dentro fa freddo e Sara si stringe il piumino, il vestitino che indossa va bene per ballare ma non l’aiuta certamente a sopportare il freddo e tutto sommato non dispiace che per gli scossoni ogni tanto si debba appoggiare al caldo corpo del ragazzo al quale sta sostanzialmente appiccicata, poi però un improvviso scossone la fa cadere in avanti e, per non sbattere il viso contro lo schienale, gira la testa verso la sua amica e resta sconcertata: vede la mano di Serena che impugna il pene del ragazzo, decisamente eretto, tutt’intorno è buio ma ogni tanto le luci dei lampioni illuminano l’interno per qualche secondo e … Serena sta segando il ragazzo; Sara arrossisce quando s’accorge che il ragazzo ha capito che lei sta assistendo alla sega, poi alza lo sguardo e vede il viso di Serena che la guarda, uno sguardo torbido: Serena, con un movimento repentino, allunga la mano destra che fino ad un istante prima aveva in mano il cazzo , afferra la mano di Sara e la poggia sul cazzo del ragazzo. Una vampata di piacevole calore l’assale, poi resasi conto di cosa sta stringendo, tenta di ritrarre la mano, ma Serena la blocca anzi, con l’altra mano le fa allargare le dita costringendola ad impugnare tutto il pene; Sara lo ha tutto in mano, bloccata da quella di Serena, inizia il classico movimento su e giù … ancora un tentativo di fermarsi ed un sussurro …: “ …. Cosa mi stai facendo fare …. non voglio … “ “ … ma dai che ti piace, lo vedo da come lo hai impugnato, dai, scappellalo tutto …..” Il ragazzo in tanto si è appoggiato completamente allo schienale facendo scivolare il bacino in basso così che il suo cazzo può svettare dalla patta del pantalone, una bella asta, che Sara impugna come un bastone pur combattuta e timorosa che qualcuno si possa accorgere di quello che sta accadendo …. Poi, con un filo di voce …: “ … Serena ti prego lascia la mano …. non voglio … se Alberto se ne accorge fa un macello ….” “… Sara, ma di che ti preoccupi, non vedi che quei due coglioni stanno dormendo, questo invece non dorme, ma hai visto che bel cazzo che ha e, sapessi quant’è duro quando sta dentro … dai continua, fallo diventare ancora più duro …. “ Poi Serena sì avvicina all’orecchio del ragazzo e gli sussurra qualche parola che Sara solo riesce ad intuire …..: “ … sai, la mia amica ha il ragazzo accanto al mio, lì davanti, e ha paura che si svegli, ma quelli dormono quindi …. se ti va ci possiamo divertire anche con lei … sai anche lei è molto brava quando ci si mette …” Poi rivolta verso Sara …: “ dai, faglielo diventare più duro ….” Poi Serena da una spallata al suo amico che alza il braccio destro dietro il collo di Sara, con la mano afferra la nuca e la spinge in basso, Sara si trova con la bocca a qualche centimetro dal glande, poi una decisa spinta e le labbra toccano la pelle, il ragazzo da un leggero colpo di reni facendo scricchiolare il sedile. Sara è terrorizzata, se Alberto sente il rumore e si volta, quasi un colpo d’affanno, apre la bocca per respirare .. e il gioco è fatto …. mezzo cazzo in bocca … e la sua cara amica ci mette lo zampino , appoggia la mano su quella del ragazzo e insieme spingono la nuca di Sara in basso: tutto il cazzo in bocca, e pur non volendo, un po per respirare un po per evitare conati e rumori conseguenti, Sara inizia un pompino; Sara ci sa fare, sente il ragazzo dopo appena qualche momento irrigidirsi, Sara si ferma, non vuole che quello le venga in bocca … L’essersi inchinata ha però fatto sollevare il piumino, tanto che Serena s’accorge che sarebbe possibile un altro giochino: nuovamente s’avvicina all’orecchio dell’amico e …: “… metti la mano sotto il svestito … toccagli il culo … “ Poi per eccitare ancora di più, quasi ce ne fosse bisogno …: “ …. Magari sotto … non porta nulla … dai … controlla …” La voce è sussurrata, ma non tanto da evitare di ascoltare cosa Serena abbia suggerito, istintivamente Sara cerca di rialzarsi ma Serena le prende per le mani e l’attira a se costringendola ad appoggiare il petto sulle gambe del ragazzo: Sara si sente quasi incastrata fra il sedile e il ragazzo che approfitta subito delle situazione e con un gesto repentino infila la mano sotto il vestito, lo alza e scopre nell’oscurità il culetto di Sara, un lampo di luce gli fa vedere quanto quel culetto sia appetibile … il tanga non lascia nulla all’immaginazione e lui, subito a salire la mano a coprire tutto il culetto palpandolo con insistenza , scansa il filo e poggia infila le dita nel solco. Serena ha visto tutta la scena e perfidamente suggerisce …: “ … dai strappa il filo … metti un dito lì … una nostra amica ci ha raccontato che era stata inculata e che gli era piaciuto moltissimo … c’era anche Sara che ha fatto la santarellina, dicendo che lei certe cose non le fa …. dai mettigli un dito nel culo e affondalo bene …. fagli sentire quanto è bello farsi aprire il culo …” “ Serena ma che dici …. sei pazza … non voglio … non voglio …. non ci provare … “ Nemmeno il tempo di pensarle … che sente un dito entrare tutto … un attimo di resistenza degli sfinteri che cedono quasi subito … una fitta, ma poi subito dopo una strana sensazione, è la prima volta che qualcosa entra nel suo sederino … ha paura delle supposte, figuriamoci di altre cose … però la sensazione è nuova e … non le dispiace … poi il ragazzo ci sa fare, inizia subito una parvenza di penetrazione facendo entrare e uscire rapidamente il dito … simulando di fatto una penetrazione … dopo qualche istante quel movimento diventa più che piacevole e Sara allenta la tensione sulle braccia …. Serena se ne accorge e perfidamente …: “ gli piace … dai insisti e che adesso viene il bello …..” Poi Serena, provocatoriamente ad voce alta … “ ei, voi due davanti, che fate …. Alberto … che fai dormi … “ E quello risponde … : “ no io non dormo … anzi ci stiamo godendo la nevicata … sto autista è proprio bravo … prende le buche proprio bene … e voi che fate ….” Serena risponde …: “ niente che vuoi fare siamo stanche e dormiamo …. vero Sara …” Sara, accucciata sul cazzo con un dito che entra ed esce dalla figa per entrare nel culo e viceversa …. con voce strozzata ….: “ …. Alberto siamo stanche …. ho sonno …. quando arriviamo …” L’autista di rimando …: “ signorina ci vorrà ancora una mezzora … ma stia tranquilla non c’è pericolo …. dorma pure tranquilla ….” Alberto preso da sacro furore, come spesso gli capita per farsi bello davanti agli amici, ignorando che quasi tutti ormai dormono, strilla ….: “ …. dormi adesso … dormi che poi ti sveglio io per le feste …. “ Ovviamente gli amici commentano la battuta con salaci affermazioni sulla temporanea incapacità di fare alcunché … la marcia del pulmino riprende e alla prima buca, violento scossone … tutto l’indice entra nella figa di Sara che ormai, completamente bagnata si sta assuefacendo alla situazione … una situazione che la fa uscire di testa …. Serena tutta eccitata ancora una volta s’avvicina all’orecchio dell’amico …: “ …. Senti … perché non te la scopi … “ Frase sempre sibilata d’un tono che Sara la possa sentire … “ … ma tu sei matta e tu non ci provare nemmeno … non voglio …” Un attimo d’indugio …: “ … se facciamo rumore … “ Sara si rende conto di aver detto qualcosa che non doveva dire … Serena libera le mani di Sara che immediatamente si solleva dalla posizione … ma lui è pronto a cingerla con un braccio intorno alla vita , con l’altro scivola sotto la coscia sinistra … è un ragazzo robusto e la possibilità di scoparsi una ragazza sconosciuta in un pulmino con quasi accanto il fidanzato è troppo eccitante, non c’è niente di più arrapante che scoparsi e incularsi la donna di un altro che sta solo a qualche metro di distanza … troppo eccitante farlo cornuto … la forza necessaria per spostare la ragazza viene da sola e Sara, senza nemmeno rendersene conto, si trova seduta con il culetto appoggiato sul cazzo del ragazzo, Serena trova il momento per poggiare la mano sulla figa di Sara e con un dito riesce a solleticarle il clitoride … tutto il movimento è avvenuto in un istante e Sara si trova presa fra due fuochi … il cazzo di lui che scivola lentamente fra le natiche mentre l’amica le pizzica il clitoride …. improvvisa giunge la mano di lui sulla figa e il medio della mano destra s’infila dentro … Sara vorrebbe strillare, andarsene, ma poi le sensazione che le salgono dal basso ventre sono troppo sconvolgenti … le piace sentire il cazzo fra le natiche … le piace il dito nella figa … le piace essere stuzzicata sul clitoride, cerca comunque di resistere … ma non ci riesce e alla fine s’arrende … muove il culetto in maniera tale che il cazzo si possa incuneare sempre di più fra le natiche , poi impercettibilmente si solleva quel tanto che il glande si posizione sulle grandi labbra e … alla prima buca … lui spinge in alto, lei cala in basso … e entra tutto fino a sbattere contro l’utero … Sara si morde la lingua nel disperato tentativo di non urlare tutto il suo piacere … resta ferma … lo sballottamento continuo non rende necessario alcun movimento, la strada che si sarebbe potuta definire infernale è per i due ragazzi un paradiso e vale anche per Serena che nel frattempo gode per la scena da lei indotta senza poi nemmeno tanta insistenza … sta scoprendo quanto la sua amichetta, che fa tanto la santarellina, sia in effetti una grandissima troietta, tanto che le viene in mente di azzardare un altro atto molto più perverso … per il ditalino, che nel frattempo si sta consumando, mentre lui con la mano libera si è insinuato sotto il suo sedere aspettando il momento per infilare il dito nell’ano di Serena, sobbalzo che puntualmente arriva qualche istante dopo e il dito … entra tutto; se Alberto e i suo amico potessero vedere assisterebbero ad una scena apocalittica … un ragazzo, espressione ineffabile e sorniona, seduto su un sedile, che si sta scopando la fidanzata di un ragazzo che, ignaro, si trova a qualche metro di distanza, mentre contemporaneamente con l’altra mano libera, sta facendo un ditalino anale alla fidanzatina dell’altro … E non è finita che la perversione di Serena non ha limiti … all’orecchio dell’amico ancora un sussurro bisbigliato …: “ e … adesso … inculala … “ Poi alzando leggermente il tono …: “ … aprigli il culo … così vediamo se quello stronzo che sta li davanti dopo se ne accorge … dai sfondala …” Stavolta Sara nemmeno si ribella … è già al quarto orgasmo in meno di venti minuti …. e se il dito, che fino a qualche momento prima aveva infilato culo, le dava un perverso piacere … adesso vuole provare …. vuole sentire cosa si prova ad avere un cazzo … un bel cazzo …. tutto nel culo. Stavolta lui non deve fare niente …. alla prima buca Sara s’appoggia allo schienale, si solleva, con la mano posizione il cazzo sull’ano e alla buca successiva … si cala … il cazzo entra per tutta la lunghezza e Sara stavolta si morde le labbra per non strillare … si morde tanto da sanguinare … ma non importa quello che sente è impagabile, quel palo bollente nelle sue viscere la fa impazzire e ogni buca, è benedetta … e poi il diluvio …. non ce la fa più … è più di mezz’ora che gli stanno pastrocchiando il cazzo e che le sue mani stanno trafficando nelle fighe e nei culi di due puttanelle assatanate … di avventure, essendo un bel ragazzo, ne aveva avute tante ma due troiette così … non gli erano mai capitate … e viene, viene inondando il culo di Sara con un liquido caldo e vischioso … … anche Sara è venuta per la quinta volta … ha il culo dolorante ma non importa … ha capito che d’ora in poi o Alberto si darà da fare o ad allargagli il culo e la figa ci penseranno …. altri …. Faticosamente si riaccomodano e finalmente arrivano in albergo … sono tutti stanchi … un rapido saluto e via in camera … Sara, in bagno, davanti allo specchio cerca di vedere se ci sia qualche segno rivelatore … anche se è convinta che il suo amato fidanzato, con cui si sposerà l’anno successivo, non si accorgerebbe di nulla … nessun segno salvo un certo indolenzimento che viene dal retto … ma quello non si vede … si guarda allo specchio … béh in effetti non si è comportata poi tanto bene … poi un pensiero balena nel cervello … come si chiama … si il ragazzo che l’ha scopata e per la prima volta … inculata … come si chiama … béh … non ha importanza tanto non lo vedrà più … poi uscendo dal bagno un ultimo pensiero … sì, è stata proprio una bella serata. Sara nemmeno immagina quante volte sarà inculata negli anni successivi … ovviamente mai da Alberto
danielracconta@gmail.com
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